fabrizio friuli
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mercoledì 24 maggio 2023
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il contrasto costante tra i sessi
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Dopo aver avuto il suo primo figlio , un allenatore di pallavolo non riesce ad avere un rapporto pienamente appagante con sua moglie, il lavoro lo rende nervoso ( anche a causa del direttore ) e come se non bastasse, viene corteggiato dall' attraente caposquadra ed egli, nonostante cerchi di essere fedele alla moglie, purtroppo cede e la tradisce, invece il direttore per il quale lui lavora, tradisce intenzionalmente la moglie con una donna più giovane ( probabilmente una delle giocatrici ) e viene scoperto dalla moglie che diventa una crudele sessista. Oltre a questi personaggi, ci sono due ragazzi che formano un triangolo amoroso con una giovane donna bisessuale e poi appare sulla scena in donnaiolo incallito rivale di una donna che disprezza gli uomini come lui.
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Dopo aver avuto il suo primo figlio , un allenatore di pallavolo non riesce ad avere un rapporto pienamente appagante con sua moglie, il lavoro lo rende nervoso ( anche a causa del direttore ) e come se non bastasse, viene corteggiato dall' attraente caposquadra ed egli, nonostante cerchi di essere fedele alla moglie, purtroppo cede e la tradisce, invece il direttore per il quale lui lavora, tradisce intenzionalmente la moglie con una donna più giovane ( probabilmente una delle giocatrici ) e viene scoperto dalla moglie che diventa una crudele sessista. Oltre a questi personaggi, ci sono due ragazzi che formano un triangolo amoroso con una giovane donna bisessuale e poi appare sulla scena in donnaiolo incallito rivale di una donna che disprezza gli uomini come lui. Le loro storie hanno dato vita ad una vicenda particolare dove appare il contrasto tra i sessi.
Maschi contro Femmine è una commedia italiana del regista Fausto Brizzi dove ( purtroppo ) viene manifestato il luogo comune del maschio che, pur essendo sposato, è il fedifrago ( nonostante il maschio sia decisamente meno resistente sessualmente, ovvero, l' ormone maschile è più cedevole ), tuttavia, è sbagliato far assumere al maschio il ruolo del " marito fedifrago " sia perché viene creato un personaggio già visto ( nel caso del film in questione, i personaggi già visti sono due : il primo è l' allenatore interpretato da Fabio De Luigi , il secondo è il personaggio interpretato da Francesco Pannofino ), sia perché la parità dei sessi non viene riverita, mentre le mogli sono le vittime, sebbene la moglie dell' allenatore, interpretata da Lucia Ocone ,sia riuscita a perdonare il marito , anche grazie all capo della squadra di pallavolo con cui suo marito aveva iniziato una relazione ( perché lei le racconta la sua storia infelice ed anche che suo marito le è stata vicino in un momento di difficoltà ) mentre la moglie del direttore interpretata da Carla Signoris ha " colto in flagrante " il coniuge infedele e lo malmena ferocemente, fortunatamente viene supportata dal protettivo e amorevole Renato , il collega di lavoro di Nicoletta, da sempre innamorato di lei e verso l' ultima parte della pellicola, tra Nicoletta e Renato sboccia l' amore , ed è Nicoletta ad essere stata fortunata, sia perché Renato ha un cuore d' oro ma anche perché Nicoletta comprende che non tutti gli uomini sono come suo marito ( purtoppo sono pochi gli uomini come Renato , ma è possibile che esistano ). Al di fuori dell' elemento del " marito infedele " i personaggi del film sono stati concepiti come degli esseri umani autentici , e nessuno risulta essere uno stereotipo vivente , soprattutto il personaggio interpretato da Chiara Francini : il suo personaggio è una ragazza lesbica che non veste come un maschiaccio e non porta i tagli di capelli poco femminili, anzi , è una giovane donna puramente autentica, ed anche I suoi giovani amici impersonati da Nicokas Vaporidis e Paolo Ruffini sono giovani autentici e nessuno di loro rappresenta lo stereotipo del ragazzo " sfigato " che non ha successo con le ragazze, quindi, data la palese mancanza di stereotipi, o meglio , di personaggi stereotipati, il film si aggiudica un responso positivo. Prima di terminare, è lecito soffermarsi sui personaggi interpretati da Paola Cortellesi e Alessandro Preziosi : questo due personaggi, anche se sono differenti , anche tra di loro nascerà l' amore , con difficoltà per via delle loro differenze, la prima è una coraggiosa ambientalista che ha il coraggio di salvare le balene dai cacciatori giapponesi , invece il secondo è un donnaiolo che colleziona le mutande di tutte le donne conquistate come se fossero dei trofei di caccia, quindi, è abbastanza semplice stabilire chi tra i due sia un personaggio positivo, ma poi , il Cacciatore di Tanga ( cioè Diego ) inizia a sentirsi impotente e grazie ad uno psicologo ( discutibile ) capisce che ha bisogno di colei che disprezza per " rinsavire " e inaspettatamente, egli riesce a innamorarsi di lei e a cambiare positivamente.
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marcobrenni
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martedì 3 luglio 2018
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un cinepanettone volgare fuori stagione
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Un film sboccato costruito tramite algoritmi da computer tesi solo a far cassa certa fra un pubblico giovanile di massa assai sprovveduto. La ricetta è piuttosto facile e oggi la insegnano programmi informatici: prendi buoni attori assai noti, falli "parlare come si mangia"; anzi, molto peggio, costruisci una "storia" fatta di facilissimi amorazzi prendimi/lasciami con tanto di frasario improntato sulle solite parti basse; mettici corna e tradimenti a go-go; non tralasciare anche la mezza età con una "ancora bona" (una MILF) però sulla via della disperazione; ricombina alla fine il tutto in modo che comunque ne escano tutti quanti felci accoppiati e contenti. Tanta banale mediocrità e volgarità non ci si sarebbe aspettata da uno starring di tutto rispetto, né da un regista come Fausto Brizzi che dimostrò una certa bravura nel ormai classico e frizzante "Notte prima degli esami".
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Un film sboccato costruito tramite algoritmi da computer tesi solo a far cassa certa fra un pubblico giovanile di massa assai sprovveduto. La ricetta è piuttosto facile e oggi la insegnano programmi informatici: prendi buoni attori assai noti, falli "parlare come si mangia"; anzi, molto peggio, costruisci una "storia" fatta di facilissimi amorazzi prendimi/lasciami con tanto di frasario improntato sulle solite parti basse; mettici corna e tradimenti a go-go; non tralasciare anche la mezza età con una "ancora bona" (una MILF) però sulla via della disperazione; ricombina alla fine il tutto in modo che comunque ne escano tutti quanti felci accoppiati e contenti. Tanta banale mediocrità e volgarità non ci si sarebbe aspettata da uno starring di tutto rispetto, né da un regista come Fausto Brizzi che dimostrò una certa bravura nel ormai classico e frizzante "Notte prima degli esami". Peccato: una specie di cinepanettone fuori stagione, scontato e troppo volgare. Per fortuna sono passati una decina d'anni dalla sua sortita (2008) e ormai non lo si vede quasi più in circolazione. Marco Brenni
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camarillo
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lunedì 11 luglio 2016
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della volgarità
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Dunque: c'é lo sciupafemmine sciocco e superficiale che, grazie alla zitellina di sinistra, scopre che l'amore é ben altro che collezioni di mutande. C'é la femmina tentatrice che attenta alla solidità della famiglia, perché il maschio (ovviamente di 15 anni più grande) ragiona col basso ventre; poi però lei si innamora, lui non si sa, e tocca trovare una soluzione. A specchio, c'é la donna in crisi di mezza età, tradita e col timore di invecchiare, che scopre che un nuovo amore prima o poi arriva, e ti ama (ti ha sempre amato) per ciò che sei, senza bisogno di ricorrere alla chirurgia plastica. Ma Brizzi tiene le antenne dritte anche ai fenomeni più recenti della postmodernità, come dimostra l'episodio in cui giovanotto e giovanotta si litigano una bionda bisex [sic!], mettendo a repentaglio la loro preziosa amicizia [sic!].
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Dunque: c'é lo sciupafemmine sciocco e superficiale che, grazie alla zitellina di sinistra, scopre che l'amore é ben altro che collezioni di mutande. C'é la femmina tentatrice che attenta alla solidità della famiglia, perché il maschio (ovviamente di 15 anni più grande) ragiona col basso ventre; poi però lei si innamora, lui non si sa, e tocca trovare una soluzione. A specchio, c'é la donna in crisi di mezza età, tradita e col timore di invecchiare, che scopre che un nuovo amore prima o poi arriva, e ti ama (ti ha sempre amato) per ciò che sei, senza bisogno di ricorrere alla chirurgia plastica. Ma Brizzi tiene le antenne dritte anche ai fenomeni più recenti della postmodernità, come dimostra l'episodio in cui giovanotto e giovanotta si litigano una bionda bisex [sic!], mettendo a repentaglio la loro preziosa amicizia [sic!].
Tutto questo gestito da attori famosi, inchiodati dalla regia alle loro maschere di sempre: macchiette riconoscibili e, dunque, tranquillizzanti, che però, per quasi due ore, sono torturate da sceneggiatori sadici, che le costringono a scoprire i VALORI (l'AMICIZIA, la FAMIGLIA, l'AMORE VERO...). Questi personaggi, nessuno dei quali fa un lavoro serio, rinchiudono il senso del mondo nelle loro piccole beghe private; non sono attraversati da nessuna ombra, che li trasformi in qualcosa di vagamente simile all'essere umano; non hanno da chiedere alla loro storia altro che la conferma di ciò che sono.
Leggo che molti salutano in roba del genere la sconfitta definitiva della comicità gastrointestinale dei vari Natali vanzinian-parentiani: io credo che si tratti della stessa volgarità che però, ormai divenuta maggiorenne, ha trovato la parola. Così, invece che a forza di pernacchie e peti, si espime alternando doppisensi sul "pennuto" e sulla "ciccia coi baffi" [sic!] a pensosi dialoghi a base di "dammi una seconda possibilità", "donne rottamate e puttanelle in shorts", "uomo meraviglioso" e "persona che ti ama ancora moltissimo". La volgarità non punta più solo sulla materia e sul corpo, ma anche sull'anima e sulla mente.
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fabio57
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giovedì 11 febbraio 2016
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divertente
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I film di Brizzi sono perlopiù divertenti,senza molte pretese,però riescono a suscitare una sana ilarità.Hanno come cifra comune la leggerezza,il garbo e la delicatezza che attualmente non sono cosa da poco,Questo film ha tutte queste qualità e in più si avvale di una Cortellesi in stato di grazia e di de Luigi che quando è ben diretto è un buon attore comico.
da vedere per passare due ore spensierate
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sirelis31
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sabato 20 luglio 2013
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molto carino
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classica commedia all'italiana che potrà apprezzare chi nn cerca il film dell'anno ma solo qualche risata
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gigin1002
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martedì 7 maggio 2013
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ci siamo con la commedia all'italiana .
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Se la commedia all' italiana fosse così ..... e vabbè si potrebbe fare . Cast ottimo . Trame , tutto sommato , carine . Finale , ecco cosa ci manca , comunque la Cortellesi , De Luigi e Pannofino sono bravissimi e più vanno avanti e più sono bravi\e , in crescita è Carla Signoris la quale è bravina . Chiara Francini non la sopproto e proprio in questo film , orrore . Sarah Ferbelbaum sta migliorando anche se in questo film .... lascia un pò a desiderare . Bravo Fausto Brizzi e il mio voto è : 2.5\5 e 5.5\10
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rescart
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venerdì 9 novembre 2012
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c'è chi dice "so"
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Ad introdurre in modo inequivocabile il leit-motiv che dà il titolo al film, la scena iniziale, che ci mostra un classico italiano medio (Fabio De Luigi) lamentarsi con la responsabile di una unità di ostetricia per il disservizio consistente nell’aver previsto alla moglie la nascita di una figlia femmina, anziché di un figlio maschio. E di errori di previsione questo film è pieno. Anche se si capisce che ciò avviene soprattutto per suscitare la crassa risata del pubblico, che di solito non scaturisce dalla probabile caduta dello storpio ma da quella improbabile dell’aitante atleta. Da questo punto di vista la parte più comica si ha quando avviene che il playboy latino, collezionista di succinte mutandine multicolori con annessa etichetta attestante la provenienza nazionale della ex-proprietaria, perde improvvisamente e irrimediabilmente la sua eccezionale prestanza sessuale.
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Ad introdurre in modo inequivocabile il leit-motiv che dà il titolo al film, la scena iniziale, che ci mostra un classico italiano medio (Fabio De Luigi) lamentarsi con la responsabile di una unità di ostetricia per il disservizio consistente nell’aver previsto alla moglie la nascita di una figlia femmina, anziché di un figlio maschio. E di errori di previsione questo film è pieno. Anche se si capisce che ciò avviene soprattutto per suscitare la crassa risata del pubblico, che di solito non scaturisce dalla probabile caduta dello storpio ma da quella improbabile dell’aitante atleta. Da questo punto di vista la parte più comica si ha quando avviene che il playboy latino, collezionista di succinte mutandine multicolori con annessa etichetta attestante la provenienza nazionale della ex-proprietaria, perde improvvisamente e irrimediabilmente la sua eccezionale prestanza sessuale. La causa di tale perdita di libido è una “fricchettona” vicina di casa che si rifiuta di ricompensare con un’immancabile scopata (non nel senso di pulizie domestiche) il gesto eroico del vicino, che rischia di cadere dal balcone per aprirle dall’interno la porta dell’appartamento, da cui lei era rimasta chiusa fuori. La morale forse è che nel sesso, etero od omo, non è consigliabile essere ingordi perché poi, come per il cibo, l’indigestione può richiedere cure da cavallo se non da balena. Ma evidentemente viviamo in una società confromista, che, dopo aver fatto intendere il sesso per tanto tempo come una cosa da reprimere, lo ha sdoganato al punto da banalizzare la vita di coppia, declassata a una sorta di paravento per nascondere le proprie scappatelle. Salvo incappare in una “incommensurabile pippa”, come la giocatrice di pallavolo straniera, che evidentemente pensava di guadagnarsi il posto nel sestetto base senza la pazienza di sottoporsi ad un’adeguata preparazione atletica e tecnica ma bruciando le tappe. Quando infatti un uomo pensa solo con il basso ventre può perdere a tal punto la testa da farsi beccare in flagranza di adulterio, come succede al presidente della squadra di volley, impersonato da Francesco Pannofino,. Di qui la reazione violenta della moglie e l’inizio per lei di una nuova vita da "libera" fino ad essere sul punto di sottoporsi a una cura estetica ringiovanente, mettendosi nelle mani dell’ex marito della sua collega “rifatta” . Cosa che alla fine non avverrà, perché il miracolo che nessun chirurgo estetico saprà mai fare è quello di ricucire dei legami affettivi definitivamente spezzati da un tradimento. Cosa che invece sa fare benissimo la brava pallavolista con cui l’allenatore (il solito Fabio De Luigi) aveva avuto un flirt, non ricercato e più duraturo del previsto (a proposito di previsioni disattese). Paradossalmente per le due mogli tradite sarà possibile passare sopra questo secondo tradimento anzichè sopra quello del presidente della squadra, proprio perché la cura è affidata a due ben differenti “specialisti”. Come differenti specialisti sono i due giovani amici di sesso opposto, che diventano per un breve periodo concorrenti in amore allo "scopo" di accaparrarsi i favori della bella e bisessuale Sarah Felberbaum. Per concludere mi è piaciuto particolarmente Paolo Ruffini, l’unico ad astenersi dal fare sesso. Ma d'altronde già lo avevamo visto interpretare un ruolo “drammatico” nel film di ben più alto spessore “La prima cosa bella” di Virzì.
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(di gigin1002)
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irene
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mercoledì 7 novembre 2012
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deprimente
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Giornata di stanchezza, penso: vabbè, mi diverto un po' con questo film. Non ho neanche mai sorriso, non è divertente, non è niente. Anzi, è proprio questo: il trionfo del niente. Del luogo comune, della scontatezza, della battutaccia. Attori ai minimi sindacali, alcuni da pensionamento super-anticipato (Vaporidis, per favore, basta, scompari!), l'unica che riesce ad essere all'altezza è la Cortellesi. Eppure, successone al cinema, mentre film bellissimi non riescono neanche a trovare spazio in una sala. Non so, c'è qualcosa che non va.
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fra007
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sabato 12 novembre 2011
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ci risiamo..
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Maschi contro femmine è uno dei "sequel" della nuova commedia all'italiana degli ultimi anni. I temi sono quelli ben collaudati e gia visti. le corna, il divorzio, lo studente e la fidanzatina, il puttaniere che si innamora. Il tutto confezinato di buonismo e parole dolci. Lieto fine per tutti.. ma non per il cinema nostrano.
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lolciska
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mercoledì 2 novembre 2011
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lo salvo solo per la cortellesi...
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Bah..m'ha fatto ridere solo l'episodio della cortellesi e all'inizio pannofino e la moglie...La francini è odiosa in questo film e vaporidis...è vaporidis.!!!
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