Giampiero Raganelli
Quinlan
Alla vigilia della presentazione in concorso a Venezia del nuovo film di Jafar Panahi, regista vittima della repressione censoria della Repubblica Islamica dell'Iran che più volte lo ha vincolato nelle sue libertà personali, colpisce, per audacia nell'affrontare i tabù, il film World War III (in lingua farsi il titolo è Jang-e jahani sevom) del giovane filmmaker Houman Seyedi. Film che arriva in laguna senza i clamori giustamente suscitati per la condizione del collega e connazionale più anziano, e che, per forza di cose, deve essere stato licenziato dalla censura non certo morbida del paese, e deve aver avuto il permesso di essere presentato fuori dai confini, a un festival internazionale. [...]
di Giampiero Raganelli, articolo completo (4586 caratteri spazi inclusi) su Quinlan 8 settembre 2022