Un cinema aperto a Buie d'Istria diventa luogo di ritrovo per italiani e jugoslavi. Espandi ▽
Nel 1950 Buie d'Istria è una "terra di nessuno", un luogo di dolorose fratture. In quell'anno viene aperto nel paese un nuovo cinema. Nei decenni che seguiranno diverrà il principale luogo di ritrovo per italiani e jugoslavi, e rappresenterà il simbolo di una possibile rinascita, di un futuro migliore. Recensione ❯
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Quotidianità ed esperienze di vita di un gruppo di giovani italiani di origine africana, all'indomani delle proteste organizzate all'inizio dell'estate 2020 a sostegno del movimento Black Lives Matter in America e nel resto del mondo. A partire da una foto scattata alla manifestazione di Milano, incontriamo il ragazzo ritratto e un gruppo di amici che si esprimono liberamente sui temi del razzismo oggi nel nostro Paese. Recensione ❯
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La storia della Lega di Cultura di Piadena attraverso le fotografie e i film di Giuseppe Morandi, le testimonianze della famiglia Azzali e di altri lavoratori della terra, ha affermato l'esistenza di una cultura subalterna, quella dei "paisan", i braccianti e i salariati agricoli della Bassa Padana, un esempio di orgoglio, di appartenenza di classe e resistenza culturale. Grazie all'appassionato lavoro di un gruppo di giovani della Soms, i paisan di Morandi tornano oggi a rivivere nei luoghi che li hanno visti protagonisti. Recensione ❯
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Un road movie che con aspra sincerità racconta di quattro persone, a tratti inconsapevoli di aver intrapreso un viaggio verso i confini della vita. Espandi ▽
Toni (Giacomo Ferrara) e Champagnino (Andrea Lattanzi), vivono in un piccolo paese dell'Abruzzo in cui non succede mai niente. Champagnino guida l'ambulanza mentre Toni fa il soccorritore. Un giorno viene chiesto loro di trasportare in Serbia Emir (Ivan Franek), un paziente che ha bisogno di cure speciali. Con loro ci sarà anche Maria (Agnese Claisse), la figlia di Emir.
Durante il viaggio Toni, Champagnino e Maria scopriranno di non conoscere tutta la verità e che la scelta di Emir sulla propria vita cambierà senz'altro anche la loro. Recensione ❯
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Un uomo entra nel contrabbando di sigarette. Una scelta di cui si pentirà. Espandi ▽
Gli scarichi di bionde in città sotto gli occhi di tutti. Gianni terminata la carriera da sotto ufficiale della Marina, attirato dai soldi facili del contrabbando di sigarette, diventa uno scafista. Una scelta che pagherà molto cara. Recensione ❯
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Un ritratto di Marco Pannella e in particolar modo dei suoi ultimi cento giorni. Espandi ▽
Gli ultimi giorni di vita di Marco Pannella, leone della politica italiana, raccontati con materiali di repertorio
mai visti e interviste inedite. Un ritratto sorprendente. Recensione ❯
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La stagione comica di Roberto Benigni, Francesco Nuti, Massimo Troisi, e Carlo Verdone. Espandi ▽
Nella storia della comicità del cinema italiano c'è un prima e un dopo. E loro sono lo spartiacque. I magnifici 4 della risata ricostruisce, attraverso gags, backstage e interviste, quella stagione del nostro cinema e i meccanismi di quella comicità che decretò l'enorme successo di Roberto Benigni, Francesco Nuti, Massimo Troisi, e Carlo Verdone. In un momento in cui le operazioni nostalgiche, specialmente di omaggio agli anni '80 americani, sono i maggiori successi delle piattaforme di streaming, I magnifici 4 della risata intende analizzare un fenomeno tutto italiano, che ha cambiato per sempre il nostro approccio alla commedia, che ha rivoluzionato il mercato dei film, e che ha modificato il nostro modo di ridere. Non si tratta di un mero omaggio a quattro grandi autori comici: il documentario, raccontando la loro storia, ci fa scoprire non solo come abbiano segnato una svolta nel mercato cinematografico della commedia italiana ma ci rivela anche i meccanismi propri della risata. Recensione ❯
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Una famiglia accoglie due filmmakers per un anno intero e gli permette di seguire le stagioni di lavorazione del vino. Espandi ▽
Vallata del Rio Marzatore. Valsamoggia. Colli bolognesi. A Gradizzolo si racconta la storia di un vino naturale. Una famiglia accoglie due filmmakers per un anno intero e gli permette di seguire le stagioni di lavorazione e di condividere momenti importanti di vita nella gestione dell'attività. Lo scorrere del tempo tra sorrisi, ricordi, cibo e vigne. Recensione ❯
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Il manifestarsi tra il 1963 e il 1979 nel perimetro della Capitale d'Italia di una miriade di esperienze estetiche, sperimentali, che con il cinema, la pittura, la scrittura, il teatro, la musica, vollero cambiare la società italiana. Espandi ▽
Era Roma racconta il taglio di tempo tra il 1963 - con la nascita del Gruppo '63 - e il 1979 - anno del Festival dei Poeti di Castelporziano - in cui per una magica, felice congiura la Capitale d'Italia riuscì a riunire come un magnete una mai più ripetuta concentrazione di arti e artisti indipendenti, alternativi, underground, libertari. Accomunati dall'impulso a mescolarsi tra loro, e, attraverso la politica, a intrecciarsi con la vita, per cambiare l'esistenza. Sono gli anni che vanno dal cosidetto 'boom' al cosidetto 'riflusso', in mezzo a cui passa il Sessantotto. Recensione ❯
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Marco Belelli, in arte Divino Otelma, si racconta in un viaggio intimo, sincero e personale attraverso le sue molteplici vite da mago, chansonnier, politico. Espandi ▽
Il film attraversa la vita del protagonista, in arte il Divino Otelma, in sua compagnia, dei suoi più stretti amici e collaboratori, delle sue lezioni e i suoi ricordi. Il documentario è stato girato durante il periodo pandemico nel 2020, completamente a distanza grazie a Skype call distribuite lungo tutto un anno solare, periodiche e rituali come laiche liturgie.
Quello che si scopre in questo viaggio è un personaggio complesso, attento e colto, tanto lontano dall'immagine che spesso se ne ha dal suo ritratto televisivo, quanto sincero e malinconico. Marco Belelli, in arte Divino Otelma è un noto filosofo e personaggio celebre nella tv e radio italiana. Ha 6 lauree quando gira il film (oggi va verso l'ottava) e deve la sua notorietà a una passata attività di mago, chansonnier, politico e per aver fondato l'Ordine Teurgico di Elios e la Chiesa dei Viventi che conta più di 20.000 fedeli in cui si autodefinisce Dio. Marco/Otelma parla con plurale maiestatis, si presta al racconto, descrive ciò che vede dalle finestre a favor di telecamera, segue i consigli del regista, discute con lui dei temi principali della sua multiforme esistenza. Recensione ❯
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La storia del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, sequestrato da Al Qaida nel gennaio del 2012 e ucciso tre anni dopo da un drone americano al confine tra Afghanistan e Pakistan. Espandi ▽
Barack Obama, in un discorso dell'aprile 2015, annuncia la morte, in Pakistan, di un cooperante italiano, Giovanni Lo Porto. Palermitano, di quella estrazione sociale che sembra segnargli il destino, Giovanni riesce invece a spiegare le sue ali. Lavora per pagarsi viaggi e studi, si laurea a Londra, lavora per diverse ONG internazionali. È durante l'ultima operazione umanitaria che Giovanni viene rapito, tenuto prigioniero per tre anni nel silenzio della politica e della stampa italiana, e, infine, ucciso in una operazione antiterroristica del governo statunitense. Amici e colleghi, giornalisti e avvocati ci raccontano la tragica storia di un uomo che era riuscito a cambiare il tracciato della sua vita e che, dopo la sua missione, avrebbe dovuto semplicemente tornare a casa, a Palermo, dove la madre, Giusy, ancora lo aspetta, sognando di sentire di nuovo la sua voce... Recensione ❯
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Una classe di terza media che affronta un passaggio cruciale della loro adolescenza durante la pandemia. Espandi ▽
Il film, che affianca osservazione antropologica e indagine generazionale. vede coinvolti studenti e docenti dell'Istituto comprensivo statale "E. De Amicis" di Floridia (Siracusa) durante l'anno scolastico 2020/21, trascorso in alternanza fra presenza in classe e DAD a causa della pandemia da Covid-19. Ne sono protagonisti Eric e Alice che, insieme ai loro compagni di terza media, vivono il cruciale passaggio dall'infanzia all'adolescenza tra libertà mutilate e restrizioni sempre più dure, tra un passato gravoso e un futuro indecifrabile. Le loro storie sono accomunate da una complessa situazione esistenziale e s'innervano su un territorio situato nel profondo Sud dell'Italia e dell'Europa. Uno spazio simbolicamente di confine e insieme d'avanguardia per gli effetti del cambiamento climatico in atto. Recensione ❯
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1945. Un gruppo di soldati italoamericani arriva in Italia alla fine della Seconda Guerra Mondiale e si stanzia in un bosco nei pressi di un paesino della pianura padana. Durante i momenti morti della vita militare, i soldati iniziano a raccontarsi storie dei loro paesi di origine. Il film è formato da sei novelle della tradizione popolare italiana. Il tema che unisce le storie è la vita e la morte. Ogni fiaba è un viaggio che segna la trasformazione; il passaggio dall'innocenza della gioventù, verso il mondo adulto degli uomini. Recensione ❯
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Questo documentario, girato nella città di Padova, come una "capsula del tempo" racchiude più di un anno di covid e lockdown: iniziato nella prima ondata primaverile del 2020, si snoda lungo la seconda fase, dall'autunno seguente alla primavera del 2021, attraverso interviste a cittadini di di ogni età, nazionalità, genere ed estrazione sociale. Un progetto iniziato come reazione alla chiusura e alla paura, ed è una cronaca sentimentale e popolare, diario cittadino del virus, che va oltre qualsiasi presa di posizione. Recensione ❯
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Un caro amico di Pasolini è concinto che lo scrittore si sia immolato alla sua volontà di aderire a un ponderato e lucido progetto mortifero, Espandi ▽
Qualcuno sostiene che Pier Paolo Pasolini sia stato ammazzato da un ragazzetto di borgata a seguito di un rapporto omoerotico finito male. Altri sostengono che sia stato fatto fuori dalla politica perché era un personaggio troppo scomodo. C'è poi un pittore, suo fraterno amico, che è invece stato convinto che lo scrittore si sia immolato alla sua volontà di aderire a un ponderato e lucido progetto mortifero, in cui la morte è da intendersi come ultimo capolavoro, finale rappresentazione di un'esistenza artistica senza precedenti. Dopo la morte del poeta, egli ha fatto dell'elaborazione e della ricerca di prove corroboranti la sua teoria, un'ossessione che lo ha animato fino alla fine dei suoi giorni. Questo pittore si chiama Giuseppe Zigaina e a lui è dedicato questo cortometraggio. Recensione ❯
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