Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Mirko Locatelli |
Attori | Ariane Ascaride, Samuele Vessio, Robinson Stévenin, Lavinia Anselmi, Riccardo Toccacielo Chiara Spizzo. |
Uscita | giovedì 29 novembre 2018 |
Distribuzione | Strani Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,62 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 novembre 2018
La vita di Isabelle e del figlio Jerome viene stravolta dall'incontro con Davide, un giovane che sta attraversando un momento di grande difficoltà. In Italia al Box Office Isabelle ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 12,8 mila euro e 7,3 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Isabelle è un'astrofisica di origini francesi che vive in Italia in una grande casa immersa tra i vigneti sulle colline nei pressi di Trieste. Come in tutte le estati suo figlio Jérôme passerà qualche tempo con lei. Isabelle lo ama molto e condivide con lui il segreto di una drammatica vicenda. Quando poi il giovane Davide entrerà nella sua vita le cose si complicheranno.
Quando ci si può avvalere della presenza di un'attrice versatile come Ariane Ascaride (il suo compagno di vita e di arte Robert Guédiguian è tra i produttori) ci si può permettere quasi tutto.
Con lei si può passare da un sorriso luminoso carico della gioia, ma anche dell'imbarazzo di una ritrovata giovinezza alla disperazione più profonda non smettendo mai di credere nel personaggio e in ciò che fa. Così per tutta la fase iniziale, grazie anche alla luminosa fotografia di Ugo Carlevaro, ci si sente come in un film di Rohmer. Le vigne, il rapporto tra le generazioni, la ricerca scientifica, i dialoghi quotidiani ma al contempo studiati nel loro porre in relazione i personaggi (ad esempio madre e figlio) tutto sembra convergere per offrire una rilettura aggiornata del cinema del grande (e troppo rapidamente archiviato) Maestro del cinema di parola e non solo.
Ma è quel 'quasi' a cui si faceva riferimento inizialmente che finisce con l'indebolire queste premesse. Perché da un certo punto in avanti la sceneggiatura perde in definizione. Si accenna per qualche secondo a una possibile bisessualità di Jéróme, il figlio di Isabelle ma poi si abbandona la questione se non per un accenno alle sue 'uscite notturne' da parte della madre.
Si utilizza il personaggio di Anna solo ed esclusivamente per averla a un certo punto a disposizione quale testimone di un accadimento non secondario. L'entrata in scena poi di Samuele Vessio in un ruolo determinante per lo sviluppo della vicenda evidenzia inevitabilmente una distanza non trascurabile tra la sua recitazione e quella della protagonista finendo con l'indebolire l'intera struttura.
Locatelli aveva a disposizione offertogli da un plot di base scritto da lui stesso insieme a Giuditta Tarantelli che, a partire da un senso di colpa non facilmente cancellabile, progrediva verso una dimensione relazionale complessa e potenzialmente ricca di sfaccettature. Purtroppo davanti all'esito finale ci si trova a pensare che non siano state sfruttate come si sarebbe potuto.
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Un film che mi è proprio piaciuto! C'è la luce forte di Trieste, il personaggio in più che sospende l'atmosfera. Sentimenti forti ma il più delle volte trattenuti, il più delle volte inopportuni quando trovano il modo di emergere. Strategie di vita che partono con uno scopo e deragliano in ben altro.
L'intento di Mirko Locatelli è ambizioso e non riuscito se non in parte. Il suo film Isabelle, è un film sugli stati emotivi e relazioni umane della vita di tutti i giorni. La trama è accattivante ma non chiara e risulta incomprensibile. Il cast degli attori una bravissima attrice Arianne Ascaride ed un atrettanto bravo Robinson Stévenin stonano con un impacciato [...] Vai alla recensione »
Mirko Locatelli non tradisce. Ha mantenuto la sua originaria sensibilità e la capacità di comprendere ed esprimere drammi e contraddizioni che ognuno si porta dentro e che per questo sono difficili se non impossibili da risolvere. Anche Isabelle, grazie anche all’ottima interpretazione di Ariane Ascaride, coinvolge e crea empatia.
Avevo aspettative molto alte per il nuovo film di Mirko Locatelli, che già aveva dimostrato di avere tecnica e poetica con i precedenti "Il primo giorno di inverno" e "I corpi estranei". Le aspettative sono state di gran lunga superate. C'è una tale delicatezza, una tale lucidità, un senso di vera pietas nell'indagare tra le pieghe dell'essere umano. [...] Vai alla recensione »
Ci si aspetta sempre molto da chi ha saputo entrarci nell'anima e Mirko Locatelli, con i precedenti "I corpi estranei" e "Il primo giorno d'inverno" lo aveva fatto. Le aspettative sono state di gran lunga superate grazie alla deicatezza, alla lucidità e alla vera pietas con cui vengono affrontate le pieghe dell'essere umano.
E quindi uscimmo a rimirar le stelle (Dante, Inferno XXXIV, 139) … dopo 90 minuti di noia mortale che oserei definire quasi mortifera. Mi permetto di parlare così, per carità è solo la mia modesta opinione, del film di Mirko Locatelli, Isabelle, che sono andato a vedere per la “grande” Ariane Ascaride. Così però argomento: dovrebbe essere stato [...] Vai alla recensione »
L'astronoma Isabelle, una memorabile Ascaride, tra le migliori attrici del cinema europeo, vive giorno per giorno l'ansia di essere identificata, col figlio, come responsabile di un incidente stradale mortale. Decide di dare lezioni di fisica al fratello sopravvissuto della vittima. Suspense... È un thriller, il terzo lungometraggio del filmmaker milanese Locatelli, ma nel senso del dubbio sulle scelte [...] Vai alla recensione »
Cineasta irrequieto, Mirko Locatelli non ama ripetere quanto fatto brillantemente in passato. Produttore attento e dotato di gusto (come ben ha dimostrato il magnifico I cormorani di Fabio Bobbio) torna dietro la macchina da presa con Isabelle, un dramma cupo e sotterraneamente erotico che si inoltra con notevole padronanza di sguardo in quelli che una volta si sarebbero definiti territori «chabroliani». [...] Vai alla recensione »
Isabelle è un'astronoma che vive di lezioni private. Adora il figlio che custodisce un segreto e una colpa. In un tragico incidente morì la ragazza in auto con lui. Isabelle oscilla fra il cresciuto rampollo e il fratello della sfortunata fanciulla che finisce sedotto dalla maestra. Ariane Ascaride, moglie e musa di Rohert Guediguian, recita in italiano un dramma che lascia aperti quesiti irrisolti. [...] Vai alla recensione »