La ricreazione |
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Un film di Emiliano Cribari.
Con Martina Biagi, Claudio Cirri, Antonio Cribari, Lorenzo Fantechi, Francesco Parigi.
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Commedia,
durata 60 min.
- Italia 2005.
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Il primo film di un poeta un pò bischerodi Bruno LeonardiniFeedback: 1256 | altri commenti e recensioni di Bruno Leonardini |
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venerdì 20 maggio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Primo film di Cribari, o meglio, primo mediometraggio, dopo aver realizzato alcuni corti. La ricreazione è un'opera autobiografica, un pò come tutti gli altri suoi lavori, un film in cui compaiono tutta una serie di personaggi grotteschi, disincantati. Una sorta di parata felliniana in cui non c'è un protagonista, ma dove tutti svolgono un piccolo ruolo e dove le vicende si intrecciano tra di loro. Gli interpreti sono amici di Cribari, conoscenti, alcuni ingaggiati in brevi casting, che nella loro naturalezza, svolgono il compito più difficile per un attore: essere credibili. E nelle loro piccole storie, nelle loro anche sterili (se vogliamo) schermaglie amorose, il regista rappresenta la vita, la vita di tutti i giorni, nell'estremo fluire. Storie apparentemente semplici, ma dotate di profonda analisi introspettiva. In un certo senso cambia passo, rispetto al suo primo cortometraggio di un certo interesse, ovvero Le cose che so di me, il corto che ha dato il nome alla sua casa di produzione indipendente... in quel corto erano solo 2 i protagonisti in un difficile rapporto amoroso. Ora Cribari sceglie sempre la moltitudine, l'intreccio, la fabula. E come il primo Moretti, Cribari coinvolge i suoi amici, li rende protagonisti, quasi negando la voglia di lavorare con attori professionisti. Moretti una volta, in TV, disse a Monicelli: << ma lei crede veramente che non si possa fare cinema con attori che non siano famosi?>> Ebbene Moretti ha dimostrato il contrario e la stessa cosa fa Cribari, portando sugli schermi gente comune, ragazzi Pasoliniani, ragazzi di strada, probabilmente più sensibili di quelli marcati dalla vita di Pasolini. E quando trova una produzione più imponente (raicinema) in Brokers eroi per gioco ed un cast di professionisti, in un certo senso non riesce a rappresentare allo stesso modo la profondità dei sentimenti. Forse perchè ha bisogno di essere libero e non condizionato, di giocare, di inventare e di non adeguarsi a rigidi schemi cinematografici con tabelle e schemi da rispettare.
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