Un lavoro che mostra ciò che si sa e che aumenta il mistero di ciò che non si sa, facendo del suo meglio per offrire un profilo psicologico dei condannati. Su Netflix.
di Emanuela Bruschi
In Asunta, una coppia benestante di Santiago de Compostela, Rosario Porto e Alfonso Basterra, adottò una bambina di nome Asunta Fong Yang dalla Cina nel 2001. Dodici anni dopo, quando ne denunciano la scomparsa, le autorità sospettano inizialmente un rapimento. Nel corso delle indagini, la coppia viene arrestata per il suo omicidio, provocando scosse in tutto il paese.
Candela Peña e Tristán Ulloa sono i protagonisti di questo avvincente dramma che è rapidamente salito nelle prime posizioni in tutto il mondo su Netflix.
Con pochi espedienti, il cosiddetto "sguardo grottesco" sul personaggio della madre, Rosario, non è dissimile da quello che si vede nei documentari su questo - purtroppo celebre - caso, con Candela Peña accusata di overacting ma anche lodata per la sua immersione nella personalità estrema della madre della bambina cinese adottata e trovata uccisa.