Titolo originale | Les miens |
Titolo internazionale | Our Ties |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Roschdy Zem |
Attori | Sami Bouajila, Roschdy Zem, Meriem Serbah, Maïwenn, Nina Zem Carl Malapa, Anaïde Rozam, Rachid Bouchareb, Abel Jafri, Farida Ouchani, Fadila Belkebla, Matthieu Rozé, Candice Bouchet, Vincent Maraval, Souzan Chirazi, Rosa Bursztein. |
Uscita | giovedì 31 agosto 2023 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,80 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 agosto 2023
Un colpo alla testa fa perdere i freni inibitori a Moussa, che da componente più gentile e altruista della famiglia inizierà a esprimere senza filtri ogni pensiero che gli passa per la mente. In Italia al Box Office Ritratto di Famiglia ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 7,1 mila euro e 2,3 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Moussa è un uomo mite, un padre dedicato e un fratello accudente. Da sempre votato alla sua famiglia, numerosa, chiassosa ed egoista, è stato lasciato dalla sua compagna, piantato in asso senza un perché, una parola di conforto, una ragione a cui aggrapparsi per continuare una vita 'da contabile'. I giorni passano ordinari e sempre uguali e Moussa sprofonda in un sonno ad occhi aperti. Il trauma cranico, causato da una misteriosa caduta, acutizza la sua depressione e taglia i suoi freni inibitori. Improvvisamente, dice quello che pensa e come lo pensa. Le parole senza filtro di Moussa obbligano 'i suoi' a un esame di coscienza da cui tutti usciranno migliori.
Sesta volta dietro la macchina da presa per Roschdy Zem, attore solido e versatile che ha fatto della discrezione il suo marchio di fabbrica. E il suo 'gioco' assomiglia al suo cinema, semplice, minerale e tranquillo.
Scritto con Maïwenn, apparizione defilata e radiosa nel film, Ritratto di famiglia articola perfettamente la dimensione personale con l'università del suo proposito. Largamente ispirato dall'esperienza del fratello dell'attore-autore, la 'commedia umana' di Zem racconta l'incidente di un membro della famiglia e le sue ripercussioni insolite. Perché il protagonista, sempre in collera e affaticato dopo il colpo in testa, lancia improperi e non risparmia nessuno, figlia, figlio, fratello, sorella. Non è più gentile, vero, ma dice sorprendentemente cose sensate. Inquietante e comico insieme, Moussa si fa rivelatore implacabile di verità che seminano zizzania e disordine nel teatro della sua famiglia.
Sensibile e debordante di vita che rilancia, come le sentenze caustiche del suo protagonista (Sami Bouajila), Ritratto di famiglia è una cronaca familiare tenera e garbata, nutrita dall'esperienza del regista, figlio di immigrati marocchini che è riuscito a imporsi nel cinema come il suo personaggio, il fratello autocentrato di Moussa, in televisione.
Ma le origini di Roschdy Zem non sono l'affaire del film, anche se i commensali riuniti a tavola si chiamano Moussa, Ryad, Samia, Salaf o Adil. È una famiglia francese quella che l'attore dirige mettendo in tavola con le pietanze le rimostranze, le interrogazioni, i conflitti e le discussioni appassionate intorno a questo o a quell'altro. Una famiglia in cui si insinua la sincerità esacerbata di Moussa che permette di risolvere improvvisamente i non detti relazionali, soprattutto con il fratello, star della televisione.
Con Ritratto di famiglia, Zem scopre una sensibilità nuova, ancorata nel conflitto diretto tra i personaggi, in scene conviviali che vanno dritto al punto della questione. Dopo l'incidente, Moussa smette di essere l'anello di congiunzione tra i suoi cari, mandando in frantumi un gioco di equilibri, inerzie emotive e pose croniche, gradite e praticate come una preghiera in ogni famiglia che si rispetti...
Il film sollecita il dialogo, quello frontale, occhi negli occhi, quello che ferisce ma libera e aiuta ad amarsi meglio. "La verità mi fa male, lo so..." cantava Caterina Caselli in fondo agli anni Sessanta, Roschdy Zem si impegna a dirla nonostante, prendendo di petto i conflitti e portando finalmente in superficie le disfunzioni della nostra vita. E ognuno ci faccia quello che crede, Moussa e 'i suoi' ci banchettano sopra, prima di alzarsi e ballare, più imperfetti, più consapevoli, più umani.
Il sesto film di Roschdy Zem risuona chiaramente di echi personali. Zem si è ritagliato il ruolo di Ryad, star della tv che si crede molto migliore dei suoi familiari. Il fratello Moussa (Sami Bouajila), che lavora nella finanza, è colpito da un trauma cranico che annulla i suoi freni inibitori e mette quindi in subbuglio questo piccolo mondo. Zem ha scritto il film insieme a Maïwenn (che interpreta [...] Vai alla recensione »
Moussa prende un colpo in testa e si libera da ogni freno inibitore. Dice a tutti ciò che pensa, senza paura di ferire, obbligando la sua famiglia a fare un esame di coscienza, a partire dall'egocentrico fratello. Roschdy Zem non è solo un grande attore, ma anche un solido regista. Qui si ritaglia, molto bene, entrambi i ruoli, mixando sapientemente toni drammatici con quelli comici.
Les miens, "i miei": bel titolo, più intimo, più immediato, più complice di quanto non sarebbe "la mia famiglia" o di quanto non sia l'italiano Ritratto di famiglia. Perché i miei sono quelli che restano collegati, nel bene e nel male, sono quelli che ci sono, anche se magari solo per ferirti. Questa è la famiglia di origine maghrebina borghese e più che benestante di Moussa, dirigente di una società [...] Vai alla recensione »
Nel girare Ritratto di famiglia, suo quinto film da regista, Roschdy Zem ha dichiarato fin dall'inizio di voler evitare le distorsioni e gli stereotipi, sempre troppo presenti quando si vanno a toccare (in Francia come altrove) temi legati, a vario titolo, all'immigrazione. D'altronde, a ben vedere, questo nuovo lavoro dell'attore/regista francese racconta di un nucleo familiare borghese di origine [...] Vai alla recensione »
Roschdy Zem dirige una commedia ironica scritta a quattro mani con Maiwenn Le Besco e focalizzata sul ritratto di una famiglia magrebina, trasmettendone con leggerezza e senza eccessivo sentimentalismo, contraddizioni, gioie, piccole liti e nevrosi. La sincerità senza sé e senza ma, anzi la verità senza filtri è al centro di les Miens, presentato in Concorso in questa edizione del festival di Venezia. Mou [...] Vai alla recensione »
Due fratelli in difficoltà con il mondo e fra di loro. Moussa, da sempre gentile e premuroso, cambia improvvisamente a seguito di un trauma cranico e comincia a dire soltanto quello che davvero pensa. Ryad invece è un presentatore televisivo di successo, il suo contrario, egoista e in crisi con la moglie. Fra di loro la sorella che tenta di tenere unite le fila, mentre un coro di figli e nipoti animano [...] Vai alla recensione »
È infine un dramedy con richiami autobiografici «Les Miens» (I miei) con l'attore francese di origine marocchina Roschdy Zem (in gara anche con «Les enfants des autres») impegnato pure in regia. Focus su fratelli di mezza età, uniti intorno al collante rappresentato da Moussa, che dei cinque congiunti è il più buono e conciliante. Almeno fino a quando un incidente non gli cambia carattere e orizzonti, [...] Vai alla recensione »
Chiude la giornata l'ultimo film francese (anche qui presenza vistosa, con 5 titoli) "Le miens" dell'attore-regista Roschdy Zem. Entriamo nel cuore di una famiglia, dove Moussa, che dei due fratelli maturi è il più generoso, subisce un trauma cranico, che lo rende aggressivo e menefreghista nei confronti di tutti, figli compresi. Se il pregio di durare solo 85' richiede gratitudine, si fatica a capire [...] Vai alla recensione »
Finalmente i terrapiattisti sdoganati nel grande cinema. Avviene con uno dei figli della famiglia protagonista di Les miens di Roschdy Zem, film in concorso a Venezia 79. Un giovane che vede ovunque il complotto delle big pharma e che ovviamente non crede allo sbarco dell'uomo sulla Luna, è stato solo un filmato girato da Stanley Kubrick. Un campionario di umanità rappresentato nella grande famiglia [...] Vai alla recensione »
Aggiunge poco o niente al concorso il francese "Les miens", ovvero "I miei", che l'attore d'origine maghrebina Roschdy Zem, con l'occhio a vicende autobiografiche e familiari, ha anche diretto. Se il nome dirà poco a noi italiani, il viso è di quelli che non si dimenticano. Qui, sorretto alla scrittura dall'attrice e regista Maïwenn, Zem distilla nella misura aurea di 85 minuti un vivace ritratto di [...] Vai alla recensione »
Moussa (Sami Bouajila) è un uomo buono che cerca di tenere insieme una famiglia che si vuole bene ma ha evidenti spinte disgreganti. Un giorno, per scaricare la tensione derivante da questa attività, partecipa ad una festa della collega d'ufficio ma si ubriaca troppo ed all'uscita dalla discoteca batte la testa a terra riportando un grave trauma cranico.
Roschdy Zem non lascia ma raddoppia: dopo Les enfants des autres è presente una seconda volta nel concorso ufficiale di Venezia 79, per di più nella doppia veste di attore e regista. I due film in cui recita sono accomunati, oltre che dal genere e dall'impostazione (sono due tragicommedie francesi sui rapporti familiari), anche dall'equivoco che li ha inclusi nella selezione che compete per il Leone [...] Vai alla recensione »
Sesto film da regista dell'attore Roschdy Zem, Les Miens (Our Ties) è in Concorso a Venezia 79. Scritto a quattro mani con Maïwenn, entrambi anche interpreti, ha per protagonista Sami Bouajila nei panni di Moussa, impiegato modello, padre premuroso e marito prossimo, non per volontà sua, alla separazione: tutto il contrario di suo fratello Ryad (lo stesso Zem), conduttore televisivo di successo, stigmatizza [...] Vai alla recensione »
I miei. Senza bisogno di aggiungere altro. È un'espressione efficace 'i miei', un pronome possessivo che - tanto in francese quanto in italiano - si fa nome per indicare, senza bisogno di specificazioni, la famiglia. Come se il legame con la famiglia non avesse in fondo bisogno di ulteriori dettagli ma radicasse la propria legittimità nel legame stesso, a prescindere da tutto.