Andrew studia batteria jazz nella miglior scuola di New York. Viene notato da un insegnante, Terence Fletcher, che lo inserisce nella band che partecipa ai concorsi. Andrew è bravo, ma Fletcher è un docente davvero tosto e la sua lotta per emergere sarà molto dura.
Lo so… avete pensato: “Già visto”. Che sia per un ballerino o per un altro artista è uno schema che Hollywood ha usato decine di volte. Sbagliato. Questa volta c’è una storia, dialoghi praticamente perfetti, vera musica, una grande regia, interpreti strepitosi (voglio proprio vedere chi toglierà a J.K. Simmons, che riveste i panni dell’insegnante, l'Oscar come miglior attore non protagonista), ma soprattutto ci sono idee, si rompono schemi, si seguono strade impreviste, si va giù duri e si usa ironia. Wow! Grande tensione, grandi emozioni, grande cinema.
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antonio montefalcone
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venerdì 20 febbraio 2015
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un crudo racconto di formazione musicale e intima
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“Whiplash”, nato da un cortometraggio allargato, è l’opera seconda di Chazelle, un dramma che ruota sui limiti personali ed esistenziali: qual è il punto limite a cui si può spingere qualcuno pur di esaltarne il talento? Qual è il limite tra sana determinazione e ossessione? E quale il limite da porsi nella fiducia nelle proprie capacità? Nello scontro tra maestro e allievo, è Andrew a sfidare se stesso attraverso dure prove e umiliazioni per resistere e dimostrare quanto si vale. Il tormentato percorso verso il successo passa sempre principalmente per crescite interiori. E questo è l’aspetto più emozionante e travolgente della pellicola, efficace riflessione sul potenziale artistico nascosto in noi e la possibilità di farlo emergere.
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“Whiplash”, nato da un cortometraggio allargato, è l’opera seconda di Chazelle, un dramma che ruota sui limiti personali ed esistenziali: qual è il punto limite a cui si può spingere qualcuno pur di esaltarne il talento? Qual è il limite tra sana determinazione e ossessione? E quale il limite da porsi nella fiducia nelle proprie capacità? Nello scontro tra maestro e allievo, è Andrew a sfidare se stesso attraverso dure prove e umiliazioni per resistere e dimostrare quanto si vale. Il tormentato percorso verso il successo passa sempre principalmente per crescite interiori. E questo è l’aspetto più emozionante e travolgente della pellicola, efficace riflessione sul potenziale artistico nascosto in noi e la possibilità di farlo emergere. Film ben realizzato, ha i suoi punti di forza nel montaggio forsennato, nella performance degli attori, nella penombra di ambienti e cromatismi, e nelle sonorità che cercano un dinamismo con la dura fisicità di messinscena e interpreti. Da non perdere!
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