Titolo originale | Guai Tai |
Anno | 2020 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Taiwan |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Liao Ming-yi |
Attori | Nikki Hsin-Ying Hsieh, Po-Hung Lin . |
Uscita | venerdì 2 luglio 2021 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Tucker Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,13 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 giugno 2021
La love story più eccentrica dell'anno arriva da Taiwan, è stata girata con un iPhone ed è già destinata a diventare un cult movie. In Italia al Box Office I WeirDO ha incassato 4,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Chen Po-ching soffre di disturbo ossessivo-compulsivo (DOC): deve continuare a lavarsi le mani e a disinfettare e pulire l'ambiente domestico, oltre a uscire solo un giorno al mese, adeguatamente "protetto" dagli agenti esogeni, per recarsi in un negozio di alimentari. Un giorno trova il suo negozio di fiducia con le serrande abbassate ed è costretto a cambiare: conosce così Chen Ching, una ragazza simile a lui in tutto e per tutto, DOC compreso. Ching deve evitare la luce del sole, che le causa irritazioni alla pelle. In breve tempo i due capiscono di essere fatti l'uno per l'altra e credono di essere stati uniti dal destino. Giurano di non voler cambiare mai, solo che le patologie talora possono anche essere curate.
Sfiora diversi temi affascinanti il film di Liao Ming-yi, li accarezza, senza mai osare afferrarli.
Un po' come la sua protagonista Chen Ching, che sceglie di non scegliere di fronte a una decisione troppo dolorosa. I weirDO oscilla tra questa volontà di osare e la timidezza nello spingersi fino in fondo, ma dopo la visione restano gli spunti apprezzabili di un'opera adesa alla contemporaneità, al punto tale da anticipare gli sviluppi di quest'ultima. Chiunque abbia visto il film, infatti, lo ha fatto dopo aver vissuto l'esperienza della pandemia da COVID-19 e non può fare a meno di ricondurre ciò che vede a un immaginario irrimediabilmente alterato dall'esperienza vissuta. Mascherine, disinfettanti e lavaggio compulsivo delle mani hanno reso tutti noi, per qualche tempo, vicini alla condizione vissuta dai due protagonisti. Un fatto che da un lato agevola il transfert, ma dall'altro rischia di depistare, di sviare dal senso profondo di quel che intendeva raccontare Liao. Le patologie di Ching e Po-ching, infatti, sono uno strumento narrativo, al pari del formato video utilizzato - lo schermo dell'iPhone nella prima parte, il 16:9 nella seconda, con un espediente di passaggio dall'uno all'altro che ricorda in parte quanto fatto da Xavier Dolan in Mommy - concepito per agevolare il racconto di una riflessione sull'incapacità di reale condivisione ed empatia nel gelido mondo odierno. Il presente, sembra dirci Liao, non è fondato sui sentimenti invisibili, ma sulla condivisione, o addirittura coincidenza, di passioni, abitudini e anche difetti. Sulla replicazione delle proprie manie, che si traduce in una duplicazione di egoismo più che in una condivisione effettiva delle proprie differenze.
Come insegnano decenni di romcom, la comunanza di hobby è materiale buono per l'amicizia su Facebook e l'appartenenza alla medesima "bolla", non per dar vita a una storia d'amore duratura, in cui l'incastro tra elementi eterogenei e il processo di disvelamento dell'intimità altrui sono parti integranti dell'innamoramento e della sua sublime follia. Una commedia strampalata, apparentemente concepita per divertire e consolare il pubblico nerd, diviene così una riflessione sui rapporti umani nel nostro presente, che screzia con una punta di amarezza le grottesche premesse iniziali. Un debutto sorprendente, che conferma la vitalità inesausta del cinema taiwanese.
Po-ching è un ragazzo germofobico e affetto da un disturbo ossessivo compulsivo che gli permette di uscire di casa per fare la spesa giusto una volta al mese - il 15, bardato come per affrontare una guerra batteriologica. Il destino gli fa incontrare Ching, coetanea che convive con patologie simili. È un colpo di fulmine che attraversa mascherine, guanti e tutte le protezioni igieniche.
Sappiamo tutti quanto fosse già radicato in alcuni paesi asiatici, Giappone, Taiwan, l'impiego di dispositivi igienici come guanti e mascherine, prima che l'emergenza sanitaria globale rendesse queste abitudini igieniche normali anche dalle nostre parti. Le motivazioni erano diverse, spaziano da una naturale inclinazione a evitare il contatto fisico, all'esperienza pregressa della Sars, alla difesa [...] Vai alla recensione »
Era noto principalmente come montatore, il taiwanese Lao Ming-yi, che qui segna il suo debutto alla regia nel lungometraggio (alle spalle aveva solo un corto realizzato nel 2011) in un'opera di folgorante tenerezza, presentata in anteprima streaming mondiale al Far East Film Festival 2020 - con la poco consueta modalità della proiezione unica, distinta quindi dal resto del catalogo che resta quasi [...] Vai alla recensione »
Si tratta sempre d'amore. L'amore è un disturbo. L'amore è un'ossessione. L'amore è qualcosa che ti chiude gli occhi e ti fa credere ciecamente, abbandonato rapito e fiducioso. Chen Po-ching e Chen Ching sono una coppia misofobica, hanno paura di sporcarsi o contaminarsi, insomma sono affetti da un disturbo ossessivo compulsivo, sentono il bisogno irrefrenabile di lavarsi le mani e pulire incessantemente [...] Vai alla recensione »