matteo mantoani
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giovedì 3 gennaio 2013
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il commento di un fan di tolkien
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Produrre un film su "Lo Hobbit", rendendolo coerente sia al libro che alla precedente trilogia cinematografica, deve essere stata per gli sceneggiatori (capeggiati dallo stesso Jackson) un'impresa a dir poco ardua. Il risultato è in alcuni punti scostante dalla trama originaria del libro, infatti Peter Jackson (assieme ai suoi predecessori) ha cercato di integrare la storia con episodi presi dalle Appendici de "Il Signore degli Anelli", prendendosi a volte anche qualche "licenza" ulteriore al fine di renderlo un film più accettabile da un pubblico di massa. Il risultato di questa riscrittura può far storcere il naso a un fan tolkieniano incallito, ma rende il film decisamente più divertente di quello ottenibile attraverso una più rigida adesione alla trama originaria.
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Produrre un film su "Lo Hobbit", rendendolo coerente sia al libro che alla precedente trilogia cinematografica, deve essere stata per gli sceneggiatori (capeggiati dallo stesso Jackson) un'impresa a dir poco ardua. Il risultato è in alcuni punti scostante dalla trama originaria del libro, infatti Peter Jackson (assieme ai suoi predecessori) ha cercato di integrare la storia con episodi presi dalle Appendici de "Il Signore degli Anelli", prendendosi a volte anche qualche "licenza" ulteriore al fine di renderlo un film più accettabile da un pubblico di massa. Il risultato di questa riscrittura può far storcere il naso a un fan tolkieniano incallito, ma rende il film decisamente più divertente di quello ottenibile attraverso una più rigida adesione alla trama originaria. Se quindi l'orco Azog il Profanatore non trova spazio nella visione tolkieniana, in quella di Jackson rappresenta un ottimo e carismatico antagonista da contrapporre alla figura di Thorin Scudodiquercia. Ad ogni modo, se l'inserimento di Azog rappresenta una delle più azzeccate modifiche alla trama originaria, allo stesso modo la scelta di ridurre il mago Radagast (non direttamente presente in nessun romanzo tolkieniano) ad una specie di barbone-druido, è meno giustificabile. Forse gli sceneggiatori hanno voluto rendere questo personaggio una specie di mediatore tra Tolkien e pubblico di massa, rendendolo di facile comprensione e immedesimazione, nonché incarnazione del classico messaggio "le apparenze non contano" che in soldoni altro non è che la chiave di lettura sia della precedente trilogia cinematografica che di "Lo Hobbit" stesso. Ad ogni modo, la trama del film, con tutte le modifiche a quella originaria e con tutte le prese di distanza dall'universo originale, crea una traduzione decisamente ben riuscita da linguaggio tolkieniano a quello holliwoodiano, forse non apprezzabile dai fan che conoscono i romanzi a menadito, ma vendibile ad un pubblico più vasto.
A parte questo merito, il film presenta alcuni punti deboli, infatti il ritmo del film crolla subito dopo l'inizio, ma decolla nuovamente accompagnato dalle rocambolesche scene di battaglia "alla Spielberg", la cui spettacolarità è stata contestata da molti, ma che a parere del sottoscritto è invece ben sviluppata e ha il pregio di non "ubriacare" lo spettatore.
Per quanto riguarda il design e la caratterizzazione dei personaggi, anche questa volta il film rappresenta un capolavoro, in quanto tutti i dettagli presenti (dai tatuaggi sul cranio di Dwalin ai rilievi sulla tazza da té di Bilbo), fanno sì che il pubblico venga proiettato efficacemente nella fittizia Terra di Mezzo, specie se memore dei film precedenti. Una menzione d'obbligo al design dei nani, il cui aspetto curato nei minimi dettagli, sia per quanto riguarda il carattere che l'aspetto fisico, rappresenta uno dei maggiori punti di forza del film. Una menzione d'onore al simpaticissimo Martin Freeman, pienamente in parte e particolarmente abile nel dare vita al protagonista Bilbo Baggins.
In conclusione, "Lo Hobbit" è un film imperdibile per gli amanti del genere, godibile e divertente per chi intenda accostarsi al fantasy per la prima volta e infine raccomandabile a chi desideri guardare un film (anche se della durata di più di due ore) senza annoiarsi.
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matteo mantoani
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giovedì 3 gennaio 2013
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il commento di un fan di tolkien
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Produrre un film su "Lo Hobbit", rendendolo coerente sia al libro che alla precedente trilogia cinematografica, deve essere stata per gli sceneggiatori (capeggiati dallo stesso Jackson) un'impresa a dir poco ardua. Il risultato è in alcuni punti scostante dalla trama originaria del libro, infatti Peter Jackson (assieme ai suoi predecessori) ha cercato di integrare la storia con episodi presi dalle Appendici de "Il Signore degli Anelli", prendendosi a volte anche qualche "licenza" ulteriore al fine di renderlo un film più accettabile da un pubblico di massa. Il risultato di questa riscrittura può far storcere il naso a un fan tolkieniano incallito, ma rende il film decisamente più divertente di quello ottenibile attraverso una più rigida adesione alla trama originaria.
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Produrre un film su "Lo Hobbit", rendendolo coerente sia al libro che alla precedente trilogia cinematografica, deve essere stata per gli sceneggiatori (capeggiati dallo stesso Jackson) un'impresa a dir poco ardua. Il risultato è in alcuni punti scostante dalla trama originaria del libro, infatti Peter Jackson (assieme ai suoi predecessori) ha cercato di integrare la storia con episodi presi dalle Appendici de "Il Signore degli Anelli", prendendosi a volte anche qualche "licenza" ulteriore al fine di renderlo un film più accettabile da un pubblico di massa. Il risultato di questa riscrittura può far storcere il naso a un fan tolkieniano incallito, ma rende il film decisamente più divertente di quello ottenibile attraverso una più rigida adesione alla trama originaria. Se quindi l'orco Azog il Profanatore non trova spazio nella visione tolkieniana, in quella di Jackson rappresenta un ottimo e carismatico antagonista da contrapporre alla figura di Thorin Scudodiquercia. Ad ogni modo, se l'inserimento di Azog rappresenta una delle più azzeccate modifiche alla trama originaria, allo stesso modo la scelta di ridurre il mago Radagast (non direttamente presente in nessun romanzo tolkieniano) ad una specie di barbone-druido, è meno giustificabile. Forse gli sceneggiatori hanno voluto rendere questo personaggio una specie di mediatore tra Tolkien e pubblico di massa, rendendolo di facile comprensione e immedesimazione, nonché incarnazione del classico messaggio "le apparenze non contano" che in soldoni altro non è che la chiave di lettura sia della precedente trilogia cinematografica che di "Lo Hobbit" stesso. Ad ogni modo, la trama del film, con tutte le modifiche a quella originaria e con tutte le prese di distanza dall'universo originale, crea una traduzione decisamente ben riuscita da linguaggio tolkieniano a quello holliwoodiano, forse non apprezzabile dai fan che conoscono i romanzi a menadito, ma vendibile ad un pubblico più vasto.
A parte questo merito, il film presenta alcuni punti deboli, infatti il ritmo del film crolla subito dopo l'inizio, ma decolla nuovamente accompagnato dalle rocambolesche scene di battaglia "alla Spielberg", la cui spettacolarità è stata contestata da molti, ma che a parere del sottoscritto è invece ben sviluppata e ha il pregio di non "ubriacare" lo spettatore.
Per quanto riguarda il design e la caratterizzazione dei personaggi, anche questa volta il film rappresenta un capolavoro, in quanto tutti i dettagli presenti (dai tatuaggi sul cranio di Dwalin ai rilievi sulla tazza da té di Bilbo), fanno sì che il pubblico venga proiettato efficacemente nella fittizia Terra di Mezzo, specie se memore dei film precedenti. Una menzione d'obbligo al design dei nani, il cui aspetto curato nei minimi dettagli, sia per quanto riguarda il carattere che l'aspetto fisico, rappresenta uno dei maggiori punti di forza del film. Una menzione d'onore al simpaticissimo Martin Freeman, pienamente in parte e particolarmente abile nel dare vita al protagonista Bilbo Baggins.
In conclusione, "Lo Hobbit" è un film imperdibile per gli amanti del genere, godibile e divertente per chi intenda accostarsi al fantasy per la prima volta e infine raccomandabile a chi desideri guardare un film (anche se della durata di più di due ore) senza annoiarsi.
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enrimaso
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giovedì 3 gennaio 2013
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il ritorno nella terra di mezzo
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Nove anni dopo “Il Ritorno del Re” e sessant’anni prima (nella finzione) delle avventure narrate ne “La Compagnia dell’Anello”, Peter Jackson – con la produzione esecutiva, la consulenza visionaria e il contributo allo script di Guillermo del Toro – ci riporta nella Terra di Mezzo.
L’attesa era tanta, sia per poterci rituffare nelle avventure epiche del mondo di Tolkien, sia per la promessa innovazione tecnologica offerta dalla factory di Jackson (uno scintillante 3D girato in 48 fotogrammi al secondo). E questa attesa, solo in parte è stata ripagata.
“Un Viaggio Inaspettato” è solo la prima parte di una nuova trilogia che ci porterà a seguire le avventure di una nuova Compagnia, quella che accompagnerà lo Hobbit Bilbo e il Mago Gandalf alla riconquista della Fortezza dei Nani, liberandola dal giogo del drago Smaug.
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Nove anni dopo “Il Ritorno del Re” e sessant’anni prima (nella finzione) delle avventure narrate ne “La Compagnia dell’Anello”, Peter Jackson – con la produzione esecutiva, la consulenza visionaria e il contributo allo script di Guillermo del Toro – ci riporta nella Terra di Mezzo.
L’attesa era tanta, sia per poterci rituffare nelle avventure epiche del mondo di Tolkien, sia per la promessa innovazione tecnologica offerta dalla factory di Jackson (uno scintillante 3D girato in 48 fotogrammi al secondo). E questa attesa, solo in parte è stata ripagata.
“Un Viaggio Inaspettato” è solo la prima parte di una nuova trilogia che ci porterà a seguire le avventure di una nuova Compagnia, quella che accompagnerà lo Hobbit Bilbo e il Mago Gandalf alla riconquista della Fortezza dei Nani, liberandola dal giogo del drago Smaug. Il film parte lentamente, con una lunga (e ridondante) introduzione su come la Compagnia si riunisce a casa del disorientato Bilbo e su come lui stesso viene faticosamente convinto a partire per una Grande Avventura. Poi la storia prende slancio e ritmo: l’incontro con i Troll, la visita a Gran Burrone, l’attraversamento delle Montagne Nebbiose e lo scontro fra i Giganti di Pietra, la fuga dall’antro degli Orchi. Il tutto culmina nel momento più atteso: l’incontro di Bilbo con Gollum, la sfida a colpi di indovinelli e l’entrata in possesso da parte di Bilbo dell’Anello. Questa è sicuramente la parte più riuscita del film: Gollum è un personaggio impareggiabile, la cui personalità multiforme è resa alla perfezione grazie agli strepitosi effetti speciali del team di Joe Letteri ma, soprattutto, grazie alla straordinaria mimica di Andy Serkis, primo attore che meriterebbe l’Oscar per la miglior interpretazione in “tuta e sensori” (per la successiva elaborazione digitale in Motion Capture). Poi, il film scivola un po’ stancamente verso un finale inevitabilmente sospeso, con l’occhio di Smaug che ci introduce alla prossime due avventure; dovremo aspettare un altro anno per la prossima.
Ovviamente, Peter Jackson dirige con maestria attori in carne ed ossa (e tanto latex, visti gli stupefacenti trucchi che permettono le trasformazioni in orchi, troll, goblin e altre straordinarie creature) e personaggi digitali, all’interno di splendidi scenari; padroneggia sapientemente la tecnica (il 3D girato in 48 fotogrammi al secondo dà un’impressione di profondità alla scena veramente definita e realistica).
Tuttavia, il limite principale della nuova trilogia sta nella sua origine letteraria: mentre Il Signore degli Anelli è una saga straripante di eventi, personaggi e storie, Lo Hobbit descrive una vicenda più semplice e lineare, con meno epica e complessità narrativa. Ricavarne una nuova trilogia sembra francamente un’operazione azzardata, che rischia il seriale ed il già visto.
Ma ora che siamo tornati nella Terra di Mezzo, non vogliamo più lasciarla!
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flynetz
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giovedì 3 gennaio 2013
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saro' breve chiaro e schematico
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Visto che altri utenti hanno già scritto quello che penso non perdero' tempo!
LO HOBBIT - Un viaggio inaspettato
PRO
- Atmosfere del signore degli anelli (piu leggere..ma in effettu sauron non è ancora arrivato =D )
- Attore che interpreta Bilbo
- Incontro tra Bilbo e Gollum
CONTRO
- Inizio lentissimo (la prima mezzo'ora abbondante di film non si vede nient'altro che la casa di Bilbo)
- Troppa digitalizzazione!voglio dire nei primi tre film ogni orco era un attore vero e in carne d'ossa truccato dalla testa ai piedi ,in questo film persino il supercattivone di turno è completamente fatto a computer (cosi' come alcune scene), realizzati bene per carità', ma per chi ha un occhio allenato il calore del "vero" manca davvero tanto
COMMENTO FINALE :
Se fossi stato a casa
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Visto che altri utenti hanno già scritto quello che penso non perdero' tempo!
LO HOBBIT - Un viaggio inaspettato
PRO
- Atmosfere del signore degli anelli (piu leggere..ma in effettu sauron non è ancora arrivato =D )
- Attore che interpreta Bilbo
- Incontro tra Bilbo e Gollum
CONTRO
- Inizio lentissimo (la prima mezzo'ora abbondante di film non si vede nient'altro che la casa di Bilbo)
- Troppa digitalizzazione!voglio dire nei primi tre film ogni orco era un attore vero e in carne d'ossa truccato dalla testa ai piedi ,in questo film persino il supercattivone di turno è completamente fatto a computer (cosi' come alcune scene), realizzati bene per carità', ma per chi ha un occhio allenato il calore del "vero" manca davvero tanto
COMMENTO FINALE :
Se fossi stato a casa dopo 20 minuti, mosso da noia e nostalgia avrei spento e avrei messo su il Dvd del signore degli anelli
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venezia98
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mercoledì 2 gennaio 2013
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uguale al signore degli anelli
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film uguale al signore degli anelli tranne qualcosa chi vede il signore degli anelli ha visto il 70 percento del film praticamente una continua , comunque un ottimo film girato bene senza volgarità e con colpi di scena da vedere
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lory08
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mercoledì 2 gennaio 2013
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l'inizio di un nuovo viaggio
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Fantastico e avvincente anche con l'assenza di quella epicità che contraddistingueva la trilogia dell'anello, lo Hobbit è l'inizio di un'altro fantastico viaggio con toni più semplici e meno cupi del Signore degli Anelli. Visivamente è uno spettacolo per gli occhi e i pochi minuti di scena di Gollum sono fantastici anche se ci sono ,durante il film, parti tagliabili e alcune parti ironiche evitabili.
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killtheboredom
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martedì 1 gennaio 2013
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perchè?
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perchè i troll non divorano bilbo e i 10 barbuti nani gia sullo spiedo invece di filosofeggiare come nella scena del ristorante di le iene o in quella degli aguzzini di brian di nazareth?
perchè un nano parla di aprire un conto in banca?
perchè tutti fumano l'erba pipa nei film di jackson..e sopratutto cos'è l'erba pipa, cioè chi la fuma è un perdente come pipino o un grande vecchio saggio come gandalf? l'erba pipa è libera nella terra di mezzo e brucia i neuroni o cura l'asma?
perchè i mille goblins incazzati e orchi che fan paura e hanno il fisico di lou ferrigno sono così imbranati a combattere che si fan fare a pezzi da un gruppetto di vecchi e sgangherati nani?
perchè perchè e perchè? perchè un film di fantasia ispirato a una storia fantastica e i buoni sembra che stiano per schiattare triturati da giganti o decapitati da orchi invece se la cavan sempre.
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perchè i troll non divorano bilbo e i 10 barbuti nani gia sullo spiedo invece di filosofeggiare come nella scena del ristorante di le iene o in quella degli aguzzini di brian di nazareth?
perchè un nano parla di aprire un conto in banca?
perchè tutti fumano l'erba pipa nei film di jackson..e sopratutto cos'è l'erba pipa, cioè chi la fuma è un perdente come pipino o un grande vecchio saggio come gandalf? l'erba pipa è libera nella terra di mezzo e brucia i neuroni o cura l'asma?
perchè i mille goblins incazzati e orchi che fan paura e hanno il fisico di lou ferrigno sono così imbranati a combattere che si fan fare a pezzi da un gruppetto di vecchi e sgangherati nani?
perchè perchè e perchè? perchè un film di fantasia ispirato a una storia fantastica e i buoni sembra che stiano per schiattare triturati da giganti o decapitati da orchi invece se la cavan sempre.
i cattivi son li apposta per farci spaventare e farsi ammazzare dai buoni che da bravi soldatini delle fiabe a lieto fine portano a termine le loro missioni e noi usciamo con il sorriso dalla sala dimenticandoci almeno per 3 ore lo spread..
quindi fregatevene di tutte queste recensioni che alla fine non voglion dire nulla ma solo dimostrare che abbiam visto il film e non abbiamo nulla da fare di meglio che ripetere le solite cose o lamentarci perchè in fondo..ehi, siamo dei ribelli ci pice la maschera di v per vendetta e non ci fregate,cazzo!
ps.vedetelo,è grandioso
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[+] quando si usa il cervello...
(di archipic)
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eziock
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martedì 1 gennaio 2013
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peter jackson non delude le aspettative.
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Non si può ignorare che lo stile di Peter Jackson sia ormai il suo stesso biglietto da visita. 3D a parte, la scenografia, la fotografia e gli effetti speciali condiscono alla perfezione un racconto diretto magistralmente dove ogni singola scena mostra un ambiente tra il fiabesco ed il surreale, dove c'è luce e c'è buio e questa luce e questo buio non sono necessariamente la luce ed il buio della natura ma il riflesso delle anime dei personaggi che sono pittorescamente immersi in questo mondo meravigliosamente irreale.
Il cast rende ancora meglio la propria recitazione grazie alla sapiente combinazione di inquadrature, cambi ed allungamenti repentini del campo, riprese dall'alto e tutta una serie di tecniche di ripresa sapientemente miscelate.
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Non si può ignorare che lo stile di Peter Jackson sia ormai il suo stesso biglietto da visita. 3D a parte, la scenografia, la fotografia e gli effetti speciali condiscono alla perfezione un racconto diretto magistralmente dove ogni singola scena mostra un ambiente tra il fiabesco ed il surreale, dove c'è luce e c'è buio e questa luce e questo buio non sono necessariamente la luce ed il buio della natura ma il riflesso delle anime dei personaggi che sono pittorescamente immersi in questo mondo meravigliosamente irreale.
Il cast rende ancora meglio la propria recitazione grazie alla sapiente combinazione di inquadrature, cambi ed allungamenti repentini del campo, riprese dall'alto e tutta una serie di tecniche di ripresa sapientemente miscelate.
Grazie allo staff tecnico che Peter Jackson utilizza per realizzare gli effetti visivi, la grafica virtuale sta pian piano integrandosi alla perfezione con la umana recitazione rendendo al meglio quel senso fantastico di naturalezza di interazione.
Di questo ultimo aspetto, credo che Peter Jackson, ce lo conferma anche la precedente trilogia, sia un indiscutibile guru.
Il resto non ha bisogno di commenti in quanto, ad esempio, la trama è più o meno quella del libro dove, se vogliamo, alcune parti descrittive potrebbero risultare lunghe e monotone ma (come nel caso della scena dei nani che prendono d'assalto la casa di Bilbo), la lentezza descrittiva è forse il migliore espediente per fare assaporare al meglio quei momenti di intense emozioni.
Il film merita il massimo dei voti.
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davrick
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martedì 1 gennaio 2013
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bel film
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bel film , molto avventurioso
[+] ti sei sprecato.
(di nick gordon)
[ - ] ti sei sprecato.
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kammo
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lunedì 31 dicembre 2012
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la magia di tolkien e jackson colpisce ancora!
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cosa dire dell'ennesimo capolavoro di jackson tratto ancora una volta dai FANTASTICI libri del (genio)Tolkien. Come al solito il primo a vivere l'avventura di questi film è lo spettatore stesso ed alla fine uscire dalla sala è come tornare a casa dopo aver accompagnato gli eroi nei loro viaggi come i film precedenti ma questa volta amplificato dall'incredibile 3D e forse un' ancora più perfetta cura dei dettagli scenografici, certo forse la storia è leggermente meno affascinante della precedente trilogia ma credo che questo film dia un perfetto inizio ad una nuova storica ed incredibile avventura.
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