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Non convince del tutto poichè Sorrentino ci aveva abituato a film assolutamente perfetti, dove non c'era una scena o una parola di troppo. Qui invece diverse scene si dilungano troppo, sia nei dialoghi spesso inutili all'economia del film, sia in scene silenziose tipo il passaggio sul carro di un "presunto" nazista o della fan di Cheyenne che lo riconosce. E molte altre scene che ricercano l'ironia o lo stile visionario di Sorrentino, non sono abbastanza originali. Come non ricordare i tic di Andreotti ne Il divo? O la patetica pazzia di Geremia de Geremei ad esempio quando cerca monete col metal detector. O le unghie colorate di verde in primo piano della donna che pulisce la stanza di Titta di Girolamo in Le conseguenze dell'amore? Insomma in This must be the place ciò che fanno gli attori secondari sono cose che non colpiscono veramente. Ma questo mia critica è solo per decantare in ogni caso un gran film, non perfetto come gli altri, ma sempre di straordinaria fantasia. Solo Sorrentino attualmente ha qualcosa di originale ancora da dire.
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
