With You, Without You

Sri Lanka. La guerra tra l'esercito e il popolo Tamil si è da poco conclusa. Sarathsiri fa l'usuraio gestendo un banco dei pegni e conducendo una vita riservata e modesta in un piccolo appartamento. È un uomo solo, senza famiglia. Un giorno, al banco dei pegni arriva la giovane e bellissima Selvi. Come molti altri rifugiati Tamil, è poverissima e ha un bisogno urgente di soldi. Folgorato dalla bellezza della ragazza, Sarathsiri inizia a indagare con discrezione sulla sua vita. Non appena scopre che Selvi sta per sposarsi con un uomo anziano solo per necessità economiche, la chiede in moglie.
Tratto dal racconto "La mite" di Fedor Dostoevskij, il film diretto da Prasanna Vithanage tocca un nervo scoperto nella storia recente dello Sri Lanka. Lo fa usando il tramite di una storia d'amore, di molti sguardi e pensieri e pochissime parole. Come in ogni guerra, il conflitto con il gruppo separatista dell'etnia Tamil ha sprofondato il paese in una voragine di odio e crudeltà, aggravando le già difficili condizioni della popolazione in un contesto sociale basato sulla rigida divisione in caste. L'affascinante Selvi non apparteneva a una casta povera, ma la guerra le ha strappato il benessere e soprattutto gli affetti più cari. I fratelli, pur non essendo terroristi, sono stati uccisi dall'esercito e i genitori sono morti per metterla in salvo. Naturale che abbia covato un forte risentimento verso i responsabili della distruzione della sua famiglia. Quando Sarathsiri la chiede in moglie, la ragazza ha l'occasione di riprendersi la sua vita. Lei è solare e vitale, mentre il marito è taciturno e non conosce sorriso. Selvi vorrebbe parlargli di sé, della sua storia, ma lui non le racconta né vuole sapere niente. Quando un amico militare piomba improvvisamente nella vita di Sarathsiri, il segreto che l'uomo custodisce viene a galla e il film vira verso la tragedia. La sensazione di un dramma imminente era già racchiusa negli sguardi profondi e inquieti di questo usuraio, che sfrutta il bisogno della gente senza volerlo realmente fare. Selvi prova a far entrare il sole nella sua vita - rappresentato simbolicamente dal bisogno di spalancare una finestra che restava sempre chiusa, dando alla casa del marito un'atmosfera opprimente - ma Sarathsiri è intimamente lacerato e non sa cogliere l'occasione che l'amore gli offre di salvare la propria anima.
È un film sulla paura e l'orgoglio quello diretto da Vithanage, sull'impossibilità di guarire le ferite lasciate dalla guerra, che travolge, con i suoi strascichi di odio e rancore, i sentimenti che consentirebbero la rinascita di un popolo diviso. Un film che ci avvicina alla storia travagliata di un paese di cui in Occidente si conosce poco o niente, valorizzato da una bella fotografia, ma indebolito da un ritmo estremamente lento e dalla recitazione troppo affettata e manieristica dell'attrice protagonista Anjali Patil. 

Nello Sri Lanka, dove la guerra fra esercito e popolo Tamil è terminata da poco, Sarathsiri, ex militare, fa l'usuraio: catturato dalla bellezza di Selvi, giovane rifugiata Tamil che si reca nella sua bottega per ottenere pochi soldi in prestito, si offre di prenderla in moglie.