La vicenda umana e artistica di Camille Claudel. Scultrice di precoce talento, frequenta l'Accademia Colarossi a Parigi dove conosce Auguste Rodin, di cui diventa allieva e modella e con il quale intreccia una relazione tormentata, dall'epilogo doloroso per entrambi. Nonostante il successo, si isola sempre più. Dopo la morte del padre viene internata su richiesta della madre e del fratello. L'anno successivo viene trasferita in un altro istituto per alienati mentali, dove resta fino alla morte, il 19 ottobre del 1943. Viene sepolta in una fossa comune. Nemmeno il suo nome sulla lapide, ma l'anno del decesso e il suo numero di matricola: 392. Da questo particolare biografico, tragico e commovente, prende spunto il titolo del progetto cinematografico "MOI 392", tratto dal monologo teatrale "MOI" di Chiara Pasetti. Nel lungometraggio figurano dei disegni di Mimmo Lombezzi e dei filmati realizzati da Giacomo Doni in diversi ex manicomi italiani dal 2007 al 2016.