Anno | 2024 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Romania |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Emanuel Parvu |
Attori | Laura Vasiliu, Adrian Titieni, Bogdan Dumitrache, Valeriu Andriuta, Ciprian Chiujdea Ingrid Berescu. |
MYmonetro | 2,75 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 18 maggio 2024
Nel sud della Romania un diciassettenne scopre che il diritto a manifestare la propria sessualità non è affatto garantito.
CONSIGLIATO SÌ
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Adi ha diciassette anni ed è tornato nel suo villaggio in prossimità del Delta del Danubio per trascorrere le vacanze estive. Il semplice sospetto che sia omosessuale lo rende vittima di un duro pestaggio. Le reazioni di chi lo circonda saranno le più diverse.
A volte si creano concomitanze che nemmeno il più astuto e navigato dei programmatori di festival riuscirebbe a sfruttare consapevolmente. Questo film ha avuto la sua prima proiezione pubblica al Festival di Cannes 2024 proprio nel giorno in cui al Parlamento Europeo la Romania si è collocata tra i nove Paesi (Italia compresa) che non hanno firmato la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+, preparata proprio in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia. Molto probabilmente si era consapevoli della Giornata ma forse non del tutto del voto di uno Stato in cui permangono profondi pregiudizi che questo film porta in superficie.
A partire dalla location (un'area naturale protetta sul Delta del Danubio a tre chilometri dal mare in cui non ci sono inquinamenti prodotti da motori e ci si muove camminando) tutto potrebbe deporre a favore della tranquillità. C'è però chi è andato via per studiare e tornando, pur non manifestando alcuna forma di esibizione ostentata, si ritrova vittima dell'omofobia più volgare e violenta. Emanuel Pàrvu ferma la sua macchina presa un tempo molto mobile proprio quasi per fotografare lo stato delle cose. Il suo non è un j'accuse manicheo che separa i buoni dai cattivi. È, molto più produttivamente, uno sguardo che è sempre più attonito di fronte a sacche di ignoranza inconsapevole che hanno trovato una loro collocazione a partire dal nucleo familiare. Il padre e la madre di Adi, che inizialmente pensavano a una punizione legata al mancato pagamento del dovuto a quello che potremmo definire il boss del villaggio, quando comprendono che si è trattato d'altro entrano nel panico. Il denaro prima o poi si può trovare. La fama di virilità del proprio figlio invece, una volta perduta, è difficile da riconquistare.
Le dramatis personae che entrano in gioco vanno dal capo della polizia locale (a cui si applicherebbe plasticamente il motto latino "quieta non movere et mota quietare") al sacerdote che si ritiene il medico delle anime a lui affidate con tanto di possibili terapie che la Chiesa gli ha affidato. Interessante poi la figura dell'assistente sociale che, donna come la madre di Adi, si posiziona sul versante opposto con l'intento di andare a fondo della questione. È come se Pàrvu ci volesse far sapere (sempre tenendo il manicheismo a distanza) che non tutto è oscurantismo in Romania e che se ci sono persone così la speranza non è un'utopia.
I tre chilometri dalla fine del mondo del titolo sono quelli che separano una remota isola sul Danubio dalla terraferma, che per i suoi abitanti è il simbolo di tutto ciò che interferisce con la loro presunta purezza: la grande città, i turisti, la libertà sessuale, addirittura la legge. Il ritorno per le vacanze estive del figlio diciassettenne di una famiglia di pescatori scatena il putiferio: picchiato [...] Vai alla recensione »
Adi vive con i suoi genitori sul Delta del Danubio, un luogo incontaminato di acqua e verde che si ripete sempre uguale. Un pesto sperduto, certo, ma sempre più frequentato da una gioventù metropolitana disposta a sovvertire le regole e a spostare l'asticella della libertà. Adi ha un nuovo amico, forse amante, che lo spinge a seguirlo a Bucarest; ma tornando da una festa le leggi immutabili del luogo [...] Vai alla recensione »
Adi (Ciprian Chiujdea), che sta frequentando l'ultimo anno di liceo nella cittadina di Tulçea, è a casa dei suoi per le vacanze, in un villaggio disperso nella campagna sul delta del Danubio. Una notte torna a casa con addosso i segni inequivocabili di un pestaggio feroce, e senza il cellulare. Accompagnato dai genitori (Bogdan Dumitrache e Laura Vasiliu) a sporgere denuncia, si sottopone a una prima [...] Vai alla recensione »
Da dove si contano «tre chilometri alla fine del mondo?». Nel film di Emanuel Parvu, in corsa per la Palma d'oro, il punto di partenza è un villaggio in Romania, sul delta del Danubio, una natura di grande bellezza e un ambiente tradizionale in cui la triade /famiglia/chiesa/polizia - con l'aggiunta della politica - è la bussola per ogni cosa, dove la corruzione è evadere il fisco - e dunque non permettere [...] Vai alla recensione »
Adi ha 17 anni e torna per le vacanze in un villaggio rurale della Romania. Una notte, tornando a casa, viene assalito e pestato a sangue. I genitori ricorrono alla polizia, ma il motivo che scoprono (il figlio è omosessuale e per questo è stato picchiato) destabilizza la serenità familiare. Scoperti i due ragazzi colpevoli, il cui padre vanta un credito proprio con la famiglia di Adi, si farà di tutto [...] Vai alla recensione »
Fin dal titolo originale, Trei kilometri pâna la capatul lumii (vale a dire nella traduzione letterale scelta come veicolo internazionale del film Three Kilometres to the End of the World) parrebbe avere un punto di contatto con il capolavoro più recente prodotto dalla fertilissima Romania, quel Nu a?tepta prea mult de la sfâr?itul lumii che lo scorso agosto a Locarno non ha fatto altro che ribadire [...] Vai alla recensione »
Opera terza dell'attore, regista e sceneggiatore romeno Emanuel Pârvu, Three Kilometers to the End of the World concorre per la Palma d'Oro del 77° Festival di Cannes. Per la prima volta in Concorso, Pârvu segue la storia del diciassettenne Adi (Ciprian Chiujdea), che trascorre l'estate sul Delta del Danubio. Mentre si prepara per gli esami, Adi viene brutalmente aggredito per strada: la matrice è [...] Vai alla recensione »
Al secondo lungometraggio da regista, Emanuel Parvu si pone chiaramente nella scia della "nuova onda rumena", di cui non a caso è un volto abituale (tra le altre cose, appare in Un padre, una figlia di Mungiu ed è coprotagonista di Miracle di Bogdan George Apetri). Innanzitutto per una questione di temi e di atteggiamenti: un cinema che affonda lo sguardo sul groviglio inestricabile di una società [...] Vai alla recensione »