Titolo originale | 11 Minut |
Anno | 2015 |
Genere | Thriller |
Produzione | Polonia, Irlanda |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Jerzy Skolimowski |
Attori | Richard Dormer, Agata Buzek, Dawid Ogrodnik, Andrzej Chyra, Piotr Glowacki Jan Nowicki, Wojciech Mecwaldowski, Paulina Chapko, Anna Maria Buczek, Mateusz Kosciukiewicz. |
Tag | Da vedere 2015 |
MYmonetro | 3,31 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 giugno 2017
Un thriller che segue 11 minuti nella vita di diversi personaggi - giovani e vecchi, abbienti e poveri. Ha vinto un premio ai European Film Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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Un marito geloso incapace di controllarsi, una giovane moglie molto sexy che si presenta a un provino in una stanza d'albergo da un finto regista. Un giovane spacciatore di droga a domicilio, una ragazza disorientata a cui viene riconsegnato il suo cane lupo. Un venditore di hot dog appena uscito dalla galera. Un misterioso studente, un pulitore di vetri impegnato in una pausa con una porno attrice, un anziano pittore dilettante, un gruppo di paramedici impegnati in una difficile operazione di soccorso e delle suore affamate. Sono questi i personaggi le cui vicende si intrecciano sullo schermo ognuna delle quali ha luogo tra le 17 e le 17.11 di un giorno qualunque a Varsavia.
Jerzy Skolimowski a 77 anni e con una importante e internazionalmente riconosciuta carriera alle spalle non smette di sperimentare. Lo fa del tutto privo di quello spirito velleitario che anima altri sui colleghi (giovani o meno giovani che siano). Il suo è uno sguardo tanto solidamente pessimista quanto altrettanto saldamente ancorato a una lucidità narrativa che in questa occasione mette anche in gioco un uso della colonna sonora di grande impatto e significatività. La contemporaneità delle azioni che porta sullo schermo si presenta con l'eccezionalità e la banalità del quotidiano in cui siamo quotidianamente immersi. Ci sono piccoli uomini e donne pirandellianamente più o meno feroci, furbi, ansiosi, spregiudicati o impegnati a salvare vite. Ognuno di loro (ognuno di noi afferma il regista) è appeso al caso.
"Chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?" (Matteo, 6-27) sembra essere questa frase evangelica, riletta in una chiave in cui la speranza non trova spazio, a guidare la riflessione di Skolimowski. Siamo tutti affidati al caso e indietro non si può mai tornare per modificare il passato. Nello schermo dell'esistenza di ognuno per il regista polacco c'è un pixel che si è irrimediabilmente spento o che può, altrettanto irrimediabilmente, essere sul punto di farlo. Il problema è che non siamo in grado di percepire la minaccia, di leggere i segni di avvertimento (siano essi un aereo che vola temibilmente a bassa quota o una colomba che va a sbattere contro un vetro). Preferiamo pensare ad altro perché così vivere può sembrare più facile. Sembrare, niente di più.
Il 77enne Skolimowski ci prende gusto con i film tesi e rilancia pesantemente, presentando a Venezia questo mozzafiato 11 Minutes. Dieci personaggi, dieci soldatini, dieci burattini, dieci piccoli indiani che per 11 minuti ciascuno corrono, gridano, ronzano, sbraitano, sputano, ridono, corrono ancora, seducono, si impauriscono all'interno di una grande città, partendo da punti diversi di [...] Vai alla recensione »
Esile storia e tutto discorso, questo film (per usare le classiche categorie di Seymour Chatman), che può irritare o può affascinare, non c'è una via di mezzo. Noi siamo rimasti affascinati, anche se sembra un esercizio di stile abilissimo ma vuoto. Eppure il film scorre veloce, la colonna sonora è potente come un pugno, il caso determina sovrano tutti gli effetti con [...] Vai alla recensione »