Titolo originale | Instinct |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Nuova Zelanda |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Halina Reijn |
Attori | Carice van Houten, Marwan Kenzari, Marie-Mae van Zuilen, Pieter Embrechts Ariane Schluter, Betty Schuurman, Abdelkarim El Baz, Tamar Van den Dop, Robert de Hoog, Kuno Bakker, Juda Goslinga, Barry Emond, Akwasi Owusu-Ansah, Maria Kraakman, Matijs Jansen, Amber van Mierlo, Hanz van der Velde, Felix Burleson, Michael Bot, Joenoes Polnaija, Erik van Welzen, Josha Stradowski, Achraf Koutet, Rachel Coutinho. |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 dicembre 2020
Nonostante la sua preparazione ed esperienza, una psicologa viene sedotta dal molestatore sessuale che ha in cura in un istituto di pena. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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Nicoline è una psicologa appena trasferitasi in un nuovo ospedale per occuparsi di pazienti dal background criminale. Immediatamente si interessa al caso di Idris, un uomo con gravi precedenti per violenza sessuale che sembra alla fine di un percorso di riabilitazione durato cinque anni. Nicoline è più scettica dei suoi colleghi, non si fida di Idris e al tempo stesso ne è irrazionalmente attratta. Pericoloso ma magnetico, l'uomo possiede un fascino animalesco che trascina Nicoline verso un terreno rischioso, personalmente e professionalmente.
Duello di menti e di corpi giocato sul filo di un rasoio psicologico, Instinct è un convincente esordio per la regista olandese Halina Reijn, formatasi come attrice e dunque comprensibilmente abile nell'ottenere delle performance notevoli dalla coppia di interpreti principali.
Più di una semplice protagonista, Carice Van Houten è qui produttrice e partner della regista nel percorso che ha portato la storia sullo schermo come primo film per la loro casa di produzione. Van Houten è dunque nelle condizioni migliori per mettere in mostra una presenza scenica che sa essere travolgente: benché il suo ruolo nel mega-successo de Il trono di spade l'abbia tenuta un po' imbrigliata negli ultimi anni, Instinct le consente di liberare quel talento espressivo che elettrizzava il Black Book di Verhoeven, un'esperienza formativa peraltro condivisa con Reijn.
Oggetto del suo sguardo, diffidente e penetrante, è Marwan Kenzari, che ha il compito di rendere Idris più accessibile dello psicopatico che minaccia di essere. Il lento gioco di avvicinamento tra i due è fatto di giochi di potere (Idris è una minaccia, ma Nicoline rappresenta un'autorità forte) e di avvicinamento sensoriale, con il film che non perde mai di vista l'assurda componente auto-distruttiva che lo alimenta.
Reijn gioca visivamente su una dinamica vicino-lontano che contrappone ai luoghi di prossimità ospedaliera, come celle e scrivanie, un'osservazione a lunga distanza dalle enormi finestre degli edifici, lasciando allo spettatore il giudizio su quale modalità sia più fallace. La sua regia è astuta nell'isolare sempre di più i personaggi dal loro contesto, amplificando i tentativi di manipolazione e mantenendo credibili quelli di resistenza.
Pur esplorando una dinamica di attrazione fatale già molto codificata nell'ambito del thriller psicologico, Instinct si ritaglia uno spazio vitale grazie a Van Houten e Kenzari, sempre capaci di trascendere lo stereotipo, anche solo con un gesto, una postura o una risata: un modo tutto olandese di essere disarmanti, perché abbandonarsi all'istinto non vuol dire rinunciare al pragmatismo.
INSTINCT disponibile in DVD o BluRay |
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