Whiplash

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writer58 domenica 22 marzo 2015
la fatica del volo... Valutazione 4 stelle su cinque
73%
No
27%

L'ossessione della performance e l'addestramento estremo, ai limiti delle possibilità umane sono due temi ricorrenti nel cinema americano e mondiale: da "Over the top" al campionato mondiale di velocità di dattilografia ("Tutti pazzi per Rose"), dalla saga di Rocky a "Bird" di Eastwood (per citare esempi eterogenei tra di loro), il cinema è pieno di storie di persone che riescono a travalicare i propri limiti con una dedizione maniacale alla loro passione, fino a diventare i migliori nel proprio campo. Allo stesso modo, la figura dell'istruttore crudele e sadico viene esplorata da film come "Full metal Jacket", "Ender's game","American sniper". La logica dell'istruttore, al di là delle intenzioni sadiche o distruttrici che lo animano, è quella di spingere i propri sottoposti oltre se stessi, ad acquisire un repertorio di capacità e di abilità eccellenti, che renda possibile la sopravvivenza in contesti di guerra estremi o che li porti a emergere in campo artistico e sportivo. [+]

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mario nitti giovedì 15 gennaio 2015
grande tensione, grandi emozioni, grande cinema Valutazione 5 stelle su cinque
60%
No
40%

Andrew studia batteria jazz nella miglior scuola di New York. Viene notato da un insegnante, Terence Fletcher, che lo inserisce nella band che partecipa ai concorsi. Andrew è bravo, ma Fletcher è un docente davvero tosto e la sua lotta per emergere sarà molto dura.
Lo so… avete pensato: “Già visto”. Che sia per un ballerino o per un altro artista è uno schema che Hollywood ha usato decine di volte. Sbagliato. Questa volta c’è una storia, dialoghi praticamente perfetti, vera musica, una grande regia, interpreti strepitosi (voglio proprio vedere chi toglierà a J.K. Simmons, che riveste i panni dell’insegnante, l'Oscar come miglior attore non protagonista), ma soprattutto ci sono idee, si rompono schemi, si seguono strade impreviste, si va giù duri e si usa ironia. [+]

[+] un crudo racconto di formazione musicale e intima (di antonio montefalcone)
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jules_winnfield martedì 31 marzo 2015
duello a ritmo di jazz Valutazione 5 stelle su cinque
66%
No
34%

Se sperate di sedervi comodi e gustare un ottimo film basato unicamente sul Jazz,attenzione,state prendendo un granchio.Andrew è un giovane studente che studia batteria jazz in un prestigiosissimo conservatorio di New York,con l'ambizione di diventare il migliore di tutti.Questa sua ambizione è però un'arma a doppio taglio, perchè da un lato lo vincola a non avere altri rapporti all'infuori della sua batteria, non ritendo necassarie amicizie e amori, riversando tutta la sua vita e la sua vocazione verso la musica, ma dall'altro gli permette di farsi notare da colui che interpreta alla perfezione il ruolo del Sergente Hartman dei nostri tempi, ovvero Terence Fletcher, il temuto e sadico maestro di un'orchestra jazz. [+]

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zarar domenica 8 marzo 2015
soffrire per imparare Valutazione 3 stelle su cinque
57%
No
43%

Il film diretto da Damien Chazelle, eco – pare – di un’esperienza autobiografica, è la storia di un rapporto – se si può chiamare così – pedagogico, tra un giovane batterista,  Andrew Neiman (Miles Teller), un diciannovenne che ha la batteria nel sangue e adora Buddy Rich,  e un temuto insegnante di conservatorio, Terence Fletcher  (J. K. Simmons) deciso ad estrarre il meglio in assoluto dal promettente allievo, in una sorta di corpo a corpo micidiale che ha il ritmo folle di un assolo scatenato di batteria.  E’ un rapporto violento ed estremo, con tratti di acceso sadismo, che trasmette questa idea di fondo: l’eccellenza artistica e il diritto all’espressione individuale e libera si raggiunge soltanto impegnando se stessi in un duro apprendistato fino all’ultimo respiro, con sudore e sangue (letteralmente e non solo metaforicamente), rinuncia ad ogni orgoglio e facile autocompiacimento, feroce autodisciplina, flagellazione e autoflagellazione (whiplash) , ma anche resilienza, capacità di risorgere da questo tritacarne con forza pura e assoluta, di fronte alla quale anche il feroce maestro è pronto ad inchinarsi alla fine senza riserve. [+]

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vanessa zarastro mercoledì 18 febbraio 2015
la via crucis del successo Valutazione 3 stelle su cinque
57%
No
43%

Se sapete la differenza tra come si tiene la bacchetta sinistra della batteria nel jazz e come la si tiene nel rock, allora vi potreste divertire a vedere questo film, nato inizialmente come un corto. Se siete super-esperti di jazz, probabilmente, il film non vi soddisfarà e se, invece, non lo amate vi risulterà insopportabile.

Insomma piace a noi, pubblico della medietà, disposti a vedere l’ennesima competizione tra maschi e sfida a dimostrare chi è più cool, chi più ostinato e chi più narcisista. Whiplash è un ennesimo film dove l’arte mal si concilia con la vita normale e gli artisti sono dei tipacci fanatici con caratteri insopportabili che è meglio ascoltare ma evitare di frequentarli.

Il film si apre e si chiude con un assolo a batteria che tra gli strumenti è certo quello meno amato dal grande pubblico. Confermo che per suonare questo strumento ci vuole un carattere con tendenze ossessive: conoscevo anni fa un batterista jazz newyorchese che mi raccontava che da bambino la madre gli aveva comprato una tastiera di gomma alla cui percussione si esercitava con ostinazione tutte le notti.

Ubicato nel liceo musicale più prestigioso di New York, il film narra il rapporto tra il Andrew Neyman  (ben interpretato da Miles Teller) giovane batterista diciannovenne e Terence Fletcher (ottima interpretazione di J.K. Simons) il maestro-carnefice rigidissimo e sadico che usa dei sistemi, a dir poco, discutibili per spingere i suoi pupilli a migliorare sempre più per aspirare alla gloria (“non ce ne sono più di Charlie Parker…”). Whiplash è proprio il titolo di un pezzo che Fletcher fa suonare alla sua orchestra composta da tutti studenti del conservatorio Shaffer  e sulla cui partitura Andrew si esercita in maniera maniacale fino a ferirsi le mani a sangue.

Una notazione interessante: leggendo Wired.it ho trovato acuta l’osservazione di Marco Valsecchi che trova nei cartoni animati giapponesi la vera fonte d’ispirazione del film « Ve ne siete accorti anche voi che la dinamica di fondo tra i protagonisti di Whiplash è esattamente quella che c’è tra Maya e la Signorina Tsukikage o anche tra Mila e l’allenatore Daimon, vero?». A volte nel film ci sono piccole ingenuità come all’inizio immagini di edifici a set-back tipici della Grande Mela montate a ritmo jazz. Chazelle è, comunque, un giovane trentenne coraggioso – perché sceglie strumento e genere musicale impopolari - ma anche prudente – perché riprende spunto da serie TV di successo - con sicuramente grandi intuizioni e bravura nelle riprese ravvicinate.  

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[+] sono d'accordo (di siebenzwerg)
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fede slevin martedì 28 aprile 2015
il jazz come la vita Valutazione 3 stelle su cinque
78%
No
22%

Andrew Neiman, talentuoso ma acerbo batterista jazz di New York, viene convocato nella prestigiosa classe del temutissimo Terence Fletcher, insegnante della più esclusiva accademia musicale di New York. Quello che sembra essere il primo passo verso una carriera artistica piena di successi, si rivela invece, un autentico salto nel vuoto che porterà il protagonista ad affrontare un'estenuante spirale di umiliazioni al fine ultimo della completa consacrazione del proprio ineccepibile talento. Non si può fare a meno di notare una chiara matrice autobiografica in questa storia che, a partire dal tema, la scelta dello strumento "protagonista" e qualche enfatizzazione di troppo del carattere dittatoriale di Fletcher (o meglio del "sergente Hartman" del jazz, come si tende costantemente a sottolineare, esagerando, a mio avviso, nella riproposizione nuda e cruda del caro e vecchio epiteto di "palla di lardo") mostra come il regista sia stato segnato dal proprio passato, non solo in ambito musicale, ma in un contesto che si può estendere ai più vasti sistemi della vita. [+]

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jaylee domenica 1 marzo 2015
saranno famosi 2.0 (v. lacrime, sudore e sangue) Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%

Se mai ci fosse un motivo per cui amiamo il cinema made in USA, potrebbe essere per lo stesso motivo per cui gli Europei rimangono stupiti in un viaggio Oltreoceano: è tutto così grande, così esteso. Larger than life. É la stessa industria cinematografica che produce blockbuster come Il Gladiatore e Titanic e gioielli narrativi come Birdman e, appunto, Whiplash, seconda opera del 30enne (!) Damien Chazelle. Il giovane Andrew studia batteria al primo anno del prestigioso conservatorio Shaffer di New York: é la sua unica passione, alla quale sacrifica ogni relazione umana. Arriva la grande occasione: Terence Fletcher, insegnante esigente e spesso crudele, lo recluta nella Band ufficiale del Conservatorio. [+]

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aristoteles venerdì 16 ottobre 2015
la carota dimenticata Valutazione 3 stelle su cinque
71%
No
29%

Tecnicamente e visivamente è stato fatto un grande lavoro.
Sinceramente non ricordo,anche quando fanno le prove in aula,così tanta accortezza nei dettagli,negli accordi iniziali,sul ritmo,la concentrazione e sui volti tesi e pronti degli studenti.
Ogni singola nota ha la sua importanza e nulla è lasciato al caso.
Fletcher tuttavia instaura un rapporto con i propri alunni eccessivamente scorretto, capisco il concetto di spremere tutti fino all'ultima goccia di sudore per la selezione quasi naturale del migliore di turno,ma in alcuni momenti si esagera di brutto.
Non che ne sia rimasto impressionato,ma il "gioco" del grande capo è piuttosto chiaro e gli alunni,compreso il bravo protagonista, mi sembrano cascarci troppo facilmente. [+]

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stefano pariani martedì 24 febbraio 2015
la cieca volontà di essere primi Valutazione 3 stelle su cinque
55%
No
45%

Andrew (Miles Teller) è un giovane studente iscritto al primo anno di una prestigiosa scuola di musica newyorkese. E’ determinato e molto abile a suonare la batteria, un’autentica passione. La sua famiglia lo considera una specie di nerd outsider, cosa di cui è pienamente consapevole e orgoglioso: non ha amici, non pratica sport e va al cinema col padre a vedere vecchi classici. Un giorno Terence Fletcher (J.K. Simmons), il più temuto insegnante della scuola, lo vuole nella propria jazz band per partecipare a concorsi musicali. Il livello richiesto è altissimo, gli esercizi estenuanti e gli sproni e le umiliazioni dell’inflessibile maestro si fanno sempre più pressanti. Andrew ce la mette tutta e si cala completamente nella sua folle passione che lo allontana dalla quotidianità e lo relega in un mondo a parte, lontano dai coetanei, dagli svaghi e dall’amore. [+]

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pepito1948 mercoledì 4 marzo 2015
da kukrik a tarantino l'apoteosi dell'estremo Valutazione 4 stelle su cinque
56%
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44%

Rapporto sado-maso in nome dell’arte. E’ giusto, è lecito, è approvabile spingere la disciplina di un istruttore di musica oltre quella soglia al di là della quale c’è la violenza psichica, verbale, fino alla brutale umiliazione per ottenere non il massimo perfettibile ma la perfezione assoluta, non importa a quale costo? E dall’altra parte si può negli stessi termini spingere il talento di un giovane allievo a superare ogni limite raggiunto spremendo la propria ambizione oltre il più spudorato narcisismo verso una missione pressoché impossibile, dove quel “pressoché” è l’unico spazio di riuscita? Queste le domande che affiorano quando la vicenda prende corpo. [+]

[+] bravo pepito e film stupendo (di no_data)
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