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Ultimo aggiornamento mercoledì 4 maggio 2016
A causa di un inverno particolarmente rigido, il governo francese indice misure speciali che obbligano i cittadini proprietari di appartamenti con stanze libere ad accogliere le persone più disagiate. In Italia al Box Office Benvenuti... ma non troppo ha incassato 159 mila euro .
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A Parigi tira aria di tempesta e di sinistra. Durante un inverno particolarmente rigoroso, il governo francese firma un decreto che obbliga i proprietari di case con più di cento metri quadrati a ospitare precari e senza tetto per svernare la stagione. In un immobile del VI arrondissement, una famiglia di destra e una coppia bobo di sinistra non gradiscono. Dopo tentativi falliti di resistenza, cedono all’inevitabile e ‘vincono’ un ospite a testa. Ma è soltanto l’inizio. Tra meschinità e altruismo, villania e cortesia il condominio implode sotto lo sguardo scontroso di una portinaia fascista e riconoscente per i suoi venticinque metri quadri.
Commedia sociale di Alexandra Leclère, Benvenuti…ma non troppo è divisa più che riconciliata. Vicino per cliché e per quell’idea che in fondo siamo tutti un po’ razzisti al film di Philippe de Chauveron (Non sposate le mie figlie), Benvenuti…ma non troppo è abitato letteralmente dalla classe borghese. Ceto ‘privilegiato’ dal cinema di Alexandra Leclère, questa volta è messo a dura prova da un choc sociale e da un’audace misura sociale della gauche che costringe i ‘ricchi’ a convivere coi ‘poveri’, ridotti a intrusi e confinati ai margini della storia.
Al centro del film la regista colloca una coppia di destra che scopre la tolleranza e l’alterità, e una di sinistra che si rivela permeabile ai pregiudizi. Tra di loro, disagiati e miserabili subiscono come in una celebre canzone (“Io tra di voi”): non parlano mai e osservano l’intesa e i malintesi della vita coniugale dei rispettivi ospitanti. Didier Bourdon e Karin Viard, coniugi reazionari abbonati a Le Figaro, e Valérie Bonneton e Michel Vuillermoz, omologhi bohèmes e assidui lettori di Libération, incarnano forzando fino alla caricatura la cattiva coscienza del paese tra salti d’umore (incomprensibili) e ritorno all’ordine.
Più interessata alle vicissitudini coniugali delle coppie protagoniste che alla frattura sociale, la Leclère finisce per virare la commedia in vaudeville. Una farsa leggera animata da una galleria di caratteristi francesi, tra cui spicca la straordinaria Sandra Zidani, e incurante dei ritratti indigenti, che restano bozzetti definiti dalla nazionalità e dal loro stato di miseria piuttosto che da una personalità o da una storia singolare. Benvenuti…ma non troppo si nutre allora delle meschinerie dei ricchi, di destra e di sinistra, dimentico dell’impegno collettivo che si prende al debutto e ripiegato sulla crisi matrimoniale, trattata neanche a dirlo con la stessa ovvietà. Il dubbio è che il soggetto-alloggiamento non sia alla fine che un pretesto per realizzare una commedia di ri-matrimonio.
In un senso o nell’altro, Benvenuti…ma non troppo non elude gli stereotipi che pretende di denunciare. Gli altri attraversano il film senza esistere se non alimentando ciascuno il proprio ‘modello ricorrente’: i senza tetto sono senza educazione, i disoccupati parassiti, la coppia di ebrei spilorcia e arroccata nel suo appartamento, l’operaio dell’Est ladro. E se il film ripara prima della fine in una grande comune fraterna è solo per ritrovare la libido nei talami borghesi, evidentemente rianimati dalla frequentazione della ‘miseria’.
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Cosa succederebbe se fossimo obbligati a ospitare un senza tetto in casa nostra? Il film "Benvenuti ma non troppo" risponde a questa domanda con i toni della commedia, portando alla luce i molti vizi e le poche virtù che albergano in ognuno di noi. Posti di fronte a questo obbligo di solidarietà, tutti i personaggi coinvolti saranno costretti a gettare la maschera, portando alla luce la loro vera natura, [...] Vai alla recensione »
Commedia francese che vorrebbe risultare divertente, graffiante e politicamente scorretta, ma che si rivela un nulla cinematografico da manuale. Un inizio fortemente razzista che poi passa inspiegabilmente nel buonismo per poi finire non so come (ho spento prima!) attraverso una sequenza di luoghi comuni antologici come il senza tetto sporco ed ignorante, l'ebreo avaro, lo zingaro ladro, la ricca [...] Vai alla recensione »
Un film grafiante, provocatorio, politicamente scorretto. Una piacevole commedia francese sulle classi parigine che rivela come la grettezza prevalga sulla generosità sbandierata gratis. Parigi gela al punto che costringe il Comune ad emanare un decreto d'emergenza; tutti i cittadini proprietari di appartamenti con stanze libere devovo accogliere una persona che vive in strada.
Film divertentissimo, animato da un bel gruppo di attori. Con Alexandra Leclère si ride delle nostre debolezze, riflettendo sulle cupe meschinità che ci appartengono. L'incontro con "l'altro", spesso percepito come la creatura di Frankenstein, -qualcosa che affascina e terrorizza nello stesso tempo- può essere destabilizzante, soprattutto perché ci [...] Vai alla recensione »
Già dal titolo, "Benvenuti ma non Troppo", si evince che gli ospiti di cui si racconta nella omonima pellicola della regista Alexandra Leclère non sono affatto graditi. A causa di un inverno particolarmente rigido, il Governo francese di sinistra decide di far alloggiare tutti i senza tetto che vivono per le strade ed i lavoratori precari negli appartamenti di coloro [...] Vai alla recensione »
Un film divertente ed attuale, si ride di gusto grazie alla fantastica Karin Viard che è sempre un piacere rivedere al cinema: la adoro!
Un film divertente in puro stile francese! Gli attori sono ottimi e Josiane Balasko nei panni della portinaia è formidabile! Consigliatissimo per passare un paio d'ore spensierate... ma non troppo! Bisous
Divertentissimo! Una commedia sociale che mette a nudo le contraddizioni e l'ipocrisia della borghesia. Non c'è niente da fare, i francesi sono più avanti di noi per quanto riguarda le commedie. Spunto geniale e svolgimento magistrale. Attori perfetti!
Un film simpatico che consiglio a tutti di vedere in queste giornate di freddo anomalo, molto brava e divertente la portinaia!
"Le Grand Partage"(ALexandre Lecle're, anche autrice di soggetto e screnplay, 2015)racconta di un inverno partiocolaemente rigido dove il govenro francese(di sinitra)decide di far alloggiare i senza tetto e i poveri presso i proprietari di case, decisamente provocando reazioni differenti, per cui un grasso borghese di destra, peraltro da tempo in crisi coniuglae, dopo iniziali [...] Vai alla recensione »
La banalità all'ennesima potenza . Come spesso accade la Francia ci propina il nulla con i termini della societa attuale ; disomogenea , ingiusta e razzista e quindi ? L'utopia del socialismo in epoca moderna ; Fortunatamente abbiamo gia dato.......
Un film dall'umorismo esilarante e molto attuale, visto che recentemente diverse città italiane hanno lanciato piani di supporto alle famiglie disponibili ad ospitare i senzatetto. I personaggi del film sono ottimamente caratterizzati e la portinaia lepeniana (la sempre brava Josiane Balasko) con il suo gatto Jean-Marie eccelle su tutti.
Un inverno particolarmente rigido costringe il governo francese a emanare un decreto d'emergenza che obbliga i cittadini proprietari di appartamenti con stanze libere ad accogliere le persone che vivono in stada o che non possono permettersi un alloggio, ovvero clochard e immigrati. Il panico si diffonde in tutto il paese. Soprattutto al civico 86 di Rue du Cherche Midi, situato in una delle zone più [...] Vai alla recensione »
Piacevole, paradossale commedia umoristica francese che rivela come la grettezza prevalga sulla generosità sbandierata gratis. A parigi fa un freddo cane sotto la neve. Così il governo decide che chi ha una casa grande debba ospitare qualche senzatetto. Sia gli agiati coniugi conservatori Dubreuil sia gli intelletuali Bretzel devono rassegnarsi. Inutili i sotterfugi: i loro appartamenti si spalancano [...] Vai alla recensione »
Un'ondata di freddo polare mette in ginocchio la Francia e il governo, con il decreto della condivisione, obbliga i ricchi a ospitare senzatetto e diseredati vari. Lotta di classe in forma di commedia, come va da qualche tempo in Francia. Grande cast (Karin Viard, Valérie Bonneton, Josiane Balasko, Patrick Chesnais, Michel Vuillermoz) e regia professionale di Alexandra Leclére: ci si diverte!
In un gelido inverno che registra un freddo record,il governo francese obbliga i parigini ad accogliere nelle proprie case i lavoratori senzatetto. E' lo spunto di Benvenuti... ma non troppo, commedia francese con Karin Viard (la mamma sordomuta de La famiglia Bélier) che mostra come la via della condivisione e dell'altruismo sia un percorso umano difficile e irto di conflitti.
Il 6° arrondissement è uno dei quartieri residenziali più ricercati Parigi. Rive Gauche, palazzi nobili, belli, eleganti. Insomma un emblema della stanzialità borghese più agiata. Che diventa luogo simbolico e scompigliato microcosmo di Benvenuti... ma non troppo (Le grand partage), film francese della regista Alexandra Leclère (in sala dal 28 aprile) che istruisce una commedia fanta-sociale [...] Vai alla recensione »
A causa di un inverno particolarmente rigido, il governo francese indice misure straordinarie che costringono i cittadini proprietari di appartamenti con stanze libere ad accogliere le persone più disagiate che non hanno un alloggio. Il panico dilaga in tutta la Francia, soprattutto al civico 86 di rue du Cherche Midi, dove sorge un lussuoso palazzo dell'area più esclusiva al centro di Parigi.
L'inverno è rigido, il freddo uccide, il governo francese obbliga i proprietari di appartamenti con stanze libere ad accogliere i disagiati. Al civico parigino 86 di Rue du Cherche Midi, che siano borghesi e conservatori come i Dubreuil (Karin Viard e Didier Bourdon) oppure intelletuali e radical chic come i Bretzel (Valerie Bonneton e Michel Vuillermoz), il risultato è il medesimo: panico.
Parigi gela al punto che il comune si fa, temporaneamente, rivoluzionario: i ricchi borghesi con case spaziose devono ospitare i poveri senzatetto fino all'arrivo del caldo. Ma la situazione si fa lo stesso rovente: i destrorsi non sono d'accordo (ecco tornare le vecchie mamme dagli ospizi pur di evitare l'estraneo poveraccio) e i sinistrorsi... pure (è ormai una linea della commedia moderna sia in [...] Vai alla recensione »