L'ultima notte della vita di un'attrice prima del suicidio. Espandi ▽
La vita di Luisa Bonfanti - personaggio inventato ma assolutamente verosimile, così legato ai fatti della nostra Storia da apparire reale - raccontata attraverso i filmati, gli articoli e i ricordi di quanti l'hanno conosciuta - bene, mi verrebbe da dire - come Maselli, Scola ... E' la ricostruzione della sua ultima notte in cui l'attrice - nell'istante del suicidio - viene colta a guardarsi indietro, alla sua vita bruciata velocemente e ormai quasi interamente consumata. E' morta giovanissima Luisa Bonfanti, precedendo di qualche ora Enrico Berlinguer. Recensione ❯
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L'incredibile storia di uno dei talenti più amati della scena musicale italiana di oggi: un artista che parla la lingua dei suoi fan, li rappresenta e dà loro una voce. Espandi ▽
Partito dal Bataclan di Parigi ad aprile - con date a Londra, Madrid, Milano, e in mezzo l’Eurovision in tandem con Blanco - il Ghettolimpo Tour 2022 di Mahmood si è concluso a luglio al Teatro greco di Taormina. Un palco dalla posizione spettacolare e quindi altamente cinematografico, da cui infatti inizia e su cui si chiude Mahmood. Un riepilogo ampiamente autorizzato, della rivelazione musicale italiana più rilevante e innovativa degli ultimi anni: una figura il cui gesto artistico va ben oltre i dischi di platino e oro, i numeri dello streaming e sui social e il tutto esaurito dei concerti. Il film è un mix di estratti di live, interviste, archivi e animazione che sembra voler essere prima di tutto una sintesi dell’affermazione inaspettata, e altrettanto desiderata, di Alessandro Mahmoud, nato nel 1992 da madre italiana e padre egiziano. Il quale piuttosto presto abbandona la famiglia e così facendo, suo malgrado, dà il via alla spinta creativa del figlio. È una storia che conosce chiunque abbia ascoltato Soldi, la hit con cui Mahmood ha vinto, nella sorpresa sua e di molti, il Festival di Sanremo nel 2019, vedendosi spalancare tante altre strade all’estero.
Coprodotto da Red Carpet, con Pulse Films come produttore esecutivo, Mahmood è diretto da Giorgio Testi, già regista di altri documentari monografici.
Il trentenne autore di Soldi, solitamente molto riservato, si concede qua a un racconto piuttosto intimo, che non si limita alla carriera e all’ascesa artistica ma va a scavare nella profondità dei rapporti soprattutto familiari.
In uno stile tra il fiabesco e l’urban, sembra proprio che si sia voluto fissare in immagini, con un documentario celebrativo, il legittimo orgoglio per la realizzazione di un sogno. Recensione ❯
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Un karateka trova fin da bambino la forza per combattere tramite lo sport la malattia da cui è affetto. Espandi ▽
Claudio Fragasso prosegue la sua rocambolesca carriera di autore fieramente indipendente e di regista di film di genere e d’azione con questo excursus sul mondo del karate che mescola Karate Kid (cui il titolo Karate Man sembra fare esplicito omaggio) e The Wrestler, nel raccontare un’umanità sopra le righe che fa della performance sportiva il centro della propria vita. Il protagonista è il vero Claudio Del Falco, campione del mondo di kick boxing ed esperto di arti marziali, e la storia è ispirata alla sua vicenda reale di atleta diabetico, così come è ispirato alla realtà il rapporto fra lui e Stefano Maniscalco, vincitore di europei e mondiali di karate, presente anche qui come attore. Il film si muove su due piani. Il primo è quello delle scene che mescolano immagini d’archivio con ricostruzioni fictional, e che sono di gran lunga le sequenze più interessanti, il secondo è quello - rivedibile - della fiction melodrammatica che racconta le traversie umane e professionali dei protagonisti. Recensione ❯
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Dentro il movimento No TAV: storie, volti, luoghi di dieci anni di lotte politiche. Espandi ▽
Forza, coraggio e gioia! Questo è l'invito che Luca rivolge ai suoi compagni riuniti in assemblea. È rimasto gravemente ferito mentre tentava di rallentare l'apertura del cantiere al quale il movimento notav si oppone. Emanuela, la sua compagna, legge la lettera che Luca ha scritto in ospedale dove si sta lentamente riprendendo. I notav, tra i quali Marisa, Nicoletta e Paolo, tentano di disturbare i lavori del cantiere e di abbatterne le reti. Di notte, in piccoli gruppi, riescono ad entrare e danneggiare alcuni mezzi ma il cantiere è molto grande ed è considerato dallo Stato un'opera strategica. I lavori vanno avanti, il cantiere cresce. Il movimento notav prova a sostenere un partito politico che si dichiara notav ma Nicoletta richiama la necessità di mantenere autonomia nella lotta. Arrivano i processi, i pubblici ministeri raccontano il movimento notav dal punto di vista dello Stato e chiedono pene importanti per gli imputati. Sono passati anni e, mentre Luca ed Emanuela hanno avuto un figlio, Davide, un militante notav, è tornato dalla Siria dove ha combattuto nella rivoluzione del Rojava. La guerra mette l'individuo davanti a dilemmi ultimi e laceranti, sia combattere che non combattere sono due scelte sbagliate. Il tentativo di fermare l'opera per via istituzionale è ormai fallito: in assemblea Luca invita i compagni a prenderne atto, è in semilibertà e deve entrare in carcere ogni sera, lo accompagniamo. Mentre ci racconta di essersi lasciato con Emanuela, riconosce che sta all'individuo soltanto la ricerca della propria felicità. La lotta sulle reti del cantiere prosegue. Nicoletta viene arrestata, suo marito Silvano scende in paese per partecipare alla manifestazione in sua solidarietà. Recensione ❯
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Il ritratto dei una delle più famose jihadiste britanniche che per anni ha reclutato diverse donne occidentali. Espandi ▽
Tooba Bashir Gondal è una della più famose jidahiste britanniche. Nota come “The Isis Matchmaker”, ha cominciato a indossare l’hijab nel 2012 e a vent’anni è partita di nascosto per unirsi allo stato islamico. È accusata di aver reclutato donne occidentali per farle sposare ai combattenti dell’Isis. La regista l’ha raggiunta nel campo di prigionia di Ain Issa, in Siria, ed è stata con lei due settimane per intervistarla. Si sente l’enorme lavoro preparatorio, giornalistico prima che documentarista dove molte domande restano sospese, senza risposta. C’è solo un momento, forte, in cui Tooba piange che mostra come Argentieri sia riuscita a trovare un accesso umano a una figura apparentemente glaciale. Malgrado la quantità di materiale, non sempre il montaggio rende giustizia al documentario. Poteva infatti essere più incalzante soprattutto nel collegamento tra le sue dichiarazioni, i tweet e i titoli dei maggiori giornali britannici su di lei. Rimane comunque l’efficacia della ricerca e la quantità di dati accumulati su Tooba. Recensione ❯
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Crescere in un luogo in cui non solo si vive il presente ma ci si prepara per il futuro. Documentario, Italia2022. Durata 75 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In fondo al Delta del Po, in un paese che vive grazie alla pesca delle vongole, un gruppo di sedicenni è conteso fra scuola e lavoro. Espandi ▽
Vivere sul Delta di un fiume come il Po può assumere sia un risvolto romantico come offrire la sensazione di luoghi in cui la vita si ripropone sempre uguale con ritmi cadenzati dalla monotonia. In questo documentario Sironi e Gottardo sanno sottrarsi al luogo comune mostrandoci il quotidiano percorso di adolescenti per i quali la scuola, intesa in senso tradizionale, non ha più nulla da offrire. Li seguono così in un corso che vuole offrire loro competenze legate al futuro che li attende. I registi seguono tutta la vicenda e ci mostrano quanto sia importante saper trovare un equilibrio indubbiamente difficile ma anche necessario per poter ottenere quel risultato che il tentativo di porre un freno alla dispersione scolastica richiede. Ci aprono poi un orizzonte che potremmo definire inatteso. È un messaggio che apre a considerazioni non convenzionali che ci mostrano una provincia che merita di essere esplorata senza pre-giudizi e con lo stesso sguardo aperto che si e ci concedono i due autori. Recensione ❯
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Un film semplice che fa da vettore al pragmatico e contagioso spirito filantropico di Amma. Documentario, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La determinazione, le emozioni e la gioia di una donna visionaria e travolgente, un personaggio globale che non si stanca di combattere per la pace e che, partendo dalla sua India, ha raccolto sostenitori e volontari in tutto il mondo. Espandi ▽
L'ashram di Amritapuri in Kerala, India, è il quartier generale di Amma, figura carismatica locale ma nota in tutto il mondo e detta "la madre di tutti". Mata Amritanandamayi Devi, detta Amma ("madre") è nata nel 1953 proprio in quel villaggio di pescatori, situato su un'isola dove oggi sorge una struttura imponente e, in aggiunta agli spazi per la meditazione e lo yoga, ha luogo una grande quantità di attività di beneficenza, umanitarie, educative e sociali, da lei supervisionate. Dall'età di diciassette anni Amma ha dedicato la sua esistenza agli altri e riceve di continuo persone per abbracciarle, ascoltarle e dare loro conforto. Nonostante le umili origini, ha viaggiato in ogni angolo del pianeta per dichiarare la sua missione umanitaria, anche alle Nazioni Unite. Il suo approccio non si limita alla predicazione dell'altruismo ma si concretizza in una varietà di occupazioni realizzate da volontari, a titolo gratuito: recupero dei rifiuti, mensa per i meno agiati, un orfanotrofio, un centro universitario di ricerca scientifica, un ospedale d'avanguardia, corsi professionali, diretti soprattutto alle donne indiane.
Esempio luminoso di carità e operosità, interviene anche nei contesti di disastro ecologico, come dopo l'uragano Katrina o il disastro nucleare di Fukushima, per manifestare solidarietà ed effettuare donazioni alle popolazioni colpite.
Il film insiste sulla straordinaria circolazione di amore e compassione che rende possibile l'impressionante numero di meritorie azioni solidaristiche di Amritapuri e sul cambiamento spirituale da lei incoraggiato negli individui, mentre il compito di integrare informazioni su tre decenni di attività solidaristica è lasciato ai dettagliati, estesi titoli di coda. Recensione ❯
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Il racconto cinematografico di un Paese, l'Italia, nella sua attuale fisionomia, in un film fatto di sole immagini e musica. Espandi ▽
L’Italia oggi vista in un lungo percorso costituito da immagini suoni e silenzi per costruire un ritratto dello stato della nostra penisola. Si parte dal passato remoto e da tradizioni che ancora si perpetuano per giungere ai livelli massimi della tecnologia non dimenticando l’osservazione degli esseri umani nel loro quotidiano ed anche nella loro eccezionalità.
Ha la struttura di un viaggio quest’opera di Egidio Eronico (definirla documentario equivarrebbe ad offrirne un’immagine non consona) ma è un on the road dell’anima profonda (ma non per questo non contraddittoria) dell’Italia. Il modello remoto sembrano essere i tre film diretti da Godfrey Reggio Koyaanisqatsi, Powaqqatsi e Naqoyqatsi. Solo dal punto di vista della costruzione per suoni ed immagini però, non certo per i contenuti. Perché questi ultimi sono dettati dal desiderio profondo di andare a conoscere un’Italia crogiuolo (a volte inconsapevole) di una congerie di presenze, attività, tradizioni e costumi che ne fanno un soggetto da continuare ad osservare ed esplorare. Recensione ❯
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Un documentario che non valorizza le imprese di Gino Soldà e che si appesantisce in modo ingiustificato nella parte fiction. Documentario, Italia2022. Durata 66 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Insieme al noto alpinista Simone Moro, si ripercorre la vita di Gino Soldà, leggenda dell'alpinismo del Novecento e protagonista di imprese memorabili. Espandi ▽
Ha vinto la medaglia d'oro al valore atletico nel 1936 per le sue imprese sul Sassolungo e la Marmolada e ha fatto parte della spedizione italiana che ha raggiunto la vetta del K2 nel 1954 quando aveva 47 anni. Gino Soldà, classe 1907, è stato una leggenda dell'alpinismo. Dopo l'8 settembre del 1943 è diventato partigiano e salvato delle vite umane. Le sue imprese sportive e frammenti della sua vita privata sono ricordati dall'alpinista Simone Moro e da Giannina Cegalin Soldà, moglie di suo figlio Manlio.
Uno dei limiti di questo doc riguarda il materiale d'archivio (le foto, i filmati) che non è stato adeguatamente valorizzato per far emergere autonomamente la figura dell'alpinista.
Si ha l'impressione che Gino Soldà. Una vita straordinaria voglia prendere tempo, come se non si fidasse totalmente (soprattutto a livello quantitativo) dei materiali a disposizione. Un documentario di 66 minuti dovrebbe andare subito dritto all'obiettivo e invece non ci riesce. Per questo la figura di Gino Soldà e la sua storia restano alla fine sfocate. Recensione ❯
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Un ritratto toccante delle battaglie di una generazione. E uno sguardo originale su Firenze. Documentario, Italia2022. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di come è nato il quartiere Isolotto di Firenze. Espandi ▽
Con filmati d'epoca e attraverso il ricordo di molti testimoni, Federico Micali racconta la storia singolare del quartiere dell'Isolotto, a Firenze. Dove un prete coraggioso si schierò con decisione dalla parte del "popolo", degli operai che lottavano per il loro posto di lavoro, e arrivò ad offrire loro gli spazi della chiesa per le riunioni sindacali. Mentre lui portava la Messa all'aperto, in piazza. Un esperimento rivoluzionario di una Chiesa locale più autenticamente cristiana, con lo sguardo rivolto agli ultimi, in aperta disobbedienza alle gerarchie ecclesiastiche.
Federico Micali sa raccontare i movimenti,i pensieri, i respiri di una comunità. Il suo cinema è attratto da ciò che è "collettivo", dai fili invisibili che uniscono le persone.
Stavolta racconta la sintonia di un quartiere operaio e di un prete anticonformista, che pagherà caro il suo schierarsi con gli ultimi. Ne emerge un ritratto toccante delle speranze e delle battaglie di una generazione che credeva di poter cambiare il mondo. Uno sguardo originale su Firenze: una Firenze lontana anni luce da quella delle "camere con vista" a cui il cinema ci ha abituato. Recensione ❯
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Una commedia romantica sul valore del tempo con un buon interprete e un ottimo montaggio. Commedia, Italia, Bulgaria2022. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di un ragazzo che non voleva dormire. Espandi ▽
Luca è ossessionato dal pensiero di non vivere appieno le sue giornate, incatenato a ripetere ogni giorno ciò che odia di più: dormire. Infatti per lui il sonno è solo una perdita di tempo, e dunque il suo desiderio più grande sarebbe quello di non dover addormentarsi mai. Finché una fattucchiera non lo accontenta, e Luca si ritrova ad avere a disposizione giornate da 24 ore che può sfruttare fino in fondo: il che però, per un ragazzo di 21 anni che sta sprecando la sua vita fra videogame e discoteche, si rivelare estenuante. Che cosa farà una volta esauriti i binge watching di tutte le serie possibili e una volta infranti tutti i record alla play station? Un'indicazione gli arriva dalla giovane bibliotecaria Roberta, di cui è innamorato fin da quando lei l'ha baciato a dieci anni, e che è tutto il contrario di lui: studiosa, seria, altruista e gran lavoratrice.
La trama è di quelle che Hollywood ama, un paradosso surreale creato per dare una lezione di vita agli spettatori.
E buonanotte è tratto dall'opera omonima dello youtuber Daniele Doesn't Matter, che cofirma soggetto e sceneggiatura insieme al regista del film, Massimo Cappelli (del team di sceneggiatura fanno parte anche Agostino Di Febo e Federico Alotto), ed è una commedia romantica sul valore del tempo e su come dovrebbe essere utilizzato per perseguire valori e obiettivi nobili, invece che bruciato all'altare del divertimento narcisistico e autoreferenziale. Recensione ❯
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La vita quotidiana nei territori occupati della Cisgiordania si apre al cambiamento grazie all'azione di un gruppo di giovani palestinesi. Espandi ▽
Quante volte abbiamo visto immagini dei territori occupati della Cisgiordania, della West Bank segnata dai posti di blocco, dei soldati israeliani che pattugliano lande semideserte, spesso prendendosela con ragazzini inermi o con anziani pastori che rivendicano il diritto di far pascolare gli animali sulle loro terre? La questione palestinese è uno stallo perenne, una condizione che dopo vari decenni è quasi istintivo – colpevolmente – considerare, se non naturale, almeno strutturale, parte del mondo che l’ha creata e alla quale appartiene. Sarura mostra immagini di oggi, del 2009 e degli anni intercorsi tra la prima e la cosa visita dei registi. A parte la grana del digitale, meno definita e netta, nulla pare cambiato. In realtà ciò che è cambiata è la storia di At-Tuwani e del vicino villaggio di Sarura, sgomberato dagli israeliani. E sono cambiate le teste delle persone che lì vi abitano: oltre a resistere allo sgombero con la creazione di un comitato di lotta popolare, con azioni pacifiche contro il governo israeliano e con registrazioni audio e video delle violazioni dei diritti dei palestinesi, da qualche tempo si è cominciato anche a restaurare Sarura e le sue grotte. Recensione ❯
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Un giornalista inglese indaga su una serie di strani fenomeni che avvengono in un paesino della Sardegna. Espandi ▽
1953: in un paesino della Sardegna una giovane donna, Maria Corrias, accudisce il fratello paralitico costretto su una sedia a rotelle.
Questa sua condizione sembra non avere un apparente motivo.
Jonathan Marshall, giornalista londinese del The Times, e Simon Gallanger, il suo inseparabile fotografo e amico, stanno indagando su una serie di misteriosi casi analoghi a quello di Maria con scarsi risultati.
Entrati in contatto con la ragazza, si trovano coinvolti in una vicenda sanguinosa, ricca di misteri, complotti e fenomeni paranormali. Recensione ❯
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Un'originale rilettura dell'uccisione di Pasolini che punta alla verità (ancora latitante). Documentario, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film inchiesta alla ricerca della verità politica dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini Espandi ▽
La mattina del 2 novembre 1975 su una spiaggia di Ostia veniva trovato il martoriato cadavere di Pier Paolo Pasolini. Il documentario torna ad interrogarsi su quella morte grazie a numerosi contributi di persone che, a vario titolo, all'epoca conobbero Pasolini o presero parte alle indagini come inquirenti, testimoni o avvocati di parte.
Una rilettura dell'uccisione di Pasolini realizzata in modo originale e con nuove ed ampie testimonianze. Nel corso dei decenni intercorsi tra quella tragica mattina e il tempo presente più di un documentarista ha affrontato il mistero, che grava tuttora, a proposito dell'uccisione del poeta, scrittore, intellettuale e regista. Il lavoro di Angelini si pone nella linea della ricerca avendo però una prospettiva ed una scrittura differenti.
Vengono così evidenziati i molteplici motivi che, aggiunti alle incongruenze che emergono dall'indagine, rendono più che sospetta la versione ufficiale e fanno riflettere sulla sentenza d'appello che tornava a condannare Pino Pelosi cancellando la dizione 'in concorso con ignoti'. Recensione ❯
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La signora scompare: l'artista e il biografo ne seguono le tracce. Espandi ▽
In Friuli-Venezia-Giulia, nei luoghi della memoria della sua infanzia, l'artista visivo Ernst Bollinger sta per allestire la sua prossima mostra. Lo studioso d'arte Adrien lo segue mentre sta lavorando alla sua biografia. All'improvviso però Helena, moglie di Ernst, scompare senza lasciare tracce. Le indagini della polizia non portano frutti, e così Ernst e Adrien iniziano la loro personale ricerca della donna nello scenario invernale della Laguna di Grado, con l'aiuto del giovane barcaiolo Giulio. Insieme, in un viaggio interiore e attraverso quella natura incontaminata, scopriranno luoghi inesplorati dell'anima, smarrendosi per ritrovarsi.
Lo smarrimento dei protagonisti in un'atmosfera sospesa è restituito dalla fotografia suggestiva, ma l'eccessiva lentezza mette a dura prova lo spettatore.
È un cinema che richiede un grande sforzo per essere visto, concedendo poco in cambio. Non agevola nemmeno il frequente e insistito commento in voice over di Adrien, come se volesse spiegare a parole un mistero esistenziale che a parole non si può spiegare. Recensione ❯
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