Essere come Charlie Parker, o piuttosto un suo simile, fratello di genio e di sventura. E’ questa l’ossessione del diciannovenne Andrew, promessa alla batteria in un’orchestra jazz. Ma il conservatorio è diretto da un sadico istruttore-maestro di nome Fletcher, come l’aguzzina infermiera di “Qualcuno volo’ sul nido del cuculo” di Forman (il riferimento non può essere casuale). Le regole sono oltre il quotidiano dispotismo di una caserma e ad ogni allievo sono inflitte punizioni morali e psicologiche che abbatterebbero un elefante. Ma Andrew regge a tutto, manda a ramengo la fidanzatina, perché gli ruba il tempo che altrimenti dedicherebbe alla musica e sfotte i parenti che considera dei bifolchi. Si ritroverà solo con la sua ossessione, su un palco di terza categoria, forse felice, forse impazzito. Noi non siamo certo impazziti invece dopo aver visto il film “rivelazione” di questa ultima tornata degli Oscar, da dove ha racimolato tre premi e non dei più marginali. Anzi, a dirla tutta, ci è tornata la voglia, per una volta, di tornare al ruolo della critica come si faceva una volta. Ci è venuta voglia di essere contenutisti. E allora “Whiplash” , oltre ogni disquisizione sulla forma, diventa una pellicola irricevibile e inutile: un esercizio di fascismo, per intenzioni, modalità e conclusioni, che non può passare indenne. Il punto di osservazione non è mai ambiguo, ma sembra assecondare una logica in cui l’affermazione di sé passa attraverso il sacrificio totale, di ogni tempio sociale e di ogni logica di relazione. L’ipnotismo demoniaco (il demone della bellezza e dell’arte, quello che ha portato via Parker a soli 34 anni) che rapisce Andrew, nel suo stretto sentiero che porta all’Eden, diventa attributo fascinatorio e conturbante, non pericolosa deriva. Gravissimo errore. E allora, il fatto che vi sia più di un riferimento a “Full Metal Jacket” di Stanley Kubrick, come hanno detto in molti, che valore aggiunto pone ?
Robert Eroica
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no_data
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venerdì 24 aprile 2015
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mai giudicare moralisticamente un film.....
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Opinabile, com'è giusto, il tuo (come il mio) commento. Ma che tu attribuisca 1 sola stella a questo film mi sembra eccessivo: ripeto, tutti i gusti sono gusti, ma almeno per l'arte cinematografica bisognerebbe non stilare giudizi moraleggianti. Così almeno mi sembra il tuo commento....Voglio dire che, al di là delle proprie idee in merito a come educare un giovane ambizioso, il film risulta, almeno a me, realizzato come meglio forse non si poteva, confezionato con i fiocchi, recitato magistralmente. E soprattutto così diretto al l'intimo degli spettatori da lasciare il segno e far parlare di sè per giorni.Ti pare poco? Coinvolgere lo spettatore è quanto di meglio un autore si possa augurare.
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Opinabile, com'è giusto, il tuo (come il mio) commento. Ma che tu attribuisca 1 sola stella a questo film mi sembra eccessivo: ripeto, tutti i gusti sono gusti, ma almeno per l'arte cinematografica bisognerebbe non stilare giudizi moraleggianti. Così almeno mi sembra il tuo commento....Voglio dire che, al di là delle proprie idee in merito a come educare un giovane ambizioso, il film risulta, almeno a me, realizzato come meglio forse non si poteva, confezionato con i fiocchi, recitato magistralmente. E soprattutto così diretto al l'intimo degli spettatori da lasciare il segno e far parlare di sè per giorni.Ti pare poco? Coinvolgere lo spettatore è quanto di meglio un autore si possa augurare....
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looeejy
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domenica 22 novembre 2015
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mio dio, è la seconda volta
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Mio Dio, è la seconda volta, È sicuramente l'ultima, dato che non ho intenzione di leggere più alcuna delle sue recensioni, che rappresentano più un delirio circa la sua potenza comunicativa, piena di forme e frasi ad effetto, termini che suscitano un moralismo fuori luogo, un retrogusto di censura che ai giorni nostri è solo paccottiglia ridicola. E nessun contenuto. I lungometraggi utilizzano linguaggi diversi e questo whiplash vuole creare un dilemma attuale quanto mai. La mollezza delle ultime direttive didattiche induce ragazzo e non ricercare l'eccellenza? L'immediatezza delle immagini la ricercatezza delle scene l'efficacia del recitato e sopraffina sceneggiatura, mi fanno uno strumento di consapevolezza azione dei popoli Che è maieutica e non demagogia.
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Mio Dio, è la seconda volta, È sicuramente l'ultima, dato che non ho intenzione di leggere più alcuna delle sue recensioni, che rappresentano più un delirio circa la sua potenza comunicativa, piena di forme e frasi ad effetto, termini che suscitano un moralismo fuori luogo, un retrogusto di censura che ai giorni nostri è solo paccottiglia ridicola. E nessun contenuto. I lungometraggi utilizzano linguaggi diversi e questo whiplash vuole creare un dilemma attuale quanto mai. La mollezza delle ultime direttive didattiche induce ragazzo e non ricercare l'eccellenza? L'immediatezza delle immagini la ricercatezza delle scene l'efficacia del recitato e sopraffina sceneggiatura, mi fanno uno strumento di consapevolezza azione dei popoli Che è maieutica e non demagogia. Il film riesce in un compito arduo, quello di ricordare al ragazzo il gioco dei ruoli, e all'insegnante la passione necessaria a fare questo Mestiere. Grazie del tuo contributo.
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[+] passione necessria?
(di francesco2)
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