Anno | 2022 |
Genere | Arte, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Marco Pianigiani |
Attori | Jasmine Trinca . |
Uscita | lunedì 28 novembre 2022 |
Distribuzione | Nexo Digital |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 maggio 2023
Bellezza, creatività, genio: la Firenze rinascimentale di Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico, è un concentrato di arte e cultura. Ma non è solo questo. In Italia al Box Office Botticelli e Firenze - La nascita della bellezza ha incassato 102 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Ci sono due opere d'arte che vivono nell'immaginario collettivo di tutti. Questo "tutti" non è un termine generico, ma è scelto chiaramente per delineare un'idea collettiva di qualsiasi generazione e paese. Si tratta della "Primavera" (1477-1482) e della "Nascita di Venere" (1485) del Botticelli, due opere "cult" della storia dell'arte e dell'Italia rinascimentale riconoscibile da chiunque. Botticelli e Firenze - La Nascita della Bellezza, il film ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani, non parte da queste opere - che naturalmente analizza anche in maniera complessa, riportando influenze e visioni che vanno dai Preraffaeliti fino a Terry Gilliam, passando per Andy Warhol e Giosetta Fioroni - ma narra di Botticelli come figura molto più attenta, attiva, pensante e d'esempio di quel periodo storico.
Sandro Botticelli (Firenze, 1445 c.-1510) ha infatti modificato visioni e stile seguendo una forte passione non solo nei confronti del mezzo per cui era nato, quello della pittura, per cui la grazia, il talento sono indiscutibili, ma è stato un attento osservatore della sua contemporaneità.
Il film, la cui storia e cadenzata dalla calda voce di Jasmine Trinca, parte infatti da Firenze: dall'habitat dunque in cui Botticelli e la sua arte sono nati e si sono sviluppati raggiungendo la perfezione. La Firenze di Lorenzo De Medici, quella ricca, florida, attiva culturalmente tanto da essere considerata - come dichiara Franco Cardini - la New York di quel periodo che ha fatto la storia mondiale e poi, alla morte del nobile, la Firenze drammatica, cupa, allertata di Savonarola.
Questi cambiamenti politici vengono annusati e rappresentati dal pittore attraverso una mutazione dei soggetti: da quelli giovanili freschi, vivaci, dove natura e gaudio, amore e passioni, miti e favole, prevalgono. Ad arrivare al Botticelli adulto che pone lo sguardo sulla religione, su una realtà sociale preoccupante, drammatica, che in qualche modo deve tornare ad essere funzionale e salvifica. Ecco che dagli spensierati ritratti dei nobili aristocratici - dai giovani come il "fanciullo" custodito alla National Gallery di Londra, fino ai bellissimi Giuliano e Lorenzo de Medici, o allo straordinario "Ritratto di giovane donna" (1480-85) in collezione a Francoforte - o dalle scene dove narrazione moderna, estetica e immaginario raccontano veri e propri episodi come in un film di immagini in movimento, come il modernissimo "Venere e Marte" (1483). Si passa a una visione appunto densissima di episodi dipinti, o minuziosamente raffigurati, di scene meno piacevoli e più critiche come la "Natività mistica" (1501), dove soggetti dalle diverse proporzioni e prospettive rappresentano un unicum.
?Il docu-film traccia dunque un completo percorso di Botticelli che, come dichiarato dall'autrice del soggetto, non è affatto conosciuto sotto diversi aspetti e talenti e che, grazie alla trasposizione tra dipinto e reale, tra immagine bidimensionale e tableaux vivants, restituisce una visione viva, in movimento, narrativa delle opere di Botticelli, anche per avvicinare un pubblico giovane a scovare e visitare questi capolavori.
Opere d'arte presenti nelle collezioni e musei di tutto il mondo e che, anche grazie ai racconti appassionati e dettagliati dei professionisti invitati a parlare, si mostrano assolutamente contemporanee. Basti guardare quel primo nudo integrale di donna replicato all'infinito della "Venere Pudica" (1485-1490) tratta dalla "Nascita di Venere" (1485) nella collezione degli Uffizi di Firenze (cosi come la "Primavera) o, per citare un'opera grafica di straordinaria importanza e modernità, i "Disegni per la Divina Commedia" (1480-1495).
C'è il rapporto tra il pittore rinascimentale Sandro Botticelli e la Firenze dei Medici al centro del nuovo capitolo dedicato alla grande arte al cinema. Secondo l'oramai rodato format di Nexo Digital, riprese di opere, inserti di fiction e interventi di esperti legati da una voce narrante (qui, quella di Jasmine Trinca) raccontano didascalicamente l'arte come comunicazione del potere, spirito di un'epoca, [...] Vai alla recensione »
Nel saggio sulle Mitologie botticelliane, Ernst Gombrich ricordava come a fine '800 Rosenthal attribuisse la fama dell'arte di Botticelli alla sua natura enigmatica, alla grande ambiguità che le sue figure esprimono, a tal punto che possono essere interpretate in qualunque modo desideriamo. Quell'ideale di bellezza, che è diventato icona del Rinascimento, ripreso in tutto il mondo e declinato in forme [...] Vai alla recensione »