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cirillo
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domenica 20 aprile 2014
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una palla incredibile
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voglio solo usare gli aggettivi che non potrei mai usare per questo film; non è avvincente non è coinvolgente non è divertente
è invece palloso, noioso, surreale nel senso negativo del termine nonostante il cast di attori di un certo livello
Concordo che ci sono registi che godono fiducia illimitata da parte della critica e del pubblico
io se si potesse mi farei rimborsare il costo del biglietto mai provata questa sensazione....
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ingmarcrystal
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sabato 19 aprile 2014
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quando il nonsense fa rima con noia
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Non sono un particolare estimatore di Anderson, ma mi sono fatto ingannare dalle recensioni sui quotidiani. E' un film certamente fatto con grande inventiva, mestiere e accuratezza, ma la storia e il contesto sono totalmente privi di significato ed interesse. E' in sostanza una sequenza piuttosto arida di scenette e trovate, se vogliamo anche esteticamente accattivanti, ma che alla lunga e nell'economia complessiva del film risultano del tutto stucchevoli. Molti attori bravi e di grido, ma sprecati in un'opera così frammentaria e inconcludente. Mi spiego però la posizione dei critici: sono questi i classici film che "piacciono" agli esperti, in quanto originali a tutti i costi e che si prestano alle citazioni dotte (es.
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Non sono un particolare estimatore di Anderson, ma mi sono fatto ingannare dalle recensioni sui quotidiani. E' un film certamente fatto con grande inventiva, mestiere e accuratezza, ma la storia e il contesto sono totalmente privi di significato ed interesse. E' in sostanza una sequenza piuttosto arida di scenette e trovate, se vogliamo anche esteticamente accattivanti, ma che alla lunga e nell'economia complessiva del film risultano del tutto stucchevoli. Molti attori bravi e di grido, ma sprecati in un'opera così frammentaria e inconcludente. Mi spiego però la posizione dei critici: sono questi i classici film che "piacciono" agli esperti, in quanto originali a tutti i costi e che si prestano alle citazioni dotte (es. Lubitsch). In sala ( quasi piena) invece mi è sembrato di percepire abbastanza chiaramente la delusione, reazione che condivido in pieno.
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g_andrini
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sabato 19 aprile 2014
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buona qualità.
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Dopo tanti anni, ho visto un film al cinema Moderno, qui a Lodi. Il film, in sé, è puramente introspettivo, di buona qualità. I due attori protagonisti recitano molto bene, si nota una buona preparazione. Consigliato.
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(di g_andrini)
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vanessa zarastro
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sabato 19 aprile 2014
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un mondo alla franz lehàr
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Finalmente una commedia deliziosa, divertente e raffinata! Ambientato in una splendida località termale mitteleuropea, in cima a una montagna in un Paese chiamato Zubrowska, quest’albergo, una volta di lusso, è il luogo che ospita tutta la vicenda in un incantevole clima da operetta. Partecipa al suo successo un cast eccezionale ricchissimo di bravi attori. Ralph Finnes è il Monsieur Gustave il concierge intorno al quale è costruita la storia: una sorta di “Inimitabile Jeeves” più snob dei suoi stessi padroni. Willem Dafoe e un insolito Adrien Brody sono i cattivissimi Jopling e Dimitri tratteggiati in modo caricaturale da Wes Anderson.
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Finalmente una commedia deliziosa, divertente e raffinata! Ambientato in una splendida località termale mitteleuropea, in cima a una montagna in un Paese chiamato Zubrowska, quest’albergo, una volta di lusso, è il luogo che ospita tutta la vicenda in un incantevole clima da operetta. Partecipa al suo successo un cast eccezionale ricchissimo di bravi attori. Ralph Finnes è il Monsieur Gustave il concierge intorno al quale è costruita la storia: una sorta di “Inimitabile Jeeves” più snob dei suoi stessi padroni. Willem Dafoe e un insolito Adrien Brody sono i cattivissimi Jopling e Dimitri tratteggiati in modo caricaturale da Wes Anderson. Bravi anche il capo poliziotto Edward Norton, il detenuto Harvey Kartell, l’impassibile scrittore Jude Law, il collega concierge Bill Murray e così via: tutti volti inseriti quali citazioni in omaggio a modi diversi di fare cinema. Ottima l’interpretazione del Lobby boy Zero Moustafa il poco più che esordiente Tony Revolori che, figlio di guatemaltechi, ha un caratteristico “volto da immigrato” che potrebbe essere alla volta arabo, israeliano o indiano. Uno humour grottesco quello di Wes Anderson che progetta con cura a tavolino ogni minimo dettaglio, dai dolci Meldel al decò della facciata dell’albergo, dagli anelli di Willem Dafoe all’arredamento della magione della Madame D., la proprietaria defunta del Grand Budapest Hotel. Il film cambia il suo formato tre volte a seconda delle epoche rappresentate; infatti la costruzione del film è a scatole cinesi con lunghi flash-back uno dentro l’altro. Il regista Wes Anderson ha conosciuto all’università Owen Wilson (anche lui fa un’apparizione nel film) con cui ha scritto le sceneggiature dei primi tre film; si è cimentato anche in stop motion di cui si trovano tracce anche in questo film. Presentato al festival di Berlino 2014, il “Grand Budapest Hotel” è ambientato negli anni ’20 ed è memore delle parodie politiche di Chaplin e di Lubitch. Ottime anche le musiche di Alexandre Desplat che pongono l’accento al ritmo filmico.
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makejrs
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sabato 19 aprile 2014
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benvenuti nel colorato albergo di anderson
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Sullo stile registico, le scenografie ultra-dettagliate, i costumi e i personaggi spesso più famosi dei film stessi di questo regista texano ma spiritualmente trapiantato in europa sono stati già versati fiumi d'inchiostro, pertanto mi focalizzerò sul film in questione. A livello tecnico quest'opera è la summa dell' espressione andersoniana.
The grand budapest hotel è un romanzo su celluloide, e la fonte di ispirazione da cui è tratto, e cioè gli scritti di uno scrittore austriaco di inizio '900, Stefan Zweig, è evidente. È evidente nelle sequenze narrate dalla voce fuori campo dello scrittore, è evidente nell'idea di un Europa tangibile, che si incontra con tutte le sue sfaccettature nelle sale dell'albergo, e che tuttavia è solo al suo stadio embrionale, ancora inconscia degli orrori del Nazismo ma consapevole di quelli della Grande Guerra.
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Sullo stile registico, le scenografie ultra-dettagliate, i costumi e i personaggi spesso più famosi dei film stessi di questo regista texano ma spiritualmente trapiantato in europa sono stati già versati fiumi d'inchiostro, pertanto mi focalizzerò sul film in questione. A livello tecnico quest'opera è la summa dell' espressione andersoniana.
The grand budapest hotel è un romanzo su celluloide, e la fonte di ispirazione da cui è tratto, e cioè gli scritti di uno scrittore austriaco di inizio '900, Stefan Zweig, è evidente. È evidente nelle sequenze narrate dalla voce fuori campo dello scrittore, è evidente nell'idea di un Europa tangibile, che si incontra con tutte le sue sfaccettature nelle sale dell'albergo, e che tuttavia è solo al suo stadio embrionale, ancora inconscia degli orrori del Nazismo ma consapevole di quelli della Grande Guerra. Ma tutto ciò è soltanto il contorno di una storia di amicizia e d'avventura, al centro della quale ci sono il concierge-direttore del grand budapest, M. Gustave (Ralph Fiennes), e l'appena assunto lobby boy Zero (l'esordiente Tony Revolori), e le vicende che li convolgono nel mistero che avvolge il quadro più prezioso al mondo, il famigerato ''Ragazzo con mela'', lasciato in eredità a Gustave da una cliente affezionata dell'albergo e la cui decisione viene contestata dal figlio di lei, intrepretato da un crudele Adrien Brody. Ottime le interpretazioni di tutti gli attori, Fiennes in primis, così come perfetta nelle varie situazioni è la colonna sonora di Alexandre Desplat, che ha già lavorato con Anderson in Moonrise Kingdom. Ma ciò che rende speciale il fim è la capacità di Anderson nel passare da un genere all'altro, rendendo riduttiva la classificazione a commedia. Pieno zeppo di citazioni alla Novelle Vague e alle commedie americane classiche, oltre che alla letteratura dell'800 (le tre sorelle di Brody sono una chiara citazione a Dostoevskij), in due ore scorre dalla commedia al dramma, dall'avventura al thriller, in una giostra che destabilizza, strizza l'occhio e diverte.
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joker 91
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sabato 19 aprile 2014
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un bellissimo film
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Il film di Anderson è sublime,un cast eccezzionale capitanato da un Fiennes finalmente protagonista unico di una pellicola. Il Budapest hotel è raccontato con una maestria grandiosa con forti rimandi nel linguaggio dialettico e filmico alla cultura(sia generale che cinematografica),le scenografia come la sceneggiatura sono ben calibrate e unite ad un racconto dove solitudine umana,amore e problematiche sociali si fondono alla perfezione il tutto unito a tinte comiche che non guastano. Un bellissimo film,una commedia dal quale il cinema italiano deve prendere esempio
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vapor
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venerdì 18 aprile 2014
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una fiaba per adulti
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E' una bella storia quella che Anderson ci racconta con il suo consueto stile narrativo, uno stile pittoresco e allo stesso tempo elegante,con una grande attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, puntualmente dipinti come individui dotati di un forte humor dall'accento vagamente britannico e principesco, il tutto rappresentato con inquadrature sempre impeccabili che ben si sposano con la mimica precisa e buffonesca dei suoi personaggi. Questa fiaba per adulti è raccontata all'interno di una cornice narrativa doppia, un artificio che aumenta l'atmosfera fiabesca del nucleo centrale del racconto, di per sè lineare e divertente, a tratti un po' appesantito da un eccesso didascalico che rallenta lo svolgimento della trama, stavolta condita da un che di macabro che non guasta.
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E' una bella storia quella che Anderson ci racconta con il suo consueto stile narrativo, uno stile pittoresco e allo stesso tempo elegante,con una grande attenzione alla caratterizzazione dei personaggi, puntualmente dipinti come individui dotati di un forte humor dall'accento vagamente britannico e principesco, il tutto rappresentato con inquadrature sempre impeccabili che ben si sposano con la mimica precisa e buffonesca dei suoi personaggi. Questa fiaba per adulti è raccontata all'interno di una cornice narrativa doppia, un artificio che aumenta l'atmosfera fiabesca del nucleo centrale del racconto, di per sè lineare e divertente, a tratti un po' appesantito da un eccesso didascalico che rallenta lo svolgimento della trama, stavolta condita da un che di macabro che non guasta. Con un cast di attori eccezionalmente affollato, anche se "invero" solo Ralph Fiennes e il simpatico Tony Revolori insieme a W.Dafoe e A.Brody reggono l'intera vicenda, Grand hotel Budapest non delude le aspettative e allunga questa serie di "piccole opere buffe" che nel panormama del deludente cinema di oggi continuano a distinguersi per originalità e simpatia. Perchè aspettarsi di più? "Less is better" e questo film è ricco di pregi, pur attenendosi al principio di massima parsimonia brevettato da Anderson. Menzione speciale a Ralph Fiennes, è davvero un attore bravissimo.
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fexy96
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giovedì 17 aprile 2014
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sublime
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Un film spettacolare. Semplicemente sublime nel raccontare una particolare vicenda nel fantastico modo di Wes Anderson, caratterizzato dalla solita patina favolistica che da un tocco indimenticabile ad un film fantastico. Consigliatissimo, migliora la vita. Per quanto mi riguarda il miglior film attualmente in sala. W.A. non delude mai.
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una voce
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mercoledì 16 aprile 2014
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il vero cinema
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Se considerarlo un capolavoro o meno, su questo si può essere di varia opinione, ma è cinema come il cinema ha da essere!!!
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francescacesca
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mercoledì 16 aprile 2014
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cinema di altri tempi...
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A volte scegliere il film "a caso" dà ottimi risultari!!!
Come potete capire non sono andata vedere questo film "scegliendolo". Sul programma nessun film mi aveva realmente incuriosito, avevo però voglia di andare al cinema. Ho attuato quindi la strategia di "arrivo e guardo cosa inizia per prima!"
...GRAND BUDAPEST HOTEL!
Sono stata veramente fortunata!
Film DELIZIOSO! Assolutamente impossibile annoiarsi e le risate....sono garantite!
Sì ride, sì, ma non immaginatevi un film sciocco o demenziale. Il film è ironico, divertente,...ma è cinema "vero". Cinema forse di altri tempi.
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A volte scegliere il film "a caso" dà ottimi risultari!!!
Come potete capire non sono andata vedere questo film "scegliendolo". Sul programma nessun film mi aveva realmente incuriosito, avevo però voglia di andare al cinema. Ho attuato quindi la strategia di "arrivo e guardo cosa inizia per prima!"
...GRAND BUDAPEST HOTEL!
Sono stata veramente fortunata!
Film DELIZIOSO! Assolutamente impossibile annoiarsi e le risate....sono garantite!
Sì ride, sì, ma non immaginatevi un film sciocco o demenziale. Il film è ironico, divertente,...ma è cinema "vero". Cinema forse di altri tempi... Non riesco a farvi paragoni di film passati che potrebero ricordarmelo....ma vi assicuro che il clima, il profumo nell'aria....di altri tempi! Quando ancora ci si impegnava per ottenere delle risate e non ci si affidava solo a facili battute o volgarità. Ripeto, film delizioso!!!
A mio parere, un film da vedere!!! Decisamente!!! ...e da rivedere! ;)
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