marezia
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sabato 20 novembre 2010
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von dorf,
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non starai ogni giorno qui ma ZOMPETTI da un titolo all'altro evidentemente perché non ti limiti ad uno (e non dici nemmeno cose interessanti). Provochi e con me CASCHI MALE, MOLTO MALE. Gli hai dato 5 stelle e non sprechi un po' più di fiato? Dicci, che cosa ti è piaciuto di più: i sederi o la silhoutte della Signoris? Ma vai via, vai.
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von dorfmeister
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venerdì 19 novembre 2010
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per marezia
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Cmq se odiavi il film e basta non stavi qui ogni giorno.. normalmente se non mi piace un film lascio forse un commento e dimentico il tutto.. invece tu qui accanita ogni giorno.. puoi benissimo starci se non hai altro da fare nella vita, ma sappi che l'effetto da te desiderato diventa il contrario... Non stare con il rancore, forse il mestiere di attrice non è per te.. send me your CV and I'll find you a job..
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torres
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venerdì 19 novembre 2010
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passabile
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il voto più giusto sarebbe 2,5. Questa nuova commedia di brizzi diverte abbastanza ed è sicuramente meglio di ex. in tutto il cast all star della commedia italiana spiccano sicuramente la cortellesi, de luigi e bruno. certo si poteva gare di meglio, ma per passare 2 ore divertendosi va bene, in attesa del 2 capitolo in cui sembra avranno più spazio attori come la littizzetto, bisio, ecc.
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grianne
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giovedì 18 novembre 2010
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e se dio fosse femmina?
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Originariamente, si sa, era l’uomo che teneva in mano le redini della società, in qualsiasi campo della vita quotidiana. La parità dei sessi, però, oltre a portare su uno stesso livello uomini e donne, ha scatenato anche numerose battaglie, in quanto pregiudizi e orgoglio maschili faticano ancora ad accettare le attuali condizioni che vedono le nuove protagoniste imporsi senza più passare dalla porta sul retro.
Tutto ciò è diventato argomento molto gettonato di cui scrivere, discutere, parlare, trovando posto in un libro, in un dibattito, in una canzone e, perché no, in un film. È questo il caso del progetto diretto e sceneggiato da Fausto Brizzi, che a febbraio 2011 sarà arricchito da un secondo titolo, che darà la possibilità ai maschi di prendersi un rivincita sulle femmine.
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Originariamente, si sa, era l’uomo che teneva in mano le redini della società, in qualsiasi campo della vita quotidiana. La parità dei sessi, però, oltre a portare su uno stesso livello uomini e donne, ha scatenato anche numerose battaglie, in quanto pregiudizi e orgoglio maschili faticano ancora ad accettare le attuali condizioni che vedono le nuove protagoniste imporsi senza più passare dalla porta sul retro.
Tutto ciò è diventato argomento molto gettonato di cui scrivere, discutere, parlare, trovando posto in un libro, in un dibattito, in una canzone e, perché no, in un film. È questo il caso del progetto diretto e sceneggiato da Fausto Brizzi, che a febbraio 2011 sarà arricchito da un secondo titolo, che darà la possibilità ai maschi di prendersi un rivincita sulle femmine. Infatti questo primo round si è ufficialmente concluso a favore delle esponenti del “gentil sesso” che, oltre a riconquistare la tanto agognata superiorità, si dimostrano magnanime, perdonando i loro compagni, che ritornano a casa con la coda fra le gambe.
Quattro sono le coppie che si alternano sullo schermo, tutte in qualche modo collegate tra loro da legami di parentela, di amicizia o professionali. Intorno ad esse ruotano un’enorme varietà di amici, coinquilini, colleghi, mentori che dispensano gratuitamente saggi consigli per evitare che i maldestri innamorati mandino tutto all’aria. Non sono personaggi analizzati in profondità, semplicemente fanno da contorno, aprendo dei simpatici sipari comici che danno respiro alla narrazione, evitando di alimentare la confusione di ruoli a cui i film corali sono naturalmente portati. Il film è impregnato quindi di piccoli camei affidati a veterani della comicità italiana come Claudio Bisio, chirurgo plastico con il compito di ridonare la perduta tonicità ad un corpo appesantito dal passare del tempo, e Luciana Littizzetto, ironico andrologo che non perde l’occasione di esibirsi in uno sketch dove gli uomini saranno costretti a sorridere a denti stretti.
Ma la metafora che gravita intorno a tutta l’opera è quella del gioco, in tutte le sue sfaccettature. Il riferimento più esplicito è dato dalla pallavolo, ma poi troviamo il gioco della bottiglia, fino ai giochi da tavolo che contribuiscono a creare un’atmosfera rilassata dove gli uomini possono commentare in libertà le donne, una sorta di valvola di sfogo. Meccanismo questo rappresentato ancora meglio dal biliardo, che permette ad una donna tradita di prendersi una prima rivincita sul marito. Ma dal gioco nasce logicamente la competizione, e si ritorna, come inghiottiti da una spirale, al contrasto iniziale. Allora vediamo due vicini di casa che si punzecchiano tutte le volte che ne hanno l’occasione, due amici che gareggiano per la stessa donna, una donna matura che tenta la strada della chirurgia per ritrovare la dignità perduta e un allenatore di pallavolo che tenta in tutti i modi di salvare faccia e matrimonio, riuscendoci solo all’ultimo set.
Alla fine l’amore trionfa e questi espedienti un po’ infantili vengono chiusi a chiave in un cassetto. Ma al momento di gettar via la chiave si preferisce, invece, mettersela in tasca: meglio essere previdenti.
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grianne
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giovedì 18 novembre 2010
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e se dio fosse femmina?
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Originariamente, si sa, era l’uomo che teneva in mano le redini della società, in qualsiasi campo della vita quotidiana. La parità dei sessi, però, oltre a portare su uno stesso livello uomini e donne, ha scatenato anche numerose battaglie, in quanto pregiudizi e orgoglio maschili faticano ancora ad accettare le attuali condizioni che vedono le nuove protagoniste imporsi senza più passare dalla porta sul retro.
Tutto ciò è diventato argomento molto gettonato di cui scrivere, discutere, parlare, trovando posto in un libro, in un dibattito, in una canzone e, perché no, in un film. È questo il caso del progetto diretto e sceneggiato da Fausto Brizzi, che a febbraio 2011 sarà arricchito da un secondo titolo, che darà la possibilità ai maschi di prendersi un rivincita sulle femmine.
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Originariamente, si sa, era l’uomo che teneva in mano le redini della società, in qualsiasi campo della vita quotidiana. La parità dei sessi, però, oltre a portare su uno stesso livello uomini e donne, ha scatenato anche numerose battaglie, in quanto pregiudizi e orgoglio maschili faticano ancora ad accettare le attuali condizioni che vedono le nuove protagoniste imporsi senza più passare dalla porta sul retro.
Tutto ciò è diventato argomento molto gettonato di cui scrivere, discutere, parlare, trovando posto in un libro, in un dibattito, in una canzone e, perché no, in un film. È questo il caso del progetto diretto e sceneggiato da Fausto Brizzi, che a febbraio 2011 sarà arricchito da un secondo titolo, che darà la possibilità ai maschi di prendersi un rivincita sulle femmine. Infatti questo primo round si è ufficialmente concluso a favore delle esponenti del “gentil sesso” che, oltre a riconquistare la tanto agognata superiorità, si dimostrano magnanime, perdonando i loro compagni, che ritornano a casa con la coda fra le gambe.
Quattro sono le coppie che si alternano sullo schermo, tutte in qualche modo collegate tra loro da legami di parentela, di amicizia o professionali. Intorno ad esse ruotano un’enorme varietà di amici, coinquilini, colleghi, mentori che dispensano gratuitamente saggi consigli per evitare che i maldestri innamorati mandino tutto all’aria. Non sono personaggi analizzati in profondità, semplicemente fanno da contorno, aprendo dei simpatici sipari comici che danno respiro alla narrazione, evitando di alimentare la confusione di ruoli a cui i film corali sono naturalmente portati. Il film è impregnato quindi di piccoli camei affidati a veterani della comicità italiana come Claudio Bisio, chirurgo plastico con il compito di ridonare la perduta tonicità ad un corpo appesantito dal passare del tempo, e Luciana Littizzetto, ironico andrologo che non perde l’occasione di esibirsi in uno sketch dove gli uomini saranno costretti a sorridere a denti stretti.
Ma la metafora che gravita intorno a tutta l’opera è quella del gioco, in tutte le sue sfaccettature. Il riferimento più esplicito è dato dalla pallavolo, ma poi troviamo il gioco della bottiglia, fino ai giochi da tavolo che contribuiscono a creare un’atmosfera rilassata dove gli uomini possono commentare in libertà le donne, una sorta di valvola di sfogo. Meccanismo questo rappresentato ancora meglio dal biliardo, che permette ad una donna tradita di prendersi una prima rivincita sul marito. Ma dal gioco nasce logicamente la competizione, e si ritorna, come inghiottiti da una spirale, al contrasto iniziale. Allora vediamo due vicini di casa che si punzecchiano tutte le volte che ne hanno l’occasione, due amici che gareggiano per la stessa donna, una donna matura che tenta la strada della chirurgia per ritrovare la dignità perduta e un allenatore di pallavolo che tenta in tutti i modi di salvare faccia e matrimonio, riuscendoci solo all’ultimo set.
Alla fine l’amore trionfa e questi espedienti un po’ infantili vengono chiusi a chiave in un cassetto. Ma al momento di gettar via la chiave si preferisce, invece, mettersela in tasca: meglio essere previdenti.
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marezia
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giovedì 18 novembre 2010
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sien88,
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veramente "Benvenuti al Sud" è TUTTA UN'ALTRA COSA. E' ARTE rispetto a questo. Davvero, per passare una serata spensierata un film porno è la cosa migliore se l'alternativa è QUESTA. Ma che scherziamo?
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marezia
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giovedì 18 novembre 2010
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marianna cappi poi...
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La sua recensione è solo UNO SPOT. Non dice niente se non che si regge su attori che avendo fatto e facendo televisione (tranne Preziosi) si portano in sala il loro pubblico a prescindere dalla QUALITA' DI QUELLO CHE INTERPRETANO. Capirai! Mi verrebbe da usare l'espressione che usano a Roma per rendere la sagacia di questa osservazione ma non lo farò perché si commenta da sol; è di una banalità... Quanto alla matematica dell'effetto comico avrei qualcosa da ridire perché la matematica è una scienza esatta ma qui non produce UNA REAZIONE UGUALE PER TUTTI... e poi anche sui "termini matematici" insomma... non stiamo parlando di episodi in stile comiche di Villaggio ma stiamo parlando di situazioni che sarebbero forse da avanspettacolo ma di serie C, NEMMENO DI B.
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La sua recensione è solo UNO SPOT. Non dice niente se non che si regge su attori che avendo fatto e facendo televisione (tranne Preziosi) si portano in sala il loro pubblico a prescindere dalla QUALITA' DI QUELLO CHE INTERPRETANO. Capirai! Mi verrebbe da usare l'espressione che usano a Roma per rendere la sagacia di questa osservazione ma non lo farò perché si commenta da sol; è di una banalità... Quanto alla matematica dell'effetto comico avrei qualcosa da ridire perché la matematica è una scienza esatta ma qui non produce UNA REAZIONE UGUALE PER TUTTI... e poi anche sui "termini matematici" insomma... non stiamo parlando di episodi in stile comiche di Villaggio ma stiamo parlando di situazioni che sarebbero forse da avanspettacolo ma di serie C, NEMMENO DI B. In conclusione si tratta di una recensione INUTILE; un' altra occasione persa.
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sien88
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giovedì 18 novembre 2010
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leggero e divertente
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Un film da vedersi per trascorrere una serata tranquilla, all'insegna del gusto all'italiana!! Attori tutti conosciutissimi nel panorama del cinema italiano.. Sconsigliato per chi ricerca un film da interpretare alla Inception.. Guardatelo se vi sono piaciuti film come La dura Verità, oppure Benvenuti al Sud.. E' davvero un film molto scorrevole, che fa tornare il sorriso in una serata mogia! Il dialetto toscano di Paolo Ruffini è una trovata geniale per dare un tocco di spirito in più nel film.. Voto 3 su 5!
Tony
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marezia
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martedì 16 novembre 2010
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p.s.
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Già che ci sono, INVITO GLI ITALIANI INTELLIGENTI E DOTATI DI VOGLIA DI CAPIRE L'ANDAZZO CONTEMPORANEO a vedere il programma Vieni via con me. P.S. Maroni per reagire così forse non l'ha nemmeno visto perché il monologo incriminato è stato DI UNA CHIAREZZA INECCEPIBILE. Non si possono far passare fatti per opinioni. Non è GIUSTO. Forza Saviano e forza Rai3.
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marezia
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martedì 16 novembre 2010
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e poi, von dorf,
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vedo che gli hai attribuito 5 stelle. Complimenti! Ti sarai mica offeso per quello che ho detto di quelli che l'hanno apprezzato? Piacere... Rai3.
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