Blood Coast

Film 2023 | Azione

Regia di Olivier Marchal, Ivan Fegyveres. Una serie con Jeanne Goursaud, Tewfik Jallab, Nicolas Duvauchelle, Florence Thomassin. Cast completo Titolo originale: Pax Massilia. Genere Azione - Francia, 2023, Valutazione: 2,5 Stelle, sulla base di 1 recensione. STAGIONI: 1 - EPISODI: 6

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Ultimo aggiornamento lunedì 11 dicembre 2023

Un gruppo di poliziotti con metodi speciali rintraccia un pericoloso criminale per salvare Marsiglia da un bagno di sangue.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO
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La messa in scena di Marchal è il punto forte di una serie che ha archi narrativi esili e tanta azione.
Recensione di Andrea Fornasiero
lunedì 11 dicembre 2023
Recensione di Andrea Fornasiero
lunedì 11 dicembre 2023

Lyès Benamar è un poliziotto affascinante, che usa il proprio carisma per farsi perdonare le infrazioni dal commissario Fabiani e pure per guadagnarsi in fretta le simpatie della nuova arrivata Alice Vidal. Lyès guida una squadra che cerca di mantenere la pace a Marsiglia, senza nessuna illusione di poter fermare il traffico di droga dilagante nella città. Tanto che Lyès è anche un amico d'infanzia del boss Ali Saïdi, che tira i fili delle varie operazioni da Dubai. Il vendicativo Franck Murillo, affiancato dall'ambizioso "Indiano", inizia però ad ammazzare i nipoti di Saïdi, forzando quest'ultimo a tornare in città. Ne viene una guerra tra bande senza esclusioni di colpi, che la squadra di Lyès affronterà in prima linea. Complica poi le cose che la nuova arrivata da Parigi, Alice, ha motivi personali per eliminare Murillo, dato da tutti per morto anni prima e che lei capisce presto essere invece ancora vivo...

Pax Massillia è a grandi lettere, nel titolo, una serie di Oliver Marchal, ma in realtà il soggetto non è suo, bensì di Kamel Guemra, e sconta infatti una rappresentazione dei poliziotti ormai desueta e troppo solidale alla squadra.

Del nichilismo di Marchal insomma rimane solo un maledettismo di facciata che trasforma le guardie in martiri, anche se c'è anche lo sforzo di evitare un eccessivo manicheismo e illuminare anche alcuni criminali di una luce ambigua. Franck Murillo in particolare agisce per vendicare la morte di suo figlio: come un lupo accecato dal dolore sbrana brutalmente quelli che ritiene colpevoli, perché è l'unico modo che concepisce per placare la propria angoscia. Lyès invece realizzerà nel corso degli episodi di aver stretto un patto con un diavolo peggiore del previsto accordando libertà al suo amico d'infanzia Ali Saïdi, che ha lasciato i piccoli affari in mano ai cugini, macchiatisi di crimini raccapriccianti anche sui minori.

Inoltre questo accordo gli è costato un buon rapporto con la madre, che non vuole più saperne di lui. Ma non basta: Lyès è stato anche infiltrato in una banda criminale, che poi ha smantellato, guadagnandosi l'odio degli ex "compagni". Gli rimangono insomma solo gli uomini e le donne della sua squadra, non privi di problemi personali e tutti tormentati da un ufficiale degli affari interni, sempre elegante e spesso saccente.

Come già in Braquo, la più celebre serie Tv di Marchal, il branco di poliziotti che si spalleggiano l'uno con l'altro è il centro morale della serie, ma qui ci sono meno ombre e alla fine, per quanto si dica più volte che la situazione a Marsiglia si può in fondo solo contenere, rimane fuor di dubbio che i poliziotti lavorino con abnegazione al bene collettivo - anche se magari lo fanno in modo discutibile. È una prospettiva chiaramente superata dai fatti, dagli scandali, dal razzismo dal quale non è certo esente la polizia francese, e che dunque rende la serie poco moderna, quasi fuori tempo massimo. D'altra parte la regia di Marchal non manca di innervare la storia di ritmo, le scene d'azione e le sparatorie in particolare sono molte buone, così come la direzione degli attori, con il fido Nicolas Duvauchelle (per l'appunto già in Braquo) nei panni del "villain" Murillo.

Un discorso a parte merita Ali Saïdi, che viene presentato come un male necessario, perché il traffico non si può fermare e allora è meglio che lo controlli qualcuno che impedisca alla bande di scannarsi tra loro. Un'idea che non è solo di Lyès, il quale ritiene sia meglio il diavolo che conosce e con cui può interagire, bensì pure dei "poteri forti", tanto che Saïdi risulta protetto da un misterioso consorzio di affaristi internazionali. Il che ne fa quasi un personaggio da Gangs of London, serie a cui Pax Massillia rischia di avvicinarsi nell'epilogo parecchio sopra le righe.

Inoltre i soli sei episodi sono molto concentrati su Lyès e Alice, oltre che sui villain, finendo per ridurre gli altri membri della squadra a figure quasi monodimensionali, con una sola caratteristica e qualche buona battuta, ma pure con archi narrativi esili, poco approfonditi. A una vera coralità si preferisce l'azione, il che però non è del tutto un male, perché il punto forte della serie non è la scrittura, bensì la messa in scena di Marchal.

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lunedì 11 dicembre 2023
Andrea Fornasiero

Non c'è un eccessivo manicheismo e alcuni criminali sono illuminati di una luce ambigua. Su Netflix. Vai all'articolo »

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