Anno | 2013 |
Genere | Documentario |
Produzione | Polonia |
Durata | 74 minuti |
Regia di | Maciej J. Drygas |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 20 novembre 2013
Le inondazioni del fiume e le stagioni dell'anno segnano il ritmo della vita della comunità di Abu Haraz.
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Abu Haraz è un piccolo villaggio sulle rive del Nilo, in mezzo al deserto del nord del Sudan. Le inondazioni del fiume e le stagioni dell'anno segnano il ritmo della vita della sua comunità, che il regista monitora per un paio di anni. Nel film si ritrae un insegnante che spiega ai bambini il significato id una nuova parola: povero. Il villaggio appare povero da un punto di vista materiale, ma è ricco di vita e colori, risate e calore familiare. La costruzione di una gigantesca diga sul Nilo minaccia di distruggere per sempre l'antico modello naturale di vita di queste persone. I loro tentativi di protestare sono inutili: si dovranno preparare a trasferirsi in un posto sconosciuto. Ma prima di partire dovranno distruggere le loro case, prima che siano distrutte dalla piena, e gli anziani del villaggio prendono in considerazione anche di recuperare le ceneri dei loro cari dal cimitero del villaggio, come dettato dalle tradizioni. Il nuovo insediamento è un luogo innaturale, sorto nel mezzo del deserto, che cambierà totalmente il modo di vivere, tutto incentrato sulla nuova attrazione: la televisione. Sulejman, imperterrito, fa ritorno ad Abu Haraz per salutare quel paradiso perduto.