Collateral

Film 2018 | Drammatico 57 min.

Titolo originaleCollateral
Anno2018
GenereDrammatico
ProduzioneGran Bretagna, USA
Durata57 minuti
Regia diS.J. Clarkson
AttoriJuly Namir, Carey Mulligan, John Simm, Billie Piper, Nicola Walker, Hayley Squires Jeany Spark, Ahd, Kae Alexander, Mark Preston.
MYmonetro 2,99 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di S.J. Clarkson. Una serie con July Namir, Carey Mulligan, John Simm, Billie Piper, Nicola Walker, Hayley Squires. Cast completo Titolo originale: Collateral. Genere Drammatico - Gran Bretagna, USA, 2018, - MYmonetro 2,99 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. STAGIONI: 1 - EPISODI: 4

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Ultimo aggiornamento martedì 27 marzo 2018

Un omicidio a Londra scatena un'indagine investigativa che potrebbe svelare segreti molto pericolosi. La serie ha ottenuto 1 candidatura a Bafta TV Award,

Consigliato sì!
2,99/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,97
CONSIGLIATO SÌ
Un giallo che non nasconde il colpevole ed affronta a viso aperto le questioni spinose di immigrazione ed accoglienza.
Recensione di Andrea Fornasiero
martedì 20 febbraio 2018
Recensione di Andrea Fornasiero
martedì 20 febbraio 2018

Un ragazzo della pizza, Abdullah Asif, viene ucciso in un abbiente quartiere di South London da alcuni colpi di pistola, che fanno pensare a un'esecuzione mirata mentre usciva dall'appartamento di Karen Mars, ex-moglie di David Mars, un politico laburista. La detective Kip Glaspie e il suo collega Nathan Bilk scoprono che Abdullah era stato mandato da Karen al posto di Mikey Gowens, per scelta della gestrice della pizzeria. All'omicidio ha assistito, mentre era in stato di ebrezza, Linh Xuan Huy, un'immigrata che si trova in Inghilterra con il visto scaduto e convive con Jane Oliver, una donna reverendo anglicana in ottimi rapporti con David Mars. In tutto questo è coinvolta Sandrine Shaw, un capitano delle forze armate inglesi disperatamente alla ricerca di una causa in cui credere.

Collateral è un giallo che non nasconde il proprio colpevole e cerca invece di raccontare una complessa ragnatela di rapporti che hanno condotto all'omicidio, mostrando così uno sfaccettato ritratto dell'immigrazione più o meno clandestina in Inghilterra.

Si tratta della prima miniserie televisiva di David Hare, prestigioso autore teatrale noto anche al cinema per la sua sceneggiatura dal romanzo di Michael Cunningham The Hours che gli è valsa un premio Oscar. Anche Collateral doveva inizialmente essere un film, ma la BBC ha convinto Hare a realizzare invece una miniserie, sia perché secondo loro i protagonisti erano troppi, sia perché così avrebbe davvero trovato il pubblico che cercava di sensibilizzare. Hare infatti ha dichiarato di aver ideato Collateral perché pensa che le migrazioni siano il tema cruciale del XXI secolo e nessuno ne stia scrivendo. La BBC gli ha affiancato un producer, George Faber, che ha cercato di introdurlo alle regole del formato televisivo, ma Hare ha fatto il possibile per romperle, per esempio rivelando già nel primo episodio chi sia l'assassino.

Delle quattro puntate, tutte dirette da SJ Clarkson, regista ben rodata nella Tv inglese e americana, funzionano perfettamente le prime due, quando l'indagine è ancora il fulcro della storia ed è sorretta dall'ottima interpretazione di Carey Mulligan nei panni della detective protagonista, che è diventata incinta anche in sceneggiatura quanto l'attrice ha iniziato una gravidanza prima delle riprese. Il racconto è diviso in quattro parti, dove ognuna racconta una giornata successiva all'omicidio, e si allarga sempre di più trascendendo l'indagine fino a farsi affresco di un problema ben più ampio di un singolo omicidio. Il moltiplicarsi dei personaggi rende però meno incisivi gli ultimi due episodi e in particolare il traffico clandestino di immigrati finisce per essere raccontato di fretta, con situazioni un po' troppo esplicative e improbabili. Allo stesso tempo altri personaggi rimangono in scena anche dopo aver esaurito la loro utilità ai fini dell'indagine e non sempre il loro ritratto umano è sufficiente a giustificarlo. In particolare la lesbica che è anche reverendo sembra davvero voler aggiungere ulteriore carne tematica al fuoco, quasi Hare sentisse il bisogno di raccontare esperienze quanto più diverse possibili senza averne però lo spazio.

I soli quattro episodi di Collateral finiscono così per essere troppo pochi e troppo affollati. Nonostante l'intento sia lodevole e il risultato comunque discreto, è impossibile non notare come la qualità del tratteggio dei personaggi si faccia più didascalica nella seconda parte. Una calo del genere, in una serie per altro così breve, finisce per farne un'occasione mancata. Allo stesso modo la regia di SJ Clarkson, che nel primo episodio firma un notevole piano sequenza con l'arrivo della detective sulla scena del crimine, non trova più pezzi di bravura del medesimo livello e accompagna piuttosto le interpretazioni, ma per quanto bravi siano gli attori non sempre riescono a dare spessore a personaggi cui manca il respiro per emergere. A lasciare il segno sono così Carey Mulligan e John Simm, mentre Jeany Spark nei panni di Sandrine Shaw è volutamente robotica, per reazione a un carico drammatico quasi disumano.

Tra le vittime dell'affollamento c'è anche l'italiana Maya Sansa, che appare solo nelle ultime due puntate e avrebbe un ruolo chiave ma risulta poco sviluppato. Così come alla fine sono fin troppo strumentali i personaggi degli immigrati, i parenti della vittima che si trovano in mezzo a un tira e molla burocratico per la concessione di permesso di soggiorno. Quella che inizia come un'indagine su un omicidio si trasforma in un'arringa a favore dell'accoglienza, nobile e sfaccettata, però pure fin troppo esplicita. Sarebbe forse bastato più tempo a disposizione perché lo stesso discorso emergesse in modo più naturale e meno soffocante, così invece Collateral, pur rimanendo di buon livello, non riesce a mantenere fino in fondo quello che tanto bene aveva promesso nei primi episodi.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 24 aprile 2020
Michele Anselmi
Cinemonitor.it

"Non possiamo asserragliarci dentro la Fortezza Britannia" scandisce il deputato laburista David Mars, con casini familiari e pure ministro ombra dei Trasporti, in "Collateral". La serie inglese in 4 episodi risale al 2018, prima dell'arrivo al potere di Boris Johnson, ma la cosiddetta brexit si respira un po' dappertutto nel corso della vicenda poliziesca.

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