Lo cito testualmente che vale la pena:
"...Cameron merita rispetto e ammirazione. Sa perché e su quali temi rischiare, in un'epoca in cui la grande maggioranza cerca l'incasso sicuro. Onore al merito."
La maggioranza cerca l'incasso sicuro invece Avatar e' un film che "rischia"?
Ahahah...
Credo che non esistano film piu' ruffiani di questo (e di Titanic che mi vanto di non aver mai visto)
Il signor Zappoli puo' fare il paio con il suo piu' noto e altrettanto "degno" collega Paolo Bertetto, quello che dice che il cinema e' "eidetica dello spirito" (frase roboante che pero' non significa assolutamente niente perche' anche una torta di vacca hegelianamente e' eidetica dello spirito; tutto in quanto e' visibile e' eidetica dello spirito, ovviamente)
I "critici" cinematografici vanno assimilati ai giornalisti sportivi per l'imbarazzante insufficienza della loro preparazione.
Il fatto che dall'epoca dei Fellini, Kubrick, Bergman etc etc si sia arrivati alla mediocrita' di oggi e' in gran parte colpa loro.
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g. romagna
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mercoledì 20 gennaio 2010
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in parte d'accordo
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Non sono d'accordo con te quando associ alla mediocrità odierna la responsabilità dei critici, ma pienamente mi accodo quando scrivi che Avatar è un film di una ruffianeria incredibile. Rischiare? Onore al merito? Ma dove? Raramente ho visto film di tale buonismo, banalità e, appunto, ruffianeria. Per rischio intendo ben altro: senza strafare, tanto per fare un esempio concreto, anche un film come Il dubbio (di J.P. Shanley, 2008, con M. Streep) è un bel prodotto, potenzialmente amico del botteghino, semplice ma ben realizzato e dotato di una buona dose di rischio, quello vero, nella tematica che sceglie, non questa robetta qua. Anche il Titanic, che tu non hai visto, nella sua altrettanta prolissità era un film con degli aspetti positivi e capace un po' di toccare le corde dell'emotività.
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Non sono d'accordo con te quando associ alla mediocrità odierna la responsabilità dei critici, ma pienamente mi accodo quando scrivi che Avatar è un film di una ruffianeria incredibile. Rischiare? Onore al merito? Ma dove? Raramente ho visto film di tale buonismo, banalità e, appunto, ruffianeria. Per rischio intendo ben altro: senza strafare, tanto per fare un esempio concreto, anche un film come Il dubbio (di J.P. Shanley, 2008, con M. Streep) è un bel prodotto, potenzialmente amico del botteghino, semplice ma ben realizzato e dotato di una buona dose di rischio, quello vero, nella tematica che sceglie, non questa robetta qua. Anche il Titanic, che tu non hai visto, nella sua altrettanta prolissità era un film con degli aspetti positivi e capace un po' di toccare le corde dell'emotività. Avatar proprio no, è un'operazione puramente commerciale di una spudoratezza unica.
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d'accordo? |
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!!gi?!!
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mercoledì 20 gennaio 2010
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contro battuta
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un consiglio, vai a guardarti Titanic invece di vantarti di non averlo visto...prima guardalo se non ti piace vantati pure che è uno schifo per i tuoi eccelsi gusti cinematografici...
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