michelino
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giovedì 16 novembre 2017
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forse ho sbagliato sala
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Non amo i film di Christopher Nolan
Non impazzisco per i film di guerra
Mi hanno portato al cinema a forza
I miei amici sanno essere sadici
Protesto prima di entrare in sala
Proteste inutili
Siamo in sala
Io ho un sospiro di sollievo
Abbiamo sbagliato sala
Abbiamo sbagliato film
Questo deve essere un film di Terence Malik
La fotografia é meravigliosa
La natura è meravigliosa
Il mare e il cielo sono meravigliosi
Tra mare i cielo ci sono soldati intrappolati
La guerra è assurda
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Non amo i film di Christopher Nolan
Non impazzisco per i film di guerra
Mi hanno portato al cinema a forza
I miei amici sanno essere sadici
Protesto prima di entrare in sala
Proteste inutili
Siamo in sala
Io ho un sospiro di sollievo
Abbiamo sbagliato sala
Abbiamo sbagliato film
Questo deve essere un film di Terence Malik
La fotografia é meravigliosa
La natura è meravigliosa
Il mare e il cielo sono meravigliosi
Tra mare i cielo ci sono soldati intrappolati
La guerra è assurda
La guerra è una trappola tra il mare e il cielo
Il film racconta di una storia reale
La sua trama sembra però troppo sfilacciata
Il tempo si spezza come pane diviso in più parti
I personaggi non hanno spessore
Soldati tutti ugual come marionette
Non ci sono eroi ma solo vittime
Questo è un film che parla di sconfitti
Questo non sembra il racconto di una vicenda reale
Non sembra un film di guerra
Sembra un racconto del terrore
Un terrore più interiore che reale
Questo film e' un sogno
Questo film è un incubo
Questo film è una trappola
Noi spettatori ci cadiamo dentro
Quei soldati senza scampo siamo noi
" Gli spari sopra sono per noi "
La sala buia è diventata una trappola
Siamo tutti intrappolati nel miracolo del cinema
Faccio pace col cinema digitale
Faccio pace con gli effetti speciali
Qui funzionano a meraviglia
La musica fa venire i brividi
Non ho sbagliato sala
Quello che vedo è bellissimo
Non ho sbagliato sala
Forse è Nolan che ha sbagliato film
Forse voleva fare un film come quelli che ha sempre fatto
Se è così deve aver perso il controllo
Un grande artista è uno che sa anche perdersi
L'opera d'arte è sempre più grande di colui che la compie
L'opera d'arte ha una vita tutta sua
L'opera d'arte va da sola per la sua strada
Forse a Nolan questo film gli è sfuggita di mano
Meno male
Questo sì che è grande cinema
Gli ammiratori di Nolan storcono il naso
Gli ammiratori di Nolan meritano solo televisione
Non ho sbagliato sala
Forse è Nolan che ha sbagliato film
Ma forse questo è il film che voleva fare
Magari voleva farlo da sempre e ci è riuscito solo ora
Vai a saperlo
Quello che so è che andrò a vedere anche il suo prossimo film
E questa volta non sarà per sbaglio
I miei amici non dovranno trascinarmi a forza
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playthebluesm
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lunedì 12 marzo 2018
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meccanica di un capolavoro
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DUNKIRK
In quale angolo della sua mente Nolan celasse questa che è più un'opera filmica che e, permeabile da ogni scuotimento, necessiterebbe di spettatori impermeabili alle facezie quotidiane.
Dovreste spegnere cellulari una settimana prima, sospendere le vostre smaniose vite virtuali molto ma molto prima di mettere il piede in sala, si.
Perché il regista richiederà la vostra nudità umana.
E solo davanti a questa, quando esibita, srotolera' questa bestia filmica.
Una sinfonia di suoni acuti, mista a dialoghi stretti all'essenziale.
In una metafisica narrativa di luoghi disumanizzati ed uomini immersi in un non/luogo, atemporalizzato, eppure storicizzabilissimo.
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DUNKIRK
In quale angolo della sua mente Nolan celasse questa che è più un'opera filmica che e, permeabile da ogni scuotimento, necessiterebbe di spettatori impermeabili alle facezie quotidiane.
Dovreste spegnere cellulari una settimana prima, sospendere le vostre smaniose vite virtuali molto ma molto prima di mettere il piede in sala, si.
Perché il regista richiederà la vostra nudità umana.
E solo davanti a questa, quando esibita, srotolera' questa bestia filmica.
Una sinfonia di suoni acuti, mista a dialoghi stretti all'essenziale.
In una metafisica narrativa di luoghi disumanizzati ed uomini immersi in un non/luogo, atemporalizzato, eppure storicizzabilissimo.
I fatti sono epici e cruenti, ma non è la gravità che rende la qualità.
È la macchina da presa usata con capacità chirurgica.
È l'intreccio narrativo sublimato ad odissea di umori.
Nessuna immagine computerizzata.
Aerei reali, navi reali, suoni reali.
In un crepitio che ti affonda nelle poltrone e scbianta il sistema occhio/orecchio in un limbo d'oltreverso.
La guerra ripresa come nessuno ha mai osato.
Senza eccedere in fracassonerie sanguinolente, ma facendoti intuire il nemico con occhio umano, ed umana paura.
È il film che Pasolini avrebbe fatto oggi, con i mezzi di oggi, se avesse voluto raccontare la guerra.
È un cordone ombelicare pulsante con Kubrick.
È l'esaltazione della forza del cinema con i mezzi di una sala cinematografica.
Perché un film del genere se lo vedi in casa sei un coglione epocale.
È il rombo dello Spitfire.
I colpi di fucile sulle lamiere delle navi.
Il mare testimone impassibile nel mezzo.
L'ineluttabilita' degli eventi senza melodramma.
È il cinema, al suo massimo.
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marcloud
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giovedì 27 dicembre 2018
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noi combatteremo sulle spiagge
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L'operazione Dynamo, conosciuta anche come "miracolo di Dunkerque", fu una operazione di evacuazione navale su larga scala delle forze Alleate che ebbe luogo dal 27 maggio al 4 giugno 1940. Nolan racconta in maniera magistrale un episodio della seconda guerra mondiale che è diventato mito nell'immaginario britannico. In un momento in cui Winston Churchill definisce l'avanzata nazista in Francia: "un colossale disastro militare", si tenta di mettere in salvo soldati britannici e francesi che si trovano sulle spiagge di Dunkerque. In questa operazione si salvarono 338.226 soldati. Nolan ti porta su quelle spiagge e ti lascia vivere tutta la tensione dei soldati, il coraggio delle persone che hanno compiuto l'operazione Dynamo e l'epicità del momento storico.
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L'operazione Dynamo, conosciuta anche come "miracolo di Dunkerque", fu una operazione di evacuazione navale su larga scala delle forze Alleate che ebbe luogo dal 27 maggio al 4 giugno 1940. Nolan racconta in maniera magistrale un episodio della seconda guerra mondiale che è diventato mito nell'immaginario britannico. In un momento in cui Winston Churchill definisce l'avanzata nazista in Francia: "un colossale disastro militare", si tenta di mettere in salvo soldati britannici e francesi che si trovano sulle spiagge di Dunkerque. In questa operazione si salvarono 338.226 soldati. Nolan ti porta su quelle spiagge e ti lascia vivere tutta la tensione dei soldati, il coraggio delle persone che hanno compiuto l'operazione Dynamo e l'epicità del momento storico. Un film semplicemente perfetto.
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davesan
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lunedì 8 gennaio 2018
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salvate i soldati a dunkerque
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Nolan riesce sempre a trascinare lo spettatore in una bolla. Nel suo stile. Che si descrivano supereroi, realtà oniriche sovrapposte o detective imprigionati nel giorno perenne dell’Alaska. Il regista “costringe” lo spettatore all’immersione totale. Questo film non fa eccezione. Quando sei dentro, sei dentro. Dentro una spiaggia enorme divisa in scomparti da plotoni di soldati. Sotto i bombardieri che incombono mirando su quelli. Dentro navi che colano a picco trasformandosi in trappole per topi. Paura e claustrofobia sono vissute da protagonisti che parlano a stento, sgusciano felini, interagendo secondo impulsi di sopravvivenza base. E quando l’obbiettivo indugia in acque infernali, poco dopo ci conduce in aria a bordo di un caccia con panoramiche sorprendenti.
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Nolan riesce sempre a trascinare lo spettatore in una bolla. Nel suo stile. Che si descrivano supereroi, realtà oniriche sovrapposte o detective imprigionati nel giorno perenne dell’Alaska. Il regista “costringe” lo spettatore all’immersione totale. Questo film non fa eccezione. Quando sei dentro, sei dentro. Dentro una spiaggia enorme divisa in scomparti da plotoni di soldati. Sotto i bombardieri che incombono mirando su quelli. Dentro navi che colano a picco trasformandosi in trappole per topi. Paura e claustrofobia sono vissute da protagonisti che parlano a stento, sgusciano felini, interagendo secondo impulsi di sopravvivenza base. E quando l’obbiettivo indugia in acque infernali, poco dopo ci conduce in aria a bordo di un caccia con panoramiche sorprendenti. Similmente ad altri grandi film bellici, questa esperienza non intacca la drammaticità della storia, né il potenziale riflessivo e descrittivo dell’affresco. Sposta decisamente il punto, in media res. Il pubblico affianca i soldati come fosse un’entità sbalzata dentro la battaglia, in tre luoghi (terra, mare e cielo) e tre tempi... In alcuni momenti si ha quasi la sensazione di un’esperienza video ludica. L’epilogo invece ha un gusto squisitamente patriottico. Sembra di vedere tutto il Regno Unito scomposto in piroghe salva truppe. Una pellicola che attanaglia similmente allo sbarco di Salvate il Soldato Ryan. Cadenzata e sapientemente diluita nell’arco di un intero lungometraggio.
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giovedì 16 agosto 2018
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incomprensibile i primi 30minuti
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Un film in cui nei primi 30 minuti non capisci niente non è un film l'ho visto solo perchè un film di Nolan sperando in un crescendo ma in realtà resta statico nel suo racconto di "come scappiamo da questa guerra" senza nessun riferimento agli uomini agli eventi, ci sono più informazioni su wikipedia dell'evento che nel film. Vedere questo film o un documntario su History Channel dello stesso evento ha lo stesso valore solo che costa meno alla produzione. Da un film con 25 anni di gestazione mi aspettavo molto di più. Aspettative deluse
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liuk!
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sabato 9 dicembre 2017
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interessante
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Forse dopo avere letto recensioni con "memorabile", "perfetto", "impeccabile", le mie aspettative erano troppo elevate ed onestamente sono rimasta abbastanza deluso dal nuovo prodotto di Nolan. Per carità non siamo di fronte ad un brutto film, assolutamente, anzi è un buon lavoro: fotografia, ritmo, sonoro... tutto corretto ma bel lungi da essere "perfetto". La ricerca del colpo di scena, con relative musiche che creano aspettative, è forse eccessivo, anche il ritmo è troppo veloce e l'azione ruba troppo spazio al parlato ed ai personaggi. La cosa peggiore però è la scelta dei flashback e di storie narrate in linee temporali diverse: non si parla infatti di eventi distanziati da anni ma da pochi minuti, personalmente avrei utilizzato un metodo lineare e meno confuso.
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Forse dopo avere letto recensioni con "memorabile", "perfetto", "impeccabile", le mie aspettative erano troppo elevate ed onestamente sono rimasta abbastanza deluso dal nuovo prodotto di Nolan. Per carità non siamo di fronte ad un brutto film, assolutamente, anzi è un buon lavoro: fotografia, ritmo, sonoro... tutto corretto ma bel lungi da essere "perfetto". La ricerca del colpo di scena, con relative musiche che creano aspettative, è forse eccessivo, anche il ritmo è troppo veloce e l'azione ruba troppo spazio al parlato ed ai personaggi. La cosa peggiore però è la scelta dei flashback e di storie narrate in linee temporali diverse: non si parla infatti di eventi distanziati da anni ma da pochi minuti, personalmente avrei utilizzato un metodo lineare e meno confuso.
Complessivamente, quindi, vedo questo Dunkirk come una via di mezzo tra un documentario e Fast&Furious, sicuramente interessante e divertente ma piuttosto "leggero" nel suo insieme. Non posso comunque non consigliarne la visione, quantomeno perchè la ricostruzione storica è notevole.
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martinside
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martedì 7 novembre 2017
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spettacolare e potente
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Girato bene, e me lo aspettavo, conoscendo le abilità di Christopher Nola, ma Dunkirk è un gioco ad incastri magnificamente costruito anche nella narrazione. Oltre alle inquadrature e ai paesaggi scelti, che sembra di volare e di affogare ad ogni momento, ci sono delle vicende umane su cui il regista ha puntato lo sguardo che parlano direttamente ad ogni singolo spettatore. E restano incise nel presente di ciascuno, anche di chi la guerra non l'ha sentita raccontare nemmeno dai nonni. Al pari di Schindler's List questo film è da proiettare in scuole e piazze
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samanta
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mercoledì 6 settembre 2017
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la forza del sacrificio
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La recensione di Dunkirk deve affrontare un film in apparenza semplice ma invece complesso. E' un film di guerra ispirato alla battaglia di Dunkerque quando nel maggio del 1940 i tedeschi superando la linea Maginot passando per le Ardenne, travolsero il fronte francese difeso anche da un'armata inglese. Si creò un'enorme sacca lungo la costa della Manica che partiva dalle Fiandre e in cui vennero intrappolati circa 400.000 soldati in prevalenza inglesi, questi ultimi riuscirono a evacuare in Inghilterra 335.000 soldati (100.000 francesi) anche grazie all'aiuto di migliaia di piccole imbarcazioni civili partite dai porti inglesi, approfittando del fatto che i tedeschi concentrarono i loro sforzi su Parigi.
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La recensione di Dunkirk deve affrontare un film in apparenza semplice ma invece complesso. E' un film di guerra ispirato alla battaglia di Dunkerque quando nel maggio del 1940 i tedeschi superando la linea Maginot passando per le Ardenne, travolsero il fronte francese difeso anche da un'armata inglese. Si creò un'enorme sacca lungo la costa della Manica che partiva dalle Fiandre e in cui vennero intrappolati circa 400.000 soldati in prevalenza inglesi, questi ultimi riuscirono a evacuare in Inghilterra 335.000 soldati (100.000 francesi) anche grazie all'aiuto di migliaia di piccole imbarcazioni civili partite dai porti inglesi, approfittando del fatto che i tedeschi concentrarono i loro sforzi su Parigi. I film di guerra in genere raccontano o storie immaginarie sullo sfondo di un evento reale (Pearl Harbor) ovvero l'evento è in primo piano e le storie vere o inventate sono di contorno per suscitare empatia nel pubblico (La battaglia delle Midway). Il regista Nolan è riuscito a innovare uscendo dagli schemi tradizionali. Nolan è un regista e sceneggiatore eclettico (La trilogia di Batman, Memento, Inception) in questo caso ha realizzato per la prima volta un film di guerra di cui è anche sceneggiatore e produttore in modo originale. Innanzitutto rinuncia agli effetti speciali computerizzati ricorrendo a quelli tecnologici tradizionali. Ad esempio non crea a computer flottiglie di aerei, quelli utilizzati sono 5 o 6 apparecchi di vecchio tipo recuperati. Nolan ha ridotto i dialoghi all'osso e i tempi sono riempiti (oltre che dai rumori di guerra) dalla musica incalzante della colonna sonora di Hans Zimmer veramente appropriata. Il campo di azione è ristretto alle battaglie aeree, alle vicende sul mare con l'affondamento di alcune imbarcazioni e alle vicende del molo in cui migliaia di soldati attendono l'imbarco. I tedeschi vengono raramente nominati sono il "nemico" che incombe non visto, solo nel finale si vedono due soldati che prendono prigioniero un pilota inglese.
La trama è estremamente semplice sono descritti alcuni episodi ma i personaggi non sono protagonisti in cui intorno gira il film ma sono personaggi minori, di alcuni addirittura non si sa il nome, gli interpreti sono bravi ad esempio: Kenneth Branagh (comandante Bolton), Tom Hardy (Farrier) e Harry Styles (Alex).
Eccezionali le riprese realizzate con il metodo IMAX nonché con pellicola particolare, che più volte fanno apparire l' effetto 3D (ad esempio nella scena iniziale con il soldato che fugge attraverso un vicolo della Città). Tutte queste modalità tecniche e artistiche di realizzazione del film anche se in qualche caso tradizionali producono un prodotto nuovo che a mio avviso coinvolge lo spettatore, film che deve essere rivisto per apprezzare tutte le sfumature.
Il risultato è quindi un film di guerra che si differenzia dal cliché usuale e proprio per la sobrietà della sceneggiatura e l'utilizzo di queste innovazioni di ripresa appare nuovo, confermando che il cinema si salverà con idee originali e intelligenti. Dunkirk è un ottimo spettacolo che raggiunge l'obiettivo di narrare in modo avvincente un episodio importante per i destini della II guerra mondiale oltre tutto senza utilizzare una retorica che si scontrerebbe con la tragicità dei fatti, ma sottolineando il concetto che gli inglesi avrebbero continuato a combattere fino alla vittoria anche partendo da una sconfitta. Merita 5 stelle.
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(di florentin)
[ - ] un videogioco
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laurence316
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mercoledì 6 settembre 2017
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per nulla il miglior film di nolan...
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...né tantomeno tra i migliori film di guerra
Torna Christopher Nolan, uno dei più acclamati (ma anche sopravvalutati) registi degli ultimi tempi, a tre anni da quel Interstellar che non in molti avevano apprezzato, con un film (il suo primo basato su un fatto realmente accaduto) che invece fin dalle prime proiezioni si è aggiudicato un apprezzamento critico praticamente unanime. Un apprezzamento per volti versi sproporzionato rispetto ai reali meriti del film. Che non è di certo un capolavoro, né tanto meno uno dei migliori (se non addirittura il migliore, come qualcuno ha scritto) film di guerra della storia del cinema.
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...né tantomeno tra i migliori film di guerra
Torna Christopher Nolan, uno dei più acclamati (ma anche sopravvalutati) registi degli ultimi tempi, a tre anni da quel Interstellar che non in molti avevano apprezzato, con un film (il suo primo basato su un fatto realmente accaduto) che invece fin dalle prime proiezioni si è aggiudicato un apprezzamento critico praticamente unanime. Un apprezzamento per volti versi sproporzionato rispetto ai reali meriti del film. Che non è di certo un capolavoro, né tanto meno uno dei migliori (se non addirittura il migliore, come qualcuno ha scritto) film di guerra della storia del cinema. Anche perché non si tratta propriamente di un film di guerra. Ma, andiamo per ordine.
La scommessa vinta
La prima scommessa del regista (in questo caso per la gran parte vinta) era quella di creare un film di pura tensione che fosse in grado di “trasportare” in qualche modo lo spettatore nel bel mezzo degli avvenimenti, facendogli quasi credere di trovarsi effettivamente lì sul luogo, straniandolo, opprimendolo e sconvolgendolo (e difatti il film inizia senza tanti inutili preamboli, con giusto un paio di scritte sulle prime scene, per poi calare da subito nell’azione).
La scommessa (purtroppo) persa
Ma è l’altra parte della scommessa quella a creare i maggiori problemi. In questo caso si trattava di “prescindere” dai più basilari principi della narrazione, o dello storytelling che dir si voglia, dando vita ad un film senza un vero protagonista, con decine di personaggi coinvolti (di cui diversi rimangono pure senza nome), scarso sul fronte dei dialoghi (puramente di servizio) e sul fronte della trama, che di fatto non c’è.
Ora, questo non sarebbe necessariamente un male (ma dopotutto neanche necessariamente un bene o un segno di particolare inventiva o genialità come qualcuno parrebbe invece credere) se non fosse che, purtroppo, l’effetto che provoca questo sovraffollamento di personaggi ma soprattutto la loro scarsa (per non dire inesistente) caratterizzazione è un drastico calo di tensione in diverse scene (non ci si preoccupa particolarmente per la sorte dei protagonisti, né si ricorda il nome di anche uno solo di loro al termine della proiezione, e il tutto è abbastanza confusionario per questo motivo e non per le [comunque frastornanti] sequenze d'azione).
Tutto fluisce abbastanza indifferentemente per via della mancanza di reale tensione drammatica nonostante la qualità della regia (anche perché l’esito della vicenda è già scontato, per chi conosca un minimo di storia, ma soprattutto per quanto riguarda la sorte dei personaggi che compaiono più di frequente).
Certo, in alcune scene (durante i bombardamenti, mentre il pilota tenta di uscire dall’abitacolo, ma soprattutto nei combattimenti aerei che difatti intervengono prontamente ogni volta che, evidentemente, pure il regista si è reso conto di star cominciando ad annoiare) il film riesce a tenere sulle spine, grazie soprattutto alla martellante (ma anche alla lunga irritante) colonna sonora di Zimmer, ma in diverse altre invece non vi riesce più di tanto (gli stessi Spitfire e i bombardieri della Luftwaffe compaiono solo sporadicamente e sempre in numero abbastanza scarso considerando il fatto che nella realtà solo gli aerei della RAF compirono oltre 4000 incursioni durante i 9 giorni dell’evacuazione; quando vengono poi bombardate e rovesciate le barche o i cacciatorpediniere [che tra l’altro nella realtà erano 39 e non solo un paio] il tutto è spesso ripreso dall’alto e le decine di soldati non sembrano altro che formichine che si gettano in mare, una massa abbastanza indistinta e anonima [sempre per scelta, vista l’ostinazione a non voler dare dei veri protagonisti alla storia]).
Il problema della portata e dell'"epicità"
Il senso di caos e agitazione si perde abbastanza spesso, e tutto sembra fin troppo ordinato. E, tra l’altro, per un film che vorrebbe essere una grande rievocazione epica, dato l’ostinato rifiuto di Nolan di ricorrere al digitale non riesce invece ad essere veramente grandioso, spaventoso e convulso come fu nella realtà la vicenda (lo stesso numero dei soldati, durante le panoramiche della spiaggia, non sembra mai ammontare a 400.000, neanche lontanamente, e troppe sono le inquadrature “pulite”: niente esplosioni, niente fumo, niente fughe per la sopravvivenza).
Gli "Ignorati"
E i tedeschi e i belgi, ma anche i francesi (salvo per la breve sequenza iniziale) non si vedono mai (nonostante il loro ruolo determinante, e nonostante facessero parte anche loro degli evacuati).
La frammentazione narrativa e l'ulteriore problema della (fastidiosa) colonna sonora
Insomma, per un film che (a detta di molti) non dovrebbe concedere neanche un attimo di tregua in realtà ha diversi momenti in cui si finisce quasi per annoiarsi e in cui non si rende giustizia alla vicenda (basta, per i più pigri, giusto una visita alla pagina di Wikipedia dedicata alla questione, per rendersi conto di quanto più caotici, tragici [nel film non si vede un solo zampillo di sangue e chi muore muore sempre senza fare troppo rumore] oltreché forsennati siano stati gli avvenimenti rispetto a quel che risulta dalla visione del film).
La colonna sonora di Zimmer, poi, insistente e assordante che non si arresta neppure per un secondo è un fattore di non indifferente irritazione. E la frammentazione in tre unità di tempo e narrazione (una settimana sulla terraferma, un giorno in mare e un’ora in cielo) per quanto affascinante è abbastanza fine a sé stessa e porta ad una curiosa sensazione per la quale, ad esempio, un attacco aereo di probabilmente pochi attimi nella realtà sembra durare esattamente quanto un salvataggio in mare che probabilmente richiese diverse ore. Il tutto è, in ogni caso, funzionale a mantenere alta la concentrazione dello spettatore, quindi da questo punto vista nulla da eccepire.
Conclusioni
Concludendo, Dunkirk è lontano dall’essere un totale disastro: come detto, in alcune scene è molto efficace, la regia è sempre di un certo livello così come la fotografia e il montaggio, e a vederlo si ha quasi l’impressione di essere veramente “assediati”. Ma la mancanza di personaggi realmente significativi, la confusionarietà e il frastuono e la conseguenza assenza di momenti emozionanti e di personaggi a cui affezzionarsi si sente. Eccome. Ed è sicuramente un film da vedere al cinema, perché alla TV deluderà in molti e certamente renderà ancor più palesi tutti i suoi limiti e i suoi difetti.
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[+] un po’ più corta la prox volta
(di enricopintonello)
[ - ] un po’ più corta la prox volta
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alex2044
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venerdì 1 settembre 2017
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memorabile per sua originalità
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Il memorabile inizio non è altro che il preludio di una serie di scene una più bella ed emozionante dell'altra . La tensione che lo attraversa è continua e porta lo spettatore ad una dicotomia , assolutamente positiva ,fra entusiasmo per la bellezza delle immagini e commozione per i fatti terribili e struggenti a cui si assiste . In sala erano presenti molti giovani ed il loro allegro vociare condito da una consultazione frenetica dei molti smatphone accesi , prima dell'inizio della proiezione, mi aveva un po' preoccupato . Mi sbagliavo ed alla grande . Iniziato il film un silenzio partecipe ha avvolto la sala e non si è più sentito volare una mosca .
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Il memorabile inizio non è altro che il preludio di una serie di scene una più bella ed emozionante dell'altra . La tensione che lo attraversa è continua e porta lo spettatore ad una dicotomia , assolutamente positiva ,fra entusiasmo per la bellezza delle immagini e commozione per i fatti terribili e struggenti a cui si assiste . In sala erano presenti molti giovani ed il loro allegro vociare condito da una consultazione frenetica dei molti smatphone accesi , prima dell'inizio della proiezione, mi aveva un po' preoccupato . Mi sbagliavo ed alla grande . Iniziato il film un silenzio partecipe ha avvolto la sala e non si è più sentito volare una mosca . Insomma un grado di partecipazione altissimo sinonimo di grande interesse . La trama non esiste , esiste solo la storia , la salvezza di più di trecentomila soldati con il concorso fattivo , attraverso il sacrificio e l' abnegazione , di migliaia di eroi sconosciuti che con le loro piccole imbarcazioni sono stati determinanti per il successo di questa operazione quasi disperata .Gli attori sono tutti molto bravi ma dei veri protagonisti non esistono perchè quello che conta sono i fatti che accadono e loro non devono far altro che mostrare i sentimenti e le emozioni che l'essere umano prova partecipando ed assistendo ad un evento memorabile e terribile . I dialoghi non sono così importanti perchè il film esprime il meglio di sè attraverso le immagini commentate , in modo sublime, da una colonna sonora conturbante e avvolgente , in altre parole meravigliosa .Insomma il vero protagonista è Cristopher Nolan . Un regista che ha fatto un film colto e spettacolare , di cassetta e per cinefili .Smentendo i retori del politicamente scorretto e dimostrando che si può avere successo senza eccessi inutili e spesso solo di maniera . Per concludere la dote più importante di quest'opera è la sua originalità forse perfino la sua unicità e che ha trasformato un bellissimo film in un capolavoro . Di cui la storia del cinema non potrà non tenere conto .
NB Da rivedere !
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