L'avventurosa storia di un film diventato negli anni un vero e proprio cult. Espandi ▽
A cinquant'anni di distanza dall'uscita del noir cult
Milano calibro 9 (1972/2022), del regista Fernando Di Leo, "Milano calibro 9: le ore del destino" vuole essere un originale omaggio a questo film che ha segnato una svolta nel cinema di genere italiano, ponendosi tra le maggiori produzioni di riferimento per generazioni di cineasti e critici a livello internazionale.
Il tempo scorre inesorabile come in un sogno psichedelico, mentre da un luogo indefinito un treno percorre stazioni, incontra panorami, insiste sulla vita al suo interno; i suoi passeggeri devono raggiungere la stazione di Milano Centrale. In un improvviso salto temporale, la stazione è quella di oggi. Un uomo si dirige verso l'uscita-soglia tra la città di ieri e quella di oggi, tra il passato e il presente. E' il critico cinematografico Davide Pulici che, come un moderno Ugo Piazza, ripercorre i luoghi del film
Milano calibro 9 e ne rievoca storie e suggestioni, spiegando il significato più profondo del film, ovvero una vicenda sul destino. Attorno a questo tema e a quello del tempo, si svolge tutta la narrazione, a partire dal restauro dell'unica copia di
Milano calibro 9 custodita al Csc/Cineteca Nazionale, con la sovrimpressione dei giorni e delle ore, come aveva prestabilito il suo autore Fernando Di Leo, passando per ideali tavole rotonde cinephile, rievocazioni grottesche dei gangsters del film, interviste, rimandi, citazioni, tutto sotteso dalla musica della colonna sonora suonata dagli Osanna, dalla voce fuori campo dai "Racconti neri" di Giorgio Scerbanenco e dalle stesse parole di Fernando Di Leo.