Anno | 2021 |
Genere | Commedia |
Regia di | Leonardo D'Agostini, Anna Negri |
Attori | Simona Tabasco, Tommaso Ragno, Milvia Marigliano, Mario Sgueglia, Ludovica Martino . |
MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 settembre 2021
I destini di diverse generazioni, in un percorso fatto di intrighi e segreti ma anche di nuovi e inaspettati amori.
CONSIGLIATO NÌ
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Nora è una giovane giostraia che impara a leggere i tarocchi, Rosa una ragazza della Roma bene con un padre influente e un fratello presentatore ai tempi della Dolce Vita. Le unisce, a loro insaputa, un legame di sangue: saranno proprio loro a voler far luce sul mistero che avvolge le loro vite, in un clima di drammi, intrighi, rapimenti, omicidi e sepolture clandestine.
Si scrive Lunapark, si legge la nuova serie italiana diretta da Leonardo D'Agostini e Anna Negri e destinata al popolo "young-adult" di Netflix.
Chiaramente targettizzata sin dalla prima puntata, mira a raccontare l'avventura esistenziale di due sorelle gemelle che si rincontrano per caso dopo essere state - per una catena di motivi che la serie svelerà - separate da piccolissime. Nel primo episodio incontriamo Nora, interpretata da Simona Tabasco (amata dal pubblico del piccolo schermo per È arrivata la felicità e I Bastardi di Pizzofalcone), una giovane giostraia che proprio il giorno in cui viene promossa a leggere i tarocchi riceve la rivelazione che le cambierà la vita.
Rosa è il suo opposto, almeno da un punto di vista meramente sociale: appartiene a una famiglia stanziale e benestante (la interpreta Lia Grieco, mentre i suoi genitori sono gli ottimi Fabrizia Sacchi e Paolo Calabresi e suo fratello il bravissimo Guglielmo Poggi, nei panni del personaggio più interessante del film), senza altri problemi che non l'ossessione di ritrovare la sorella. Un altro incontro che cambierà la vita di Nora è quello con Simone (Alessio Lapice), aspirante giornalista alle prese con lo scoop più clamoroso della sua vita, che coinvolgerà a vario titolo anche un familiare di Nora, lo ziastro (Mario Sgueglia, già applaudito in Summertime e qui in versione Colin Farrell).
Una storia di sorellanza e di intrighi, psicodrammi, rapimenti, omicidi, silenzi e insabbiamenti in cui il family drama e il coming of age strizzano l'occhio al genere giallo/thriller. Il risultato è un pastiche di ingredienti troppo numerosi ed eccessivamente diversi tra loro, che arrivano a stridere anziché amalgamarsi.
C'è la storia di formazione della protagonista, con le sue varie iniziazioni (ai tarocchi, come alla vita adulta fatta di scoperte difficili), il giallo su ciò che le è accaduto da piccola, l'atmosfera del film in costume (siamo negli anni della Dolce Vita, con ricostruzione storica annessa), il tentato film storico nell'episodio flashback (il quarto, con tanto di bombardamenti e voce di Mussolini), il family drama nel tormento dell'appartenenza e nelle reazioni di famiglia d'origine e famiglia acquisita, un altro giallo che riguarda un attore famoso, la love story (tra la protagonista e Simone, e tra Rosa e il suo fidanzato) e un accenno di spaccato sociale nella descrizione delle vite laccate ma emotivamente precarie dei benestanti e di quelle piene di umanità ma economicamente precarie dei giostrai. Tutto, troppo, e scritto in maniera ordinaria, convenzionale, stereotipata, già vista e poco emozionante. Più vicina al linguaggio della fiction che al serial, per lo più adatta a un pubblico adolescenziale, manicheista nel delineare fumettisticamente i buoni e i cattivi.
A tutto questo si aggiunge una sesta puntata che non risolve nessuno dei fili narrativi lasciati volutamente sospesi, con un colpo di scena da b-movie che mira evidentemente a rilanciare a una seconda stagione. Un modo antiquato e poco acuto di pensare la serialità televisiva, che diversamente da una soap opera non ha certo bisogno di un mancato finale affinché il pubblico abbia voglia di vederne ancora.