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francesca
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giovedì 17 dicembre 2015
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un hotel variopinto che ci fa sognare
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Wes Anderson ci trasporta all'interno di questa storia regalandoci immagini perfette e simmetriche con colori vivaci.
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zeruel97
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giovedì 19 novembre 2015
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anderson ci racconta il grand budapest
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UN film corale in cui le scenografie colorate sifondono con la musica la recitazione degli attori e la sceneggiatura sempre molto ricercata. Questo grand budapest hotel è un film corale che come tutti i film di anderson unisce molte star di hollywood e la sceneggiatura è ricca ed originale .Essendo una commedia raffinata non vi aspettate risate a palate ma i momenti divertenti ci sono e alla fine del film si è soddisfatti di quello che si è visto.Meritati tutti i premi vinti.
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nata_grent
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lunedì 7 settembre 2015
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spettacolare, pittoresco
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La più bella commedia noir che abbia mai visto.
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kondor17
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venerdì 10 aprile 2015
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un tuffo in un mondo surreale.
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Quando sono partiti i titoli di coda, mi è subito venuto in mente il mondo di Alice, o di Amelie o di Capitan uncino. Con l espediente del narratore che incontra il proprietario Zero Mustafa, wes anderson tinge di giallo una commedia surreale che narra fatti verosimili con un cast incredibile. Film molto bello, geniale, che manca di poco la votazione massima per via di qualche manierismo e fermo immagine di troppo. Voto 8+
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emili83
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sabato 14 marzo 2015
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molto particolare
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un film molto molto particolare ed interessante...
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paolp78
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mercoledì 11 marzo 2015
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delizioso
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A mio parere, il migliore dei film di Wes Anderson, quello che per l'ambientazione si è rivelato il più adatto ad esaltare le peculiarità dello stile cinematografico del regista americano.
La debolezza del film risiede, come nelle altre opere di Anderson, nella non completa capacità di coinvolgere ed avvincere lo spettatore, che non viene portato a prendersi a cuore le sorti dei protagonisti, almeno non con totale adesione e trasporto emotivo. Si tratta di un "difetto" tipico dei film di Anderson (forse, in realtà, voluto dallo stesso regista), molto più concentrato ad esaltare altri aspetti, preminentemente formali.
I costumi, la scenografia, le acconciature, la messa in scena costituiscono gli elementi che trascinano il film, rendendolo un'opera quasi unica e sicuramente difficile da dimenticare per la propria originalità.
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A mio parere, il migliore dei film di Wes Anderson, quello che per l'ambientazione si è rivelato il più adatto ad esaltare le peculiarità dello stile cinematografico del regista americano.
La debolezza del film risiede, come nelle altre opere di Anderson, nella non completa capacità di coinvolgere ed avvincere lo spettatore, che non viene portato a prendersi a cuore le sorti dei protagonisti, almeno non con totale adesione e trasporto emotivo. Si tratta di un "difetto" tipico dei film di Anderson (forse, in realtà, voluto dallo stesso regista), molto più concentrato ad esaltare altri aspetti, preminentemente formali.
I costumi, la scenografia, le acconciature, la messa in scena costituiscono gli elementi che trascinano il film, rendendolo un'opera quasi unica e sicuramente difficile da dimenticare per la propria originalità.
Dopo la visione del film si dimentica ben presto la trama (neppure male in definitiva), viceversa nella memoria dello spettatore resta impressa l'atmosfera retrò, elegante e bislacca che caratterizza la pellicola.
Altro pezzo forte è costituito dallo schema narrativo scelto da Anderson e dai ritmi compassati e tuttavia non lenti della narrazione stessa: anche in questo la pellicola trova un ulteriore punto di forza. La voce narrante fuori campo è un espediente spesso utilizzato da Anderson (direi un elemento costante nella sua cinematografia) ed anche in questo caso funziona decisamente bene.
Azzeccatissima la scelta del cast, costituito da un nutrito nugolo di star hollywoodiane, tutte perfettamente in parte e soprattutto tutte truccate ed abbigliate in modo tale da risultare visivamente perfette per i ruoli chiamati a ricoprire: certamente questo è uno dei punti maggiormente curati nei film di Anderson e visto il risultato finale, costituisce in questo caso uno dei motivi di eccellenza della pellicola. Raramente si può vedere un cast così straordinario per grandezza e prestigio degli interpreti e allo stesso tempo così ben confacente al film ed alle parti che gli interpreti stessi sono chiamati a recitare.
Il finale, tristemente malinconico, aggiunge molto al film. Vengono introdotte in modo elegante, discreto e non invadente tematiche complesse e di grande rilievo socio-culturale: lo spettatore è lasciato libero di approfondirle o meno, secondo il suo sentimento.
Stilisticamente ineccepibile.
Mi ha riportato alla mente alcuni romanzi della grande letteratura russa di fine ottocento.
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claudio92s
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sabato 28 febbraio 2015
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una realtà ai limiti del surreale
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Penso che in molti quando vedono due o tre scene di un film si fanno i propri pregiudizi. Questo era successo a me vedendo le due tre scene slegate del lavoro di Anderson. Fortunatamento sono una persona estremamente critica anche con me stessa e quindi riesco a cambiare il mio parere iniziale e superficiale. È un capolavoro? Per me no. Ma... Diciamo che quando dico di vedere questo film la prima cosa che mi viene da dire è "la trama è abbastanza semplice, non ti aspettare colpi di scena". Allora perchè lo consigli, verrebbe da dire. Se potessi risponderei con la mia ignavia, arma che utilizzo quando non riesco completamente ad esternare un parere che ho dentro ma che parole non riescono a descrivere.
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Penso che in molti quando vedono due o tre scene di un film si fanno i propri pregiudizi. Questo era successo a me vedendo le due tre scene slegate del lavoro di Anderson. Fortunatamento sono una persona estremamente critica anche con me stessa e quindi riesco a cambiare il mio parere iniziale e superficiale. È un capolavoro? Per me no. Ma... Diciamo che quando dico di vedere questo film la prima cosa che mi viene da dire è "la trama è abbastanza semplice, non ti aspettare colpi di scena". Allora perchè lo consigli, verrebbe da dire. Se potessi risponderei con la mia ignavia, arma che utilizzo quando non riesco completamente ad esternare un parere che ho dentro ma che parole non riescono a descrivere. Dal momento che sto scrivendo una recensione dovrò quanto meno provarci.
Ciò che mi ha incollato e fatto volare quei 90' è il come viene raccontato tutto quanto. Sembra di stare in un mondo che è a meta tra il reale e il surreale, con personaggi abbastanza singolari, situazioni a volte quasi buffe ma che nel complesso risultano efficaci. Riesce a far sorridere in maniera intelligente, i dialoghi sono, anche se talvolta semplici, molto curati nella forma e nei termini utilizzati, i personaggi azzeccati in pieno.
Poi consiglio questo film perchè anche il più scarso dei recensori, quindi io, non può non notare la magistrale regia di Wes Anderson. Certe scene, certe inquadrature, certi particolari mi hanno fatto innamorare di questo film (penso alla scena in cui gli hotel si chiamano l'un l'altro senza effettivamente una logica effettiva). Per me questo film, nella sua semplicità, ha dimostrato una dovizia dei particolari entusiasmante.
infine i premi che ha vinto sono STRAMERITATI. Scenografia costumi e trucco sono spettacolari, i colori di questo film mi incantano. La musica non poteva non vincere, forse raramente si trova un collegamento così sinergico tra musica e film.
Scusate per questa recensione molto personale e in parte stravagante, ma mi serviva per far cogliere cosa mi è piaciuto.
detto questo do un7/8 facciamo 7,5 quindi 4 stelle piene e meritate.
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mark kram
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martedì 24 febbraio 2015
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capolavoro
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Capolavoro. Niente di più. Non è semplicemente un film, non sono scene che si susseguono l'una dopo l'altra seguendo un fil rouge accuratamente ricamato. È un libro, una storia fantastica, una successione di fantastiche cartoline che si raccolgono, si accumulano arricchendo ciascuna il prodotto finale. Tutto ciò accompagnato da una semplice quanto efficace ironia che accompagna lo spettatore nel corso del film.
Da vedere, nella maniera più assoluta.
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andrea giostra
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lunedì 23 febbraio 2015
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il trionfo dell'immaginazione e della fantasia!
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Il trionfo dell’immaginazione più accattivante e avventurosa che un bravo regista, qual è Wes Anderson, possa esprimere: il film è senza dubbio alcuno un’opera d’arte. Il cast di attori è stellare e la loro recitazione è brillante e di un’impeccabile classe. Ispirato ad uno dei romanzi del noto scrittore austriaco degli anni ‘20-‘30 Stefan Zweig, il film è colmo di una vivacità narrativa, arricchita da una bellissima scenografia, una fotografia molto originale e da costumi disegnati e costruiti con una maestria di gran stile e di gran classe, che lo rende unico e difficilmente ripetibile nel suo genere.
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Il trionfo dell’immaginazione più accattivante e avventurosa che un bravo regista, qual è Wes Anderson, possa esprimere: il film è senza dubbio alcuno un’opera d’arte. Il cast di attori è stellare e la loro recitazione è brillante e di un’impeccabile classe. Ispirato ad uno dei romanzi del noto scrittore austriaco degli anni ‘20-‘30 Stefan Zweig, il film è colmo di una vivacità narrativa, arricchita da una bellissima scenografia, una fotografia molto originale e da costumi disegnati e costruiti con una maestria di gran stile e di gran classe, che lo rende unico e difficilmente ripetibile nel suo genere. La storia è piena di sorprese e di colpi di scena che si susseguono repentini con sarcasmo, ironia, satira, beffardia, irriverenza, arguzia che catturano lo spettatore che ne rimane affascinato, e narra di intrighi e di tradimenti, di razzismo e di privilegi, di ricchezza e di povertà, di onestà e di vendetta, con un unico scopo: far divertire e sorridere lo spettatore, anche se gli argomenti trattati sono quelli che hanno segnato profondamente la storia dell’uomo occidentale del periodo nazista e pre-nazista. Anderson eccelle nell’arte del narrare riuscendo a raccontare di fatti realmente accaduti ma escogitando un flusso narrativo leggero e ben condito con una sorprendente e vivace fantasia. Il film è imperdibile per gli amanti del buon cinema d’autore.
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[+] fantasia e humor
(di luciano mazzzotti)
[ - ] fantasia e humor
[+] ottima recensione
(di no_data)
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onufrio
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domenica 22 febbraio 2015
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come ereditai il gran budapest hotel
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Un cast davvero pazzesco è presente in questa commedia dai forti toni grotteschi, un racconto dentro un racconto che parte dall'autore di questo ipotetico romanzo "Grand Hotel Budapest", portandoci indietro nel tempo negli anni 80 per poi indietreggiare ancora di più e partire lì dove tutto ebbe inizio, nell'ipotetica regione di Zubrowska, sede del Grand Hotel Budapest; la storia prende vita dunque a partire dal 1932, il racconto nelle fasi iniziali è interessante, ma col passare del tempo perde un pò il filo divagandosi in bizzarre vicende.
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