Anno | 2020 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Elisa Fuksas |
Attori | Elisa Fuksas, Alessia Correani, Michele Gallucci . |
MYmonetro | 2,59 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 27 agosto 2020
Un racconto autobiografico nato in quarantena e girato con il solo telefono. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento,
CONSIGLIATO NÌ
|
Elisa Fuksas, pochi giorni prima dello scoppio della pandemia, scopre di avere un tumore alla tiroide che necessita di un intervento. Mentre il Covid si diffonde decide di continuare a raccontarsi ed anche a raccontare il ritrovarsi con un'amica, che non sentiva da tempo, che è affetta a sua volta da un tumore.
Ci sono molti modi (e li stiamo progressivamente conoscendo) di raccontare ciò che è successo nei mesi trascorsi.
Quello scelto da Elisa Fuksas mette in gioco lei stessa e al contempo ci aiuta a cercare di trovare una risposta a una domanda che tutti più o meno ci siamo posta: come ha vissuto questi mesi di isolamento chi aveva un'altra patologia, vedeva posposti gli interventi a suo favore e temeva il corona virus? Fuksas non smette di riprendersi in ogni momento delle sue giornate solitarie e di offrirci le sue riflessioni su quanto sta accadendo fuori e dentro di lei. Ne esce una coraggiosa messa a nudo di timori, ansie, attese. Ma anche di scoperte e di accettazione dell'idea che si può anche chiedere un aiuto ad altri senza doversene vergognare. In tempi poi di forte agnosticismo o di ritorni alla fede in conseguenza di quanto stava accadendo, ci parla di una fede ritrovata in precedenza che diventa ausilio, senza alcun eccesso da conversione, ma, molto più semplicemente ed intimamente, come convinzione intima. Il suo rapporto con la malattia è molto diretto e privo di filtri. C'è la paura ma anche il bisogno di iniziare a fidarsi, l'inizio cioè di un pellegrinaggio, come lo definisce, che la farà trovare pronta a dare sostegno quando sarà l'amica a confidarle le proprie difficoltà. Perché questo non è soltanto (e sarebbe già molto) un documentario su come una giovane donna ha affrontato una malattia già presente in lei, un'altra possibile e la solitudine ma anche una riflessione su come l'amicizia (quella vera) possa rimanere intatta anche se gli eventi ci allontanano e su come questa possa più di alcune cure. Perché fa bene all'animo e, di conseguenza, aiuta il corpo di chi soffre. Elisa lo ha sperimentato e ce lo comunica.
Alla vigilia della pandemia, scopro di avere una malattia. Quasi contemporaneamente la mia più cara amica, che pensavo persa e che invece ritroverò, a sua volta si ammala. Da una sequenza di eventi impensabili, in un mondo inedito e in quarantena, nasce questo film, interamente girato con il telefono: un’investigazione sul potere del "Racconto", che riesce a sconfiggere la paura di vivere e di morire e sul mistero di ogni amicizia e di ogni fede.
I film precedenti di Elisa Fuksas spesso mostravano una volontà di racconto in prima persona, a volte diretta (Chinese Honeymoon) a volte mediata dalla fiaba (Nina) o dal confronto con personalità forti (Senza fine, documentario su Ornella Vanoni). In questo piccolo diario filmato la regista si mette in scena raccontando la drammatica esperienza del tumore alla tiroide che l'ha colpita durante il lockdown, [...] Vai alla recensione »
I dubbi sui film precedenti di Elisa Fuksas, l'esordio Nina e il cyber-thriller The App su Netflix (più una serie di doc in vari formati) erano sostanzialmente incentrati sull'eccessivo trattamento estetizzante che la regista applicava alle proprie immagini: armata solo di un iphone, questa volta l'autrice butta giù l'intera impalcatura delle sue opere precedenti e si restituisce allo spettatore, è [...] Vai alla recensione »
Nei giorni della quarantena, quelle volte che immaginavamo il cinema dopo la pandemia, tutto sommato speravamo di non vedere una sequela di tragedie all'interno di angustianti perimetri domestici. Sulla carta iSola è il perfetto film di quel tempo lì: una donna chiusa in casa costretta a fare i conti con la solitudine, la fragilità, l'angoscia. Tuttavia c'è qualcosa in più nel nuovo lavoro di Elisa [...] Vai alla recensione »