Titolo originale | Chamboultout |
Titolo internazionale | No filter |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia |
Produzione | Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Eric Lavaine |
Attori | Alexandra Lamy, José Garcia, Michaël Youn, Anne Marivin, Medi Sadoun Michel Vuillermoz, Olivia Côte, Anne Girouard, Jean François Cayrey, Ludivine de Chasteney, Guilaine Londez, Claudine Vincent, Nuno Lopes, Lucille Guillaume, Thomas Millot, Christophe Canard, Joséphine Drai, Guillaume Briat, Lauréna Thellier, Isabelle de Hertogh, Balthazar (II), Benoît Allemane, Arnaud Toupense, Aurélie Boquien, Stana Roumillac, Constance Gay, Stéphane Bonnet, Richard Sandra, Jeff Bigot, Geneviève Gil, Simon Royer, Laurène Doval, Jean-Baptiste Blanc, Zacharie Fauchoux, Michèle Grazioli, Pier Ewudu, Eric Gallienne. |
MYmonetro | 2,81 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 luglio 2020
Un libro autobiografico mette alla prova un gruppo di amici e una famiglia.
CONSIGLIATO SÌ
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Fred e Beatrice sono una coppia felicemente sposata con tre figli piccoli quando la loro vita cambia bruscamente: in seguito ad un incidente infatti Fred perde la vista, molte delle sue capacità cognitive e ogni freno inibitorio. Beatrice si trova così a mandare avanti da sola la famiglia con grande fatica, pur mantenendo una disposizione solare ed un sorriso apparentemente imperturbabile. Intorno a lei ruotano i figli in crescita, gli amici, la suocera e la sorella del marito, tutti animati da buona volontà ma non sempre capaci di esserle di aiuto. E quando Beatrice decide di raccontare la sua storia in un libro ne diventano i personaggi e scoprono il ruolo che Beatrice ha affidato loro nella versione letteraria della sua vita.
Lasciatelo dire è una commedia agrodolce liberamente ispirata al romanzo autobiografico scritto da Barbara Halary-Lafond, cosceneggiatrice insieme al regista Eric Lavaine e a suo fratello Bruno.
Il film racconta in chiave ironica le reazioni della piccola comunità che circonda la protagonista, cui si è aggiunto nel tempo anche Bernard, l'amante e amico di Beatrice che le rende sopportabile l'immensa fatica di restare vicina ad un marito con cui non può più esserci condivisione intellettuale o sessuale.
Non è facile mantenere l'equilibrio sul crinale sottile di questa storia basata sulla realtà ma al limite dell'incredibile, e la chiave di lettura di una comicità bonaria non è sempre traducibile, sia letteralmente (le battute e i giochi di parole in lingua originale erano probabilmente più divertenti) sia culturalmente, poiché la capacità di adattarsi a un insolito ménage à trois e una certa elasticità nella ridefinizione dei ruoli sono caratteristiche (quantomeno cinematografiche) squisitamente francesi.
Ma il film ha una sua grazia da favola contemporanea e una sua dimensione leggera che fa il paio con l'aria di mare di Biarritz e gli spazi aperti della costa atlantica, dove il microcosmo di Beatrice si trasferisce per festeggiare il compleanno di Fred.
Il tentativo, piuttosto scoperto, è quello di bissare il recente successo della commedia corale Piccole bugie tra amici (al punto che Beatrice è interpretata da Alexandra Lamy, ex moglie di quel Jean Dujardin che là era una figura centrale) nel mescolare tragedia e commedia sentimentale e nell'illuminare le dinamiche tra persone che, pur frequentandosi da una vita, si nascondono reciprocamente molte verità. Né la scrittura né la regia sono però altrettanto felici di quelle di Guillaume Canet e il risultato è una tragicommedia lieve e impalpabile, ma anche parecchio inconsistente.
Fred e Béatrice sono una felice coppia con tre bambini, travolta da una disgrazia improvvisa. A causa di un incidente stradale, infatti, Fred perde la vista. In compenso acquista uno smodato appetito, con una pantagruelica, irrefrenabile voglia di mangiare qualsiasi cosa gli capiti sotto tiro. Béatrice, dal canto suo, per superare il trauma, trova in Bernard un consolatorio amante, ma soprattutto scrive [...] Vai alla recensione »