Può un'avventura trasformarsi nel peggior incubo di sempre? Espandi ▽
Alcune studentesse universitarie si lasciano convincere dalla loro docente a vivere un'avventura all'interno di un bunker antiatomico, allo scopo di acquisire informazioni utili per le proprie tesi. I temperamenti e le diversità derivanti dalle eterogenee estrazioni sociali delle ragazze prospettano un week-end interessante, ma, allo stesso tempo, complicato. Un sinistro custode le accompagna nel cuore del bunker, considerato uno dei luoghi più sicuri al mondo, dal quale non potranno uscire prima di ventiquattro ore. Tra lo stupore e l'inquietudine, le donne si accampano in un fetido dormitorio improvvisato. Ma durante la notte due di esse spariscono nel nulla. Nora, la docente, coordina le ricerche, che ben presto risucchieranno il gruppo in un vortice mortale architettato dalla follia di un feroce antropofago che, con inaudita violenza, le deturpa ad una ad una e le divora. Recensione ❯
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La notte di Halloween, in un vecchio cimitero, avvolto da una fitta nebbia alcuni uomini che si erano attardati rimangono vittime di un fatto innaturale e terrorizzante... Espandi ▽
È la notte del 31 di Ottobre, la notte di Halloween, in un vecchio cimitero con il calare della notte, anche una fitta nebbia avvolge il luogo, alcuni uomini che si erano attardati rimangono vittime di un fatto innaturale e terrorizzante... Un video musicale di una cantante latina ci introduce in una riunione, il destino della cantante Ydalia, è affidato al prossimo brano musicale ed al relativo video, lei da troppo tempo è fuori dal giro e malgrado sia stata un nome nel suo campo farne rientro non è facile. Hazel, anche lei bella donna, è la manager da sempre di Ydalia, e si adopera in ogni modo per mediare la difficile situazione che si è creata tra Ydalia e Barbara, sono due prime donne, ambedue belle e determinate, ma in questo momento è Barbara ad avere il coltello dalla parte del manico. E' proprio Ydalia a lanciare l'idea, realizzare un video in un vecchio castello tra tombe, morti resuscitati. In una sequenza musicale vedremo ogni fase di preparazione, dalla incisione del brano. I preparativi fervono al castello e tutto è quasi definito, la mattina arriva Ydalia con Hazel subito seguita da Barbara, anche lei vuole seguire ogni fase del lavoro... Finalmente tutto è pronto ed anche la notte è scesa e con essa la tanto temuta nebbia... Durante le riprese in un susseguirsi di situazioni ad alta tensione e con situazioni terrificanti, scopriremo che i morti viventi portati dalla nebbia, sono terribili ed affamati ed esistono Recensione ❯
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Non un biopic né un santino, ma una parabola (laica) asciutta ed essenziale sul coraggio necessario. Biografico, Italia, Germania, Gran Bretagna2022. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A San Giovanni Rotondo arriva Padre Pio evocando da subito un'aura carismatica tra i fedeli. Espandi ▽
Padre Pio di Abel Ferrara non è né un biopic né un santino televisivo, ma una parabola (laica) asciutta ed essenziale sulla necessità di portare le idee e le azioni fino alle loro estreme conseguenze, e conserva un’essenzialità espositiva di per sé radicale, resa più credibile dall’interpretazione scarnificata di Shia Le Boeuf, che racconta un calvario personale tangibile. Dentro Padre Pio ci sono molti temi cari al regista: la ricerca della redenzione, la religione come dogma indiscutibile, la colpa, anche come compiacimento. E l’ipocrisia opportunista di un clero che arriva a benedire le armi degli oppressori è collocata senza dubbi dalla parte dei cattivi. Certo, qualche primo piano è da cartellone didascalico, e qualche scena d’azione sfiora il compiacimento autoriale, ma Padre Pio resta un film potentemente etico, viscerale e furibondo, curiosamente poco retorico nonostante la definizione manichea del Bene e del Male, attento ai dettagli, e sostenuto da un commento sonoro calzante da parte del fedele Joe Delia. Recensione ❯
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Doc, animazione e materiali d'archivio. Un mix ammaliante, come il tempo in cui viviamo. Animazione, Italia2022. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Liberamente ispirato a "La conferenza degli uccelli" di Farid al-Din 'Attar. Espandi ▽
Come fare a riportare l'ordine tra i regni e le famiglie degli uccelli di tutto il mondo? Upupa propone di andare a cercare le risposte da Re Simourgh, ma non è una cosa semplice, visto che la casa del sovrano si trova sulla Montagna di Kafh, ai limiti conosciuti della terra, e per arrivarci si devono attraversare Sette Valli (Ricerca, Amore, Conoscenza, Distacco, Unificazione, Stupore e Annientamento). L'immane stormo si mette in volo. Chi arriverà davanti a Re Simourgh e che risposte troverà?
Il film di Michele Fasano ha viaggiato come l'Upupa e i suoi simili: decine di festival e premi in tutto il mondo, a dimostrazione dell'universalità della ricerca. Fasano predica - sì, predica - una Via dell'Amore e un'Abolizione delle Esclusioni che non sia un superamento delle rispettive teologie.
La lingua filmica che lo supporta è quella di un tessellatum fatto di documentario, animazione e materiale d'archivio, che a volte viene imbolsito da troppa enfasi letteraria e sapienzale nozionismo, e a volte spicca - letteralmente - il volo per divenire puro montaggio invisibile che salda ogni sua parte in modo fluido e pacato. Intricato, ammaliante, antitetico - come il tempo in cui viviamo. Recensione ❯
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Un'epopea romantica che mescola pathos e humor come atto di resistenza. Drammatico, Francia, Italia, Libano2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due innamorati in difficoltà decidono di rischiare tutto e lasciare insieme Beirut. Espandi ▽
Beirut, i percorsi di due outsider si intrecciano in un amore reso difficile dalla città e dalle condizioni di vita. Ahmed è un rifugiato che viene dalla Siria, pieno di metallo in corpo e che cerca di sopravvivere come può rivendendo materiali di recupero. Mehdia è una ragazza etiope che lavora come badante presso una famiglia che la tratta da schiava. I due si incontrano in rapidi attimi rubati, si danno conforto e progettano una fuga insieme. Recensione ❯
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La storia di un adolescente orfano che fa ciò che può per proteggere i suoi fratelli. Espandi ▽
Amila ha diciannove anni, viene da un piccolo villaggio dello Sri Lanka e dopo aver perso i genitori si ritrova responsabile dei due fratelli e due sorelle più piccoli. Una famiglia senza adulti che va da un anno fino ai quattordici, e che si ritrova nella capitale Colombo per trovare da vivere, specialmente alla luce della malattia cardiaca della piccola Inoka. Serve un intervento costoso, ma il lavoro in cantiere di Amila non basta per pagarlo e il ragazzo si lascia convincere dai soldi facili di una donna invischiata nel traffico di neonati. Recensione ❯
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Un'originale rilettura dell'uccisione di Pasolini che punta alla verità (ancora latitante). Documentario, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film inchiesta alla ricerca della verità politica dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini Espandi ▽
La mattina del 2 novembre 1975 su una spiaggia di Ostia veniva trovato il martoriato cadavere di Pier Paolo Pasolini. Il documentario torna ad interrogarsi su quella morte grazie a numerosi contributi di persone che, a vario titolo, all'epoca conobbero Pasolini o presero parte alle indagini come inquirenti, testimoni o avvocati di parte.
Una rilettura dell'uccisione di Pasolini realizzata in modo originale e con nuove ed ampie testimonianze. Nel corso dei decenni intercorsi tra quella tragica mattina e il tempo presente più di un documentarista ha affrontato il mistero, che grava tuttora, a proposito dell'uccisione del poeta, scrittore, intellettuale e regista. Il lavoro di Angelini si pone nella linea della ricerca avendo però una prospettiva ed una scrittura differenti.
Vengono così evidenziati i molteplici motivi che, aggiunti alle incongruenze che emergono dall'indagine, rendono più che sospetta la versione ufficiale e fanno riflettere sulla sentenza d'appello che tornava a condannare Pino Pelosi cancellando la dizione 'in concorso con ignoti'. Recensione ❯
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Un doc che riesce a portare nella realtà dell'isola-carcere di Gorgona con la giusta discrezione e il necessario equilibrio. Documentario, Italia, USA2022. Durata 91 Minuti.
Un sguardo sull'isola-carcere della Gorgona, unico esempio europeo di questo tipo di penitenziario. Espandi ▽
Sull'isola di Gorgona, che si trova a 19 miglia dalle coste della Toscana, c'è un penitenziario del tutto particolare che è concepito come una colonia agricola dove i detenuti svolgono diverse attività come quella, per esempio, di coltivare l'orto, fare il pane oppure occuparsi del bestiame. Sul posto non c'è praticamente nulla. L'unica residente è Luisa Citti, discendente di una delle famiglie che hanno vissuto nel luogo dall'Ottocento. Nella casa di reclusione c'è il direttore Carlo Mazzerbo che dialoga con i detenuti. A Gorgona non possono essere ammessi chi fa parte della criminalità organizzata né chi ha problemi di tossicodipendenza.
Sembra un film fermo nel tempo. Gorgona però non è, soltanto, né un documentario carcerario, né sul luogo. Emergono piuttosto le persone che si trovano lì. I volti, le attività quotidiane già raccontano molto della loro storia, integrata poi dai racconti davanti la telecamera.
Premiato come miglior documentario al 63°Festival dei Popoli, Gorgona porta dentro la realtà dell'isola-carcere con la giusta discrezione, il necessario equilibrio. Il documentario, il cinema, sono però soltanto un passaggio temporaneo. Ciò che sembra contare, per Tibaldi, è mostrare un'esperienza che resterà per sempre. Recensione ❯
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Un film sul ricordo e sui rimpianti, in cui l'intimità discreta ma partecipe di Bigoni trova corrispondenze col cinema di Soldini. Drammatico, Italia2022. Durata 83 Minuti.
I limiti di un amore, l'esaurirsi del tempo a disposizione, la fine. Cinque stanze si infila nei meandri della vita di una coppia e ne svela le fragilità, giocando con il tempo e con gli spazi. Espandi ▽
K, un uomo ormai prossimo alla pensione, sta leggendo una lettera che gli ha scritto la moglie Lara, gravemente malata, prima di andarsene di casa. I due sono stati sposati per circa trent'anni. All'inizio della loro relazione si sono amati intensamente ma la morte della loro figlia di quattro anni ha condizionato per sempre la loro vita. Da quel momento K si è allontanato da Lara. Negli ultimi sei mesi poi l'uomo ha iniziato una nuova relazione con Silvia. Non si rende conto del suo stato di salute. Quando accade, è già troppo tardi.
Cinque stanze oltrepassa la sua innegabile organizzazione dello spazio della scena e, attraverso la fotografia di Italo Petriccione, racconta molto dei suoi personaggi attraverso i primi piani, i silenzi.
Da parte di Bigoni, c'è una cura esemplare nel disegnare gli stati d'animo 'provvisori quasi d'amore' che avvicinano i suoi protagonisti a quelli del cinema di Soldini. Qui non hanno la possibilità di fuga, di provare a reinventarsi una vita. Ma nel finale, proprio nell'ultima stanza, il film respira e trasforma la sua rabbia in tenera malinconia. Recensione ❯
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La storia di due bambini africani che sognano di arrivare in Italia. Espandi ▽
Dopo la morte della madre Bekisisa, una ragazzina di dodici anni e suo fratello Eno di sei decidono di partire per l'Italia. Entrambi vogliono una vita migliore. Dopo un viaggio pieno di insidie riescono a raggiungere il nostro paese. Ora il loro obiettivo è quello di arrivare a Roma. Nel frattempo si arrangiano come possono e trovano da dormire in una ex-fabbrica di specchi dove vivono molti bambini di diverse nazionalità che sono stati abbandonati. Ma la minaccia è dietro l'angolo; c'è infatti un uomo perfido, Gigetto, di cui tutti hanno paura. Dal momento in cui Eno ha commesso un furto, tutti sono in pericolo.
In Oltre il confine si sente la paura dei bambini ma nel film ci sono dentro troppi tocchi autoriali che lo fanno deragliare, dal gioco di ombre sotto la tenda, ai dialoghi di Bekisisa davanti al fuoco che cerca la madre fino agli alberi abbracciati. È un sentimentalismo ridondante e forzato.
Quella di Oltre il confine era già una storia che parlava da sé. Aveva bisogno di uno stile più secco, non necessariamente documentaristico, ma comunque più diretto. Il dolore era già nel volto di Bekisisa, senza la necessità del dettaglio delle lacrime. Ci sono ovviamente tutte le migliori intenzioni. Ma oltre al cuore c'era il bisogno di quella giusta distanza che invece non c'è. Recensione ❯
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Un film composto da sette corti diretti da sette registe da tutto il mondo che utilizzano stili differenti per esprimere la lodo idea di femminilità. Espandi ▽
Sette donne nel mondo, di età e provenienza diverse, si trovano a dover affrontare sfide altrettanto differenti per affermare principi fondamentali come parità di genere, autodeterminazione femminile e sorellanza. Un film corale, tutto al femminile, episodico e plurale, sia a livello di punti di vista che di narrazione. Il miglior pregio del film e dell'operazione è anche il suo imperdonabile difetto: l'assoluta eterogeneità. L'alternarsi delle storie nelle loro profonde diversità è interessante e arricchente, tuttavia sembra mancare una vera linea che le tenga coese in una qualche coerenza narrativa più delineata del solo "storie al femminile". Resta il tentativo, riuscito, di dare voce e spazio a registe e interpreti di talento e spessore. Come resta l'Oscar alla miglior Canzone Originale per con “Applause”, scritta da Diane Warren e interpretata da Sofia Carson. Recensione ❯
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Igor e Graziano sono due persone che nella vita non si dovrebbero incontrare. Uno è colto e introverso, mentre l'altro è scaltro, esuberante e poco incline alla riflessione. Espandi ▽
Igor e Graziano sono due persone che nella vita non si dovrebbero incontrare. Uno è colto e introverso, mentre l'altro è scaltro, esuberante e poco incline alla riflessione. Figli della finanza "sportiva" e della crisi occupazionale, i due provano a sbarcare il lunario e a realizzare un grande sogno comune legato al mondo della musica. A bordo di un furgone senza una meta e senza nulla in tasca, Igor e Graziano cercano il loro "Mondo Fantastico", ma trovano, al momento, solo il modo di far crescere la loro giovane amicizia. Recensione ❯
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Un film da far vedere nelle scuole per la dolcezza e la precisione con cui si racconta l'Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Animazione, Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Portogallo2022. Durata 70 Minuti.
L'emigrazione italiana in Francia in un film in stop motion poetico e personale. Premio della giuria ad
Annecy. Espandi ▽
Quella che con un tono altisonante potrebbe definirsi la ‘saga’ degli Ughetto viene narrata con profonda dolcezza e partecipazione da un discendente. Grazie all’utilizzo della stop motion e di pupazzi in plastilina alti 23 centimetri il regista ha raccontato con dolcezza, ma anche con precisione storica, l’Italia di coloro che vennero definiti come gli ultimi. Di quelli cioè di cui lo Stato si ricordava quando doveva mandarli a morire nelle tante guerre che hanno costellato la prima metà del secolo scorso. Salvo poi non offrire loro altro che la strada dell’emigrazione. Un film come questo, grazie alla tecnica adottata e ai toni utilizzati, dovrebbe essere mostrato nella scuola dell’obbligo per ricordare a tutti, sin dalla più giovane età, che il passato del nostro Paese va conosciuto e non dimenticato. Anche e soprattutto quando si pronuncia con disprezzo la parola ‘migranti’. Recensione ❯
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Una fiaba carceraria dal tono sognante e surreale, metafora di un'umanità spaventata dalla propria stessa natura. Commedia, Italia, Ucraina2022. Durata 88 Minuti.
Il cielo in una cella: tra coming of age surreale e fiaba carceraria, l'opera seconda di Andrea Magnani. Espandi ▽
Giacinto è nato in carcere dalla madre e dal padre entrambi condannati. Cresciuto al riparo dal mondo, protetto dalle mura della prigione e dalle cure di Jack, il burbero ma affettuoso capo delle guardie, è diventato un ragazzo innocente e sensibile. Abbandonato dai genitori, da adolescente è costretto a trasferirsi in una casa d'accoglienza per orfani, ma incapace di adattarsi al mondo di fuori farà di tutto per tornare in carcere: prima provando a farsi arrestare non appena diventa maggiorenne, poi diventando anche lui una guardia carceraria. L'amicizia con l'ergastolana Rocky mette a rischio il suo rapporto con Jack: ma proprio un inatteso regalo di quest'ultima permetterà a Giacinto di trovare finalmente il modo di uscire dalla sua prigione, sia fisica, sia mentale...
L'opera seconda di Magnini ritrova un personaggio simile al malinconico disadattato protagonista del precedente Easy, questa volta non più chiamato a trovare se stesso nel corso di un classico road movie, ma al contrario in un film fondato sull'idea di chiusura e protezione.
Il ritratto del povero Giacinto, sognatore disadattato che non sa trovare un posto nel mondo e finisce per ottenere grazie alla corsa una liberazione che in realtà non vorrebbe, funziona come immagine di un'umanità spaventata dalla propria stessa natura. Recensione ❯
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Una donna viene lasciata dal marito. Affronta la sitazione entrando in un armadio. Espandi ▽
Esordio alla regia dell’attrice Monica Dugo, che immagina, scrive e interpreta la storia di una donna in cerca di un rifugio dai ruoli familiari e dalle aspettative di genere. Il rifugio-simbolo è l’armadio di casa, quello condiviso da tutti nelle prime scene, che si sforzano di descrivere il caotico quotidiano di una famiglia presa dal lavoro, dai ritardi, le colazioni insieme, lo sport del pomeriggio, e tutti gli altri significanti di una vita “normale”. Una normalità turbata dalla decisione di un padre di andarsene, di pensare a se stesso e alla sua depressione mai veramente spiegata a una figlia desiderosa di saperne di più. Tuttavia né la normalità né questo difficile riassetto familiare risultano mai credibili, affossati da una scrittura poco incisiva e spesso banale. Recensione ❯
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