Verdict

Film 2019 | Poliziesco 100 min.

Regia di Raymund Ribay Gutierrez. Un film Da vedere 2019 con Max Eigenmann, Kristoffer King, Jordhen Suan, Rene Durian, Lourdes Javelosa-Indunan. Cast completo Genere Poliziesco - Filippine, 2019, durata 100 minuti. - MYmonetro 3,17 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 27 settembre 2019

Una moglie maltrattata si difende in un processo dal marito alcolizzato. Il film è stato premiato al Festival di Venezia,

Consigliato sì!
3,17/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,83
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Il ritratto immediato, tattile e viscerale di una società patriarcale esasperante.
Recensione di Paola Casella
venerdì 13 settembre 2019
Recensione di Paola Casella
venerdì 13 settembre 2019

Joy è una giovane donna di Manila con una figlia di sei anni, Angel, e un marito ubriacone e tossicodipendente, Dante, per cui ogni scusa è buona per picchiare la moglie, spesso davanti alla bambina. All'ennesima gragnola di calci e pugni Dante colpisce anche la piccola Angel, e Joy tira la linea: fugge dalla polizia e denuncia il marito, come non aveva osato fare durante le tante segnalazioni precedenti. Da quel momento inizia per moglie e marito un iter burocratico interminabile, irto di difficoltà tanto per il colpevole (che naturalmente si dichiara innocente) quanto per la vittima.
La famiglia di Dante deve indebitarsi per pagare un avvocato senza scrupoli che chiede una parcella esorbitante e si riserva il privilegio di ritirarsi davanti all'eventuale mal parata, e Joy viene assistita da un pubblico ministero che si barcamena all'interno di un sistema giudiziario fortemente maschilista.
Il reperimento dei testimoni si rivela per Joy un altro ostacolo a causa dell'omertà che vige nel suo quartiere degradato, e la donna si trova a subire continue pressioni da parte delle autorità di polizia che la invitano a "riconciliarsi" e a "pensare al bene di sua figlia" e ritirare la denuncia.

Il fatto positivo che esista nelle Filippine un reparto esplicitamente dedicato alla Violenza contro le donne e i bambini è controbilanciato da un sistema giudiziario e sanitario e da forze di polizia che minimizzano i crimini contro i membri più esposti di una società, delegittimando le vittime e favorendo i maschi adulti in ogni circostanza. Quel che è più avvilente è che Joy e Dante sono messi in condizione di condividere continuamente gli spazi angusti e sovraffollati delle aule di polizia o di tribunale, e dunque messi sullo stesso piano e avvicinati in modo che Joy continua ad avvertire fisicamente la presenza minacciosa di Dante.

Il regista e sceneggiatore Raymund Ribay Gutierrez ha 26 anni coma la protagonista di Verdict, con cui esordisce sul grande schermo, ma ha già una mano sicura e una narrazione fortemente empatica.

Gutierrez racconta questa piccola storia ignobile dal di dentro e a distanza ravvicinata, a cominciare dalla prima sequenza in cui ci butta letteralmente in mezzo all'esplosione di violenza del marito nei confronti della moglie e sotto gli occhi della figlia, impedendoci di dimenticare quella scena per tutta la vicenda seguente, in cui sentiremo il caldo e il sudore, la prossimità dei corpi, la rabbia e la paura di Joy, lo smarrimento infantile di Angel, la tracotanza di Dante e la preoccupazione di sua madre e sua sorella che, cresciute in una cultura patriarcale, difendono l'uomo nonostante il suo passato problematico e l'evidente temperamento irresponsabile e violento.

Il produttore di Verdict è Brillante Mendoza, grande autore del cinema filippino e firma dietro a opere dalla durata lunghissima: anche Verdict è lungo e a tratti lento, ma è la misura necessaria a raccontare, appunto, le esasperanti lungaggini del sistema burocratico e legale.

Gutierrez ci restituisce il ritratto di una società patriarcale che giustifica gli uomini nelle loro peggiori nefandezze e considera le donne una proprietà di cui disporre come meglio (o peggio) credono. E ci impedisce ogni distacco attraverso una regia immediata, tattile e viscerale, che ci fa muovere fra il caos delle strade di Manila e le aule anguste del tribunale, dentro una tensione emotiva che cresce, frustrazione dopo frustrazione. E spiega bene i meccanismi distorti secondo i quali le bugie, l'arroganza e la percezione di una supremazia millenaria contaminano anche le buone intenzioni di un Paese che vorrebbe evolversi ma ancora non ci riesce.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 3 settembre 2019
Peer Gynt

La giustizia umana non esiste. In questo film realistico con abbondante uso della macchina da presa a spalla, per seguire da vicino i protagonisti, la povera Joy, stufa di essere malmenata dal marito violento e alcoolizzato, lo denuncia alla polizia. Ma l'iter giudiziario è lungo e pieno di burocrazia e finisce per non proteggere affatto la donna e la sua bambina.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 17 settembre 2019
Fiaba Di Martino
Film TV

Dante nell'inferno di Manila. È un meccanico, traffica con la coca e bazzica i poliziotti. Pesta a sangue la moglie Joy e la figlioletta Angel, perché, come maschio, crede di averne il diritto. Joy si ribella col coltello, lo ferisce e lo denuncia. Ed entra nell'inferno kafkiano dei tribunali. La giustizia, corretta nella procedura, è esasperante e costosa, parla un inglese incomprensibile e non salvaguarda [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 agosto 2019
Cristina Matteucci
La Rivista del Cinematografo

Verdict ***/* L'interrogativo sulla violenza del giovane Gutierrez. Parte bene, sacrifica qualche emozione di troppo Un marito può picchiare la propria moglie perché la ama? Cerca di rispondere Verdict, film scritto e diretto dal ventiseienne regista filippino Raymund Ribay Gutierrez e presentato a Venezia76 nella sezione Orizzonti. Joy è regolarmente vittima del marito violento, Dante, che la picchia [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 agosto 2019
Sarah Mataloni
Close-Up

Verdict, primo lungometraggio del giovane Raymund Ribay Gutierrez, porta alla luce, con realismo e toni duri, la violenza domestica nelle Filippine dominata da un sistema sociale e giudiziario lento e incapace di dare risposte. La narrazione entra nel vivo della questione dall'inizio del film, mostrando le vessazioni subite da Joy e da sua figlia Angel per mano di Dante, uomo ambiguo e spesso ubriaco. In [...] Vai alla recensione »

NEWS
MOSTRA DI VENEZIA
venerdì 13 settembre 2019
Paola Casella

Una storia ignobile raccontata a distanza ravvicinata. Premio della Giuria nella sezione Orizzonti di Venezia 76.  Vai all'articolo »

winner
premio speciale della giuria orizzonti
Festival di Venezia
2019
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