eusts
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mercoledì 9 gennaio 2013
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fantaghirò
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Non ho attraversato fiamme e morte per guardare un film insulso come questo. Film che rasenta il musical, furbetto e deludente, almeno per i fans di Tolkien e della prima trilogia cinematografica, dà l'impressione che P.Jackson sia in bolletta e abbia diretto questo film esclusivamente per fare cassa. Noioso e inutilmente lungo ! Balletti, canzoncine, sketch comici e una musica di sottofondo forzatamente onnipresente. Se volete guardate questo Hobbit/Fantaghirogeno ... ma non fidate nella speranza… Ha abbandonato queste terre [...]
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diego p.
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martedì 8 gennaio 2013
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tanta attesa per un film per famiglie e meno"cult"
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CRITICA DI: Diego Padovan
VOTO 7 e 1/2
Sarà che non è più una novità, sarà che il genere ormai è conosciuto e le aspettative erano molto alte ma non ho provato le stesse emozioni della trilogia dell'Anello, sarà anche che la storia è molto simile: una compagnia che si ritrova per un combattere un qualcosa, parte, supera decine di avversità durante il percorso, tutto ciò mi sa da già visto. Il target di riferimento come pubblico mi sembra cambiato, lo Hobbit è un film adattissimo ai bambini (come il romanzo che nasce come libro per bimbi) film più divertente e soft dei tre precedenti, genere meno di nicchia e più di FAMIGLIA.
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CRITICA DI: Diego Padovan
VOTO 7 e 1/2
Sarà che non è più una novità, sarà che il genere ormai è conosciuto e le aspettative erano molto alte ma non ho provato le stesse emozioni della trilogia dell'Anello, sarà anche che la storia è molto simile: una compagnia che si ritrova per un combattere un qualcosa, parte, supera decine di avversità durante il percorso, tutto ciò mi sa da già visto. Il target di riferimento come pubblico mi sembra cambiato, lo Hobbit è un film adattissimo ai bambini (come il romanzo che nasce come libro per bimbi) film più divertente e soft dei tre precedenti, genere meno di nicchia e più di FAMIGLIA. Ovviamente grande fotografia, scenogografie, costumi, e location (meritevoli di Oscar???), lavoro pazzesco di post produzione, chi come me ha seguito la nascita di questo nuovo progetto firmato Peter Jackson sin dalle prime voci avrà seguito anche i numerosi video si youtube di backstage che il caro Peter ci omoaggiava sapientemente per far cresce l'attesa, ecco in questi video molto si era detto sul rivoluzionario metodo di ripresa in 3d con le Red Epic, io questa rivoluzione ahimè non l'ho vista in un cinema 3d digitale, forse bisognerà per forza passare per un IMAX??
Amo il genere, e non nascondo che comunque la mia mente è spesso volata nei mondi magici di Elfi Hobbit e Nani, è iniziato un nuovo viaggio che seguirò comunque fino alla sua conclusione, nonostante mi aspettassi qualcosa di più dalla sceneggiatura che a volte si perde in troppi momenti da film per "famiglie" per i miei gusti.
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brod13
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martedì 8 gennaio 2013
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viggo - thurin 3-0 ?
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Non ho mai letto Tolkien, ma Peter Jackson nella sua prima trilogia ha dato l'opportunità di ammirare e poi abbracciare convinti il mondo fantasy ad una moltitudine di persone.
Il signore degli anelli è stato un capolavoro autentico, epico, in grado di entrare nella storia del cinema accarezzandoci con maestria tra eroismo e valore, tra razze diverse e unità di intenti, tra bene e male.
Se penso al Signore degli anelli, lo Hobbit mi sembra uno scivolone, se chiudo gli occhi, dimentico il SDA e li riapro vergine da eroi allora potrei vedere un discreto film, da vedere godibilmente al cinema.
Thurin ad esempio è l' emblema di questo confronto a volte un pò indigesto.
Lui è l'eroe che lo spettatore cerca, a cui ci aggrappiamo in battaglia quando la splendida musica di Howard Shore si eleva nel gesto eroico decisivo.
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Non ho mai letto Tolkien, ma Peter Jackson nella sua prima trilogia ha dato l'opportunità di ammirare e poi abbracciare convinti il mondo fantasy ad una moltitudine di persone.
Il signore degli anelli è stato un capolavoro autentico, epico, in grado di entrare nella storia del cinema accarezzandoci con maestria tra eroismo e valore, tra razze diverse e unità di intenti, tra bene e male.
Se penso al Signore degli anelli, lo Hobbit mi sembra uno scivolone, se chiudo gli occhi, dimentico il SDA e li riapro vergine da eroi allora potrei vedere un discreto film, da vedere godibilmente al cinema.
Thurin ad esempio è l' emblema di questo confronto a volte un pò indigesto.
Lui è l'eroe che lo spettatore cerca, a cui ci aggrappiamo in battaglia quando la splendida musica di Howard Shore si eleva nel gesto eroico decisivo.
Bel personaggio nel complesso, cocciuto, testardo e guerriero straordinario come un nano dovrebbe essere.
Sempre deciso e fermo come un re che ha a cuore la sua terra dovrebbe essere, forse un pò troppo ingenuo e con poca saggezza da re nei suoi commenti lascivi ed al testimone di turno verso il povero Bilbo, il quale forse meritava poco credito ma non questo accanimento reiterato proprio del re.
Però fatemi riaprire gli occhi che rivedo Viggo Mortensen ARagorn, avvolto nell'ombra dal mantello nero alla locanda del puledro impennato, l' eroe di Tolkien, di Jackson, l' eroe di noi piccoli grandi amanti delle storie del cinema, l'eroe che travolge in un confronto impari l'ora piccolo Thurin, l'eroe che si ruppe un dente durante una ripresa e decise di farselo riattaccare con la colla pur di finire la sua scena.
La differenza tra i due eroi è direttamente in proporzione con la differenza tra le due trilogie(faccio il veggente), senza tanti giri di parole.
Differenza tra un fuoriclasse (Viggo) e un mezzo campione va (Thurin.)
Non parliamo di capolavoro per carità ma di film discreto, un pò allungato, come acqua sul sugo, per motivi probabilmente commerciali.
I 15 minuti di indovinelli tra Gollum e Bilbo sono incalzanti e belli davvero, forse perchè ho ricominciato a sognare tra Aragorn, Frodo, Legolas e l'anello.
Bilbo Baggins ben rappresentato, veramente degno di nota.
Bella la fotografia, belli i combattimenti se presi singolarmente, perchè venivano a mio parere rappresentati in sequenze ripetitive o comunque a sensazione mi stonavano di tanto in tanto nella dinamica della storia.
Del resto qualcosa ce dovevano pure mette per allungare no?
La canzoncina dei nani nella dimora di Bilbo è stata un pò comica come il lavaggio di piatti e bicchieri di squadra degli stessi ma questo si può accettare(dipende dai punti di vista, chiederei ai puristi), in fondo i nani sono stati descritti sin dalla prima trilogia un pò più ridicoli di quel che forse dovrebbero essere.
Che si inventeranno con altri due film ?
Questo film alla fine mi da un pò prurito, come se fosse il fratello che resta indietro e che un pò macchia il geniale marchio di fabbrica di un capolavoro autentico.
Bah.
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alexlaby
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lunedì 7 gennaio 2013
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e' piaciuto a mio figlio
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Nonostante le tante scene spettacolari mi ha annoiato (anzi, proprio per quello). Ma mio figlio di 10 anni si è divertito.
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lorenzo76bg
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lunedì 7 gennaio 2013
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prequel all'altezza del "signore degli anelli"!
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Prequest della triologia del "Signore degli Anelli" non ne è sicuramente inferiore in termini di trama, fotografia, musiche e testi. Purtoppo alcune scene iniziali potrebbere essere tranquillamente tagliate e il 3D (come per la maggioranza dei film fino ad ora usciti) non è stato praticamente sfuttato. Comunque film consigliato e rimaniamo in attesa dei successivi 2 episodi.
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animasapien
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lunedì 7 gennaio 2013
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un film che può essere davvere detto come film
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Film puramente fantastico .Questo film è eccezionale di nome e di fatto Jackson a provato l'ipresa e gli è riuscita a meraviglia.Molto ben descritto,anche per chi non conoscesse Il Signore degli anelli questo film può essere visto anche da solo.Però allo stesso tempo si sente un pò di mancanza nell'aria che ci dava il signore degli anelli,quell'aria cult , ma questo film è più leggero e più facile da capire.La cosa migliore da fare sarebbe stata di fare prima lo hobbit e poi il signore deli anelli ma lo stesso il film rimane epico.Il racconto è stoto adattato per lo schermo in modo fantascico,storia più avvincente e più caratterizzale.
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Film puramente fantastico .Questo film è eccezionale di nome e di fatto Jackson a provato l'ipresa e gli è riuscita a meraviglia.Molto ben descritto,anche per chi non conoscesse Il Signore degli anelli questo film può essere visto anche da solo.Però allo stesso tempo si sente un pò di mancanza nell'aria che ci dava il signore degli anelli,quell'aria cult , ma questo film è più leggero e più facile da capire.La cosa migliore da fare sarebbe stata di fare prima lo hobbit e poi il signore deli anelli ma lo stesso il film rimane epico.Il racconto è stoto adattato per lo schermo in modo fantascico,storia più avvincente e più caratterizzale.Poi il modo in cui è stato fatto,effetti speciali fantastici scenografie imparagonabili e i 48frm un'immagine così nitida non l'avevo mai vista. Bè in fin dei conti film da aasolutamente non perdere.
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giuxsn
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domenica 6 gennaio 2013
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fantastico
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Film epico, ma non quanto il signore degli anelli, per ora
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marinabelinda
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domenica 6 gennaio 2013
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una delusione inaspettata
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I paragoni non sono mai utili.
Ma come la tensione e l'attenzione erano presenti nel Signore degli Anelli, non altrettanto si può dire per lo Hobbit.
Il film non mi ha convinta: inutilmente lungo (considerato che il romanzo non supera le quattrocento pagine), inutilmente lento e con personaggi che non riescono ad appassionare.
Da qualche parte ho letto che si sente la mancanza di Viggo Mortensen: assolutamente vero. L'assenza di Aragorn è tangibile e nessun personaggio della compagnia ha lo stesso carisma.
Bilbo, comunque meno incisivo di Thorin, non riesce ad essere simpatico.
Per trovare una nota positiva posso dire di aver maggiormente apprezzato la seconda parte del film, con effetti speciali e una struttura narrativa decisamente più interessanti e tali da riscattare -parzialmente- la sensazione di noia della prima parte.
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I paragoni non sono mai utili.
Ma come la tensione e l'attenzione erano presenti nel Signore degli Anelli, non altrettanto si può dire per lo Hobbit.
Il film non mi ha convinta: inutilmente lungo (considerato che il romanzo non supera le quattrocento pagine), inutilmente lento e con personaggi che non riescono ad appassionare.
Da qualche parte ho letto che si sente la mancanza di Viggo Mortensen: assolutamente vero. L'assenza di Aragorn è tangibile e nessun personaggio della compagnia ha lo stesso carisma.
Bilbo, comunque meno incisivo di Thorin, non riesce ad essere simpatico.
Per trovare una nota positiva posso dire di aver maggiormente apprezzato la seconda parte del film, con effetti speciali e una struttura narrativa decisamente più interessanti e tali da riscattare -parzialmente- la sensazione di noia della prima parte.
E' un vero peccato, o forse ero io ad essere troppo carica di aspettative, ma non sono riuscita ad appassionarmi a questo film.
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andreafalci
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domenica 6 gennaio 2013
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un viaggio forzatamente lungo e stancante.
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Ho visto la trilogia precedente, purtroppo questa "serie" nella quale rientra anche Lo Hobbit, risulta costituita da films forzatamente lunghi, montando all infinito scene, che poi sostanzialmente non hanno alcun legame logico, se non quello dinamico che costituisce un viaggio, anzi Il viaggio, che può sempre riservare ssorprese ed imprevisti all' infinito, volendo. Insomma un film "allungato", che poteva essere più sostanziale nella trama.
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gosnurle
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domenica 6 gennaio 2013
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ben tornato, vecchio bilbo
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Tolkien scrive Lo Hobbit vent’anni prima della trilogia. E’ un libro con un taglio molto piu’ spensierato da libro per ragazzi, pone le basi storiche e cronologiche per la ricerca dell’anello, ma e’ soprattutto una specie di prova generale delle tematiche ( la compagnia, il viaggio, la missione, il sacrificio, il ritorno) che il sommo approfondira’ anni dopo e in maniera ben piu’ seria e seriosa.
In pratica quel senso di deja vu che permea lo Hobbit letto o visto dopo la trilogia, e’ purtroppo figlio di questo contesto.
Se c’e’ un pregio nell’opera di Jackson e’ la fedelta’ al testo e allo spirito dell’originale, se c’e’ un difetto e’ la voglia (commerciale probabilmente) di ipertrofizzare tutto, che nell’Hobbit e’ palese e abbastanza eccessiva.
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Tolkien scrive Lo Hobbit vent’anni prima della trilogia. E’ un libro con un taglio molto piu’ spensierato da libro per ragazzi, pone le basi storiche e cronologiche per la ricerca dell’anello, ma e’ soprattutto una specie di prova generale delle tematiche ( la compagnia, il viaggio, la missione, il sacrificio, il ritorno) che il sommo approfondira’ anni dopo e in maniera ben piu’ seria e seriosa.
In pratica quel senso di deja vu che permea lo Hobbit letto o visto dopo la trilogia, e’ purtroppo figlio di questo contesto.
Se c’e’ un pregio nell’opera di Jackson e’ la fedelta’ al testo e allo spirito dell’originale, se c’e’ un difetto e’ la voglia (commerciale probabilmente) di ipertrofizzare tutto, che nell’Hobbit e’ palese e abbastanza eccessiva.
Ma dipende. Se alcune scene sono davvero dei tappabuchi, quella della lotta dei giganti di roccia, se le esagerazioni funamboliche delle salvifiche fughe sanno troppo di Indy (anche se l’ambientazione della citta’ dei Goblins e’ notevole), se l’arrivo deus ex machina delle aquile un po’ ha stancato, se invece Radagast colpisce per simpatia e caratterizzazione (in fondo e’ Tom Bombadil), rimangono inalterati fascino ed epica, qui molto piu’ burlesca, che in fondo e’ cio’ che il fan tolkiano vuole, pretende e merita.
E’ in fondo anche solo un bell’altro giro di giostra con Gandalf e amici. Tutto sta in quanto si voglia perdonare, negli eccessi succitati, e quanto invece no.
Io perdono volentieri.
E aspetto Smaug.
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