Anno | 2022 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 78 minuti |
Regia di | Antonio Rezza |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 9 novembre 2022
Il Vangelo secondo Antonio Rezza, già Leone d'oro per il teatro: un film comico, satirico, tragico, religioso. In Italia al Box Office Il Cristo in gola ha incassato 27,4 mila euro .
CONSIGLIATO N.D.
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L’approccio alla figura del Nazareno è estremamente rispettoso. Il figlio di Dio non dice una parola, non si rapporta all’uomo che gli è inferiore, comunica solamente attraverso urla devastanti, perdizione dell’orecchio umano, che conducono le orecchie dell’uomo alla dannazione eterna. Un ruolo centrale è affidato alla Madonna, che segue il figlio durante la sofferenza terrena. Il Nazareno ci appare spesso urlante e trasversale, riverso sulle ginocchia di Maria che lo sostiene malinconica. Un Cristo iconograficamente già morto, che assale la vita e si smarrisce, che fa miracoli con la sola forza della disperazione: abbiamo l’uomo comune che si contorce sotto il peso della deformazione fisica e della tradizione, e un Cristo che lo guarisce senza toccarlo, con appena l’assillo delle urla rivolte al Padre Eterno che gravita nei cieli.
Il Messia crocifisso da neonato per mano del padre che martella i chiodi di persona sulle tavole di legno, con cui si chiude Il Cristo in gola, è una delle immagini più potenti di tutto il cinema di Antonio Rezza (qui per la prima volta senza Flavia Mastrella al fianco, ma con lo stesso bianco e nero dei loro corti del periodo Ottimismo Democratico), e chiarisce in maniera decisa come uno dei temi [...] Vai alla recensione »
Il Cristo in gola di Antonio Rezza, nella ricca sezione del Fuori Concorso, si colloca esattamente in quello spazio possibile e ancora non del tutto riempito che esiste tra la rabbia evangelico-politica di Pier Paolo Pasolini e l'immanenza cristologica della demitizzazione laico-religiosa di Ciprì e Maresco dell'indimenticabile epoca di Cinico TV. Da entrambi i film Antonio Rezza mutua qualcosa per [...] Vai alla recensione »
Togliere la parola a Cristo («in principio era il Verbo») è l'atto più blasfemo che si possa immaginare, coerente con la summa ateologica che intraprende Rezza. Che per tutto il film, le cui riprese sono state frammentate per due decenni, intraprende un corpo a corpo con un Cristo afono, epilettico, carne dolente. Un Cristo-zombie, un Cristo-Lazzaro che torna dall'aldilà senza buone notizie, e per [...] Vai alla recensione »
In un passaggio della motivazione fornita dalla Biennale Teatro di Venezia per il conferimento del Leone d'Oro alla carriera a Flavia Mastrella e Antonio Rezza si può leggere: «Antonio Rezza è l'artista che fonde totalmente, in un solo corpo, le due distinzioni di attore e performer, distinzioni che grazie a lui perdono ogni barriera, creando una modalità dello stare in scena unica, per estro e a tratti [...] Vai alla recensione »