lamoreaitempidelcolera
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venerdì 15 luglio 2016
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vivere, prima di morire
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Revenant è un film fortissimo, dove tutte la trama scorre su sensaioni estreme: violenti scontri corpo a corpo, tensione altissima di agguati sempre incombenti, paesaggi naturali imponenti, forze della natura devastanti (tormente, correnti impetuose, temperature estreme). Tutto è radicale, ad eccezione di una voce sussurrata che invita a guardare un albero sbattuto dal vento, che sembra vacillare, ma che invece resta saldo nel suo tronco. Tutto infuria intorno, ma l'albero non cede, perchè affonda in profondità ben saldo nella terra. L'albero è Hugh Glass, la guida della spedizione, interpretato con connotati stravolti dal grandissimo Leonardo Di Caprio; la voce sussurrata è della moglie indiana che lui ha precedentemente perduto in uno scontro con i bianchi.
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Revenant è un film fortissimo, dove tutte la trama scorre su sensaioni estreme: violenti scontri corpo a corpo, tensione altissima di agguati sempre incombenti, paesaggi naturali imponenti, forze della natura devastanti (tormente, correnti impetuose, temperature estreme). Tutto è radicale, ad eccezione di una voce sussurrata che invita a guardare un albero sbattuto dal vento, che sembra vacillare, ma che invece resta saldo nel suo tronco. Tutto infuria intorno, ma l'albero non cede, perchè affonda in profondità ben saldo nella terra. L'albero è Hugh Glass, la guida della spedizione, interpretato con connotati stravolti dal grandissimo Leonardo Di Caprio; la voce sussurrata è della moglie indiana che lui ha precedentemente perduto in uno scontro con i bianchi. Hugh rappresenta il ponte tra il Bene e il Male, tra il Giusto e l'Ingiusto, tra la Comunità indiana e il Saccheggio dei bianchi, profittatori e usurpatori. Hugh li guida in silenzio, ma non interrompe mai il dialogo con Hawk, suo figlio, al quale sempre ripete "Tu sei mio figlio", sua stessa carne. Una volta ridotto in fin di vita da un orso e, moribondo, costretto ad assistere alla morte di Hawk per la spietatezza del bianco Fitzgerald, Hugh ritorna in vita per la forza di quello straordinario legame paterno. Dedica, così, quello che ormai il suo corpo gli permette di fare, poco più che strisciare, alla vendetta del figlio. Hugh rivive, nonostante tutto, e pone fine alla vita del bestiale Fitgezarld, lasciando generosamente che il colpo di grazia gli venga inferto dagli indiani sopraggiunti con i loro sacrosanti motivi per vendicarsi di lui. Lo sguardo finale di Hugh che ci fissa dritto negli occhi sembra dirci che tutto è compiuto e che ora è pronto per andare incontro al suo destino. In ogni film è bello trovare un aggancio con la nostra vita. Hugh è quanto di primigenio c'è in noi, è la forza propulsiva che ci spinge ad esistere, contro la quale tramano circostanze avverse, tormente, forze ostili. Se il tronco è saldo, resisteremo. Ma il tronco è saldo se affonda nell'amore di chi ci ha infuso la forza. Solo così potremo tornare a vivere più di una volta, prima di chiudere gli occhi per sempre.
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bb.2.b
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martedì 12 luglio 2016
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avventura da oscar
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La mia prima recensione/commento non poteva che andare a questa "avventura" alla ricerca dell'oscar finalmente conquistato dal bravissimo Leonardo DiCaprio (senza nulla togliere agli altri oscar vinti per questo capolavoro)
Sicuramente le mie parole non renderanno mai giustizia a questo film, non ho mai trovato il coraggio di buttar giù qualche rigo, prima di averlo rivisto tutto con calma. Panorami mozzafiato, attori incredibili, magnifica interpretazione anche di Tom Hardy, attore da me amatissimo e stiamato , non per altro candidato come miglior attore non protagonista ... Niente da dire sulla regia, un'altro oscar per il brillante regista Inarritu, fantastico.
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La mia prima recensione/commento non poteva che andare a questa "avventura" alla ricerca dell'oscar finalmente conquistato dal bravissimo Leonardo DiCaprio (senza nulla togliere agli altri oscar vinti per questo capolavoro)
Sicuramente le mie parole non renderanno mai giustizia a questo film, non ho mai trovato il coraggio di buttar giù qualche rigo, prima di averlo rivisto tutto con calma. Panorami mozzafiato, attori incredibili, magnifica interpretazione anche di Tom Hardy, attore da me amatissimo e stiamato , non per altro candidato come miglior attore non protagonista ... Niente da dire sulla regia, un'altro oscar per il brillante regista Inarritu, fantastico...
Ed eccoci a riflettere sul bellissimo lavoro compiuto da DiCaprio... che dire ,recitazione come al suo solito MAGISTRALE, i discorsi parlati in generale del film non sono stati molti ma anche quando non era in grado di parlare (per le sue ferite riportate) , tutto il suo corpo era in grado di parlare e di tener testa allo sfondo naturale che lo circondava... Sicuramente sarà uno dei film che rivedrò ancora una volta con molto piacere, ogni volta scoprendo così qualcosa di nuovo!
Bravissimo Leo te lo sei meritato! #iostòconLeo
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antonioeffe
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lunedì 11 luglio 2016
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perchè farsi del male in questo modo ?
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Ho visto due volte il film di Inarritu ed è stata un'esperienza che ricorderò per sempre. Nel senso che eviterò questo regista e, soprattutto, tutti i registi e gli sceneggiatori che quando chiedono soldi ad un produttore per una loro idea , da tradurre in un progetto cinematografico, hanno la faccia tosta di pensare al I capitolo della Genesi.
No, caro Inarritu, non devi spiegarci come va il mondo e di quanto Bene o di quanto Male sia capace. Siamo tutti cresciutelli e le opere come le tue hanno accorciato la mia vita di 156 minuti, trascorsi inutilmente a vedere fanta-cazzate come la lotta di un uomo con un grizzly che esce persino vivo. Lasciate il cinema,abbandonate i ferri del mestieri in un angolo, tu e gli attori che hai scelto tranne, forse, Leonardo Di Caprio , strozzato in un personaggio che gestisce male anche lui, vista la difficile interpretazione tra il Bene ed il Male.
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Ho visto due volte il film di Inarritu ed è stata un'esperienza che ricorderò per sempre. Nel senso che eviterò questo regista e, soprattutto, tutti i registi e gli sceneggiatori che quando chiedono soldi ad un produttore per una loro idea , da tradurre in un progetto cinematografico, hanno la faccia tosta di pensare al I capitolo della Genesi.
No, caro Inarritu, non devi spiegarci come va il mondo e di quanto Bene o di quanto Male sia capace. Siamo tutti cresciutelli e le opere come le tue hanno accorciato la mia vita di 156 minuti, trascorsi inutilmente a vedere fanta-cazzate come la lotta di un uomo con un grizzly che esce persino vivo. Lasciate il cinema,abbandonate i ferri del mestieri in un angolo, tu e gli attori che hai scelto tranne, forse, Leonardo Di Caprio , strozzato in un personaggio che gestisce male anche lui, vista la difficile interpretazione tra il Bene ed il Male.
Le opere cinematografiche servono per rilassarsi, per impegnarci, per farci amaramente sorridere ma in questo caso..servono solo ad indicare ad Inarritu che è giunto il momento della pensione..dell'addio alle armi. Spero soltanto non sia un addio con disonore e che qualcuno, seguendomi, non scriva o urli..."questo film è una cagata pazzesca".
Personalmente , dopo quasi trenta anni di giornalismo e di attività nell'editoria e nello show-business sono stato più volte tentato di pronunciare questa frase. Però, visti i commenti dotti e lungimiranti che ho letto su questo sito, che potrebbero costituire un aureola piena di stelle per il regista, mi aspetto una serie di buhhhhhhhhhhhhh...
Va bene anche questo, esprimete le vostre perplessità su quello che ho scritto o anche insulti...sarò lieto, nei limiti del possibile, di poter esercitare un mio modesto diritto di replica.
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aristoteles
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venerdì 1 luglio 2016
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esageratamente immortale
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Avendo già visto Birdman conoscevo la maestria del regista nell'inquadrature ed anche stavolta fa centro sotto questo punto di vista
Fotografia e paesaggi sono il vero punto forte del film.
Il buon DiCaprio non tradisce ed un fondo si merita l'Oscar per una carriera in cui l'ho visto migliorare negli anni.
La sceneggiatura invece non è il massimo,trasuda poca credibilità soprattutto per la "pellaccia dura" del nostro buon eroe.
Troppi salvataggi in extremis ed anche ripetitivi: orsi, fame, freddo,voli da cavallo, etc.etc.
Viene il dubbio che possa resistere anche alle bomba atomica.
Aggiungendo pause narrative che trasmettono una fastidiosa lentezza,non possiamo gridare al capolavoro.
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Avendo già visto Birdman conoscevo la maestria del regista nell'inquadrature ed anche stavolta fa centro sotto questo punto di vista
Fotografia e paesaggi sono il vero punto forte del film.
Il buon DiCaprio non tradisce ed un fondo si merita l'Oscar per una carriera in cui l'ho visto migliorare negli anni.
La sceneggiatura invece non è il massimo,trasuda poca credibilità soprattutto per la "pellaccia dura" del nostro buon eroe.
Troppi salvataggi in extremis ed anche ripetitivi: orsi, fame, freddo,voli da cavallo, etc.etc.
Viene il dubbio che possa resistere anche alle bomba atomica.
Aggiungendo pause narrative che trasmettono una fastidiosa lentezza,non possiamo gridare al capolavoro.
Godibile ma con pazienza.
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vinlosaurus
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lunedì 20 giugno 2016
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non ha perso l'abitudine...
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ATTENZIONE SPOILER
il film si svolge nel nord america in pieno inverno .. Di Caprio dopo essere stato quasi mangiato vivo da un'orso cosa fa??? passa un bel quarto d'ora immerso in un fiume gelato!!!! Ma l'aveva già fatto in "Titanic" allora è una fissazione!!! Non solo non muore ma manco becca il raffreddore!!!!
E poi (e qui Sergio Leone si sarà rivoltato nella tomba).
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ATTENZIONE SPOILER
il film si svolge nel nord america in pieno inverno .. Di Caprio dopo essere stato quasi mangiato vivo da un'orso cosa fa??? passa un bel quarto d'ora immerso in un fiume gelato!!!! Ma l'aveva già fatto in "Titanic" allora è una fissazione!!! Non solo non muore ma manco becca il raffreddore!!!!
E poi (e qui Sergio Leone si sarà rivoltato nella tomba)... sei in una landa desolata, di notte, inseguito da una torma di indiani.... passi che accendi il fuoco per non assiderare (ma tanto se vai a bagno nel fiume e non sei assiderato li) ma poi che fa? se ne va senza spegnerlo!!!!!
E ha preso pure l'Oscar....
FINE SPOILER
Io mi chiedo come possa essere stato tanto osannato questo film (Assolutamente mediocre rispetto ad altri del bravo Di Caprio.... Trama oltremodo scontata e banale... Affresco dell'epoca? ma se a malapena si vede un forte ed un accampamento indiano.... mah mah mah
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giulio n.
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venerdì 17 giugno 2016
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la pittura cinematografica
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Siamo nel 1823, Hugh Glass (Leonardo Di Caprio) è un trapper alla ricerca di pelli nel Nord Dakota, durante una battuta di caccia la truppa guidata dallo stesso viene attaccata da un gruppo di indiani subendo molte perdite. Hugh riesce a salvarsi assieme al figlio e ad un gruppo di uomini, durante il loro rientro al villaggio Glass viene attaccato e ferito gravemente da un orso grizzly, l'uomo riesce miracolosamente a sopravvivere anche se la sua situazione è precaria. Gli uomini credendo che ormai la morte del loro leader sia prossima e decidono di lasciarlo, fino a che non sopraggiunga la morte, in compagnia del figlio Hawk, Bridge e del cacciatore Fritzgerald (Tom Harty) un uomo senza scrupoli con brama di denaro.
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Siamo nel 1823, Hugh Glass (Leonardo Di Caprio) è un trapper alla ricerca di pelli nel Nord Dakota, durante una battuta di caccia la truppa guidata dallo stesso viene attaccata da un gruppo di indiani subendo molte perdite. Hugh riesce a salvarsi assieme al figlio e ad un gruppo di uomini, durante il loro rientro al villaggio Glass viene attaccato e ferito gravemente da un orso grizzly, l'uomo riesce miracolosamente a sopravvivere anche se la sua situazione è precaria. Gli uomini credendo che ormai la morte del loro leader sia prossima e decidono di lasciarlo, fino a che non sopraggiunga la morte, in compagnia del figlio Hawk, Bridge e del cacciatore Fritzgerald (Tom Harty) un uomo senza scrupoli con brama di denaro. Lo stesso Fritzgerald, approfittando di un momento di solitudine, cerca di soffocare Glass, ma mentre tenta di ucciderlo Hawk interviene a difesa del padre trovando la morte. Da questo episodio il film si evolve, Glass viene abbandonato moribondo nella innevata foresta ma spinto dalla sua sete di vendetta, superando varie insidie, riesce miracolosamente a trovare le forze per tornare fino all'accampamento e farsi giustizia.
Quindi, perchè tutto questo gran successo e stupore? La trama non è poi cosi innovativa e gli schemi del racconto sono prettamente Hollywoodiani. Perchè Revenant ci piace così tanto? Forse è per lo straordinario stile di filmare del regista? Si, però già lo scorso anno ci aveva mostrato, in maniera ancora più audace, le sue doti registiche in Birdman. Forse per il grande spessore recitativo degli attori? Si, sicuramente la recitazione di Tom Harty e Leonardo Di Caprio, vincitore dell'Oscar come migliore attore protagonista, ci hanno tenuto incollati allo schermo portandoci ad odiare lo spietato Fritzgerald e ad incitare un morente Glass, ma non credo che siano le battute tra i personaggi che ci hanno portato ad apprezzare il film, dato che per la gran parte della storia i protagonisti sono abbandonati nella loro solitudine. Inarritu realizza un film la cui trama potrebbe terminare in meno di un' ora e mezzo ma decide di farla durare quasi il doppio. Eccola qua la magnificenza del film, questa opera esprime il suo splendore proprio nei suoi silenzi. Sono le immagini che fanno di questo film un' opera d'arte, se lo si dovesse catalogare in un movimento artistico sarebbe senza dubbio un opera Romantica. Molti hanno paragonato il lungometraggio al cinema di Tarkovskyij e Herzog, io credo che in realtà si sia ispirato alle pitture, pitture di paesaggi del Romanticismo tedesco. Come non notare in quei fotogrammi i quadri di Caspar David Fredrich, il suo Viandante sul mare di nebbia oppure Monaco in riva al mare o (ancora più esplicito) Abbazia nel querceto. Inarritu realizza un film perfetto, un film che potrebbe occupare (essere proiettato) una parete di un museo, accanto alle belle opere dei grandi artisti. Il regista ricerca il sublime, quel sublime che era sempre stato al centro delle opere romantiche, capolavori che rappresentavano ossessivamente la inadeguatezza dell'uomo davanti alla sconfinata forza della natura. Inarritu, supportato da un grande fotografo come Emmanuel Lubezki, riesce nell'impresa di rendere il paesaggio il vero protagonista della storia e realizza, forse, il primo film d'arte romantica della storia del cinema.
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hedivi90
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mercoledì 25 maggio 2016
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buon film ma nulla di eccezionale
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tanti premi tanto clamore quando se poi vai a vedere il film trovi una trama abbastanza vista e rivista in passato solite situazioni soliti istinti di vita e di morte , il solito protagonista buono che subisce torti dal feroce nemico che fa fuori chiunque appoggi il protagonista , trama a mio avviso abbastanza scialba vista in maniera superficiale nonostante le 2 ore e piui di film , troppe cose mal trasmesse , tutto sommato ottima prova di di caprio che riesce a dimostrare a pieno sofferenza e dolore non per niente ha vinto l oscar con questo film ma finito li per il resto nulla di cosi eccezionale ripeto buon film ma ce ne sono di meglio meno acclamati e pubblicizzati
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ruggero
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giovedì 19 maggio 2016
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posti incantevoli e basta
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Le sofferenze di un moribondo immerse in paesaggi innevati da favola...Oscar a un pressoché muto Di Caprio per le sofferenze subite durante la lavorazione in quei gelidi paesaggi......Nulla da dire in più.
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federico70
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mercoledì 18 maggio 2016
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tanto sforzo, nessuna emozione.
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Film decisamente sopravvalutato. Ottima fattura, ma se pensiamo ai costi di produzione appare abbastanza scontato. Emozioni e coivolgimento pari a zero.
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nick16
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domenica 15 maggio 2016
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bello, ma lascia l'amaro in bocca
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Io ho dei problemi con le opere di questo regista: questo film, come Birdman, ha le sue belle scene e sicuramente lascia il segno, tuttavia non si riesce a capire né la storia né il genere del film. Questo perchè il protagonista sopravvive più per fortuna che per abilità (quindi non è un survival) e non si avverte neanche la sete di vendetta che lo spinge (come di solito accade nei revenge movie). Il film è lungo, forse si potevano tagliare alcune scene, ma non particolarmente noioso e mantiene un certo ritmo per tutto il film. Le uniche scene che non mi sono piaciute sono: (SPOILER più avanti ATTENZIONE)
-l'attacco dell'orso che non uccide Di Caprio, il quale stupidamente spara all'orso che si allontana
-la morte di Hawk non trasmette alcuna emozione
-la scena verso la fine dove Glass decide di "risparmiare" il nemico
Il film procede lineare e senza colpi di scena (chiunque può immaginare come va a finire), in netto contrasto con i film di questi tempi dove l'inaspettato è d'obbligo.
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Io ho dei problemi con le opere di questo regista: questo film, come Birdman, ha le sue belle scene e sicuramente lascia il segno, tuttavia non si riesce a capire né la storia né il genere del film. Questo perchè il protagonista sopravvive più per fortuna che per abilità (quindi non è un survival) e non si avverte neanche la sete di vendetta che lo spinge (come di solito accade nei revenge movie). Il film è lungo, forse si potevano tagliare alcune scene, ma non particolarmente noioso e mantiene un certo ritmo per tutto il film. Le uniche scene che non mi sono piaciute sono: (SPOILER più avanti ATTENZIONE)
-l'attacco dell'orso che non uccide Di Caprio, il quale stupidamente spara all'orso che si allontana
-la morte di Hawk non trasmette alcuna emozione
-la scena verso la fine dove Glass decide di "risparmiare" il nemico
Il film procede lineare e senza colpi di scena (chiunque può immaginare come va a finire), in netto contrasto con i film di questi tempi dove l'inaspettato è d'obbligo.
In sintesi è un buon film con fantastiche immagini della natura, ma non certo un capolavoro come acclamato da molti.
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