morrets
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mercoledì 10 aprile 2013
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l'ennesimo capolavoro
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lo hobbit il viaggio inaspettato un film epico ma nn troppo che impressiona sotto tutti gli aspetti da quello recitativo tutti davvero perfetti, alla storia sepre scorrevole e mai noiosa che fanno volare le tre ore che dura e degli effetti speciali davvero incredibili alla scena dei giganti di pietra nn credevo ai miei occhi.!!! UN film adatto a tutti grandi e piccini che ci trasporta in un mondo fantastico che ogni volta ti svela qualcosa di se e sui suio abitanti con un eleganza che incanta e un repiro epico che in pochi film troviamo. Aspettando il prossimo capitolo consiglio a chiunque piaccia il genere di vedrelo per non perdere uno dei migliori film fantasy di sempre
ps: davvero bella l'idea del nuovo tipo di ripresa all'inizio sembra che tutto sia velocizzato ma appen
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lo hobbit il viaggio inaspettato un film epico ma nn troppo che impressiona sotto tutti gli aspetti da quello recitativo tutti davvero perfetti, alla storia sepre scorrevole e mai noiosa che fanno volare le tre ore che dura e degli effetti speciali davvero incredibili alla scena dei giganti di pietra nn credevo ai miei occhi.!!! UN film adatto a tutti grandi e piccini che ci trasporta in un mondo fantastico che ogni volta ti svela qualcosa di se e sui suio abitanti con un eleganza che incanta e un repiro epico che in pochi film troviamo. Aspettando il prossimo capitolo consiglio a chiunque piaccia il genere di vedrelo per non perdere uno dei migliori film fantasy di sempre
ps: davvero bella l'idea del nuovo tipo di ripresa all'inizio sembra che tutto sia velocizzato ma appena ti si abbituano gli occhi e' tutta un' altra cosa e l'immersione nel mondo di tolkien e' totale
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cenox
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venerdì 5 aprile 2013
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una nuova epica avventura
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Se dobbiamo misurare questo film con la saga del Signore degli anelli, questo film, che è l'inizio di una nuova trilogia (fra l'altro è proprio il suo prequel) appare sicuramente inferiore. C'è da dire che anche il primo capitolo della precedente trilogia era apparso a molti lento e poco avvincente, per poi far cambiare idea a tutti con gli altri due capitoli (e quindi bisogna dare il beneficio del dubbio anche a quest'opera). Questo film racconta le gesta di Bilbo Baggings, ovvero lo hobbit che diede il famoso anello a Frodo, suo nipote (qui presente in un cameo), è lui stesso a raccontarle in prima persona (in un lungo flash back). Bilbo viene scelto, suo malcapito, come compagno d'avventura dallo stregone grigio Gandalf (altra vecchia conoscenza) per aiutare i nani a riconquistare la propria fortezza, abbandonata per via dell'incusione del gigantesco e fiammeggiante drago Smaug.
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Se dobbiamo misurare questo film con la saga del Signore degli anelli, questo film, che è l'inizio di una nuova trilogia (fra l'altro è proprio il suo prequel) appare sicuramente inferiore. C'è da dire che anche il primo capitolo della precedente trilogia era apparso a molti lento e poco avvincente, per poi far cambiare idea a tutti con gli altri due capitoli (e quindi bisogna dare il beneficio del dubbio anche a quest'opera). Questo film racconta le gesta di Bilbo Baggings, ovvero lo hobbit che diede il famoso anello a Frodo, suo nipote (qui presente in un cameo), è lui stesso a raccontarle in prima persona (in un lungo flash back). Bilbo viene scelto, suo malcapito, come compagno d'avventura dallo stregone grigio Gandalf (altra vecchia conoscenza) per aiutare i nani a riconquistare la propria fortezza, abbandonata per via dell'incusione del gigantesco e fiammeggiante drago Smaug. E così l'avventura ha inizio...
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jaylee
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giovedì 7 febbraio 2013
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ritorno alla terra di mezzo
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Riecco la saga della Terra di Mezzo di JRR Tolkien, stavolta utilizzando come base non il monumentale Signore degli Anelli, ma il più semplice The Hobbit, vero e proprio prologo dell’altro da un punto di vista letterario.
La storia vede il buon hobbit, Bilbo Baggins (Martin Freeman), che decide (non proprio in maniera entusiasta) di aggregarsi ad un gruppo di nani guerrieri, guidato da Thorin Scudo di Quercia (Richard Armitage), alla riconquista della loro antica capitale Erebor, difesa dal feroce drago Smaug… ad aiutare la singolare compagnia (non dell’Anello, stavolta), il mago Gandalf (Ian Mc Kellen)…
Che dire di questa nuova trilogia, inaugurata da questo episodio, ad opera di Peter Jackson?
Da un punto di vista tecnico, il nuovo 3D ad alta definizione rende lo spettacolo impressionante, anche se (talvolta) c’è un curioso effetto di stacco di alcune figure rispetto allo sfondo (un po’ come nei libri “pop up” dei bambini, con il cartone che si solleva dalla pagina),anche se, ancora una volta, spicca la maestria di Jackson nell’illustrare il mondo di Bilbo Baggins, con creature incredibili e sfondi mozzafiato in CG di altissima qualità.
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Riecco la saga della Terra di Mezzo di JRR Tolkien, stavolta utilizzando come base non il monumentale Signore degli Anelli, ma il più semplice The Hobbit, vero e proprio prologo dell’altro da un punto di vista letterario.
La storia vede il buon hobbit, Bilbo Baggins (Martin Freeman), che decide (non proprio in maniera entusiasta) di aggregarsi ad un gruppo di nani guerrieri, guidato da Thorin Scudo di Quercia (Richard Armitage), alla riconquista della loro antica capitale Erebor, difesa dal feroce drago Smaug… ad aiutare la singolare compagnia (non dell’Anello, stavolta), il mago Gandalf (Ian Mc Kellen)…
Che dire di questa nuova trilogia, inaugurata da questo episodio, ad opera di Peter Jackson?
Da un punto di vista tecnico, il nuovo 3D ad alta definizione rende lo spettacolo impressionante, anche se (talvolta) c’è un curioso effetto di stacco di alcune figure rispetto allo sfondo (un po’ come nei libri “pop up” dei bambini, con il cartone che si solleva dalla pagina),anche se, ancora una volta, spicca la maestria di Jackson nell’illustrare il mondo di Bilbo Baggins, con creature incredibili e sfondi mozzafiato in CG di altissima qualità. Infine, buone le musiche di Howard Shore, cupe e solenni.
A questo punto però cominciano i “ma”… ed il primo “ma” è: cosa aggiunge alla trilogia precedente questo nuovo episodio? La risposta, da un punto di vista prettamente narrativo, purtroppo è: “molto poco”. La struttura di questo capitolo in buona sostanza richiama moltissimo La Compagnia dell’Anello (ovvero il primo Signore degli Anelli), con la costruzione anche psicologica del nuovo gruppo, l’intervento da deus ex machina di Gandalf, il primo contatto di Bilbo con i poteri dell’Anello. inoltre, non ci sono innovazioni particolari da un punto di vista delle scene e, se nella prima trilogia, queste erano impressionanti, stavolta questo effetto è decisamente minore.
Ci sono poi una serie di aspetti che lasciano un po’interdetti, su tutti il fatto che questa nuova versione de La Terra di Mezzo, sembra una versione per bambini della precedente, con una introspezione psicologica decisamente sacrificata a vantaggio dell’azione e soprattutto della commedia, tanto da rammentare qualcosa di Walt Disney (inclusa la canzone dei nani che ne richiama molto lo stile pre-Pixar). Qualche scena ovviamente si salva, su tutti il magnifico scontro a colpi di indovinelli tra Bilbo e Gollum, ma in definitiva il film soffre di momenti di stanca alternato a momenti frenetici, dove si intravede fin troppo poco. Anche le interpretazioni sembrano meno efficaci di quanto avrebbero potuto essere, incluso il mitico Ian Mc Kellen, che appare un po’ più caricaturale della versione precedente.
Un altro aspetto che probabilmente scontenterà i fan della saga originale di Tolkien sono i continui richiami a Il Signore degli Anelli, che di fatto non erano presenti ne Lo Hobbit originale (che infatti era stato scritto una ventina d’anni prima dell’altro), ed alla fine finiscono con l’essere un po’ ridondanti.
In definitiva, Un Viaggio Inaspettato, in attesa di vedere i prossimi episodi de Lo Hobbit, appare complessivamente uno spettacolo godibile, ma probabilmente più da un pubblico molto giovane che da uno più maturo (e dai fan dell’opera di Tolkien), che invece proveranno un senso di deja vu piuttosto marcato… Se proprio si volessero vedere dei Nani Guerrieri, direi di dare un’occhiata a Biancaneve e Il Cacciatore, film molto meno pretenzioso, e forse per questo più sorprendente (www.versionekowalski.it)
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marco8
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mercoledì 6 febbraio 2013
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......una bella delusione...
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....e per dirlo io che conosco a memoria ogni battuta della trilogia precedente!!!!
Prolisso, lento, complicato! Con Il Signore degli anelli P.J. era riuscito a rendere lineare una storia assai complicata e qui è riuscito a complicare una storia semplice!!! Pochi i momenti davvero degni, tra cui la parentesi con Gollum. Anche se nella sua nuova versione l'ho trovato diverso, più di plastica! Non so se avrò il coraggio di andare a vedere i prossimi due capitoli!!!!
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pensierocivile
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venerdì 1 febbraio 2013
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la minaccia fantasma
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Dopo nove anni è un po' come tornare a casa e ritrovare i vecchi compagni, i nani, gli elfi, Gandalf, Gollum e perché no, i terribili orchi con il loro comandante. Ci si ritrova in un mondo conosciuto ma sempre sorprendente, le montagne, le valli, i paesaggi incantanti dipinti da una macchina da presa leggera. Dopo un lungo prologo finalmente il viaggio ha inizio e le creature si susseguono in maniera molto fluida e "naturalmente" spettacolare: avvincente il primo scontro nani-orchi, furenti i mannari, agguerriti gli orchi delle montagne, solenne lo scontro fra i giganti della montagna. Proprio quest'ultimo scontro, meraviglioso ma superfluo, convince che la scelta della trilogia a volte pesa su un progetto che potrebbe essere più snello e che spesso è costretto a trattenersi e rallentare "per minutaggio".
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Dopo nove anni è un po' come tornare a casa e ritrovare i vecchi compagni, i nani, gli elfi, Gandalf, Gollum e perché no, i terribili orchi con il loro comandante. Ci si ritrova in un mondo conosciuto ma sempre sorprendente, le montagne, le valli, i paesaggi incantanti dipinti da una macchina da presa leggera. Dopo un lungo prologo finalmente il viaggio ha inizio e le creature si susseguono in maniera molto fluida e "naturalmente" spettacolare: avvincente il primo scontro nani-orchi, furenti i mannari, agguerriti gli orchi delle montagne, solenne lo scontro fra i giganti della montagna. Proprio quest'ultimo scontro, meraviglioso ma superfluo, convince che la scelta della trilogia a volte pesa su un progetto che potrebbe essere più snello e che spesso è costretto a trattenersi e rallentare "per minutaggio". Altro problema, la mancanza di un personaggio carismatico alla Viggo Mortensen: gran carattere per il re dei nani, ma figura troppo appiattita su di un Clouseau vestito a casaccio. Jackson riesce ancora una volta a sfuggire dalla sindrome Lucas di la MINACCIA FANTASMA; tutte le creature sono credibili, nessuna ridicolaggine o scelte di cui vergognarsi.
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german
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venerdì 25 gennaio 2013
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un vero capolavoro
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questa film è geniale,la sceneggiatura è eccellecente,le scene ti elettrizzano e ti inchiodano alla poltrona dall'inizio alla fine,il tutto è straordinariamente spettacolare,insomma guardate questo film perchè è un autentico gioiello del cinema attuale,non vedo l'ora che esca in dvd.
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pbshelley
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giovedì 17 gennaio 2013
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ma perché portare al cinema questo romanzo?
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Le opere della maturità di Tolkien si segnalano per la vastità di riferimenti culturali, la profondità di studi linguistici ed etnografici sul mondo della Terra di mezzo, assieme al peculiare gusto per il dettaglio, le descrizioni tentacolari, il vasto respiro epico che accompagnano le gesta dei personaggi: al confronto, la vicenda dello “Hobbit” altro non è che una simpatica avventura narrata con spiccato sense of houmor e un percepibile e divertito gusto per il picaresco. Rendere questa peculiarità di stile e contenuti senza rinunciare al costante riferimento al “Signore degli Anelli” è stato l'anacronismo che più ha pregiudicato la buona riuscita del film: da un lato Jackson si è sforzato di mantenere un tono della narrazione leggero e giocoso; dall'altro, il mercato lo spingeva inesorabilmente a rinsaldare i legami con l'epica del precedente, con evidenti forzature.
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Le opere della maturità di Tolkien si segnalano per la vastità di riferimenti culturali, la profondità di studi linguistici ed etnografici sul mondo della Terra di mezzo, assieme al peculiare gusto per il dettaglio, le descrizioni tentacolari, il vasto respiro epico che accompagnano le gesta dei personaggi: al confronto, la vicenda dello “Hobbit” altro non è che una simpatica avventura narrata con spiccato sense of houmor e un percepibile e divertito gusto per il picaresco. Rendere questa peculiarità di stile e contenuti senza rinunciare al costante riferimento al “Signore degli Anelli” è stato l'anacronismo che più ha pregiudicato la buona riuscita del film: da un lato Jackson si è sforzato di mantenere un tono della narrazione leggero e giocoso; dall'altro, il mercato lo spingeva inesorabilmente a rinsaldare i legami con l'epica del precedente, con evidenti forzature.
L'umorismo prolisso della prima ora abbondante è soprattutto noia (perché addirittura un'ora di cena a casa Baggins, quando Tolkien se l'era sbrigata in poche pagine?) e fastidio (agghiacciante la canzone dei nani), e cozza fragorosamente con il prosieguo, alla costante e disperata ricerca di uno slancio eroico che Jackson si illude di trovare nelle molte e fragorose scene di battaglia, al costo di continue distorsioni di spirito e finanche narrative rispetto all'originale: chi ha letto il romanzo potrà divertirsi a trovarle tutte, e a spiegarle nell'ottica di un maldestro tentativo “epicizzante". In assenza di un piano coerente, il risultato è un miscuglio indigesto e sostanzialmente deludente: rivelatrice del malinteso di Jackson è, fra le altre, la sequenza della autoreferenziale e autocelebrativa "rimpatriata"con Heaving, Lee, McKellen e Blanchett al Bianco Consiglio, evento nemmeno presente nel romanzo (molto tempo dopo la stesura dello “Hobbit”, Tolkien lo immaginerà coevo agli avvenimenti qui narrati): degni di nota i poteri telepatici di Galadriel e l'indolenza di Saruman verso le forze del Bene: un giorno le tradirà, è già chiaro!
Sarebbe persino inutile discutere del valore estetico di un film come questo; beninteso, non ci si poteva aspettare molto su questo versante, ma si poteva legittimamente sperare di imbattersi in un'operetta piacevole, narrativamente scorrevole, ben fotografata e musicata, insomma ben confezionata; persino da questo punto di vista, invece, si poteva fare meglio: anonima la fotografia di Lesnie, persino deludenti (svogliate?) le musiche di Shore. Si salvano le prove degli attori nonché, dal lato tecnico, le scene di battaglia, abbastanza ben curate nonostante gli eccessivi movimenti di macchina (fastidiose le frenetiche riprese aeree delle ultime sequenze); anche sul fronte degli effetti speciali, però, nulla che non si fosse già visto. Ai tempi del “Signore degli Anelli”, Jackson era davvero riuscito a far parlare l'opera scritta, traducendone al meglio la profondità e la ricchezza descrittive sul piano della magnificenza visiva e del respiro epico: qui, il tentativo di adattare lo stesso meccanismo a un altro soggetto non ha fatto centro, né lo avrebbe potuto. Questo progetto non avrebbe dovuto vedere la luce, non dopo il “Signore degli Anelli”, e meno che mai sotto la guida della stessa produzione e della stessa regia; il risultato è un classico “film da 3D”: date le premesse, cos'altro aspettarsi dai due séguiti? Inoltre (domanda che tutti i critici si sono posti): erano proprio necessari tre film?
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scosco
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giovedì 17 gennaio 2013
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fantastico
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film ottimo!! a mio parere bello qunto i precedenti capolavori!! grandi attori, ottima storia, bellissime le canzoni, film fatto in modo esemplare, xkè non 5 stelle?? un po lento nella prima parte dei nani, ma ci voleva per far capire bene il film!! eccezzionale jackson, film degno del suo nome non vedo l'ora che esca il 2 LA DESOLAZIONE DI SMAUG !! il prossimo 13 dicembre!!
[+] boh!
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[ - ] boh!
[+] "eccezzionale jackson?"
(di pbshelley)
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epidemic
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giovedì 17 gennaio 2013
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deludente...fiabetta per piccini
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è vero non è la trilogia però, come molti hanno detto, si respira decisamente un'altra aria...quella appunto da fiaba per bambini, cosa che la trilogia non era. D'accordo che il soggetto è diverso, ma la messa in atto è semplicistica. persino la voce fuori campo dedita alla narrazione dei fatti precedenti non ha quella pomposità che fa apre magistralmente la trilogia. Poi, sinceramente a me poco importa del 3d /io l'ho visto in 2) o dei gran lavor di scenografia (che seppur lavorata al pc rimane una signora scenografia), il risultato non soddisfa.
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mjs82
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giovedì 17 gennaio 2013
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caruccio
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Non essendo un'amante della saga in questione devo dire che ho apprezzato questo film... l'ho soltanto trovato lento in certi punti (vedasi inizio) che sarebbero stati evitabili e si sarebbero potuti sviluppare in maniera più rapida.
Fotografia eccezionale, come sempre del resto.
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