biso 93
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martedì 10 settembre 2013
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il meglio di tarantino
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Perchè 5 stelle?? Il film è assolutamente geniale, cinema...puro!!! Tarantino si basa sulle vicende della seconda guerra mondiale, durante l'occupazione tedesca in Francia. Qui parte la spedizione segreta di un gruppo di ebrei, i "bastardi". Qui non si storpia la storia ma viene reinventata, si crea un diverso finale dei fatti accaduti! Uso ironico e molto teatrale delle lingue, su tutte il tedesco! Qui nn si è badato tanto al nome degli attori quanto alle loro attitudini a ricoprire il loro personaggio...Waltz si rivelerà una scoperta da due Oscar!!! Il film è tra i più ironici mai visti prima, curatissimo e fa leva sul tema della vendetta, ebrea...divertente e violento ma anche curato e zeppo di riferimenti!!
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byrne
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venerdì 23 agosto 2013
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quentin, dove sei?
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Adoro Tarantino. la triade degli anni '90 è semplicemente magica, i due Kill Bill riuscitissimi e quest'ultimo Django Unchained mi ha appassionato come non mi capitava da secoli al cinema. Come un bambino. In ognuno di questi film un sapiente mix di caustico houmor nero, trame ad intreccio, personaggi da antologia, chicche per cinefili che sembrano (e sono, ne ho la certezza) costruite a tavolino per diventare cult nell'immediato e un citazionismo appassionato e mai invadente, seppur sempre (volutamente) ridondante. Grindhouse-a prova di morte era per me, fino alla data odierna, l'unico scivolone del geniale sceneggiatore-regista (questo è l'ordine in cui vanno scritti i due termini nel suo caso).
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Adoro Tarantino. la triade degli anni '90 è semplicemente magica, i due Kill Bill riuscitissimi e quest'ultimo Django Unchained mi ha appassionato come non mi capitava da secoli al cinema. Come un bambino. In ognuno di questi film un sapiente mix di caustico houmor nero, trame ad intreccio, personaggi da antologia, chicche per cinefili che sembrano (e sono, ne ho la certezza) costruite a tavolino per diventare cult nell'immediato e un citazionismo appassionato e mai invadente, seppur sempre (volutamente) ridondante. Grindhouse-a prova di morte era per me, fino alla data odierna, l'unico scivolone del geniale sceneggiatore-regista (questo è l'ordine in cui vanno scritti i due termini nel suo caso). Oggi però ho visto Bastardi senza gloria. E sono dispiaciuto di dover regalare un'altra tacca al revolver della masturbazione narcisistica. Non mi si fraintenda, c'è un mestiere ammirevole in questo film, e almeno tre sequenze (valga su tutte la primissima) davvero memorabili. Christoph Waltz ha meritato questo oscar, e il suo personaggio è eccezionale. Non il nazista più cattivo mai passato su uno schermo, non nel complesso il più originale, non il più spontaneo, non il più folle. Ma non è certo una gara, e siamo di fronte ad una figura di gran calibro, costruita alla perfezione, ricca di sfaccettature esse sì certo non convenzionali e magistralmente incarnata da uno degli interpreti più talentuosi degli ultimi anni. Il gusto per il dialogo è però più forzato, meno brillante, più piatto, la violenza mai gratuita e poco divertente come in questo caso, la tesi decisamente forcaiola (e forse non è un caso che il personaggio di Pitt abbia baffetti e capelli unticci, come a voler mettere l'America sullo stesso piano della Germania Nazista, più che condannare quest'ultima più del dovuto). La lunghezza non è sempre compensata da un ritmo all'altezza. E non c'è un altro personaggio che tenga testa a quello di Waltz neppure alla lontana, il che non va preso come un "è talmente grande che gli altri, per quanto buoni, non possono reggere il confronto", ma come un "peccato che ci sia un solo personaggio degno di nota, perchè gli altri sono veramente macchiettistici e piatti". Il gigantesco anacronismo storico, con la sua morale (per la verità un po' egoistica, egocentrica, insomma accentratrice) di impossibilità di condannare il male se non con l'arte è una trovata intelligente, e il finale è effettivamente di nuovo irriverente. Ma siamo ben lontani dal miglior Tarantino. Questo sembra un emulo che, a tratti, ha avuto consulenze dal geniaccio.
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pissiare
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martedì 6 agosto 2013
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film senza gloria
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non e' un film per bradd pitt,secondo me john travolta e samuel jackson ci stavano a pennello.un filmino da seconda serata se proprio non ce niente da vedere.
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bella zio
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lunedì 17 giugno 2013
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brutto
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dire che questo film è bello è come dire a un puffo << alzati >>
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jacopo b98
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mercoledì 1 maggio 2013
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bastardi senza gloria di tarantino - capolavoro
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È il settimo film di Tarantino regista e sceneggiatore ed è il migliore, come testimonia anche l’ultima battuta della sceneggiatura (“questo potrebbe essere il mio capolavoro”, evidente voce del pensiero del regista). Nella Francia occupata dai nazisti il sergente Aldo Raine (Pitt), insieme ai Bastardi, una squadra di ebrei-americani, fa strage di nazisti e li scalpa in onore delle sue origini apache. Intanto il colonnello SS Hans Landa (Walz), detto “l’Orso Ebreo”, cerca gli ebrei e li massacra, sfugge la diciassettenne Shosanna Dreyfuss che prepara la sua vendetta nell’unico luogo possibile per Tarantino: un cinema. Magistrale compendio di cinema, musica, violenza, storia e soprattutto citazioni.
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È il settimo film di Tarantino regista e sceneggiatore ed è il migliore, come testimonia anche l’ultima battuta della sceneggiatura (“questo potrebbe essere il mio capolavoro”, evidente voce del pensiero del regista). Nella Francia occupata dai nazisti il sergente Aldo Raine (Pitt), insieme ai Bastardi, una squadra di ebrei-americani, fa strage di nazisti e li scalpa in onore delle sue origini apache. Intanto il colonnello SS Hans Landa (Walz), detto “l’Orso Ebreo”, cerca gli ebrei e li massacra, sfugge la diciassettenne Shosanna Dreyfuss che prepara la sua vendetta nell’unico luogo possibile per Tarantino: un cinema. Magistrale compendio di cinema, musica, violenza, storia e soprattutto citazioni. Tarantino racconta la storia a modo suo e arriva addirittura a cambiarla: Hitler muore nel cinema e non nel suo bunker, a far finire la guerra non sono gli americani bensì il tedesco Landa. Il cinema di Tarantino si sta evolvendo (come dimostrerà anche il successivo Django); non si limita più a raccontare le sue storie ma inizia a raccontare le pagine importanti della Storia con durezza, lo fa emozionandoci e soprattutto divertendoci con una serie di battute geniali ed episodi esileranti che ci fanno comprendere con semplicità gli orrori del passato. Straordinari gli attori, Walz su tutti, ma anche Pitt se la cava egregiamente. Solo un Oscar a Walz come miglior attore non protagonista su otto candidature.
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michelangelo scialfa
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martedì 22 gennaio 2013
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bastardi senza gloria: lo stato puro del genio!
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Francia 1941, così inizia il nuovo film dell'unico e inimitabile Quentin Tarantino; se ci aspettiamo un film storico, bhé abbiamo sbagliato sala sta sera...
Il genio statunitense si riconferma maestro nell'uso della macchina da presa: strumento e pensiero s'accordano all'unisono in emozionanti sequenze per creare una vera e propria opera d'arte.
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Francia 1941, così inizia il nuovo film dell'unico e inimitabile Quentin Tarantino; se ci aspettiamo un film storico, bhé abbiamo sbagliato sala sta sera...
Il genio statunitense si riconferma maestro nell'uso della macchina da presa: strumento e pensiero s'accordano all'unisono in emozionanti sequenze per creare una vera e propria opera d'arte. Emerge preponderante e senza chiedere permesso, sin dalla prima scena, la lezione del grande Sergio Leone, con i suoi primi e primissimi piani dominati dalla musica (un per elisa rivisto e corretto), con le zoomate in sequenza... ma lascerò a chi, più esperto di me, potrà analizzare l'aspetto tecnico in maniera più corretta e completa.
Tarantino dichiara tutto il suo amore per il cinema rielaborando vari topoi della settimana arte unendoli armonicamente l'uno con l'altro, merita sicuramente nota la sequenza della preparazione della Dark Lady Emanuelle che si accinge a gustare la sua vendetta “senza gloria” degna di un film Noir d'altri tempi. Moltissime le citazioni cinematografiche inserite: il già sopra menzionato Sergio Leone; il cinema tedesco degli anni venti; come non riconoscere nell'Orso Ebreo il De Niro degli Intoccabili e infine, per non dilungarci ulteriormente, geniale l'omaggio a Marlon Brando, alias Don Vito Corleone, reinterpretato da un ottimo Brad Pitt.
Immancabile il perfetto accostamento tra musica, immagini e parole, marchio di fabbrica di Quentin che un'altra volta riesce ad elaborare una sceneggiatura fenomenale con dialoghi esilaranti che poggia sull'ironia delle varianti linguistiche. Scene che suggellano questo gusto estetico sono quella del rendez vous nel bar scantinato, organizzato da un'improbabile spia tradita da una scarpa e un fazzoletto autografato, nella quale tutta l'azione si gioca sui diversi accenti del tedesco. L'altra scena è quella dell'entrata nel teatro, probabilmente di maggior soddisfazione in lingua originale, dove Brad Pitt si confronta con la pronuncia del siciliano.
Tarantino dimostra di conoscere e sapere utilizzare magnificamente le regole di ripresa nel primo capitolo del film: il dialogo tra Il cacciatore di ebrei e il povero contadino francese potrebbe rappresentare un esempio all'interno di un manuale di stile cinematografico per la sua perfezione dei tempi, delle inquadrature e del loro raccordo. Ma se il film si limitasse a una mera descrizione delle tecniche registiche non saremmo andati a vederlo e infatti sta qui tutto il genio del regista: il sapere trascendere alle regole usando stili e tecniche diverse, fondendo il tutto in un'unica grande emozione. Emerge subito agli occhi l'eredità della Nouvelle Vague nel dialogo tra il capitano Aldo e il soldato tedesco che, impaurito dall'Orso ebreo, tradisce senza esitazione alcuna i suoi compagni: la macchina da presa, fluttuando come nell'etere, sembra non avere limiti di movimento seguendo le parole e i movimenti, semplicemente fantastico!
Incantevole il gusto per il grottesco e la caricatura presente in varie parti del film, si pensi alla pipa del cacciatore di ebrei ad esempio, fiorendo in tutto il suo splendore nella figura di Hitler e non può che farci ricordare il piccolo omuncolo già portato sul grande schermo da Chaplin, con i suoi atteggiamenti isterici e i farfuglii senza senso. Questo elemento porta Tarantino ad una scelta e un trucco perfetto degli attori per interpretare i capi del movimento nazional socialista tedesco e lo stesso personaggio del cacciatore di ebrei è impeccabile nella sua cinica crudeltà.
Se dal primo capitolo si può avere il dubbio di essere in presenza di un Tarantino che abbia perso il gusto per lo splatter è un'idea che dobbiamo presto accantonare nel momento in cui appaiono i Bastardi con il loro carico di odio e ricerca di vendetta che muove le loro azioni e tutto il film.
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lorenzonero27
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lunedì 21 gennaio 2013
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un tarantino sempre piu completo
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Pellicola che mostra tutta la completezza di Tarantino. Il film non si basa solamente sulla solità violenza e crudeltà in cui Quentin è un maestro.....ma fonda il suo successo su dialoghi memorabili. La lentezza di alcune scene (tipo quella del bar), rende il film acuto e incredibilmente intelligente,con un tocco velato di suspance che tiene il pubblico letteralmente incollato alla poltrona. La storia innovativa e tutt'oggi impensata, da l'idea di quanto Tarantino sia sofisticato e complesso nel creare capolavori dell'era moderna.Memorabile l'interpretazione di Cristoph Waltz,che nei panni del 'cacciatore di ebrei', rende in modo quantomeno magistrale la pazzia nazista.
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Pellicola che mostra tutta la completezza di Tarantino. Il film non si basa solamente sulla solità violenza e crudeltà in cui Quentin è un maestro.....ma fonda il suo successo su dialoghi memorabili. La lentezza di alcune scene (tipo quella del bar), rende il film acuto e incredibilmente intelligente,con un tocco velato di suspance che tiene il pubblico letteralmente incollato alla poltrona. La storia innovativa e tutt'oggi impensata, da l'idea di quanto Tarantino sia sofisticato e complesso nel creare capolavori dell'era moderna.Memorabile l'interpretazione di Cristoph Waltz,che nei panni del 'cacciatore di ebrei', rende in modo quantomeno magistrale la pazzia nazista.....creando un personaggio sadico e violento,ma allo stesso tempo estremamente intelligente e intuitivo. Dopo i successi di Pulp Fiction, delle Iene ,di jacky Brown, Tarantino mostra una classe superiore e lo fa entrare di diritto nell'elite del cinema di tutt i tempi.
La rivisitazione storia del nazismo vince, ma sopratutto convince !!!
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intothewild4ever
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venerdì 18 gennaio 2013
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bastardi con gloria
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Film come questi entrano di diritto nei classici del cinema. Quando l'insieme di dialoghi, scenografia, fotografia e sceneggiatura raggiungono i livelli di questo film, siete di fronte al cinema allo stato puro. Mai come in questo film poi, Tarantino era riuscito a creare un personaggio potente come il colonnello Landa, mai aveva attinto a grandi mani nella storia e trattato temi così scottanti... (e meno male che lo ha fatto) mai nessuno, dopo Chaplin, aveva provato in un certo modo a ridicolizzare la figura di Hitler come ha fatto lui in questo film e il risultato è un altro capolavoro.
Il Tenente Americano Aldo Rain e una schiera di suoi soldati, tutti rigorosamente ebrei, mettono a soqquadro l'intero apparato delle SS Naziste, per vendicare ciò che gli stessi stanno perpretando ad un intero popolo.
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Film come questi entrano di diritto nei classici del cinema. Quando l'insieme di dialoghi, scenografia, fotografia e sceneggiatura raggiungono i livelli di questo film, siete di fronte al cinema allo stato puro. Mai come in questo film poi, Tarantino era riuscito a creare un personaggio potente come il colonnello Landa, mai aveva attinto a grandi mani nella storia e trattato temi così scottanti... (e meno male che lo ha fatto) mai nessuno, dopo Chaplin, aveva provato in un certo modo a ridicolizzare la figura di Hitler come ha fatto lui in questo film e il risultato è un altro capolavoro.
Il Tenente Americano Aldo Rain e una schiera di suoi soldati, tutti rigorosamente ebrei, mettono a soqquadro l'intero apparato delle SS Naziste, per vendicare ciò che gli stessi stanno perpretando ad un intero popolo.
Divertente, folle e geniale! In una parola: Tarantino
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mirko77
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venerdì 18 gennaio 2013
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il significante non si disgiunge dal significato
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Film perfetto, con colpi di scena e un gran ritmo. Sceneggiatura originale che prospetta un 'passato utopico'. Un pellicola di liberazione: nessun film ha rappresentanto così bene la vendetta nei confronti del Male assoluto del XX secolo identificato nella persona di Hitler.
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Film perfetto, con colpi di scena e un gran ritmo. Sceneggiatura originale che prospetta un 'passato utopico'. Un pellicola di liberazione: nessun film ha rappresentanto così bene la vendetta nei confronti del Male assoluto del XX secolo identificato nella persona di Hitler. Qua e là sono disseminati 'buchi neri' interpretativi, situazioni contraddittorie ma che, proprio per questo, conferiscono al film il suo senso più profondo. Ad esempio, per quale ragione un uomo senza scrupoli come Landa ha così a cuore la sorte del soldato telegrafista Herman? Vi sono anche delle forzature 'necessarie' a rendere scorrevole la sceneggiatura: è sospetta, ad esempio, la facilità con cui Marcel riesce a sbarrare tutte le vie di fuga dal cinema, non presidiato, evidentemente, dalle SS, pur con la ingombrante presenza di Hitler.
A livello semiotico vi è un'interessante sperimentazione. Nella scena finale di Bastardi senza Gloria, infatti, si evidenzia con tutta la sua forza il legame tra significato e significante. Il colonnello nazista Landa decide di porre la resa e di consegnarsi ai “bastardi”. La resa fa parte di un piano per far cadere il Terzo Reich e per garantirsi una vita agiata negli Stati Uniti. Ma Landa è uno spietato assassino di ebrei, un criminale di guerra che, una volta svestiti i panni del soldato, ha in progetto di vivere tra gli onori della nazione che ha contribuito a mortificare, senza neppure un peso sulla coscienza, in quanto egli crede fermamente nella lotta ariana. Aldo l'Apache non riesce a tollerare questo tentativo di disgiunzione del suo antagonista dal proprio significato (l'essere nazista), per mezzo dell'annichilimento del significante (smettere i panni di SS e vivere in America da americano), e decide così di disegnare con il coltello una svastica sulla sua fronte. La svastica sarà lo stigma che renderà per sempre riconoscibile Landa, amplificando il significato che egli avrebbe voluto annullare. Aldo testimonia in questo modo il primato del libero arbitrio ma anche l'impossibilità di disgiungere le conseguenze future delle proprie azioni dalle scelte del passato.
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liuk!
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mercoledì 26 dicembre 2012
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tra i peggiori
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Tra le pellicole di Tarantino questa è sicuramente una delle peggiori, quasi non si vede la mano del regista: manca originalità, manca verve e sagacia, manca la colonna sonora. Il risultato è piatto, desolante, noioso.
Nel complesso lo sconsiglio vivamente.
[+] tra i peggiori????
(di ciccio_one)
[ - ] tra i peggiori????
[+] @ciccio_one
(di liuk!)
[ - ] @ciccio_one
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