luciacinefila
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giovedì 5 febbraio 2009
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ottima l'interpretazione dei 2 ex titanic........
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mi aspettavo molto di più..ecome sovente accade sono rimasta profondamente delusa..non certo dall'impareggiabile interpretazione dei due protagonisti..senza i quali il film..risulterebbe svuotato, ottima la regia, ma la sceneggiatura si affida troppo..alla recitazione.....insomma mi aspettavo veramente di meglio....si giunge alla fine...per diperazione......
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jude
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giovedì 5 febbraio 2009
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revolutionary road
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Ritorna sul grande schermo una tra le coppie più famose e amate di Hollywood, sopravvissuta ad una delle sciagure più celebri del secolo scorso in un colossal di James Cameron(e adesso dovete indovinare il titolo, eh). Parlo ovviamente di Rose e Jack: alias Kate Winslet e Leonardo DiCaprio. Perdonate il lapsus, ma è pur vero che l'avventura dei due sventurati amanti a bordo del T****** ha marchiato un pò a fuoco i loro folti curriculum, sebbene nei successivi 11 anni si siano sbizzarriti, separatamente, nei ruoli più svariati; Leo, per esempio, fu Luigi XIV ne 'La Maschera di Ferro', un affascinante ladro in 'Prova a Prendermi', un figlio d'America in cerca di vendetta in 'Gangs of New York', e un aviatore, e un contrabbandiere di diamanti, e una spia, e.
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Ritorna sul grande schermo una tra le coppie più famose e amate di Hollywood, sopravvissuta ad una delle sciagure più celebri del secolo scorso in un colossal di James Cameron(e adesso dovete indovinare il titolo, eh). Parlo ovviamente di Rose e Jack: alias Kate Winslet e Leonardo DiCaprio. Perdonate il lapsus, ma è pur vero che l'avventura dei due sventurati amanti a bordo del T****** ha marchiato un pò a fuoco i loro folti curriculum, sebbene nei successivi 11 anni si siano sbizzarriti, separatamente, nei ruoli più svariati; Leo, per esempio, fu Luigi XIV ne 'La Maschera di Ferro', un affascinante ladro in 'Prova a Prendermi', un figlio d'America in cerca di vendetta in 'Gangs of New York', e un aviatore, e un contrabbandiere di diamanti, e una spia, e..mentre Kate passò dal ruolo di giornalista impegnata in 'The Life of David Gale' a quello di conturbante prostituta nel musical di Turturro 'Romance&Cigarettes', partner di Jim Carrey nel dramma onirico 'Eternal Sunshine of The Spotless Mind', e con Johnny Deep nel favoloso 'Neverland'.
Insomma, in tutto questo tempo non han fatto altro che confermare il loro talento, tra l'altro, già evidente ancor prima della fama mondiale.
Ed eccoci qui, a Revolutionary Road.
Diretto da Sam Mendes('American Beauty', 'Era Mio Padre') e fedelmente trasposto dall'omonimo romanzo di Richard Yates, il film ci immerge nel cuore dell'America anni '50. A prima vista, nulla che apparentemente possa catalogare Revolutionary Road come "speciale" in senso comune. Eppure c'è qualcosa di "diverso". Siamo in un epoca molto lontana e il più grande errore che si possa fare è guardarene i problemi con gli occhi di un uomo moderno; nonostante ciò, April e Frank esistono al di là della storia, simboli di tormeto esistenziale, di inquietudine, di desiderio senza meta, di sogni infranti. L'attenzione su di loro, sulle loro "sensazioni", carica il film di un'intensità repressa sempre sul punto di espodere, ma mai del tutto. Niente che ci distragga dalla loro dolorosa e soffocante monotonia; ciò che contribuisce ad arricchire gli eventi riesce solo ad evidenziare l'insofferenza per un presente reale che non hanno mai accettato. E poco importa se andare a Parigi non cambierà davvero le cose, se è un gesto immaturo o se il vero problema è "perchè?" e non "dove"; qualsiasi cosa pur di riuscire a respirare in quel "vuoto disperato". Una vera e propria crisi esistenzile nel grazioso ed immobile orticello d'America, dove gli unici che hanno coscienza del nulla non riescono a trovare la forza o la volontà per colmarlo, almeno provarci. E' desiderio di vivere, di "sentire", che affronta le sue paure e ne esce sconfitto.
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pipay
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mercoledì 4 febbraio 2009
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ancora sulla coppia che scoppia
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Ci aveva già pensato Scott Fitzgerald nei suoi romanzi e soprattutto nei racconti, sia pure in un contesto sociale molto diverso, a mettere in luce l'insoddisfazione della coppia americana frustrata a causa di una realtà sociale piuttosto complicata, dove la solitudine e l'ipocrisia hanno un ruolo di primo piano. Questi "belli e dannati" non sanno adeguarsi alle circostanze. Più accomodante lui, Frank; molto meno integrata e razionale la moglie. Anche i figli costituiscono un problema. Così la coppia scoppia. Tre stelle per l'interpretazione di Di Caprio e di Winslet. Il film, per la lentezza di alcune scene, per la mancanza di ritmo, ne meriterebbe solo due.
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debby70
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mercoledì 4 febbraio 2009
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un film da non emulare...
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Il film non è all'altezza delle aspettative. Pur tentando di rimanere fedele al significato dell'opera da cui è tratto, culmina con la delusione dello spettatore; soprattutto in considerazione dell'attesa rivolta alla coppia cinematografica ritrovata dopo "Titanic".
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gelsomino
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mercoledì 4 febbraio 2009
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crisi di coppia o crisi della ordinaria esistenza?
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Storia di inquietudine femminile nell'America degli anni '50, in cui la donna ha ancora un ruolo subalterno. Attrice mancata, lei scarica la sua insoddisfazione sulla vita di coppia. La sua inquietudine e la sua insofferenza verso la quotidianità non possono essere comprese da un marito "comune" nè accettate da gente "normale", ma vengono bene interpretate attraverso le parole di un pazzo, occasionalmente capitatole in casa.
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jack the rabbit
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mercoledì 4 febbraio 2009
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errata corrige
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In "Road to Perdition", seconda riga, ho scritto: "Non c'è in assoluto nulla che non vada". Voleva essere: "Non c'è in apparenza nulla che non vada". Scusate :-(
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jack the rabbit
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mercoledì 4 febbraio 2009
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road to perdition
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Revolutionary Road racconta lo sfacelo di una coppia nell'America degli anni Cinquanta. Non c'è in assoluto nulla che non vada, nel film intendo; è tutto tecnicamente perfetto, studiato nei minimi dettagli, ma c'è un qualcosa, un piccolo particolare (insignificante? Lo vedremo), che non permette una totale immedesimazione, un coinvolgimento completo nella vicenda narrata: il ritmo. Un film, come una qualunque musica, possiede un ritmo: la successione di una serie di accenti secondo una regolarità periodica, ovvero una sapiente gestione del tempo e, di conseguenza, degli spazi. Proprio in quest'ambito ho notato diverse imperfezioni. Per usare una similitudine, Revolutionary Road è come una Ferrari che non va oltre i 30 Km/h; noi siamo alla guida della vettura immediatamente dietro, ci chiediamo perché non va più veloce dato che ha tutte le possibilità per farlo; d'istinto la incitiamo, ma non con rabbia, con una certa complicità: siamo dispiaciuti della sua deficienza.
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Revolutionary Road racconta lo sfacelo di una coppia nell'America degli anni Cinquanta. Non c'è in assoluto nulla che non vada, nel film intendo; è tutto tecnicamente perfetto, studiato nei minimi dettagli, ma c'è un qualcosa, un piccolo particolare (insignificante? Lo vedremo), che non permette una totale immedesimazione, un coinvolgimento completo nella vicenda narrata: il ritmo. Un film, come una qualunque musica, possiede un ritmo: la successione di una serie di accenti secondo una regolarità periodica, ovvero una sapiente gestione del tempo e, di conseguenza, degli spazi. Proprio in quest'ambito ho notato diverse imperfezioni. Per usare una similitudine, Revolutionary Road è come una Ferrari che non va oltre i 30 Km/h; noi siamo alla guida della vettura immediatamente dietro, ci chiediamo perché non va più veloce dato che ha tutte le possibilità per farlo; d'istinto la incitiamo, ma non con rabbia, con una certa complicità: siamo dispiaciuti della sua deficienza. Quindi abbiamo delle situazioni/scene stiracchiate, troppo lunghe, squilibrate nel rapporto dialoghi-silenzi che, certo, hanno l'intenzione di non dare peso solo alle parole, ma di sottolineare quanto significhi il tacere (ringrazio S. per il suggerimento): molte volte ciò è realizzato in modo eccellente, altrettante in maniera difettosa.
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[+] bravo !
(di roberto)
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tanuzzeddu
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mercoledì 4 febbraio 2009
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veramente brutto
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Nn si può guardare questo film...nn dice nullaa e quel poco lo dice male...bah...!!!
Forse era meglio se i 2 attori del "Titanic" avessero fatto una commedia leggera ma almeno sensata....
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ciccio capozzi
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mercoledì 4 febbraio 2009
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le utopie velleitarie di due giovani americani
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“REVOLUTIONARY ROAD” di SAM MENDES; USA-UK, 08. Usa,1955. Frank e April sono giovani coniugi che stanno imparando a gestire l’esistenza reale, grigia e abitudinaria coi figli, il mutuo e il lavoro. Pensano di sfuggire alla routine inventandosi un futuro “speciale” a Parigi. Tratto dal romanzo omonimo di R.Yates, il progetto del film è stato del produttore Scott Rudin, ma ha preso forma dopo che l’attrice Kate Winslett e suo marito, il regista e coproduttore, l’hanno fatto proprio. Da notare la figura di Rudin, producer importante di Hollywood, con l’occhio spesso rivolto al cinema di qualità, nonché inglese: suo è il pluri-Oscar del 2008 “Non è un paese per vecchi” dei Fratelli Cohen, ed anche l’acclamato “The Queen.
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“REVOLUTIONARY ROAD” di SAM MENDES; USA-UK, 08. Usa,1955. Frank e April sono giovani coniugi che stanno imparando a gestire l’esistenza reale, grigia e abitudinaria coi figli, il mutuo e il lavoro. Pensano di sfuggire alla routine inventandosi un futuro “speciale” a Parigi. Tratto dal romanzo omonimo di R.Yates, il progetto del film è stato del produttore Scott Rudin, ma ha preso forma dopo che l’attrice Kate Winslett e suo marito, il regista e coproduttore, l’hanno fatto proprio. Da notare la figura di Rudin, producer importante di Hollywood, con l’occhio spesso rivolto al cinema di qualità, nonché inglese: suo è il pluri-Oscar del 2008 “Non è un paese per vecchi” dei Fratelli Cohen, ed anche l’acclamato “The Queen. La regina” (06). C’erano rischi che il film potesse essere un purpo: tratto da un romanzo, quindi molto dialogato, e narrativamente statico, affidato ad un bravo regista (Oscar 2000 e 2003) che sostanzialmente viene dal grande teatro inglese, con attori di assoluto rilievo, quindi tendenzialmente portati all’autocompiacimento recitativo. E invece, come in una magica alchimia, il film funziona. Commuove, fa riflettere. Sono messe in scena le utopie velleitarie di due giovani americani, pieni di aspirazioni senza direzioni precise, affidate alla volontà giovanile di un’ipotetica trasformazione, che, di fatto, fugge dalla realtà e non si confronta con essa. Sono dei “giovani Holden”, una topica della letteratura e della cultura americana, che non hanno superato l’adolescenza. E’ un processo di trasformazione patologica che i due si rimpallano per un misto di incapacità di guardarsi dentro, di dare pace a quel “vuoto di disperazione”, come è detto nel film, che li attraversa nella vita quotidiana. Tra i due sembra più il ragazzo acconciarsi con le modalità volute dalla società: anzi, per puro caso, conosce il successo nel lavoro che gli dà la sensazione di poter sfuggire all’angoscia della routine. E la sensibile April sembra la vittima predestinata. In realtà è una struttura drammaturgica molto complessa che non prevede “Salvati”, ma solo dei diversamente “Sommersi”. Non esistono buoni o cattivi, ma solo dei processi in atto osservati dal regista con vicinanza affettiva, molta attenzione, spietata consapevolezza dei limiti reciproci. Il film si basa sui due splendidi attori, ma anche sulle rapide figure di contorno: come il folle (M.Shannon), sua madre (K.Bates). La Winslett e DiCaprio sono maturi, attenti, ricchi di sofferte sfumature (quasi) senza vezzi. La regia compie un lavoro di messa a fuoco scenografica e di montaggio che esalta e “muove” la drammaticità delle situazioni dall’interno, “giocando” con gli attori e i loro spazi, utilizzati al millimetro.
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pietro berti
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mercoledì 4 febbraio 2009
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un "come eravamo" negli usa degli anni '50
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Revolutionary Road
GB/USA 2009 durata 2h Regia Sam Mendes, produzione Universal Pictures International Italy; con Leonardo Di Caprio, Sean Cullen, Kathy Bates, Kate Winslet, .
Trama: USA anni ’50, Frank e April Wheeler coniugi, stessa classe media si trasferiscono in un quartiere residenziale del Connecticut ma l’amore viene presto intaccato dalle frustrazioni professionali e personali, dall’impossibilità di vivere i propri sogni e, soprattutto, dal dovere di uniformarsi alle ipocrite regole della società di cui sono entrati a far parte. Diventerà normale routine per i due sposi novelli litigare continuamente fino ad arrivare alla totale incomunicabilità.
Commento: come eravamo in versione rifatta che permette di attraversare le speranze di due ragazzi giovani, intellettuali, orgogliosi e liberi pensatori impudenti fino ad affrontarne frustrazioni e declino dall’interno con promessa di coinvolgere e commuovere.
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Revolutionary Road
GB/USA 2009 durata 2h Regia Sam Mendes, produzione Universal Pictures International Italy; con Leonardo Di Caprio, Sean Cullen, Kathy Bates, Kate Winslet, .
Trama: USA anni ’50, Frank e April Wheeler coniugi, stessa classe media si trasferiscono in un quartiere residenziale del Connecticut ma l’amore viene presto intaccato dalle frustrazioni professionali e personali, dall’impossibilità di vivere i propri sogni e, soprattutto, dal dovere di uniformarsi alle ipocrite regole della società di cui sono entrati a far parte. Diventerà normale routine per i due sposi novelli litigare continuamente fino ad arrivare alla totale incomunicabilità.
Commento: come eravamo in versione rifatta che permette di attraversare le speranze di due ragazzi giovani, intellettuali, orgogliosi e liberi pensatori impudenti fino ad affrontarne frustrazioni e declino dall’interno con promessa di coinvolgere e commuovere. Ci son tutte le premesse – dice Goldman della DreamWorks - : una straordinaria combinazione di tre talenti molto speciali che rappresentano il meglio del cinema.
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[+] l'amore richiede maturità
(di ecuba)
[ - ] l'amore richiede maturità
[+] la forza che manca
(di ready)
[ - ] la forza che manca
[+] le conflittualità della coppia
(di gollum)
[ - ] le conflittualità della coppia
[+] quando l'amore c'è
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[+] amare è impegno
(di daniele)
[ - ] amare è impegno
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