Titolo originale | Hitoyo |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 123 minuti |
Regia di | Kazuya Shiraishi |
Attori | Takeru Sato, Ryôhei Suzuki, Mayu Matsuoka, Yôsuke Asari, Hanae Kan Megumi, Takuma Otoo, Kuranosuke Sasaki, Ryôhei Suzuki (II), Yuko Tanaka, Mariko Tsutsui, Daigo Yamamoto. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 23 giugno 2020
Un omicidio, una donna, tre figli, l'espiazione e una parentela allo sbando.
CONSIGLIATO SÌ
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In una notte di pioggia battente, Koharu decide di mettere fine agli abusi del marito, ubriaco e violento, nella maniera più drastica. Lo investe con uno dei taxi dell'azienda di famiglia, la Inamura Taxi. Prima di costituirsi, confessa il fatto ai figli, orgogliosa di averli liberati da un aguzzino, per consentire loro di fare ciò che vorranno nella vita. Quindici anni dopo, terminata la pena detentiva, Koharu torna a casa e ritrova i propri figli, solo che questi non hanno seguito la strada sperata: Daiki svolge un lavoro che odia e sta per divorziare dalla moglie, Sonoko si prostituisce e Yuji, il talentuoso dei tre, scrive articoli per un giornaletto scandalistico. La reunion sarà fonte di sconquassi e, forse, di riconciliazioni.
Dopo aver spaziato tra generi e ambizioni diversificate - il noir di The Blood of Wolves, la commedia surreale di A Gambler's Odyssey 2020, il biopic sui generis di Dare to Stop Us - Kazuya Shiraishi approda a un adattamento di una pièce di Yuko Kuwabara.
Una storia di colpa e redenzione, di peccati dei padri e di fardelli che gravano sulle spalle dei figli, che tradisce la propria origine teatrale, concentrandosi su pochi ambienti ricorrenti e reggendosi principalmente sul gioco di attori. Straordinario il cast assemblato da Shiraishi, in cui brillano Yuko Tanaka (nel ruolo di Koharu), ma anche i personaggi di contorno come la Yumi di Mariko Tsutsui, già protagonista del bellissimo e trascurato A Girl Missing. La tendenza a tratteggiare in maniera eccessiva i caratteri dei figli di Koharu è funzionale all'andamento narrativo, che insegue chiaramente un climax sensazionale, e rientra nella trattazione tutta nipponica del conflitto generazionale. In uno spettro che va da Battle Royale a Tokyo Sonata, il cinema giapponese si concentra sovente sulle disfunzionalità del nucleo familiare e sui rancori della generazione dei padri nei confronti di quella, debosciata e perdente, dei figli. One Night non fa eccezione e riprende il contrasto, sottolineando le colpe degli uni e degli altri. Con il corollario di disapprovazione, invisibile ma onnipresente, da parte della comunità circostante, che si manifesta attraverso scritte e volantini, rigorosamente anonimi.
Shiraishi si getta a capofitto in questi temi, senza tuttavia riuscire ad aggiungere note particolarmente innovative a un pentagramma ampiamente rodato. L'anarchia stilistica di Dare to Stop Us sembra fare un passo indietro e mettersi al servizio di un family drama che convince ma non sorprende. Le sfumature regalate da un cast assemblato in maniera mirabile si disperdono quando le vicende parallele finiscono per incontrarsi - la famiglia Inuhara da un lato, Doushita e il figlio tossicodipendente dall'altro - in un epilogo melodrammatico. L'identità di Shiraishi regista rimane un enigma - autore o curioso sperimentatore di generi? - e non è certo One Night a svelare il mistero. Ma l'interazione tra alcuni dei migliori attori giapponesi in attività può rappresentare già di per sé un incentivo alla visione.