Anno | 2022 |
Genere | Thriller |
Produzione | Francia |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Anne Le Ny |
Attori | José Garcia, André Dussollier, Christiane Millet, Ophélia Kolb, Anne Le Ny Zéphyr Elis, Victor Pontecorvo, Florence Muller, Claude Guyonnet. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 31 marzo 2023
Quando Alexandre scopre che la moglie Juliette lo tradisce, si scatena una violenta lite. Juliette fugge e muore. Il giorno dopo, piogge torrenziali spazzano via il suo corpo e parte il processo all'uomo.
CONSIGLIATO SÌ
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Un uomo scopre il tradimento della seconda moglie e ne causa, del tutto involontariamente, la morte. Causa altrettanto involontaria della scoperta è stata la figlia di primo letto che lui coinvolge in un intrico di false testimonianze. Il suo timore infatti è quello di essere accusato di aver voluto scientemente uccidere la consorte.
Anne Le Ny realizza questo suo film a partire da un fatto di cronaca che in Francia ha avuto una grande risonanza.
Ciò che l'ha indotta a scrivere è stato il poter indagare su sino a quale punto può spingersi la complicità tra un padre e una figlia. Lison, giovane studentessa, è molto affezionata al genitore e, in qualche misura, compie un freudiano atto mancato quando lascia come reperibile, senza esserne conscia, la prova del tradimento. Inconsciamente vuole che il genitore sappia. Ne consegue un'esondazione di situazioni parallela a quella che il torrente locale subirà di lì a pochissime ore. Quella che la regista costruisce è un'indagine sulle verità nascoste che tutti nel film, tranne un bambino, conservano nell'intimo. Su questa innesta un rapporto padre-figlia in cui il genitore, partendo dal timore di un'incriminazione grave, tenta un'operazione di manipolazione. Ne nasce quindi un film sul non detto che, quando finisce con il palesarsi, assume contorni in bilico tra la realtà e la ricostruzione parziale. Tutto questo viene mostrato con mano salda sia nella scrittura che nella regia con due eccezioni non proprio secondarie. La prima è l'entrata in scena della commissaria della polizia che ricorda tante donne poliziotte impegnate in indagini di difficile soluzione nelle serie francesi offrendo da subito la certezza che le false piste verranno da lei sicuramente. Ciò depotenzia la costruzione della suspense. La seconda è costituita da una serie troppo ampia di possibili finali che finisce con il voler tirare tutti i fili della trama senza lasciare nulla alla creatività dello spettatore.
L' acqua nel torrente scorre inesorabile, come il tempo nella vita. Trascina ogni cosa. Il suo moto impetuoso non può cancellare gli eventi infausti, i corpi, ogni cosa. Prima o poi siamo chiamati ad affrontare le situazioni a noi avverse, assumendocene le responsabilità ed accettandone i cambiamenti imposti. Le verità non dette, i sensi di colpa e i comportamenti manipolativi [...] Vai alla recensione »