therao
|
mercoledì 26 dicembre 2012
|
recensione "lo hobbit" con appunti previa visione
|
|
|
|
- Appunti previa visione, ovvero: perché "Il Signore degli Anelli" è un capolavoro, "Harry Potter" (si intende il film) fa schifo e "Lo Hobbit" potrebbe essere bello ma anche no
"Ma solo io mi sono addormentato durante 'Il Signore degli Anelli'?". È da questa frase, pronunciata da un amico durante una bevuta, che sono nate alcune considerazioni che ho pensato di esporre prima di vedere "Lo Hobbit", altro film di Peter Jackson tratto dal lavoro di J.
[+]
- Appunti previa visione, ovvero: perché "Il Signore degli Anelli" è un capolavoro, "Harry Potter" (si intende il film) fa schifo e "Lo Hobbit" potrebbe essere bello ma anche no
"Ma solo io mi sono addormentato durante 'Il Signore degli Anelli'?". È da questa frase, pronunciata da un amico durante una bevuta, che sono nate alcune considerazioni che ho pensato di esporre prima di vedere "Lo Hobbit", altro film di Peter Jackson tratto dal lavoro di J. R. R. Tolkien.
Per me dire "mi sono addormentato durante 'Il Signore degli Anelli'" è dire un'eresia, ma ci sono due modi di reagire quando si sente un'eresia: il primo è urlare "m k dici?????fallo tu s 6 capace 1 film ks' bll!!!!!11e poi posso avr i miei gusti????ehh???posso???", l'altro è cercare di capire i motivi dell'eresia.
Al mio amico il film non è piaciuto perché, essendo una persona molto pratica, non si era lasciato impressionare particolarmente dalle varie grandiosità in esso descritte. Tutti possono dire "C'è stata una GRANDE guerra TANTO tempo fa tra ENORMI eserciti.", dopotutto, e questo non basta a fare un capolavoro.
Per esempio, in "Harry Potter" (si intende la versione cinematografica), altra saga cinematografica fantasy di grande successo, questo difetto si nota parecchio, perché (e questo l'ho già detto in passato) gli autori del film non sono riusciti a (non hanno voluto) rendere l'importanza della storia limitandosi a chiaccherare di magia senza cognizione di causa, per questo capisco benissimo quelli che, davanti a quella trilogia, hanno detto semplicemente "Ma che è 'sta cagata?" e sono passati ad altro.
"Il Signore degli Anelli", però, è un capolavoro. Ed è un capolavoro per il grande lavoro che c'è dietro, un lavoro da filologi, ma soprattutto un lavoro da cineasti. Devi apprezzare il Cinema in quanto tale per apprezzare "Il Signore degli Anelli". Colonne sonore, scenografie, costumi, concept desing, i tanto vituperati effetti speciali... E la recitazione! Metà dei monologhi de "Il Signore degli Anelli" si potrebbe portare a un'audizione tanto quanto un brano di Shakespeare. "Stranieri di remoti paesi, amici di vecchia data...", "Il mondo è cambiato, lo sento nell'acqua, lo sento nella terra, lo avverto nell'aria...", "Ma tu, figlia mia, tu ti trascinerai nell'oscurità e nel dubbio...". Non è il libretto delle istruzioni di "Sedobren Gocce" declamato in maniera ispirata, come suggerito dall'arguta parodia di Leo Ortolani. Non si tratta di un groviglio di frasi a effetto senza senso, o che senso ne ha solo per chi conosce le radici di quello che ascolta. Io non sono un nerd di quelli che sanno tutto delle opere di Tolkien, tante cose le ho imparate dopo aver visto il film, eppure subivo ugualmente il fascino di quelle parole, quei riferimenti. La loro forza era primitiva, non posticcia; come scrisse lo stesso Tolkien, la Terra di Mezzo si trova "ad un altro livello di immaginazione", non su un altro pianeta.
Ma "Lo Hobbit" si presta a un lavoro del genere? Dopotutto di grandi monologhi per attori consumati in questa storia non ne vedo molti, né penso che avrebbe senso soffermarsi tanto su elfi, nani e quant'altro, questa volta, non solo perché il pubblico queste cose, ormai, le ha già viste, ma anche perché il viaggio de "Il Signore degli Anelli" permetteva dei piccoli excursus "da documentario", mentre "Lo Hobbit" è un libro a misura di hobbit, e certe grandiosità stonerebbero.
Insomma, "Lo Hobbit" sarà un bel film solo se il materiale verrà trattato per quello che è, e ci si ricorderà che "Il Signore degli Anelli" è "Il Signore degli Anelli", mentre "Lo Hobbit" è "Lo Hobbit".
- Un film di qualità
A ogni modo, "Lo Hobbit" è un film fatto molto bene. L'attenzione filologica, necessaria anche qui per l'ambientazione, rimane.
I miei dubbi sui grandi monologhi da attori consumati non erano infondati. Qui non ci sono ed è inutile cercarceli. Purtroppo prendono il loro posto dei predicozzi di pessimo gusto tipici del cinema moderno. I quali rallentano l'azione e la spostano altrove. Tante volte abbiamo visto store ambientate in qualche pub del nostro secolo in cui un ragazzo spiega alla sua ragazza perché ormai la vede come un'amica, e aggiunge delle sue opinioni sui rapporti di coppia di cui non ce ne po' frega' de meno. È più o meno l'impressione che ho avuto ogni volta che ho visto qualche personaggio, a fine scena, fare il punto della situazione con un predicozzo sul coraggio, la voglia di mettersi in gioco eccetera.
- 3D inutile ma molto ben fatto
3D... la spocchioseria di questi anni. Facciamo un film che costa un sacco di soldi e per ribadire che è costato un sacco di soldi lo facciamo in 3D. Non dico che le sperimentazioni portate dall'uso di questa tecnica non porteranno mai a qualcosa di buono, ma per il momento è solo una cosa scomoda e inutile. Quindi mi sono intristito quando ho visto che questo film era in 3D. Però, una volta in sala, ho notato che era un 3D fatto molto bene. Era una sala attrezzata per il 3D HFR, molto percettibile, volto a migliorare l'immagine percepita sullo schermo più che a creare un effetto speciale in più. Del resto i film di P. Jackson si prestano a un 3D "di qualità", perché le immagini sono riprese a tuttotondo in una continua ricerca del dettaglio o della ripresa del movimento.
- Fare tre film su un libro del genere è un'idea cretina
All'inizio non sapevo nemmeno che "Un viaggio inaspettato" fosse il primo film di una trilogia triennale. E, in effetti, mi chiedevo perché continuassero ad allungare il brodo con scene di combattimenti stiracchiate o coi già citati predicozzi holliwoodiani. Poi ho notato che ci sarebbero stati altri due film sullo stesso libro e mi sono cascate le braccia.
Per usare un'espressione elfica, chiunque abbia avuto l'idea di fare tre film su questo libro può prendere tutti i soldi che ci ha guadagnato e.. mi fermo, perché sto per dire una cosa che mymovies non approverebbe (del resto, dove andremmo a finire se tutti potessero dire quello che vogliono?).
"Lo Hobbit" è "un racconto hobbit", che senso ha farne una trilogia? Cioè, non solo è un racconto (saranno trecento pagine al massimo), ma un racconto hobbit! E gli hobbit sono personcine, gente piccola fatta per le piccole cose. Non c'è per niente la dimensione epica o eroica de "Il Signore degli Anelli" in questo fantastico racconto che è fantastico proprio perché è un piccolo gioiellino, non un'epopea. A vederlo diviso così in tre film sembra di guardare del burro spalmato su troppo pane.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a therao »
[ - ] lascia un commento a therao »
|
|
d'accordo? |
|
mytho
|
mercoledì 26 dicembre 2012
|
un viaggio (piacevolmente) inaspettato
|
|
|
|
Di commenti se ne sono sentiti tanti. Positivi e negativi. La scia di pareri che hanno preceduto l'arrivo in sala di questo film è stata lunga e ricca. Di fatto LO HOBBIT, non è il signore degli anelli. Per i detrattori, forse, la cosa più difficile è identificarsi in nuovi personaggi che risultano "usurpatori" di una storia che ormai fa parte della cultura mondial-cinematografica. MA di fatto, si tratta di un nuovo film, girato dopo e collocato prima, con un'equilibrio di commedia e azione che , per quanto mi riguarda, è gestito perfettamente. La storia, come in ogni trilogia che si rispetti, ha al suo interno la fase di presentazione dei personaggi, che è sempre abbastanza lunga nel mondo tolkieniano, ma devo che è resa subito interessante dalla scena iniziale, con l'attacco del drago alla città nella montagna solitaria.
[+]
Di commenti se ne sono sentiti tanti. Positivi e negativi. La scia di pareri che hanno preceduto l'arrivo in sala di questo film è stata lunga e ricca. Di fatto LO HOBBIT, non è il signore degli anelli. Per i detrattori, forse, la cosa più difficile è identificarsi in nuovi personaggi che risultano "usurpatori" di una storia che ormai fa parte della cultura mondial-cinematografica. MA di fatto, si tratta di un nuovo film, girato dopo e collocato prima, con un'equilibrio di commedia e azione che , per quanto mi riguarda, è gestito perfettamente. La storia, come in ogni trilogia che si rispetti, ha al suo interno la fase di presentazione dei personaggi, che è sempre abbastanza lunga nel mondo tolkieniano, ma devo che è resa subito interessante dalla scena iniziale, con l'attacco del drago alla città nella montagna solitaria. Personaggi riusciti e un Bilbo MOLTO più divertente e arguto di quanto mi sarei aspettato. Il viaggio è condito con un insieme di nuovi volti, ultimi ritrovati della tecnologia visiva, vecchie glorie che ritornano e riprese "volanti" che nella versione 3d danno la sensanzione (a volte troppo) di cadere assieme ai protagonisti. Nel complesso il mio parere è molto positivo. Un film ben fatto, con una produzione davvero curata in ogni minimo dettaglio e una caratterizzazione dei personaggi principali ben riuscita. Nota positiva anche per l'incontro con Gollum , reso perfetto dall'equilibrio tra comicità e follia pericolosa. In definitiva, un degno erede de Il Signore Degli Anelli. Emozionante e visivamente perfetto con una sceneggiatura che riesce a mantenere lo spettatore (anche quello meno acculturato sul mondo della terra di mezzo) in contatto con le sensazioni e lo svolgersi delle vicende. Unica pecca sono le sale italiane, ancora non pronte per un 3d impeccabile o una proiezione ad alta definizione come sua Maestà Jackson vorrebbe.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mytho »
[ - ] lascia un commento a mytho »
|
|
d'accordo? |
|
boss-ar
|
mercoledì 26 dicembre 2012
|
la leggerezza dell'essere alla truffaut
|
|
|
|
Siamo di fronte a un epica che si cala in una trama leggera , fluida , sarcastica e mordace .Prima del signore degli Anelli e di una storia epica , si cala una sfavillante e gradevole opera , con commenti , dialoghi e battute mai fuori tono , un gioco che regge bene e rimembra le sottili note di truffaut e chabrol , in un agrodolce trama , che strizza l'occhio ai sogni di tutti i bambini.Siamo di fronte a un'opera che regge molto bene la sfida col signore degli Anelli : ritmi ottimi , sceneggiatura da oscar , e un plauso in più ai doppiatori , ottimi nel lasciare il segno.Che dire : gran film !!!
|
|
[+] lascia un commento a boss-ar »
[ - ] lascia un commento a boss-ar »
|
|
d'accordo? |
|
kaipy
|
martedì 25 dicembre 2012
|
promosso per il rotto della cuffia
|
|
|
|
L'idea di trasformare questo veloce romanzo in una trilogia è certamente una strategia commerciale. Purtroppo se per il Signore degli anelli aveva un senso la suddivisione in capitoli (tra l'altro gli stessi libri della saga), per Lo hobbit questa scelta viene pagata. Il film si trascina. Tutte le situazioni del film si prolungano sempre oltre il lecito, ammazzando così il ritmo avventuroso.
Posivivo che al tono infantile del romanzo sia stata sostituita una lettura più matura e tenebrosa.
Buona la resa di Bilbo, come eroe e come persona. Tutti nell'ombra gli altri.
Consiliaro? Bah anche no.
[+] mmm
(di mikegandalf)
[ - ] mmm
|
|
[+] lascia un commento a kaipy »
[ - ] lascia un commento a kaipy »
|
|
d'accordo? |
|
0livs
|
martedì 25 dicembre 2012
|
hobbit:dall’epica oscura, alla favola incantevole
|
|
|
|
L’equazione "lo hobbit=signore degli anelli: le origini", è stata completamente stravolta. I toni duri e realisti, vividi, il senso di incombenza e tragedia, catastrofe, l’atmosfera soffocante, tesa, in cui l’oscurità cerca di soffocare nel suo buio manto la luce della speranza, l’epica della lotta tra bene e male, del sacrificio, che ci hanno accompagnato lungo una trilogia ormai mitica, si dissolvono come una nebbia che lascia il posto ad un’ambientazione familiare che però è inondata di una luce insolita, peculiare ed affascinante: questo è lo hobbit di Peter Jackson e non si può fargliene una colpa.
[+]
L’equazione "lo hobbit=signore degli anelli: le origini", è stata completamente stravolta. I toni duri e realisti, vividi, il senso di incombenza e tragedia, catastrofe, l’atmosfera soffocante, tesa, in cui l’oscurità cerca di soffocare nel suo buio manto la luce della speranza, l’epica della lotta tra bene e male, del sacrificio, che ci hanno accompagnato lungo una trilogia ormai mitica, si dissolvono come una nebbia che lascia il posto ad un’ambientazione familiare che però è inondata di una luce insolita, peculiare ed affascinante: questo è lo hobbit di Peter Jackson e non si può fargliene una colpa.
Il regista infatti, pur avendo integrato con del materiale inedito il corpus narrativo di base tolkeniana, breve eppur intrinseco di tanti elementi da giustificare il ricorso a una trilogia, andando a creare così situazioni forse un po’ dissonanti, con qualche incongruenza, ma anche interessanti e spesso fonte di fluidità e dinamicità all’opera, in realtà ha interiorizzato nel suo film quello che più connota lo scritto che ha avuto il merito di introdurre il mitico mondo della terra di mezzo: un respiro da favola, luminoso e spiritoso, che ci inebria nel racconto di un’ avventura, di un viaggio, della conquista dell’amicizia, del male che cerca sempre e comunque di prendere piede finendo però arginato , come insegna Gandalf, dal bene delle piccole cose quotidiane, tutti temi che verranno adottati anche nel signore degli anelli, sebbene su una scala diversa, magnifica eppur terribile.
Questa impostazione, questo umore che permea l’opera, ha un fortissimo impatto, un riverbero, sia nell’ambientazione, tendente allo sgargiante, tanto che l’oscurità stessa è calda, dotata di una sua luminosità, sia nei personaggi, , notevolmente più distesi, meno epici, né spiccatamente eroici né tragici, fiabeschi insomma, anche con alcuni sorvoli, vista l’ampia presentazione di cui hanno goduto nella trilogia.
La vera magia de “lo Hobbit” però, coerentemente con questa struttura, è il suo catturarci, coinvolgerci e trasportarci nel suo mondo, farcelo respirare, farci immergere appieno nella terra di mezzo; a differenza del signore degli anelli, in cui oggetti privilegiati erano la vicenda, la guerra dell’ anello, e i suoi protagonisti, anche qui siamo concentrati sulla compagnia e sul suo obiettivo, ma riusciamo a farci sopraffare anche dal gusto dell’avventura, del viaggio che percorre quel meraviglioso universo immaginario e fantastico, e ci lasciamo trasportare anche noi “lontano, su nebbiosi monti gelati, in antri oscuri e desolati,” e ci sembra quasi di poter toccare i “ruggenti pini sulle vette” e udire “dei venti, il pianto nela notte”. Lo hobbit, è come una sensazione, un tatto, un gusto imprecisato, è un tocco ai sensi e all’immaginario. Non a caso era inizialmente destinato ad essere uno dei primi film in 4d.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a 0livs »
[ - ] lascia un commento a 0livs »
|
|
d'accordo? |
|
dafne65
|
martedì 25 dicembre 2012
|
noioso e lento
|
|
|
|
Ho visto la trilogia del signore degli anelli ed era fantastica. Questo film è noioso, molto di più la prima parte, poi si rissoleva un pò, ma è decisamente un brutto film. Per non parlare del 3D che è orribile. Per chi ha amato la saga del signore degli anelli è una delusione.
|
|
[+] lascia un commento a dafne65 »
[ - ] lascia un commento a dafne65 »
|
|
d'accordo? |
|
mrvyrus
|
lunedì 24 dicembre 2012
|
andava fatto prima!!!!
|
|
|
|
certo che furbata...farlo prima no eh? molti luoghi già visti ( Gran Burrone )..eccessivi 3 film comunque...x il resto il film resta sugli standard della precedente trilogia..ovvero EMOZIONANTE !
|
|
[+] lascia un commento a mrvyrus »
[ - ] lascia un commento a mrvyrus »
|
|
d'accordo? |
|
stefano94
|
lunedì 24 dicembre 2012
|
primo capitolo di un'altra promettente trilogia
|
|
|
|
Si spengono le luci in sala, inizia il film. Tre grandi case produttrici (Warner Bros, New Line Cinema, Metro Goldwin Mayer), seguite dalla familiare (eppure rinnovata appositamente per questo film) colonna sonora di Howard Shore ci presentano un Ian Holm parecchio invecchiato, anche se nascosto da uno spesso strato di trucco, che scrive le sue memorie, il giorno del centoundicesimo compleanno. Gradevole comparsata di E. Wood (Frodo) e si parte con il flashback. 60 anni prima rivediamo lo stesso Bilbo, interpretato dal bravo M. Freeman seduto a fumare la pipa. Li possiamo assistere al suo primo incontro con Gandalf, che risente della mancanza del doppiaggio di Gianni Musy, anche se doppiato egregiamente da Proietti.
[+]
Si spengono le luci in sala, inizia il film. Tre grandi case produttrici (Warner Bros, New Line Cinema, Metro Goldwin Mayer), seguite dalla familiare (eppure rinnovata appositamente per questo film) colonna sonora di Howard Shore ci presentano un Ian Holm parecchio invecchiato, anche se nascosto da uno spesso strato di trucco, che scrive le sue memorie, il giorno del centoundicesimo compleanno. Gradevole comparsata di E. Wood (Frodo) e si parte con il flashback. 60 anni prima rivediamo lo stesso Bilbo, interpretato dal bravo M. Freeman seduto a fumare la pipa. Li possiamo assistere al suo primo incontro con Gandalf, che risente della mancanza del doppiaggio di Gianni Musy, anche se doppiato egregiamente da Proietti. Più tardi faremo la conoscenza dei nani, resi in maniera forse più comica del Signore Degli Anelli, ma Jackson spiega che questo è necessario per distinguerli (dopotutto, sono ben 13!): Thorin Scudodiquercia (capo della compagnia), Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin, Bifur, Bofur e Bombur. Inizierà il viaggio di Bilbo per la riconquista del tesoro dei nani (del re Thror, re sotto la montagna, nonno di Thorin). Incontreranno tre affamati troll, finiranno in un'imboscata degli orchi, andranno a Gran Burrone, dove oltre che Re Elrond, rivedremo a sorpresa Galadriel e Saruman. Conosceranno inoltre lo stregone Radagast il bruno, e (noi spettatori) vedremo per qualche istante anche un misterioso negromante*. Dopo essere stati catturati dai goblin, Bilbo cadrà in un burrone, risvegliandosi in una caverna, e qui ci attende la scena più bella del film: l'incontro con Gollum. Bilbo troverà l'anello, e sfiderà Gollum ad un gioco di indovinelli.
Il film presenta tanti difetti, ma molti di più sono i pregi. Dunque, uno dei (difetti) più vistosi è la mano di Guillermo Del Toro, che doveva dirigere il film, prima che fallisse la MgM e la regia passasse a Jackson. Purtroppo si nota troppo la differenza tra il colossale Signore Degli Anelli, cupo e fiabesco, con una fotografia magica, e Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato, molto meno cupo, più (in mancanza di termini) demenziale. Forse il fatto che questo libro fosse pensato per un pubblico più giovanile rispetto a quello del SDA è un'attenuante, ma il problema evidente è il budget. Già alto per il SDA, qui raggiunge quote stratosferiche (si vociferano 500 milioni di dollari!), e quindi bisogna fare in modo che il film sia un successo, a prescindere da tutto. Quindi si notano scene spettacolari per il 3D, tuttavia inutili se si guarda il film in 2D, come quella dei giganti, eccessivamente lunga. Inoltre anche la comicità è molto più.."americana". Erano necessarie le scene dei rutti dei nani? O il "gollum humor"? Tuttavia, aspetti negativi a parte, la regia di Jackson riesce a curare tutti i mali. Campi lunghi spettacolari (Tolkien stesso doveva aver pensato alla Nuova Zelanda come ideale Terra Di Mezzo!), scontri epici seppur brevi, e magistrali interpretazioni (nell'ordine: McKellen (Gandalf), Serkis (Gollum), Blanchett (Galadriel), Weaving (Elrond) ). L'interpretazione di Freeman è, come già detto, molto buona, forse solo un po' troppo ironica. Se Elijah Wood si prendeva troppo sul serio, Freeman troppo poco. A conti fatti, l'incontro di Bilbo con Gollum resta la scena migliore del film, più inquietante di qualsiasi orco e più avvincente di qualsiasi battaglia. Molto promettente il lavoro di ampliamento compiuto da Jackson per il film (Il bianco consiglio, Dol Guldur, Azog l'orco, ecc ecc.). RItorno promettente nella Terra Di Mezzo, non resta che aspettare il 13 dicembre 2013 per la seconda parte: La Desolazione Di Smaug.
VOTO FINALE: 3 stelle e mezzo
* SPOILER - Il negromante è Sauron
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stefano94 »
[ - ] lascia un commento a stefano94 »
|
|
d'accordo? |
|
cicciocinema
|
lunedì 24 dicembre 2012
|
tutto secondo le aspettative..o quasi....
|
|
|
|
Non sono un gran recensore, il film si guarda bene.Personalmente da fan di Tolkien ho molto apprezzato ma siamo distanti dal coinvolgimento del Signore Degli Anelli....secondo il mio parere era una storia per un unico film ( al max 2) , ma qualcuno ha nasato il profumino dei dollari e cosi mettiamoci pure decine di minuti di paesaggi, canti vari, indovinelli e barzellette e chi più ne ha più ne metta solo per allungate la storia alle 7/8 ore totali ( della trilogia completa).
[+] beh..
(di stefano94)
[ - ] beh..
|
|
[+] lascia un commento a cicciocinema »
[ - ] lascia un commento a cicciocinema »
|
|
d'accordo? |
|
shanks
|
lunedì 24 dicembre 2012
|
la terra di mezzo diventa una via di mezzo
|
|
|
|
Il vero problema del nuovo lavoro di Peter Jackson, è l'esser arrivato dopo una trilogia che ci ha investito di magia. Ci rituffiamo colmi di gioia in luoghi remoti e incantati; ritroviamo personaggi che ci hanno fatto battere il cuore e nello stesso tempo ne conosciamo di nuovi; riabbracciamo gasati come bimbi tutta l'epicità che 10 anni or sono ha acceso l'ardore. Ma è tutto gia visto.
Il film probabilmente risente delle varie vicissitudini che lo ha colpito (cambi di regia in corso d'opera) e si incaglia in dialoghi e scene molto lente, minandone il gusto della visione. Oppure la "colpa" è degli eroi di cui abbiamo un ricordo vivissimo; Thorin infatti ricorda molto Aragorn e tolti gli attegiamenti da sbruffone potrebbe essere benissimo "Il ritorno del Re", essendo un eroe senza macchia ne peccato.
[+]
Il vero problema del nuovo lavoro di Peter Jackson, è l'esser arrivato dopo una trilogia che ci ha investito di magia. Ci rituffiamo colmi di gioia in luoghi remoti e incantati; ritroviamo personaggi che ci hanno fatto battere il cuore e nello stesso tempo ne conosciamo di nuovi; riabbracciamo gasati come bimbi tutta l'epicità che 10 anni or sono ha acceso l'ardore. Ma è tutto gia visto.
Il film probabilmente risente delle varie vicissitudini che lo ha colpito (cambi di regia in corso d'opera) e si incaglia in dialoghi e scene molto lente, minandone il gusto della visione. Oppure la "colpa" è degli eroi di cui abbiamo un ricordo vivissimo; Thorin infatti ricorda molto Aragorn e tolti gli attegiamenti da sbruffone potrebbe essere benissimo "Il ritorno del Re", essendo un eroe senza macchia ne peccato. Ma stiamo pur sempre parlando di un racconto del grande Tolkien (scusate se è poco), messo in scena alla grande con una tecnologia sempre piu all'avanguardia. Gollum, grazie al computer è semplicemente devastante; la sua presenza, seppur limitata, da peso all'intero capitolo. Diciamo la verità: siamo dispiaciuti per lui quando perde il tesssoro. E poi il giovane Bilbo è incarnato da un ottimo Martin Freeman che rispecchia uno Hobbit perfetto; pigro, abitudinario, amante del cibo e dei piccoli piaceri della vita come può esserlo una pipa.
In fondo la Terra di Mezzo avrà ancora molto da raccontare e nei prossimi capitoli Jackson darà il meglio di se per riprendersi lo scettro. Lo aspetteremo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a shanks »
[ - ] lascia un commento a shanks »
|
|
d'accordo? |
|
|