forgy
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venerdì 14 novembre 2014
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film alla tarantino
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Mai scontato, diverso, a suo modo complicato. Aggettivi che sono facili da accostare ai film di Tarantino e anche in questo non si fanno eccezioni.
In questo film c'è una seconda guerra mondiale personalmente modificata dal regista ,nel quale spicca come figura quella dei "bastardi", spie americane con l'ordine di smantellare il reich.
E' difficile dare un giudizio a questo film che ,in alcune parti, ho trovato poco tarantiniano.
Come al solito ci vengono proposti dei dialoghi realizzati egregiamente: l'interrogatorio dell'ufficiale tedesco a inizio film, la lunga scena nel bar, il faccia a faccia tra Waltz e Pitt .
Oltre ai dialoghi sempre efficaci non possono mancare le sparatorie, rese sempre molto bene dalla mano del regista, uno dei suoi marchi di fabbrica.
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Mai scontato, diverso, a suo modo complicato. Aggettivi che sono facili da accostare ai film di Tarantino e anche in questo non si fanno eccezioni.
In questo film c'è una seconda guerra mondiale personalmente modificata dal regista ,nel quale spicca come figura quella dei "bastardi", spie americane con l'ordine di smantellare il reich.
E' difficile dare un giudizio a questo film che ,in alcune parti, ho trovato poco tarantiniano.
Come al solito ci vengono proposti dei dialoghi realizzati egregiamente: l'interrogatorio dell'ufficiale tedesco a inizio film, la lunga scena nel bar, il faccia a faccia tra Waltz e Pitt .
Oltre ai dialoghi sempre efficaci non possono mancare le sparatorie, rese sempre molto bene dalla mano del regista, uno dei suoi marchi di fabbrica.
D'altra parte però alcune scene, anche se naturalmente utili ai fini della storia, l'ho trovate tirate per le lunghe o comunque prive di interesse.
Moltissime scene non sono doppiate ma interpretate in lingua originale, cosa che personalmente non ho gradito molto.
Ricapitolando è un film che consiglierei ma che giudico inferiore ad altri film di Tarantino.
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toty bottalla
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giovedì 11 settembre 2014
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quentin tarantino: prendere o lasciare!
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Quando si vede un film di tarantino si mette subito in preventivo la personalizzazione dei suoi lavori, lo si ama, lo si odia oppure ci si immerge nell'arte fantasiosa zitti, buoni che inizia. Il film, dal punto di vista spettacolare è notevole (imitazioni di siciliani a parte) ed il corso del racconto inevitabilmente complicato scorre veloce e affanna la visione impegnata tra sottotitoli e ambiguità, buona la prova di christoph waltz che però somiglia tanto al comandante kessler de "i due marescialli" con totò e de sica, belli i luogki di ripresa e ottima la fotografia. Saluti.
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enzo70
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mercoledì 10 settembre 2014
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il capolavoro di tarantino
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Bastardi senza gloria è, a mio avviso, il miglior film di Tarantino. Ma prima di parlare del film va evidenziata l’incredibile interpretazione di Christoph Waltz, un attore austriaco che è uscito alla ribalta proprio con questo film. La storia è una ricostruzione di fantasia della fase finale della seconda guerra mondiale, la Germania sta perdendo sempre più terreno, ma i suoi eccidi, le sue stragi non possono restare impunite. Ed un gruppo di ebrei americani, guidati da un ottimo Brad Pitt viene lanciato nelle retrovie dell’esercito tedesco per vendicare anticipatamente gli ebrei sterminati. A latere, c’è Shosanna, bellissima ragazza ebrea, sfuggita all’ennesimo rastrellamento degli ebrei francesi per la successiva deportazione nei campi di concentramento.
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Bastardi senza gloria è, a mio avviso, il miglior film di Tarantino. Ma prima di parlare del film va evidenziata l’incredibile interpretazione di Christoph Waltz, un attore austriaco che è uscito alla ribalta proprio con questo film. La storia è una ricostruzione di fantasia della fase finale della seconda guerra mondiale, la Germania sta perdendo sempre più terreno, ma i suoi eccidi, le sue stragi non possono restare impunite. Ed un gruppo di ebrei americani, guidati da un ottimo Brad Pitt viene lanciato nelle retrovie dell’esercito tedesco per vendicare anticipatamente gli ebrei sterminati. A latere, c’è Shosanna, bellissima ragazza ebrea, sfuggita all’ennesimo rastrellamento degli ebrei francesi per la successiva deportazione nei campi di concentramento. Ma oltre la storia c’è un incredibile ritmo narrativo, che costringe lo spettatore all’angolo. Il gong non suona mai, le riprese sono continue, l’ironia si sovrappone alla violenza e la violenza alla sceneggiatura. Il tutto condito con la classe sopraffina di Tarantino che nella storia, quella vera, riesce a trovare lo spunto per intrufolare le sue storie, dove la fantasia si fonde con la realtà. E ne esce un capolavoro.
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unicobezzi
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domenica 17 agosto 2014
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bastardi "ma che solfa"
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Il cinema non deve avere limiti, la trama può essere del tutto personale e visionaria, come questo film. Quando si guarda un film di Tarantino, è giusto aspettarsi di tutto, anzi lo si pretende. Purtroppo però, quando si osa tanto, e si gioca con la storia, come in questa pellicola, bisogna centrare il bersaglio, cosa che qui non avviene...scene troppo lunghe, dialoghi in lingua originale interminabili e superflui (la scena del bar per esempio, si protrae all'infinito fino a quando si arriva al gioco delle carte, sembra essere quello il motivo che scatenerà il tutto, invece no, l'ordinazione dei drink è il fatto scatenante). La ragazza del cinema poi, inizia il film che avrà avuto 5/6 anni e poi la ritroviamo di una quindicina ďanni invecchiata, come che la guerra fosse durata chissà quanto.
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Il cinema non deve avere limiti, la trama può essere del tutto personale e visionaria, come questo film. Quando si guarda un film di Tarantino, è giusto aspettarsi di tutto, anzi lo si pretende. Purtroppo però, quando si osa tanto, e si gioca con la storia, come in questa pellicola, bisogna centrare il bersaglio, cosa che qui non avviene...scene troppo lunghe, dialoghi in lingua originale interminabili e superflui (la scena del bar per esempio, si protrae all'infinito fino a quando si arriva al gioco delle carte, sembra essere quello il motivo che scatenerà il tutto, invece no, l'ordinazione dei drink è il fatto scatenante). La ragazza del cinema poi, inizia il film che avrà avuto 5/6 anni e poi la ritroviamo di una quindicina ďanni invecchiata, come che la guerra fosse durata chissà quanto. A bene, ho capito, libero spazio alla fantasia, ma in questo caso mi sembra superflua. In complesso è un film noioso, coinvolgimento emotivo nullo( i buoni e i cattivi non hanno ne carattere, ne credibilità), la trama che è di pura fantasia senza sale ne genialità, ed oltretutto dura tanto per niente...Tarantino, Tarantino, questa volta era meglio che mi leggessi un libro!!!
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parieaa
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mercoledì 19 marzo 2014
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quentin ha fatto un altro "bingo"
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Questo è un film che comincia bene, continua altrettanto bene e finisce addirittura meglio, con una battuta fantastica. E' vero non rispecchia la storia, ma chi se ne frega...Tarantino mica fa documentari, fa film che rimangono nella storia, non che la raccontano.... Alcune scene sono semplicemente magistrali: la scena di apertura è in grado di creare ansia crescente con continui cambi di argomenti e con la trovata inaspettatta della pipa gigante in un momento che sta per diventare tragico; oppure la scena del bar, in cui parlano per praticamente 20 minuti ininterrotti, e giocando al gioco della carta, senza mai stancare e per di più con un finale esplosivo.
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Questo è un film che comincia bene, continua altrettanto bene e finisce addirittura meglio, con una battuta fantastica. E' vero non rispecchia la storia, ma chi se ne frega...Tarantino mica fa documentari, fa film che rimangono nella storia, non che la raccontano.... Alcune scene sono semplicemente magistrali: la scena di apertura è in grado di creare ansia crescente con continui cambi di argomenti e con la trovata inaspettatta della pipa gigante in un momento che sta per diventare tragico; oppure la scena del bar, in cui parlano per praticamente 20 minuti ininterrotti, e giocando al gioco della carta, senza mai stancare e per di più con un finale esplosivo...insomma non ci sono tanti regist in grado di fare questo. La colonna sonora è come al solito parte integrante del film, che serve non solo come accessorio, ma come strumento per spiegare e dare maggiore spessore a quello che sta accadendo. Il cast si comporta tutto benissimo: uno, fino ad allora, sconosciuto ai più Waltz, in grado di tirare fuori un'interpretazione favolosa, da lasciare a bocca aperta e suscitare nello spettatore simpatia e orrore allo stesso tempo; Pitt che fa il siciliano è fantastico; la Kruger fa la sua migliore interpretazione e la sua migliore morte( altra scena da annali); La Laurient che come furia vendicatrice fa davvero paura...insomma non ce ne è uno fuori posto...persino hitler fa il suo. I dialoghi sono in puro stile Tarantiniano, così come le scene di violenza e sangue, vero marchio di fabbrica della ditta. Prima fra tutte l'esecuzione dell'ufficiale nazista è veramante agghiacciante, dove non si capisce più bene quale sia il vero cattivo, o le scene crudeli degli scalpellamenti...scene che fanno arriciare le labbra a tanti , ma che se non ci fossero, sarebbe come non avere la ciliegina sulla torta...e noi la vogliamo la nostra ciliegina rossa....
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istian gonny
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martedì 7 gennaio 2014
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bastardo!!!
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non amo i film di guerra, ma questo è una piccola perla... lo sempre pensato un film commerciale, ma guardandolo ho cambiato idea... un tarantino da oscar... accademy quando glielo date un oscar per la regia a quest'uomo???
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macca98
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lunedì 2 dicembre 2013
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non configura la vera storia ma e un buon film
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Bel film ad alto tasso di adrenalina pura e anche senza saperlo si capisce subito se e un film di Tarantino, bello tutto anche i dialoghi in tedesco e in francese, la cosa che rovina il film e il finale imprevedibile dove gli ebrei riescono a bruciare il cinema uccidendo i nazisti sottostanti, comunque ottimo svolgimento e un' ottimo Cristoph Waltz
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alexander 1986
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domenica 13 ottobre 2013
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niente storia, siamo cinema.
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Canetti scriveva: "Va bene che il gatto giochi col topo, ma poi bisognerebbe che anche il topo possa a sua volta giocare col gatto". Cosa sarebbe successo se, durante la Seconda Guerra Mondiale, gli ebrei avessero potuto farsi valere contro i nazisti? Ovviamente, una bella tarantinata: violenza spettacolare, dialoghi funamboleschi, personaggi uno più improbabile dell'altro. 'La vita è bella' fu tacciata di avere sminuito la tragedia delle deportazioni, 'The Producers' di aver sdoganato il neonazismo. Tarantino passa indenne le forche caudine perché nessuno lo prende più sul serio. Egli stesso non sa più cosa inventarsi per essere considerato all'altezza del geniale artefice de "Le Iene" e di "Pulp fiction", ovvero di colui che sapeva fare cinema con due sedie e un prefabbricato.
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Canetti scriveva: "Va bene che il gatto giochi col topo, ma poi bisognerebbe che anche il topo possa a sua volta giocare col gatto". Cosa sarebbe successo se, durante la Seconda Guerra Mondiale, gli ebrei avessero potuto farsi valere contro i nazisti? Ovviamente, una bella tarantinata: violenza spettacolare, dialoghi funamboleschi, personaggi uno più improbabile dell'altro. 'La vita è bella' fu tacciata di avere sminuito la tragedia delle deportazioni, 'The Producers' di aver sdoganato il neonazismo. Tarantino passa indenne le forche caudine perché nessuno lo prende più sul serio. Egli stesso non sa più cosa inventarsi per essere considerato all'altezza del geniale artefice de "Le Iene" e di "Pulp fiction", ovvero di colui che sapeva fare cinema con due sedie e un prefabbricato. Ora è costretto ad inventarsi sale cinematografiche che bruciano, camei di Mike Myers e Pitt che si spaccia per un siciliano. Notevole Waltz, magari gli assassini fossero tutti così.
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nick simon
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sabato 5 ottobre 2013
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una vera e propria sintesi del cinema tarantiniano
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Ogni film di Q. Tarantino è una differente rivisitazione della struttura e degli stilemi del western (in particolare quello italiano), uno dei generi di cui è più appassionato e ai quali deve gran parte della sua formazione da autodidatta. Il suo è un cinema di stereotipi abilmente manipolati e compensati con lo stile e la varietà di registri. Se Le iene e Pulp Fiction possono essere considerati western a ritmo di pop/rock e i 2 Kill Bill mescolavano atmosfere esotiche con dinamiche proprie del selvaggio West, Bastardi senza gloria coniuga l'epicità ed i tempi del western con una totale reinterpretazione della Storia. Quest'opera è forse la più ambiziosa, esagerata e cinefila, sicuramente la più inverosimile.
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Ogni film di Q. Tarantino è una differente rivisitazione della struttura e degli stilemi del western (in particolare quello italiano), uno dei generi di cui è più appassionato e ai quali deve gran parte della sua formazione da autodidatta. Il suo è un cinema di stereotipi abilmente manipolati e compensati con lo stile e la varietà di registri. Se Le iene e Pulp Fiction possono essere considerati western a ritmo di pop/rock e i 2 Kill Bill mescolavano atmosfere esotiche con dinamiche proprie del selvaggio West, Bastardi senza gloria coniuga l'epicità ed i tempi del western con una totale reinterpretazione della Storia. Quest'opera è forse la più ambiziosa, esagerata e cinefila, sicuramente la più inverosimile. Non mancano il virtuosismo registico, l'usuale divisione in capitoli, i rimandi ai sopracitati generi (anche nella colonna sonora), l'ironia e i dialoghi irresistibili. C'è un certo autocompiacimento, realizzato con autocitazioni e autoriferimenti, che tuttavia non risulta stucchevole. Il cast è nutrito e funzionale. Tra i personaggi, disegnati con la consueta perizia, si distingue quello del colonnello delle SS Hans Landa. Ultimata la sceneggiatura, Tarantino necessitava di un interprete adeguato alla genialità linguistica di questo personaggio che segna il film e quasi equivale ad esso. Se Landa non avesse funzionato, l'intera pellicola non avrebbe funzionato. La ricerca fu ardua, al punto che il regista avrebbe pubblicato lo script e accantonato il film non fosse stato per l'inattesa scoperta del talentuoso C. Waltz. L'allora semisconosciuto attore austriaco offre una performance espressiva e multiforme, all'insegna di un istrionismo poliglotta. Si può anche non apprezzare appieno il film, rifiutarlo per la sua violenza iperrealistica o etichettarlo come finto o inattendibile, ma non si può negare il suo fascino visivo, l'estro creativo dell'autore, e non si può non simpatizzare per il tenente Aldo Raine (B. Pitt) e i suoi Bastardi. Soprattutto, non si può non affezionarsi alla deliziosa Shosanna (M. Laurent), perfetta incarnazione di due tra i temi preponderanti nell'universo tarantiniano: l'esaltazione della passione cinefila e della potenza del cinema e, più che mai, la vendetta.
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shiningeyes
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lunedì 30 settembre 2013
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affermazione della qualità di tarantino!
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“Bastardi senza gloria” è un vero e proprio spartiacque della carriera di Tarantino, che decide di lasciare da parte gangsters sarcastici ed eroine kung fu al posto di un gruppo di sadici soldati ebrei che si divertono ad uccidere e scotennare nazisti sotto il comando di un sanguinario Brad Pitt.
Il film sarà il primo ad aprire una trilogia che va sul versante storico, e che ci offre una visione divertente e profana su come potevano andare certi fatti se fossero accaduti realmente, oltre che offrirci un Tarantino in forma smagliante che affina la sua già ottima capacità registica.
La meticolosità, la preparazione e la precisione delle scene che assistiamo sono il frutto di un duro lavoro e di una chiarezza d'intenti decisamente al di sopra delle aspettative di un film di Tarantino, coadiuvate da uno script molto fantasioso e affascinante; gli attori anche fanno la loro parte, in particolare uno che riesce a rubare la scena ad un cast che possiede una star come Brad Pitt.
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“Bastardi senza gloria” è un vero e proprio spartiacque della carriera di Tarantino, che decide di lasciare da parte gangsters sarcastici ed eroine kung fu al posto di un gruppo di sadici soldati ebrei che si divertono ad uccidere e scotennare nazisti sotto il comando di un sanguinario Brad Pitt.
Il film sarà il primo ad aprire una trilogia che va sul versante storico, e che ci offre una visione divertente e profana su come potevano andare certi fatti se fossero accaduti realmente, oltre che offrirci un Tarantino in forma smagliante che affina la sua già ottima capacità registica.
La meticolosità, la preparazione e la precisione delle scene che assistiamo sono il frutto di un duro lavoro e di una chiarezza d'intenti decisamente al di sopra delle aspettative di un film di Tarantino, coadiuvate da uno script molto fantasioso e affascinante; gli attori anche fanno la loro parte, in particolare uno che riesce a rubare la scena ad un cast che possiede una star come Brad Pitt.
Ovviamente si parla del bravissimo Christoph Waltz (premio Oscar), scoperta di Quentin, che riesce a dare al mondo del cinema uno dei migliori cattivi mai visti: il colonnello nazista Hans Land, un investigatore capace ed ambizioso dai modi eleganti quanto subdoli e che rappresenta l'ago della bilancia della trama e parte della valenza del prodotto cinematografico in questione.
Ad incidere significativamente alla riuscita di questo film sono comunque alcune scene veramente spettacolari come: il colloquio iniziale tra Hans Landa e l'agricoltore Lapadite, carico di riferimenti filosofici e ben adatto a identificare la complessità del personaggio Landa; le scene violentissime pulp dell'operato dei bastardi nei confronti dei nazisti, un modo carino per descrivere cosa avrebbero dovuto meritare; la scena della taverna di Nadine, ripiena di uno stallo da farti venire i nervi con tanto di conclusione a sorpresa.
L'unica pecca che si può muovere contro questo delicatessen storico/pulp è che ogni tanto il buon Tarantino calca la mano su molte scene (per puro piacere di girarle) e su cose che come al solito fanno disgustare i suoi detrattori (eccessiva violenza), e in fondo, una parte del finale è troppo grottesca.
Ma, “Bastardi senza gloria” è anche un'affermazione della qualità proposta dalla mente e regia di Tarantino, capace anche di far ingoiare bocconi amari a coloro che non lo ritengono capace di usare una macchina da presa, grazie ad un montaggio e fotografia eccellenti, che non sono altro ormai che marchi di fabbrica della filmografia di Tarantino.
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