renato c.
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lunedì 13 aprile 2015
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bel film di fantapolitica
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Quello che non si può avere nella realtà almeno lo si può sognare al cinema! Questa era la cosa principale che si dicava negli anni '40 e '50 quando si andava al cinema. E vale anche per questo film nonostante le scene crude e violente! Certo, da un punto di vista cristiano, uccidere non va mai bene! Ma quante vite sarebbero state risparmiate se l'attentato a Hitler and Co. in quel cinema fosse avvenuto veramente?! Con i se non si può fare la Storia! Il film comunque, intrattiene bene ed è avvincente! Pieno di cari ricordi nei titoli di testa quando intona "The green leaves of summer", colonna sonora principale del bellissimo e non adeguatamente apprezzato: "La battaglia di Alamo" di John Wayne! Divertente comunque l'inserire altre colonne sonore di vecchi films, ho riconosciuto quella dello "spaghetti western" con Giuliano Gemma: "Un dollaro bucato"! Buone le interpretazioni: Cristoph Waltz, si sa rendere veramente odioso, col suo viscido modo di parlare e di comportarsi e non so cosa avrei fatto per impedirgli di strozzare la bellissima Diane Kruger! Tutti, comunque, alla fine hanno avuto ciò che si meritavano compreso il "mostro subdolo" che, anche se non è morto, è stato marchiato a vita!! Purtroppo la bella Mélanie Laurent ed il suo amico di colore Marcel, organizzatori di tutto il piano, sono morti in una specie di "Muoia Sansono con tutti i Filistei!".
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Quello che non si può avere nella realtà almeno lo si può sognare al cinema! Questa era la cosa principale che si dicava negli anni '40 e '50 quando si andava al cinema. E vale anche per questo film nonostante le scene crude e violente! Certo, da un punto di vista cristiano, uccidere non va mai bene! Ma quante vite sarebbero state risparmiate se l'attentato a Hitler and Co. in quel cinema fosse avvenuto veramente?! Con i se non si può fare la Storia! Il film comunque, intrattiene bene ed è avvincente! Pieno di cari ricordi nei titoli di testa quando intona "The green leaves of summer", colonna sonora principale del bellissimo e non adeguatamente apprezzato: "La battaglia di Alamo" di John Wayne! Divertente comunque l'inserire altre colonne sonore di vecchi films, ho riconosciuto quella dello "spaghetti western" con Giuliano Gemma: "Un dollaro bucato"! Buone le interpretazioni: Cristoph Waltz, si sa rendere veramente odioso, col suo viscido modo di parlare e di comportarsi e non so cosa avrei fatto per impedirgli di strozzare la bellissima Diane Kruger! Tutti, comunque, alla fine hanno avuto ciò che si meritavano compreso il "mostro subdolo" che, anche se non è morto, è stato marchiato a vita!! Purtroppo la bella Mélanie Laurent ed il suo amico di colore Marcel, organizzatori di tutto il piano, sono morti in una specie di "Muoia Sansono con tutti i Filistei!". Spero proprio che non ne abbai preso esempio quel pilota che è andato a schiantare l'aereo contro la montagna in Francia! Quei poveri passeggeri non earno nè Filistei nè nazisti, erano slo degli innocenti viaggiatori che non gli avevano fatto niente di male!!
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forgy
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venerdì 14 novembre 2014
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film alla tarantino
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Mai scontato, diverso, a suo modo complicato. Aggettivi che sono facili da accostare ai film di Tarantino e anche in questo non si fanno eccezioni.
In questo film c'è una seconda guerra mondiale personalmente modificata dal regista ,nel quale spicca come figura quella dei "bastardi", spie americane con l'ordine di smantellare il reich.
E' difficile dare un giudizio a questo film che ,in alcune parti, ho trovato poco tarantiniano.
Come al solito ci vengono proposti dei dialoghi realizzati egregiamente: l'interrogatorio dell'ufficiale tedesco a inizio film, la lunga scena nel bar, il faccia a faccia tra Waltz e Pitt .
Oltre ai dialoghi sempre efficaci non possono mancare le sparatorie, rese sempre molto bene dalla mano del regista, uno dei suoi marchi di fabbrica.
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Mai scontato, diverso, a suo modo complicato. Aggettivi che sono facili da accostare ai film di Tarantino e anche in questo non si fanno eccezioni.
In questo film c'è una seconda guerra mondiale personalmente modificata dal regista ,nel quale spicca come figura quella dei "bastardi", spie americane con l'ordine di smantellare il reich.
E' difficile dare un giudizio a questo film che ,in alcune parti, ho trovato poco tarantiniano.
Come al solito ci vengono proposti dei dialoghi realizzati egregiamente: l'interrogatorio dell'ufficiale tedesco a inizio film, la lunga scena nel bar, il faccia a faccia tra Waltz e Pitt .
Oltre ai dialoghi sempre efficaci non possono mancare le sparatorie, rese sempre molto bene dalla mano del regista, uno dei suoi marchi di fabbrica.
D'altra parte però alcune scene, anche se naturalmente utili ai fini della storia, l'ho trovate tirate per le lunghe o comunque prive di interesse.
Moltissime scene non sono doppiate ma interpretate in lingua originale, cosa che personalmente non ho gradito molto.
Ricapitolando è un film che consiglierei ma che giudico inferiore ad altri film di Tarantino.
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toty bottalla
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giovedì 11 settembre 2014
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quentin tarantino: prendere o lasciare!
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Quando si vede un film di tarantino si mette subito in preventivo la personalizzazione dei suoi lavori, lo si ama, lo si odia oppure ci si immerge nell'arte fantasiosa zitti, buoni che inizia. Il film, dal punto di vista spettacolare è notevole (imitazioni di siciliani a parte) ed il corso del racconto inevitabilmente complicato scorre veloce e affanna la visione impegnata tra sottotitoli e ambiguità, buona la prova di christoph waltz che però somiglia tanto al comandante kessler de "i due marescialli" con totò e de sica, belli i luogki di ripresa e ottima la fotografia. Saluti.
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enzo70
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mercoledì 10 settembre 2014
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il capolavoro di tarantino
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Bastardi senza gloria è, a mio avviso, il miglior film di Tarantino. Ma prima di parlare del film va evidenziata l’incredibile interpretazione di Christoph Waltz, un attore austriaco che è uscito alla ribalta proprio con questo film. La storia è una ricostruzione di fantasia della fase finale della seconda guerra mondiale, la Germania sta perdendo sempre più terreno, ma i suoi eccidi, le sue stragi non possono restare impunite. Ed un gruppo di ebrei americani, guidati da un ottimo Brad Pitt viene lanciato nelle retrovie dell’esercito tedesco per vendicare anticipatamente gli ebrei sterminati. A latere, c’è Shosanna, bellissima ragazza ebrea, sfuggita all’ennesimo rastrellamento degli ebrei francesi per la successiva deportazione nei campi di concentramento.
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Bastardi senza gloria è, a mio avviso, il miglior film di Tarantino. Ma prima di parlare del film va evidenziata l’incredibile interpretazione di Christoph Waltz, un attore austriaco che è uscito alla ribalta proprio con questo film. La storia è una ricostruzione di fantasia della fase finale della seconda guerra mondiale, la Germania sta perdendo sempre più terreno, ma i suoi eccidi, le sue stragi non possono restare impunite. Ed un gruppo di ebrei americani, guidati da un ottimo Brad Pitt viene lanciato nelle retrovie dell’esercito tedesco per vendicare anticipatamente gli ebrei sterminati. A latere, c’è Shosanna, bellissima ragazza ebrea, sfuggita all’ennesimo rastrellamento degli ebrei francesi per la successiva deportazione nei campi di concentramento. Ma oltre la storia c’è un incredibile ritmo narrativo, che costringe lo spettatore all’angolo. Il gong non suona mai, le riprese sono continue, l’ironia si sovrappone alla violenza e la violenza alla sceneggiatura. Il tutto condito con la classe sopraffina di Tarantino che nella storia, quella vera, riesce a trovare lo spunto per intrufolare le sue storie, dove la fantasia si fonde con la realtà. E ne esce un capolavoro.
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unicobezzi
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domenica 17 agosto 2014
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bastardi "ma che solfa"
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Il cinema non deve avere limiti, la trama può essere del tutto personale e visionaria, come questo film. Quando si guarda un film di Tarantino, è giusto aspettarsi di tutto, anzi lo si pretende. Purtroppo però, quando si osa tanto, e si gioca con la storia, come in questa pellicola, bisogna centrare il bersaglio, cosa che qui non avviene...scene troppo lunghe, dialoghi in lingua originale interminabili e superflui (la scena del bar per esempio, si protrae all'infinito fino a quando si arriva al gioco delle carte, sembra essere quello il motivo che scatenerà il tutto, invece no, l'ordinazione dei drink è il fatto scatenante). La ragazza del cinema poi, inizia il film che avrà avuto 5/6 anni e poi la ritroviamo di una quindicina ďanni invecchiata, come che la guerra fosse durata chissà quanto.
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Il cinema non deve avere limiti, la trama può essere del tutto personale e visionaria, come questo film. Quando si guarda un film di Tarantino, è giusto aspettarsi di tutto, anzi lo si pretende. Purtroppo però, quando si osa tanto, e si gioca con la storia, come in questa pellicola, bisogna centrare il bersaglio, cosa che qui non avviene...scene troppo lunghe, dialoghi in lingua originale interminabili e superflui (la scena del bar per esempio, si protrae all'infinito fino a quando si arriva al gioco delle carte, sembra essere quello il motivo che scatenerà il tutto, invece no, l'ordinazione dei drink è il fatto scatenante). La ragazza del cinema poi, inizia il film che avrà avuto 5/6 anni e poi la ritroviamo di una quindicina ďanni invecchiata, come che la guerra fosse durata chissà quanto. A bene, ho capito, libero spazio alla fantasia, ma in questo caso mi sembra superflua. In complesso è un film noioso, coinvolgimento emotivo nullo( i buoni e i cattivi non hanno ne carattere, ne credibilità), la trama che è di pura fantasia senza sale ne genialità, ed oltretutto dura tanto per niente...Tarantino, Tarantino, questa volta era meglio che mi leggessi un libro!!!
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parieaa
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mercoledì 19 marzo 2014
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quentin ha fatto un altro "bingo"
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Questo è un film che comincia bene, continua altrettanto bene e finisce addirittura meglio, con una battuta fantastica. E' vero non rispecchia la storia, ma chi se ne frega...Tarantino mica fa documentari, fa film che rimangono nella storia, non che la raccontano.... Alcune scene sono semplicemente magistrali: la scena di apertura è in grado di creare ansia crescente con continui cambi di argomenti e con la trovata inaspettatta della pipa gigante in un momento che sta per diventare tragico; oppure la scena del bar, in cui parlano per praticamente 20 minuti ininterrotti, e giocando al gioco della carta, senza mai stancare e per di più con un finale esplosivo.
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Questo è un film che comincia bene, continua altrettanto bene e finisce addirittura meglio, con una battuta fantastica. E' vero non rispecchia la storia, ma chi se ne frega...Tarantino mica fa documentari, fa film che rimangono nella storia, non che la raccontano.... Alcune scene sono semplicemente magistrali: la scena di apertura è in grado di creare ansia crescente con continui cambi di argomenti e con la trovata inaspettatta della pipa gigante in un momento che sta per diventare tragico; oppure la scena del bar, in cui parlano per praticamente 20 minuti ininterrotti, e giocando al gioco della carta, senza mai stancare e per di più con un finale esplosivo...insomma non ci sono tanti regist in grado di fare questo. La colonna sonora è come al solito parte integrante del film, che serve non solo come accessorio, ma come strumento per spiegare e dare maggiore spessore a quello che sta accadendo. Il cast si comporta tutto benissimo: uno, fino ad allora, sconosciuto ai più Waltz, in grado di tirare fuori un'interpretazione favolosa, da lasciare a bocca aperta e suscitare nello spettatore simpatia e orrore allo stesso tempo; Pitt che fa il siciliano è fantastico; la Kruger fa la sua migliore interpretazione e la sua migliore morte( altra scena da annali); La Laurient che come furia vendicatrice fa davvero paura...insomma non ce ne è uno fuori posto...persino hitler fa il suo. I dialoghi sono in puro stile Tarantiniano, così come le scene di violenza e sangue, vero marchio di fabbrica della ditta. Prima fra tutte l'esecuzione dell'ufficiale nazista è veramante agghiacciante, dove non si capisce più bene quale sia il vero cattivo, o le scene crudeli degli scalpellamenti...scene che fanno arriciare le labbra a tanti , ma che se non ci fossero, sarebbe come non avere la ciliegina sulla torta...e noi la vogliamo la nostra ciliegina rossa....
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istian gonny
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martedì 7 gennaio 2014
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bastardo!!!
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non amo i film di guerra, ma questo è una piccola perla... lo sempre pensato un film commerciale, ma guardandolo ho cambiato idea... un tarantino da oscar... accademy quando glielo date un oscar per la regia a quest'uomo???
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macca98
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lunedì 2 dicembre 2013
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non configura la vera storia ma e un buon film
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Bel film ad alto tasso di adrenalina pura e anche senza saperlo si capisce subito se e un film di Tarantino, bello tutto anche i dialoghi in tedesco e in francese, la cosa che rovina il film e il finale imprevedibile dove gli ebrei riescono a bruciare il cinema uccidendo i nazisti sottostanti, comunque ottimo svolgimento e un' ottimo Cristoph Waltz
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alexander 1986
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domenica 13 ottobre 2013
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niente storia, siamo cinema.
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Canetti scriveva: "Va bene che il gatto giochi col topo, ma poi bisognerebbe che anche il topo possa a sua volta giocare col gatto". Cosa sarebbe successo se, durante la Seconda Guerra Mondiale, gli ebrei avessero potuto farsi valere contro i nazisti? Ovviamente, una bella tarantinata: violenza spettacolare, dialoghi funamboleschi, personaggi uno più improbabile dell'altro. 'La vita è bella' fu tacciata di avere sminuito la tragedia delle deportazioni, 'The Producers' di aver sdoganato il neonazismo. Tarantino passa indenne le forche caudine perché nessuno lo prende più sul serio. Egli stesso non sa più cosa inventarsi per essere considerato all'altezza del geniale artefice de "Le Iene" e di "Pulp fiction", ovvero di colui che sapeva fare cinema con due sedie e un prefabbricato.
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Canetti scriveva: "Va bene che il gatto giochi col topo, ma poi bisognerebbe che anche il topo possa a sua volta giocare col gatto". Cosa sarebbe successo se, durante la Seconda Guerra Mondiale, gli ebrei avessero potuto farsi valere contro i nazisti? Ovviamente, una bella tarantinata: violenza spettacolare, dialoghi funamboleschi, personaggi uno più improbabile dell'altro. 'La vita è bella' fu tacciata di avere sminuito la tragedia delle deportazioni, 'The Producers' di aver sdoganato il neonazismo. Tarantino passa indenne le forche caudine perché nessuno lo prende più sul serio. Egli stesso non sa più cosa inventarsi per essere considerato all'altezza del geniale artefice de "Le Iene" e di "Pulp fiction", ovvero di colui che sapeva fare cinema con due sedie e un prefabbricato. Ora è costretto ad inventarsi sale cinematografiche che bruciano, camei di Mike Myers e Pitt che si spaccia per un siciliano. Notevole Waltz, magari gli assassini fossero tutti così.
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nick simon
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sabato 5 ottobre 2013
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una vera e propria sintesi del cinema tarantiniano
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Ogni film di Q. Tarantino è una differente rivisitazione della struttura e degli stilemi del western (in particolare quello italiano), uno dei generi di cui è più appassionato e ai quali deve gran parte della sua formazione da autodidatta. Il suo è un cinema di stereotipi abilmente manipolati e compensati con lo stile e la varietà di registri. Se Le iene e Pulp Fiction possono essere considerati western a ritmo di pop/rock e i 2 Kill Bill mescolavano atmosfere esotiche con dinamiche proprie del selvaggio West, Bastardi senza gloria coniuga l'epicità ed i tempi del western con una totale reinterpretazione della Storia. Quest'opera è forse la più ambiziosa, esagerata e cinefila, sicuramente la più inverosimile.
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Ogni film di Q. Tarantino è una differente rivisitazione della struttura e degli stilemi del western (in particolare quello italiano), uno dei generi di cui è più appassionato e ai quali deve gran parte della sua formazione da autodidatta. Il suo è un cinema di stereotipi abilmente manipolati e compensati con lo stile e la varietà di registri. Se Le iene e Pulp Fiction possono essere considerati western a ritmo di pop/rock e i 2 Kill Bill mescolavano atmosfere esotiche con dinamiche proprie del selvaggio West, Bastardi senza gloria coniuga l'epicità ed i tempi del western con una totale reinterpretazione della Storia. Quest'opera è forse la più ambiziosa, esagerata e cinefila, sicuramente la più inverosimile. Non mancano il virtuosismo registico, l'usuale divisione in capitoli, i rimandi ai sopracitati generi (anche nella colonna sonora), l'ironia e i dialoghi irresistibili. C'è un certo autocompiacimento, realizzato con autocitazioni e autoriferimenti, che tuttavia non risulta stucchevole. Il cast è nutrito e funzionale. Tra i personaggi, disegnati con la consueta perizia, si distingue quello del colonnello delle SS Hans Landa. Ultimata la sceneggiatura, Tarantino necessitava di un interprete adeguato alla genialità linguistica di questo personaggio che segna il film e quasi equivale ad esso. Se Landa non avesse funzionato, l'intera pellicola non avrebbe funzionato. La ricerca fu ardua, al punto che il regista avrebbe pubblicato lo script e accantonato il film non fosse stato per l'inattesa scoperta del talentuoso C. Waltz. L'allora semisconosciuto attore austriaco offre una performance espressiva e multiforme, all'insegna di un istrionismo poliglotta. Si può anche non apprezzare appieno il film, rifiutarlo per la sua violenza iperrealistica o etichettarlo come finto o inattendibile, ma non si può negare il suo fascino visivo, l'estro creativo dell'autore, e non si può non simpatizzare per il tenente Aldo Raine (B. Pitt) e i suoi Bastardi. Soprattutto, non si può non affezionarsi alla deliziosa Shosanna (M. Laurent), perfetta incarnazione di due tra i temi preponderanti nell'universo tarantiniano: l'esaltazione della passione cinefila e della potenza del cinema e, più che mai, la vendetta.
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