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Beatriz Arjona

Beatriz Arjona è un'attrice spagnola, è nata il 30 novembre 1983 a Siviglia (Spagna). Al cinema il 25 dicembre 2025 con il film Buen Camino. Beatriz Arjona ha oggi 42 anni ed è del segno zodiacale Sagittario.

La regina dei cortometraggi spagnoli

A cura di Fabio Secchi Frau

Era una ragazza decisa a fare l'attrice e la sua traiettoria l'ha dimostrato con forza anche nelle piccole cose.
La spagnola Beatriz Arjona ha infatti una carriera all'insegna delle grandi performance nei cortometraggi, lo confermano i numerosi premi ottenuti in festival nazionali e internazionali, dove ha saputo distinguersi per la sua forza espressiva.
Ma c'è anche molto altro (e su note assai più dark), perché la sua filmografia si spinge dalla leggerezza di ruoli ironici fino a esplorare sentimenti e psicologie individuali con una profondità rara, culminando in produzioni straniere come Buen Camino accanto a Checco Zalone.

Studi
Nata a Siviglia nel 1983, studia nella stessa città alla Escuela Superior de Arte Dramática, fondando con alcuni compagni di studi la compagnia teatrale "Porinerciateatro".
Ha poi continuato la sua formazione a Madrid studiando con Eva Lesmes, Patricia Ferreira e Macarena Pombo, mentre ha perfezionato la sua istruzione teatrale sotto José Carlos Plaza, Claudio Tolcachir e Pablo Messiez.

Il percorso teatrale
Nel 2002, comincia a recitare su un palcoscenico in "Nuestra señora de las nubes", diretta da Sebastian Ponce, poi prende parte ad altri spettacoli ("Aquiles" del 2004 diretta da Omero Cruz, "60 obras de un minuto" del 2005 di Alfonso Zurro, "Las flores de piedra" del 2006, "La comunión de las amapolas" del 2008, "El perro del teniente" del 2009, "Amor" del 2013, "¿A quién te llevarías a una isla desierta?" del 2014, "Luto" del 2015, "Ejercicio de violencia para abejas" del 2015, "Las Dependientas" del 2017, "La línea del horizonte" del 2018, "Las que arden" del 2021 e "Otra Vida" del 2022) fino alle ottime performance in "Lotta di negro e cani" (2007) e "L'avaro" (2011).

La tv
Televisivamente, appare per la prima volta nel piccolo schermo nel telefilm Neuróticos, che va in onda dal 2011 al 2013. Seguirà un ruolo di secondo piano nella webserie 60m2 dal 2011 al 2013.
Poi apparirà in Bienvenidos al Lolita, Centro médico, Instinto, El Ministerio del Tiempo, Ana Tramel. El juego, Estoy vivo, Libertad e Unità speciale scomparsi. Nel 2019, interpreterà Dulce in Le ragazze del centralino e dal 2022 entrerà nella telenovela Per sempre, dove in ben ottantatré episodi vestirà i panni di Lucía Setién de Benamazara, la misteriosa figlia dei marchesi di Benamazara, coinvolta in un intrigo legato all'assassinio dei suoi genitori e alla scoperta della sua vera identità.
Parallelamente, lavora anche in Operación Barrio Inglés (2023) e La caja de arena (2023).

Il successo nei cortometraggi
Importantissimi i suoi cortometraggi. Dopo aver recitato in No te entiendo (2011), nel 2014 viene diretta da Alfonso Díaz in Cambio de sentido, dove interpreta Ana, una donna che durante un fine settimana in un hotel rurale incontra un giornalista sotto pressione, e vive con lui un momento di svolta che diventa metafora di un "cambio di direzione" nella vita.
La sua interpretazione viene lodata dalla critica per la delicatezza e la verità emotiva con cui ha reso il personaggio capace di trasmettere vulnerabilità e desiderio di trasformazione con naturalezza e intensità, qualità che le hanno valso riconoscimenti importanti come l'ASECAN Award per la miglior interpretazione al Festival Cortometraje Andaluz e il premio come miglior attrice al Festival Internacional de Cine de Cerdanya, consolidando la sua reputazione come interprete intensa e credibile nel panorama del cinema breve spagnolo.
L'anno seguente, dopo Sobremesa, Guillermo Guerrero la dirige in Los pies fríos, dove è una giovane donna coinvolta in un gioco di coppia a bordo di una piscina in pieno inverno.
Anche in questo caso, la sua performance viene elogiata tanto da vincere riconoscimenti come miglior interprete femminile al Jameson Notodofilmfest e al Festival de Cine de Fuentes de Ebro.
Dopo altri corti (Quiero conocer a Brad Pitt, El efecto Barrymore, Un billete a Nunca Jamás, Sonríe, Bajo interior izquierda, Ariana), appare in Ella y la oscuridad (2020) diretta da Daniel Romero, dove è una donna segnata dal lutto per la morte della figlia che, per combattere l'insonnia, corre di notte nei vicoli della città, finché percepisce una presenza inquietante nell'oscurità.
La sua prova è stata particolarmente apprezzata dalla critica horror britannica perché ha saputo fondere il dolore realistico e la tensione soprannaturale in un'interpretazione silenziosa ma potentissima basata sulla fusione tra trauma personale e paura universale, trasformando il corto in un esempio di horror intimista e psicologico, capace di parlare tanto al pubblico del genere quanto più breve è il prodotto audiovisivo.

Il debutto cinematografico
L'esordio cinematografico è invece segnato dalla pellicola Casting del 2013 di Jorge Naranjo, dove la Arjona veste i panni di un'aspirante attrice che affronta con il mondo dei provini, incarnando le difficoltà e le speranze di chi cerca di emergere in un ambiente competitivo.
Con molta autenticità, naturalezza e intensità emotiva, ha colpito la critica per aver reso palpabile la tensione e la fragilità del mestiere, tanto da ricevere la Biznaga de Plata come miglior attrice non protagonista al Festival de Málaga, un riconoscimento che ha consacrato la sua performance come una delle più memorabili del cinema spagnolo indie.

Altri film
Dopo altre prove d'attrice (Me quedo contigo, Tierras Solares, Animales sin collar, Una vez más), partecipa a Chi porteresti sull'isola deserta? (2019), adattamento sul grande schermo dell'opera teatrale che aveva già portato sul palco anni precedenti, riprendendo il ruolo di Maggie, una giovane donna che insieme ai suoi amici vive l'ultima notte di convivenza in un appartamento madrileno, prima che le loro vite prendano strade diverse.
Applaudita assieme al resto del cast corale (Pol Monen, Jaime Lorente, Andrea Ros, María Pedraza), la Arjona ha contribuito a rendere la commedia dolceamara un'opera generazionale capace di parlare tanto al pubblico quanto alla critica.
Dopo Voces (2020), El inconveniente (2020), La última noche de Sandra M. (2023), è la protagonista di Solos en la noche (2024), recitando la parte di Carmen, diretta da Guillermo Rojas.
Anche in questo film interpreta una donna che si muove tra fragilità e resilienza, in una storia che mescola dramma intimista e tensione sociale. Costruendo un ritratto credibile e umano, la recitazione della Arjona è stata capace di trasmettere emozioni sottili, partendo da una figura femminile che incarna la solitudine interiore e contemporanea.
Lo stesso anno, viene diretta da Elena Manrique nella commedia nera e opera prima Fin de Fiesta, che riflette sulle contraddizioni della società spagnola, dando spessore a una storia che mescola satira sociale e melodramma.
A lei spetta uno dei ruoli centrali del film, in una trama che mette in scena la vita quotidiana di una casa signorile andalusa, dove la scoperta di un immigrato nascosto diventa il punto di partenza per una meditazione caustica e irriverente sulla lotta di classe, l'ipocrisia sociale e le tensioni tra privilegio e marginalità.
Tra i film stranieri, Beatriz Arjona può annoverare la sua presenza nella commedia Buen Camino (2025), dove recita accanto a Checco Zalone.

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