Titolo originale | Jang-e jahani sevom |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Iran |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Houman Seyedi |
Attori | Mohsen Tanabandeh, Neda Jebreili, Mahsa Hejazi, Navid Nosrati . |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 31 agosto 2022
Un uomo si deve ancora riprendere dai tragici eventi che gli hanno cambiato la vita. La proposta di partecipare ad un film potrebbe però essere la svolta che cercava. Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO N.D.
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Shakib e` un lavoratore a giornata senza fissa dimora che non si e` mai ripreso dalla perdita della moglie e del figlio in un terremoto avvenuto anni prima. Negli ultimi due anni ha iniziato una relazione con una donna sordomuta, Ladan. Il cantiere in cui lavora oggi si rivela essere il set di un film sulle atrocita` commesse da Hitler durante la Seconda guerra mondiale. Contro ogni previsione, gli viene dato un ruolo nel film, una casa e la possibilita` di diventare qualcuno. Quando Ladan lo viene a sapere, si presenta sul posto di lavoro implorando aiuto. Il piano di Shakib per nasconderla va tragicamente a monte e minaccia di rovinare il suo nuovo status e quella che sembrava essere l'opportunita` di tutta una vita.
Si è diviso i premi della sezione Orizzonti con Vera l'originale film iraniano Jang-e-Jahani sevom (titolo internazionale World War III) dell'eclettico regista Houman Seyyedi che all'età di 42 anni vanta già una cospicua filmografia come attore, sceneggiatore, montatore e regista (questo è il suo sesto lavoro per il cinema, ma si legge anche di una molteplice attività per la TV e per il Web).
La cosa sconvolgente del film vincitore della sezione Orizzonti non è solamente che un poveraccio impiegato sul set di un film sull'Olocausto finisca a interpretare Hitler (diventando egli stesso il mostro che impersona), ma prima ancora che una produzione iraniana mostri senza battere ciglio un campo di concentramento ricostruito, con gli ebrei mandati a morire nelle camere a gas interpretati da comparse [...] Vai alla recensione »
Alla vigilia della presentazione in concorso a Venezia del nuovo film di Jafar Panahi, regista vittima della repressione censoria della Repubblica Islamica dell'Iran che più volte lo ha vincolato nelle sue libertà personali, colpisce, per audacia nell'affrontare i tabù, il film World War III (in lingua farsi il titolo è Jang-e jahani sevom) del giovane filmmaker Houman Seyedi.