Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Marco Calvise |
Attori | Francesca Nunzi, Viviana Colais, Lucia Centorame, Elisabetta Ventura, Carlo Picone Anna Russo, Mauro Fiore, Vincenzo Picone, Simone Pletto, Angela Curri, Vincenzo De Michele, Philippe Guastella, Marco Paparella. |
Uscita | giovedì 19 giugno 2014 |
Distribuzione | Tonino Abballe Communication S.r.l. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 21 giugno 2014
Il primo lungometraggio scritto da Tonino Abballe e diretto da Marco Calvise.
CONSIGLIATO NÌ
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Carlo alla voce e alla chitarra, Mauro alla batteria, Vincenzo al basso, Simone alla fisarmonica, Enzo al sax e Anna al violoncello costituiscono gli Inverso, una band pop-folk che si esibisce nei locali di Roma. Alla fine di un concerto Luca, un discografico, propone a Carlo un incontro di lavoro che, parole sue, potrebbe segnare l'ingresso del complesso nel giro che conta davvero. Un po' scettici, Carlo e Mauro accettano di scrivere una canzone inedita per un produttore, socio di Luca, che soltanto alla fine rivelerà le sue reali intenzioni.
Ideato, scritto e prodotto da Tonino Abballe, La pioggia che non cade è un oggetto poco determinabile, quasi un esempio di modernariato cinematografico in grado di suscitare sorpresa o sbigottimento. Sia stato pensato o meno come veicolo di lancio per gli Inverso, formazione realmente attiva nella Capitale, appare comunque come il primo vero musicarello italiano da molti anni a questa parte. Eleggendo come protagonisti due elementi della band, il cantante Carlo e il batterista Mauro, Abballe costruisce una storia di buoni sentimenti e loschi raggiri, di amori finiti e colpi all'innocenza dell'artista puro e integro. E proprio come accadeva nei titoli analoghi degli anni Sessanta, i cattivi - ancora incarnati dall'industria, dal patto scellerato con il dio denaro - hanno lo spessore di un cartone animato, si muovono in maniera serpentina e approfittano di quel valore dell'amicizia che, a lungo andare, non potrà non avere la meglio. Soltanto in parte intenzionalmente ingenuo e naïf, il film diretto da Marco Calvise non cerca quella credibilità drammaturgica che sa di non poter avere, privilegiando invece il gioco tra i musicisti, si pensi alla dialettica tra Carlo e Mauro che incarnano delle tipizzazioni ben collaudate. A lungo andare, tuttavia, il sistema mostra le sue limitazioni, fallendo nel compito forse più importante, ovvero, quello di far risaltare la sezione strettamente musicale: escluse un paio di occasioni in cui le immagini servono bene la colonna sonora, infatti, la maggior parte delle canzoni (spesso piacevoli) risulta un po' sprecata rispetto all'andamento della narrazione. Un difetto non da poco per un esercizio che nasce, tutto sommato, come trampolino di lancio per un gruppo musicale.
Segnato da una sua stramba e specifica unicità, La pioggia che non cade va accolto, forse, come il biglietto da visita dell'emergente band romana, un film a basso budget che è prima di ogni altra cosa un'operazione di carattere promozionale (non per niente il primo album ha lo stesso titolo della pellicola). Spassoso e al limite del parodistico il finale con la corsa agli uffici della SIAE.
Film leggero, divertente e godibile proprio perchè lo si guarda senza le aspettative proprie delle grandi produzioni cinematografiche. La storia, per quanto semplice, scorre in modo fluido raccontando di amori in bilico, scelte di vita, amicizia e passione per la musica. La recitazione gode della presenza di attori professionisti come Francesca Nunzi, Viviana Colais ed Elisabetta Ventura, ma [...] Vai alla recensione »
Il primo giudizio con merito lo devo alla fotografia al sonoro la presa diretta montaggio e regia. Il film? I protagonnisti bravi manifestano timidezza gli unici perfetti sono il gatto la volpe e la faina. Aimè loro con la musica mi hanno rammentato di ingiustizie identiche subite. Film tra il musicale e commeddia . Bello merita la visione, sicuramente non riceverà ambiti [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo film quasi per sbaglio dato che sono arrivato tardi al cinema per un altro film a cui ero interessato, cercando di trovare nuova verve nel cinema italiano indipendente... ...ahime le aspettative sono state pienamente bocciate da un film alquanto mediocre, con un cast un pò troppo amatoriale che rendono il film buono per per i festival dei lungometraggi di provincia.