Anno | 2019 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Regia di | Mimmo Lobezzi, Mario Molinari |
MYmonetro | 2,93 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 31 luglio 2019
Cosa è successo nell'industriale provincia di Savona.
CONSIGLIATO SÌ
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Il racconto della mutazione della provincia di Savona attraverso le storie di chi la vive sulla propria pelle. Acna, Montecatini, Fornicoke, Brown Boveri, Ferrania, Italsider, sono i nomi di un percorso a tappe che ha scandito l'impoverimento di un'intera provincia, in settori chiave della produzione energetica, della siderurgia, della chimica, dell'elettromeccanica, dell'agro alimentare. Mancata innovazione tecnologica, incapacità di riconversione in settori strategici, difficoltà nel rapporto tra produzione, ambiente e territorio - dall'Acna di Cengio alla TirrenoPower - hanno prodotto un cimitero di fabbriche che si estende dal finalese alla Val Bormida.
Lobezzi e Molinari ci fanno da guide in un'accurata ricognizione di un cimitero di fabbriche che porta con sé il dolore e quasi il senso di impotenza di migliaia di persone che hanno visto il loro posto di lavoro diventare improvvisamente precario oppure definitivamente cancellato.
Dietro a loro ci sono famiglie che hanno visto aprirsi uno scenario privo di prospettive reali. Concentrandosi su di un'area specifica gli autori evitano le secche di una generica protesta mettendo a fuoco situazioni precise. Suddiviso in capitoli il documentario ci mostra come il liberismo privo di regole (associato a una struttura pubblica e statale a cui il governo del cambiamento ha spesso apportato solo il mutamento dell'inaccessibilità ad eventuali progetti e risposte alle esigenze legittime dei lavoratori di un'area vasta come quella in esame) stia desertificando il territorio. A questo poi si aggiungono situazioni che si potrebbero definire folkloristiche se viste in una fiction e che invece sono purtroppo reali. Come il mancato trasferimento di un impianto industriale dovuto al movimento animalista che ha inteso proteggere una specie particolare di rane (neppure autoctone) a discapito degli esseri umani che hanno finito con il pagarne il salato conto. Con uno stile da indagine televisiva i registi fissano con le immagini e gli interventi delle persone direttamente coinvolte un panorama decisamente sconfortante.