Titolo internazionale | The Mafia Is No Longer What It Used to Be |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Franco Maresco |
Attori | Letizia Battaglia, Ciccio Mira, Angelo Faraci, Matteo Mannino, Christian Miscel Franco Zecchin, Federica Scibilia. |
Uscita | giovedì 12 settembre 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,37 su 23 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 7 ottobre 2019
Un ritratto di cosa à la mafia oggi. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office La Mafia non è più quella di una Volta ha incassato 120 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Nel 2017, a 25 anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio, Franco Maresco decide di realizzare un nuovo film. Per farlo, trova impulso in un suo recente lavoro dedicato a Letizia Battaglia, la fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia, definita dal New York Times una delle "undici donne che hanno segnato il nostro tempo". A Letizia, Maresco sente il bisogno di affiancare una figura proveniente dall'altra parte della barricata: Ciccio Mira. "Mitico" organizzatore di feste di piazza, nei pochi anni che separano questo film da Belluscone - Una storia siciliana Mira sembra cambiato, forse cerca un riscatto, come uomo e come manager, al punto da organizzare un singolare evento allo Zen di Palermo, "I neomelodici per Falcone e Borsellino". Eppure le sue parole tradiscono ancora una certa nostalgia per "la mafia di una volta".
Bene ha fatto Franco Maresco a mettere Letizia Battaglia al centro di questo suo percorso sull'assenza e/o la manipolazione (anche in buona fede da parte dei giovani che cantano e ballano) della memoria nei confronti di due difensori della legalità che hanno sacrificato le loro vite nel combattere la mafia su tutti i fronti (quello economico/finanziario e dei legami politici in primis).
Nell'anno in cui nelle sale è arrivato con successo il film di Bellocchio su Tommaso Buscetta e al Biografilm si è visto un interessante documentario sulla grande fotografa, Maresco presenta Letizia Battaglia con uno sguardo partecipe e critico (anche nei suoi confronti) di quanto sta avvenendo. La memoria dei due magistrati che lei ha conosciuto sta ormai in bilico tra la celebrazione rituale e l'oblio quando non è presente addirittura il disprezzo. Maresco sa come farcelo percepire con la consueta mancanza di filtri edulcoranti.
Mira rischia però di attrarlo troppo nelle sue spire di serpente incantatore. La sua spudorata ignoranza, la sua reticenza calcolata, il suo saper sfruttare artisti di scarso talento per mettere in scena 'eventi' che di evento hanno ben poco lo attraggono al punto di concentrare la parte centrale del film sull'organizzazione e realizzazione del concerto per Falcone e Borsellino che diventa la sagra dello squallore.
L'occhio scettico della telecamera sa cogliere e mettere in luce ogni dettaglio di questo ludibrio (parola di cui Mira equivocherebbe sicuramente il significato non comprendendola). Rischia però di farsi prendere la mano nel ritrarre il giovane cantante neomelodico divenuto disabile dopo un incidente che l'impresario sfrutta ma che Maresco non smette di andare a cercare anche quando un senso del pudore (inteso nel senso alto del termine) avrebbe suggerito di agire altrimenti.
Per quanto riguarda poi il Presidente della Repubblica il sottolineare il mancato commento di Mattarella alla sentenza che ha sanzionato come realmente accaduta la trattativa stato-mafia suona un po' come il classico tirare per la giacca la prima carica dello Stato che dovrebbe intervenire con proprie esternazioni su sentenze quando piace agli uni e tacere quando potrebbe piacere agli altri. I tempi di Cossiga sono definitivamente (si spera) archiviati e dovremmo gioirne.
Per quanto poi attiene all'avventurosa narrazione della nascita e del consolidarsi del rapporto tra la famiglia Mira e quella Mattarella resta una considerazione: se il manager ci viene descritto per tutto il film come un uomo privo di attendibilità in quanto capace di mistificare tutto ciò che gli accade perché dovrebbe essere attendibile solo in questa occasione? Il quesito resta aperto in un film che vuole, come sempre accade con Maresco, far discutere. Questo resta un indubbio pregio.
Gioca lo scettico Maresco, lanciando esche agli affezionati spettatori di Cinico TV della raitre che fu, scoperto insieme a Ciprì da Ghezzi e Guglielmi, parte fondante del Blob quotidianamente propinatoci dalla rete sperimentale, allora, della RAI. Scherza con le cose serie, come la mafia, che si conferma immanente, come una cappa oltraggiosa, sui limpidi cieli palermitani, che sono quelli che [...] Vai alla recensione »
LA MAFIA NON E’ PIU QUELLA DI UNA VOLTA Di FRANCO MARESCO GLI acculturati e i sotto acculturati di Palermo Letizia Battaglia, Franco Maresco, e Ciccio Mira, sono i personaggi protagonisti di questo docufilm sceneggiato e musicato per un pubblico eterogeneo ma sicuramente un film voluto per provocare una reazione nella casta politica [...] Vai alla recensione »
“La mafia non è più quella di una volta” (2019) è il decimo lungometraggio del regista palermitano Franco Maresco (di cui alcuni con Daniele Ciprì). È tornato il regista irriverente, sarcastico, pedante e scorretto. Si parte da una ricorrenza importante e da un anniversario di cui tutti hanno detto (media ad ogni confine) .
Il fascino della sagra di Paese Maresco, come seguito a Belluscone, mette in scena Palermo. Una Palermo che diviene città e protagonista, ricca di contraddizioni e risvolti, macchiette e sicari, brave persone e criminali. Da tempo non si sentiva ridere così a crepapelle e di cuore tutti i numerosissimi giornalisti accreditati in sala Darsena per l'anteprima stampa.
Sarcastico, grottesco, irriverente, antiretorico, in una parola, geniale docufilm di Maresco. Il tema dovrebbe essere quello della memoria di Falcone e Borsellino, oggi a Palermo, ma sono poche le persone intervistate perché il lavoro abbia la valenza sociologica di un film inchiesta. Letizia Battaglia gli rimprovera proprio questo, di essersi andato a cercare le persone col lanternino, [...] Vai alla recensione »
La grande fotografa Letizia Battaglia, Donna Palermitana da sempre in lotta contro la mafia, alle soglie degli 83 anni, fronteggia le domande pertinenti e a volte disincantate e provocatorie del regista Maresco fuori campo: cosa è rimasto nel 2017, dopo 25 anni, della memoria e della lezione di Falcone e Borsellino? Solo una manifestazione dei giovani? Cosa succede 26 anni dopo? Maresco incalza [...] Vai alla recensione »
Con la dolcezza di Julie Andrews e lo scetticismo perverso di Almodóvar, Maresco, come l'antropologo Ernesto De Martino, decifra i riti oscuri d'Italia. Il nuovo film nasce dalla sentenza di condanna per la trattativa stato-mafia di alti funzionari, come il generale Mario Mori (12 anni di carcere) e il silenzio inaspettato del capo dello stato dopo la sentenza (di primo grado).
Se per Pif (Pierfrancesco Diliberto) «La mafia uccide solo d'estate» (titolo del suo film del 2013), per Franco Maresco «La mafia non è più quella di una volta»: come la nostalgia, in fondo. Se non fosse talmente abusata da essere ormai diventata stucchevole, ci piacerebbe utilizzare l'espressione «di cosa parliamo quando parliamo di mafia?» anche se il problema è un altro: il film di Maresco (regista [...] Vai alla recensione »
Nella Palermo dell'antimafia Franco Maresco si lascia guidare dallo sguardo di Letizia Battaglia, storica fotografa premiata in tutto il mondo, attraverso un universo insospettabile e incredibile, figlio di scelte politiche aberranti e direttamente discendente dalla famosa "trattativa" Stato-mafia. Insieme a loro Ciccio Mira, impresario di infimo ordine che tenta di organizzare una serata con "I neomelodici [...] Vai alla recensione »
Nel 2014, il regista satirico palermitano Franco Maresco ha realizzato Belluscone: una storia siciliana, che può essere forse meglio descritto come un mockumentary, in cui il registra cerca di dimostrare i presunti legami dell'ex primo ministro Silvio Berlusconi con la mafia. Quella pellicola ha funzionato perché, anche se non ha mai potuto dimostrare la sua tesi specifica, ha chiarito che la cultura [...] Vai alla recensione »
Ogni volta che si vede un lavoro di quel genio pessimista radicale e misantropo che è Franco Maresco non bisogna mai dimenticare ciò che lui stesso, fin dall'inizio, fin dal suo sodalizio con Daniele Ciprì, ci ha detto di essere. Un cinico. Cinico Video, Cinico Tv: si chiamavano così gli esperimenti tele-visivi realizzati negli anni '90 grazie alla lungimirante intuizione produttiva di Enrico Ghezzi. [...] Vai alla recensione »
Premio speciale della giuria a Venezia, il decimo lungometraggio del palermitano Franco Maresco, La mafia non è più quella di una volta, è un titolo che funziona per antifrasi, eufemistico per quanto concerne la realtà del crimine. A parametro della situazione viene presa la manifestazione per il 25° anniversario della morte di Falcone e Borsellino, e per guide del discorso, oltre alla voce narrante [...] Vai alla recensione »
La giuria internazionale capirà? Era lecito chiederselo dopo la proiezione per la stampa, chiusa da applausi fragorosi (era ora, dopo i film che avevano intorpidito il finale di concorso alla Mostra di Venezia: il soporifero "Guest of Honour" di Atom Egoyan e "Aspettando i barbari" di Ciro Guerra, trionfante nel guastare il bel romanzo del premio Nobel sudafricano J.
Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il Premio Speciale della Giuria, il nuovo lavoro di Franco Maresco si è immediatamente configurato come atto secondo - potremmo dire un sequel - del suo precedente Belluscone. Una storia siciliana. I temi del 2014 si ripropongono infatti con altrettanta intensità all'interno di un nuovo pretesto narrativo, pur nella variazione [...] Vai alla recensione »
Franco Maresco getta ancora uno sguardo sulla Sicilia: ne sortisce un irresistibile reportage in cui, grazie a una costruzione di rodato parossismo, l'autore frulla ossimori quali divertimento e amarezza, cinismo e tenerezza, combattività e disillusione. In «La mafia non è più quella di una volta», Premio Speciale della Giuria a Venezia 76, il riottoso regista di Palermo (che in coppia con Ciprì ha [...] Vai alla recensione »
Il 23 maggio 2017, a 25 anni dalla strage di Capaci, Palermo si appresta a celebrare i due giudici assassinati da Cosa Nostra e Franco Maresco decide di cominciare da lì il suo nuovo film, premiato a Venezia con un sorprendente ma anche sacrosanto Premio Speciale della Giuria: una ricognizione sull'attuale percezione che di quei personaggi e di quei tragici eventi hanno i palermitani di oggi, i giovani, [...] Vai alla recensione »
Il corpo in bianco e nero è immancabilmente quello di Ciccio Mira, prosecuzione della storia siciliana del Belluscone, che ritorna a cinque anni di distanza per incarnare l'odierna consapevolezza che La mafia non è più quella di una volta (in Concorso a Venezia 76). Il bianco e nero smacchia le coloriture del presente che Franco Maresco percorre come tempo volgare - nel senso di tempo che appartiene [...] Vai alla recensione »
In «La mafia non è più quella di una volta», Maresco gira Palermo al fine di capire, venticinque anni dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio, quali tracce abbiano lasciato Falcone e Borsellino. Scopre che il sentimento dominante è l'indifferenza. Per non cedere al disincanto, coinvolge allora nell'inchiesta Letizia Battaglia, fotografa che ha documentato come nessuno l'orrore mafioso, e per par condicio [...] Vai alla recensione »
Nel 2017, a 25 anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio, Franco Maresco decide di realizzare un nuovo film. Per farlo, trova impulso in un suo recente lavoro dedicato a Letizia Battaglia, fotografa ottantenne che con i suoi scatti ha raccontato le guerre di mafia, definita dal New York Times una delle "undici donne che hanno segnato il nostro tempo".
La mafia non è più quella di una volta. Lo provano anche i nuovi protagonisti dell'immaginario mafioso, hi - tech e strafottenti nel lusso cafone di ville abusive, scaltri manipolatori della finanza che copre l'odore arcaico della porcilaia: ma è sempre potere, soldi, controllo cosa è cambiato allora? La narrazione? L'abitudine? Come è possibile che gli eroi della lotta alla mafia, Giovanni Falcone [...] Vai alla recensione »
Il Concorso si è chiuso senza il botto finale, confermando la netta disparità tra la prima settimana e la seconda, decisamente più debole. Ieri sono passati l'ultimo film italiano di Franco Maresco e quello del colombiano Ciro Guerra. Con "La mafia non è più quella di una volta", il regista palermitano ci riporta nel cuore della sua città, nel quartiere Zen 2, continuando la perlustrazione sociale [...] Vai alla recensione »
Ad un certo punto Ciccio Mira si addormenta, l'impresario musicale della Palermo neomelodica. Comincia a russare, si sveglia di soprassalto nel quadro centrale di uno split screen che condensa il rumore sordo della nostra storia, il vuoto indesiderato della coscienza civile. Ovvia è la continuazione di Belluscone - Una storia siciliana del 2014, presentato sempre a Venezia.
"Viene o no?". Da giorni al Lido, la domanda aveva cominciato a montare. Franco Maresco, il regista più schivo del nostro cinema, non prende l'aereo e non ama (per usare un eufemismo) comparire in occasioni mondane. Era per la prima volta in concorso a Venezia, ma anche stavolta il regista, già creatore con Daniele Ciprì delle strisce di Cinico Tv e del censuratissimo Totò che visse due volte, è rimasto [...] Vai alla recensione »
Non è semplice rappresentare la mafia al cinema. Specialmente se per mafia non intendiamo quella struttura malavitosa organizzata per clan o organismi familiari comandata da un padrino e nascosta da qualche parte a ordire traffici illeciti, furti, rapine, omicidi e quant'altro che il cinema ci ha insegnato a riconoscere come tale. Perché non è facile rappresentarne l'endemicità con il tessuto sociale, [...] Vai alla recensione »
Risate a raffica in sala, ma a denti stretti: l'ultimo italiano in concorso a Venezia è Franco Maresco, per autodefinizione il più marginale, periferico e fuori-sistema dei nostri autori, che finalmente - dopo molte 'ospitate' nelle sezioni collaterali - la Mostra ha il fegato di piazzare in gara. "La Mafia non è più quella di una volta" altro non è che l'ultimo approdo dell'ironia dissacrante che [...] Vai alla recensione »
Se un amico straniero di mente aperta e stomaco robusto ci chiedesse cosa vedere per capire l'Italia di oggi, uno dei primi titoli che gli consiglieremmo sarebbe La mafia non è più quella di una volta, il nuovo film di Franco Maresco messo con un certo coraggio in concorso a Venezia e molto applaudito dalla stampa e dal pubblico (in sala dal 12 settembre: non perdetelo).
I veri palermitani non parlano. Tra questi, dopo la recente sentenza di primo grado sulla "trattativa" Stato/Mafia", con la condanna per diversi ex membri delle istituzioni, c'è anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il tiro ad alzo zero verso il proprio concittadino, la provocazione cinematografica tutta italiana, arriva a Venezia 76, in Concorso, da Franco Maresco con La mafia non [...] Vai alla recensione »
"Lei è un millantatore, lo sa?" "Sì". "Ma sa che cosa significa?" "Sì, un brillantatore, uno che fa splendere le cose". È tornato (si fa per dire, visto che anche stavolta ha marcato visita alla Mostra) Franco Maresco. È tornato soprattutto l'ineffabile e temibile Ciccio Mira, che già avevamo avuto modo di conoscere nel precedente Belluscone. Questa volta, però, l'interesse d'azione dell'ex Cinico [...] Vai alla recensione »